Anno Accademico 2008-2009 - Associazione “Casa Famiglia Rosetta

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: Scienze sociali, Antropologia
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Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009 ANTROPOLOGIA CULTURALE M–DEA/01 Docente: Giovanni SILVESTRI Finalità Sarà offerto un quadro sistematico della problematica antropologica: oggetto e metodo, statica e dinamica delle culture. L’excursus storico delle principali teorie sarà finalizzato alle acquisizioni più recenti del sapere etno-antropologico e della pratica sul campo. Argomenti: Oggetto, metodo e confini della disciplina: fondamenti teorici ed epistemologici. Lavoro nel campo e osservazione partecipante. Statica e dinamica culturale: fattori costitutivi e processi. Le scuole antropologiche: evoluzionismo, diffusionismo, funzionalismo, strutturalismo, integrazione culturale, cultura e personalità, personalità di base, antropologia sociale, studi etnologici in Italia, relativismo ed etnocentrismo, antropologia critica, teoria interpretativa, antropologia della contemporaneità Testi: EMBER C.R. e M., Antropologia culturale, Bologna, Il Mulino, 2004; pp. 13-59. FABIETTI U., Storia dell'antropologia, Bologna, Zanichelli, 2001; pp. 5–241. MATERA V., Antropologia in sette parole chiave, Sellerio, Palermo 2006, pp 13-155.. SILVESTRI G., Antropologia culturale, in «Nuovo Dizionario di teologia morale» (a cura di F. Campagnoni, G. Piana, S. Privitera), Ed. Paoline, Milano 1990, 35-49

Testi aggiuntivi consigliati per i non frequentanti (uno a scelta): REMOTTI F., Prima lezione di antropologia, Laterza, Roma-Bari 2000 MALINOWSKI B., Teoria scientifica della cultura, Feltrinelli, MIlano1981. Modalità d’esame: Orale, con verifiche in itinere

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009

Diritto del lavoro e legislazione sociale (Ius/07) Giorgio MASSARI Finalità: Il corso si prefigge di fornire agli allievi gli elementi normativi ed interpretativi di base per affrontare e gestire nell'ambito della loro professione le tematiche connesse allo sviluppo della legislazione in ambito lavoristico e della sicurezza sociale. . Argomenti: Le fonti del diritto del lavoro;  la costituzione e il principio lavoristico;  le fonti contrattuali e del diritto sindacale; le tipologie contrattuali;  i fondamenti della legislazione sociale; origine e sviluppo della legislazione sociale in Italia;  i soggetti e l'organizzazione della sicurezza sociale;  la tutela della disoccupazione;  la tutela della salute;  la tutela per invalidità,  la tutela della famiglia. Testi: ▪ CINELLI M., DIRITTO DELLA PREVIDENZA SOCIALE, G.GIAPPICHELLI EDITORE,2007 TORINO ▪ GHERA E., DIRITTO DEL LAVORO, CACUCCI EDITORE, 2004 BARI Modalità d’esame: orale

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Dottrina sociale della Chiesa Docente: Clara Aiosa Finalità Attraverso l’approccio diretto alle encicliche sociali, il corso ripercorre la storia del pensiero sociale della Chiesa. Dopo aver offerto i fondamenti biblici e teologici della dottrina sociale della chiesa, averne ripercorso la metodologia, le fasi che l’hanno caratterizzata dalla sua nascita ad oggi, sì introdurranno le maggiori acquisizioni e l’attualità del corpus dell’insegnamento sociale della chiesa su: persona umana, giustizia, diritti umani, libertà, pace, sviluppo dei popoli, ambiente, famiglia, lavoro e difesa dei lavoratori, degli oppressi, delle minoranze, rapporto economia e morale, giusto salario, proprietà privata, principio di sussidiarietà, sviluppo dei popoli, responsabilità delle organizzazioni libere, degli Stati e degli organismi internazionali. Argomenti: Analisi dei fondamenti biblici, patristici, teologici, della dottrina sociale della chiesa. Ricognizione dei momenti significativi, delle fasi determinanti, delle urgenze storiche, delle svolte e degli aggiornamenti progressivi che hanno caratterizzato la formazione del pensiero sociale della chiesa. Messa a fuoco delle continuità/discontinuità metodologiche e contenutistiche, dell’ampliamento dei principi e delle tematiche, fino alle ultime acquisizioni relative all’attuale società complessa, contenuti nei più recenti documenti sociali. Testo base: Le encicliche sociali della Chiesa Sussidi: TOSO M., Umanesimo sociale. Viaggio nella dottrina sociale della Chiesa e dintorni, Las, Roma 2001. PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Compendio della dottrina sociale della Chiesa, Libreria editrice vaticana, Città del Vaticano 2004. PONTIFICIO CONSIGLIO DELLA GIUSTIZIA E DELLA PACE, Dizionario della dottrina sociale della Chiesa, Las, Roma 2005. SILVESTRI G., Sollicitudo rei socialis. Apporti interdisciplinari, in «Esperienze sociali» 2 (1988) 2845. Testi aggiuntivi obbligatori per i non frequentanti: Trattazione di una tematica a scelta tratta dal Compendio della dottrina sociale della Chiesa da concordare col docente Modalità d’esame: orale

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Economia del non profit - Secs-P/01 docente: prof. Giuseppe Lanza FINALITA.: 1.Comprensione e analisi delle forme di reciprocità (contrattuale,amicale,fraterna) e dei concetti fondamentali dell’economia del terzo settore 2.Comprensione dell’economia non profit come scienza dello sviluppo umano equo,sostenibile e solidale 3.Comprensione del valore strategico del terzo settore , come ambito del sistema economico generale, in cui si ricompone lo scambio economico con la socialità,la solidarietà,la relazionalità,la reciprocità 4.Conoscenza delle forme e dei modi delle economie civili e delle economie di solidarietà nel mondo . 5 Comprensione e analisi degli aspetti etici, economici ,tributari ,giuridici e organizzativi degli enti non profit . 6.Comprensione e analisi dei fenomeni economici nell’interazione etica-economia:produzione sociale,risparmio e finanza etica, consumo responsabile ,commercio equo e solidale, ,lavoro civile 7.Comprensione della cultura degli stakeholder e della rendicontazione sociale ARGOMENTI 1.Fallimenti economici,sociali e ambientali del mercato e dello Stato 2.Terzo settore e protagonismo della societa civile:dalla non reciprocità alla varie forme di reciprocità. 2.La teoria economica delle organizzazioni non profit :dall’homo oeconomicus all’ “homo agens “e all’”homo reciprocans” 3.La crisi del Welfare State e lo sviluppo del Welfare mix 4.Le altre aree di attività del settore non profit 5.Il consumo critico e responsabile 6.IL commercio equo e solidale 7.La finanza etica e il credito non profit 8.Il lavoro civile 9.Le organizzazioni non profit 10.Le imprese sociali 11.Il fund raising 12.Rendicontazione e bilancio sociale

Testi Lanza G.,Il ben-vivere,Lineamenti di economia del Terzo Settore,Edizioni di solidarietà , Caltanissetta 2006. Bruni L.,Reciprocità,Bruno Mondadori,Milano,. 2006 Testi aggiuntivi obbligatori per i non frequentanti Bruni L.-Zamagni S.,Economia civile,Il Mulino,Bologna,2004 Modalità di esame ordinaria :Colloquio orale sul programma svolto .

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009 Corso di Laurea di I Livello in Scienze dell’educazione e della formazione (classe 18) Percorso Educatori Professionali

FILOSOFIA MORALE (M-FIL03) 4 CFU (30 ore) 1° Semetre Calogero CALTAGIRONE Finalità: Il corso intende introdurre, attraverso la ricostruzione dei nodi fondamentali del dibattito morale della tradizione occidentale, alla comprensione della prospettiva etica come principio di umanizzazione e come pratica di vita compiuta che si realizza nella qualità buona della relazione dell’uomo con se stesso e con gli altri all’interno di istituzioni giuste. Argomenti:  L’etica come principio di umanizzazione e come pratica di compimento umano.  Autotrascendenza ed etica del compimento in Bernard Lonergan.  L’etica come tensione verso la «pienezza di vita» in Romano Guardini.  La dimensione etica dell’uomo in Ignacio Ellacuría.  L’etica come «personalizzazione» in Emmanuel Mounier.  L’etica come realizzazione di sé.  Dalla morale della legge all’etica del compimento

Testi: ▪ CALTAGIRONE C., Diventare ciò che si è. La prospettiva etica come principio di umanizzazione, Aracne, Roma 2008. ▪ ARISTOTELE, Etica Nicomachea, Bompiani, Milano 2000. ▪ DA RE A., Filosofia morale. Storia, teorie, argomenti, Bruno Mondadori, Milano 2003 e/o successive edizioni Modalità d’esame: orale

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FILOSOFIA MORALE p. (M-FIL/03) Calogero CALTAGIRONE Finalità: Il Corso intende considerare l’irrinunciabilità delle forme della reciprocità e del bene nel territorio dell’eticità e specialmente in quello che riguarda lo scenario fortemente complesso dell’etica pubblica. Argomenti:  Forme della reciprocità  Forme del bene condiviso

Testi: ALICI L. (a cura), Forme della reciprocità, Il Mulino, Bologna 2004. ALICI L. (a cura), Forme del bene condiviso, Il Mulino, Bologna 2007.

Modalità d’esame: orale

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ISTITUZIONI DI DIRITTO PUBBLICO (IUS/09) (4 crediti)

(Docente: Prof. Luigi D’Andrea) Finalità del corso: Il corso si propone di introdurre gli studenti ai temi ed alle problematiche fondamentali del diritto pubblico. Si intende familiarizzare gli allievi con la terminologia e, più ancora, con la logica delle scienze giuspubblicistiche, sottolineando lo stretto rapporto che intercorre tra la struttura sociale complessiva, la cultura in esso diffusa, i concreti interessi e bisogni di cui i cittadini sono portatori, e gli istituti del diritto pubblico. Si evidenzierà perciò la necessità che, nel ricostruire la fisionomia e la portata prescrittiva delle categorie fondamentali del diritto pubblico, degli istituti e delle singole norme che lo compongono, si superi un approccio di tipo formalistico, tenendosi costantemente conto dell’esigenza di assicurarne la funzionalizzazione alla effettiva cura degli interessi dei cittadini. Si porrà particolare attenzione sulle questioni politico-istituzionali di maggiore attualità, delle quali si tenterà di mettere in luce i profili squisitamente giuridici. Argomenti: Il diritto e l’ordinamento giuridico – il soggetto di diritto e le situazioni giuridiche soggettive – lo Stato: nozione ed organizzazione - le forme di Stato e le forme di governo – la Costituzione – il Parlamento – il Presidente della Repubblica – il Governo – la Pubblica Amministrazione: la funzione amministrativa – la Corte costituzionale (cenni) – la magistratura – il principio di eguaglianza – le libertà positive e negative – le autonomie delle formazioni sociali. Testo consigliato: T. MARTINES, Diritto pubblico, VI ed., a cura di L. Ventura, Giuffrè, Milano, 2005, pp. 3-158, pp. 163-191, pp. 301-336, pp. 421-466, pp. 475-488. È altresì necessario per un proficuo studi della materia utilizzare un aggiornato codice di diritto pubblico. Altre letture utili per l’approfondimento di alcune tematiche trattate durante il corso: T. MARTINES, Introduzione al diritto costituzionale, Giappichelli, Torino, 1994; M. DOGLIANI, Introduzione al diritto costituzionale, Il Mulino, Bologna, 1994; G. ZAGREBELSKY, Il diritto mite. Legge diritti giustizia, Einaudi, Torino, 1994; N. BOBBIO, L’età dei diritti, Einaudi, Torino, 1992; L. FERRAJOLI, Diritti fondamentali. Un dibattito teorico, a cura di E. Vitale, Laterza, Roma-Bari, 2001; L. D’ANDREA, Lineamenti delle autonomie locali, Centro studi Cammarata, Caltanissetta, 1999; L. D’ANDREA, Ragionevolezza e legittimazione del sistema, Giuffrè, Milano, 2005.

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DIRITTO REGIONALE E DEGLI ENTI LOCALI (IUS/10) (4 crediti)

(Docente: Prof. Luigi D’Andrea)

Finalità del corso: Il corso intende presentare un quadro complessivo del sistema delle autonomie locali del nostro Paese, che da alcuni anni è investito da un incisivo processo riformatore, tuttora incompiuto; perciò, l’interprete si trova costretto sovente ad utilizzare disposizioni legislative (di rango costituzionale od ordinario) rispetto alle quali il necessario processo di implementazione è appena avviato o comunque non si è ancora consolidato, e che potrebbero presto venire integrate (o anche sostituite… ) da nuove disposizioni di riforma della riforma. In una simile situazione dell’ordinamento, che bene può essere descritta attraverso la metafora del “cantiere aperto”, il corso si propone di presentare le nozioni fondamentali (a partire da quella di autonomia locale) e le “chiavi di lettura” (in primis, la dialettica tra istanza unitaria ed esigenze del pluralismo territoriale) di qualunque sistema che possa autenticamente definirsi autonomistico, sottolineandone i complessi e delicati, ma tuttavia imprescindibili, equilibri. Inoltre, si porranno nella dovuta evidenza le grandi opzioni che hanno rappresentato i cardini del processo riformatore cui si è fatto cenno, individuate nel principio di sussidiarietà, nell’esigenza di stabilizzare gli esecutivi, nel rapporto di direzione (non gerarchica) che deve sussistere tra organi di governo e apparato amministrativo, di cui si deve assicurare l’autonomia funzionale, a garanzia dei valori costituzionali dell’imparzialità d del buon andamento della P.A. In tale prospettiva, si analizzerà il riformato Titolo V della Parte II della Costituzione, le principali norme di attuazione (specie la l. n. 131/2003: la c.d. “legge La Loggia”), le più significtive disposizioni del d. legisl. n. 267/2000 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali).

Argomenti: Il principio di autonomia locale – l’organizzazione territoriale della Repubblica – le fonti dell’autonomia locale – il sistema, la forma di governo, i controlli di gestione degli enti locali e – la distribuzione delle competenze amministrative nell’ordinamento repubblicano – i diritti di partecipazione e di informazione. Testo consigliato: T. MARTINES, Istituzioni di diritto pubblico, VI ed., a cura di L. Ventura, Giuffrè, Milano, 2005, pp. 193-230; L. VANDELLI, Il sistema delle autonomie locali, III ed., Il Mulino, Bologna, 2007, pp. 11-185. È altresì necessario per un proficuo studi della materia utilizzare un aggiornato codice di diritto pubblico. Altre letture utili per l’approfondimento di alcune tematiche trattate durante il corso: L. D’ANDREA, Lineamenti delle autonomie locali, Centro studi Cammarata, Caltanissetta, 1999.

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ORGANIZZAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE UMANE SECS-P/10 Antonia ROSETTO AJELLO

Finalità: Costruire il concetto di organizzazione attraverso un approccio integrato tra la teoria dell’organizzazione e la teoria epistemologica della complessità. Analizzare l’evoluzione delle organizzazioni pubbliche e del terzo settore nel cambiamento del welfare state Riflettere sulle caratteristiche che devono acquisire in termini di gestione delle risorse umane in vario modo coinvolte, per promuovere lo sviluppo della persona e della comunità e rispondere alla sfida della riforma del sistema socio-assistenziale. Analizzare alcune delle problematiche principali dei processi organizzativi e di gestione delle risorse umane nelle strutture del Terzo Settore e nella pubblica amministrazione. Esplorare alcune piste di valorizzazione e sviluppo delle potenzialità dei soggetti e dei gruppi nel contesto di tali strutture.

Argomenti Il concetto di organizzazione in prospettiva sistemica e le sue ricadute nella prassi organizzativa; il pensiero strategico; interazione e interrelazione; il rapporto tra il tutto e le parti. Soggettività e organizzazione. Come è cambiata la teoria dell’organizzazione in relazione ai cambiamenti epistemologici. La struttura fisica e sociale dell’organizzazione. La cultura organizzativa. Il processo decisionale. Potere e politica all’interno delle organizzazioni. Il cambiamento e l’apprendimento. La riforma della pubblica amministrazione e il suo rapporto con lo sviluppo del territorio e dei diritti di cittadinanza. Linee direttrici per una gestione formativa delle risorse umane. Testi: A.ROSETTO AJELLO, Apprendere, creare e vivere nelle organizzazioni. Introduzione ad una gestione formativa delle risorse umane (in corso di stampa) A.ROSETTO AJELLO, Dalla piramide al batterio. Pedagogia del lavoro, organizzazione e sviluppo delle persone nelle amministrazioni pubbliche (in corso di stampa) Modalità di esame Esame orale

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EDUCAZIONE DEGLI ADULTI (M-PED/01) Antonia ROSETTO AJELLO

Finalità L’educazione degli adulti si inserisce nell’alveo dell’educazione permanente e si basa sul presupposto che l’identità umana si modifica, sotto l’influsso degli stimoli esterni, ma attraverso un processo di auto-costruzione, per tutta la durata della vita. Nel corso degli ultimi anni la disciplina, in risposta alla rilevanza del cambiamento in atto in tutte le dimensioni della vita adulta – da quella sociale e culturale, a quella individuale, a quella familiare, a quella lavorativa -, si è notevolmente sviluppata ed articolata. Tutti questi cambiamenti portano con sé problemi di disorientamento, soprattutto in un contesto in cui il tessuto culturale complessivo non offre più molti modelli validi e diffusi che indirizzino positivamente i comportamenti. D’altra parte, però, apre a nuove possibilità di sviluppo connesse alla complessificazione del modo di concepire l’essere adulti e l’educazione. Finalità del corso sarà rendere conto di questo sviluppo, presentando i lineamenti generali della disciplina, i suoi aspetti metodologici. La tematica sarà approfondita ulteriormente attraverso l’analisi del metodo autobiografico come metodo educativo di lavoro con gli adulti

Argomenti -

Sviluppi storici recenti dell’educazione degli adulti: educazione ed autoeducazione, formazione e autoformazione presupposti teorici e metodologici ambiti di applicazione e di sviluppo reale e potenziale di percorsi educativi per e con adulti sviluppo dell’identità e del soggetto per concretizzare le possibilità di un ruolo attivo dell’adulto nella sua formazione (negoziazione, contratto ecc.) il metodo autobiografico

Testi Sull’introduzione generale alla disciplina A.M.MARIANI, M.SANTERINI (a cura di), Educazione adulta. Manuale per una formazione permanente, Unicopli, Milano 2002. (Parte I: fino p.83; Parte II, saggi 1 – 2; parte III: saggio 1.) Sul metodo autobiografico

L.FORMENTI, La formazione autobiografica. Confronti tra modelli e riflessioni tra teoria e prassi, Guerini, 2007. M.KNOWLES, La formazione degli adulti come autobiografia. Il percorso di un educatore tra esperienza e idee, Cortina, 1996. B.SCHETTINI, Le memorie dell’uomo. Il lavoro narrativo della mente fra retrospettiva, prospetticità e autobiografia, Guerini, 2004. M.T.BASSA POROPAT, L.CHICCO, F.AMIONE, Narrazione e ascolto. L’autobiografia come strategia di intervento nella relazione di aiuto, Carocci, 2003 Il percorso va concordato con la docente. Per i frequentanti sarà presentato alla prima lezione.

Modalità di esame Esame orale.

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PEDAGOGIA SOCIALE (M-PED 01) Antonia ROSETTO AJELLO

Finalità Conoscenza della storia, dello statuto epistemologico della disciplina e delle sue aree di interesse. Costruzione dello specifico pedagogico nelle attività di aiuto alla persona. Riflettere su un approccio pedagogico alle situazioni di sofferenza Modulo 1: Argomenti - storia della pedagogia sociale - caratteristiche epistemologiche e rapporti interdisciplinari - aree di interesse - sfide e mutamenti contemporanei - l’educazione sociale: obiettivi e metodo Testi POLLO M., Manuale di Pedagogia sociale, FrancoAngeli, Milano 2004. FRANCHINI R., Costruire la comunità-che-cura. Pedagogia e didattica nei servizi di aiuto alla persona, FrancoAngeli, Milano 2001. Modulo 2: Argomenti -

Le professioni educative nei servizi di aiuto alla persona Le funzioni pedagogiche nelle istituzioni di aiuto alla persona Approccio educativo alla sofferenza, nella prospettiva di un congedo o di un nuovo inizio.

Testi FRANCHINI R., Costruire la comunità-che-cura. Pedagogia e didattica nei servizi di aiuto alla persona, FrancoAngeli, Milano 2001. I. LIZZOLA, Aver cura della vita. L’educazione nella prova: la sofferenza, il congedo, il nuovo inizio, Città Aperta, Troina (En) 2002. V.Sorce, Guarire le ferite, Edizioni Solidarietà, Caltanissetta 2004.

Modalità di esame Orale.

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PEDAGOGIA SOCIALE p. (M-PED 01) Antonia ROSETTO AJELLO

Finalità La pedagogia sociale si occupa di fornire alla politica e agli operatori gli strumenti per promuovere e dar vita ad una società che sia in grado di costituire luogo di vita e di crescita per la persona umana e le forme sociali in cui si sviluppa la sua personalità. Oggi è impegnata attivamente nella nell’analisi del rapporto tra pedagogia e politica, tra educazione e sviluppo della cittadinanza. Il corso di quest’anno intende approfondire questi aspetti e analizzare gli strumenti metodologici sviluppati soprattutto nell’alveo dei metodi ricostruttivo-narrativi per promuovere la sviluppo delle identità personali e comunitarie. Argomenti Evoluzione attuale del concetto di cittadinanza Educazione non formale degli adulti e sviluppo della cittadinanza attiva Il metodo narrativo e autobiografico nell’educazione degli adulti Il metodo narrativo e autobiografico nello sviluppo dei territori

Testi Saranno indicati dalla docente all’inizio delle lezioni Modalità di esame Orale

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009

PSICHIATRIA (MED/25) GUARNERI GIUSI Finalità: Il corso intende introdurre, ripercorrendo le differenti matrici sulle quali si struttura ed evolve lo psichismo, alla comprensione della varie e multiformi manifestazioni del disagio psichico e alla conoscenza dei principali approcci psicoterapeutici, oggetto di studi e approfondimento della psichiatria quale disciplina medico-scientifica. Ciò al fine di favorire un sano reinserimento nel contesto sociale di riferimento dei pazienti affetti da patologie psichiatriche. Argomenti: Aspetti generali -

Matrici culturali della psichiatria; Epidemiologia, criteri di classificazione e di valutazione; Psicopatologia; Psicodiagnostica.

Aspetti clinici -

Disturbi da abuso di sostanze; Disturbi schizofrenici; Suicidio; Disturbi dissociativi; Disturbi psicosessuali; Disturbi di personalità; Adolescenza e psicologia e psicopatologia.

Aspetti Terapeutici -

Farmacoterapia; Psicoterapia; Riabilitazione.

Testi: LA BARBERA – VARIA: “Percorsi clinici della psichiatria – Aggiornato al DSM IV-TR”, Medical Books, Palermo, 2003-2004. Dispensa Digitale (fornita dal docente) Modalità d’esame: elaborato scritto (da presentare una settimana prima dell’esame), colloquio orale.

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009

PSICOLOGIA CLINICA (M-PSI/08) Pietro A. CAVALERI

Finalità: Il corso intende fornire una conoscenza generale dei fondamenti di base e degli strumenti di indagine propri della psicologia clinica. In modo particolare saranno analizzati i diversi modelli di intervento, gli aspetti epistemologici e le implicazioni metodologiche dei principali orientamenti psicoterapeutici. L’analisi di alcuni casi clinici fornirà l’occasione per una più accurata riflessione sulle implicazioni operative. Argomenti: Fondamenti della psicologia clinica Aspetti teorici delle principali scuole psicoterapeutiche Il modello gestaltico e le sue applicazioni cliniche Tecniche e strumenti dell’indagine clinica Presentazione ed analisi di casi clinici Implicazioni operative dell’attività clinica Testi: KENDALL F. - NORTON-FORD J.D., Psicologia clinica, Il Mulino, Bologna 1991. CAVALERI P., La profondità della superficie, Franco Angeli, Milano 2003. Altre indicazioni bibliografiche saranno fornite nel corso delle lezioni. Modalità d’esame: orale

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009 PSICOLOGIA DEL LINGUAGGIO E DELLA COMUNICAZIONE p (M-PSI/04) Fedele TERMINI Crediti: 4+4 Finalità: La materia si pone come obiettivo principale l'inquadramento delle differenti prospettive epistemolgiche relative allo sviluppo del linguaggio e della comunicazione. Verranno posti in risalto l'importanza del contesto di riferimento nella costruzione dei processi comunicativi e i risvolti disfunzionali che si possono generare nei sistemi umani. Saranno, inoltre, focalizzati gli intrecci e le interazioni tra comunicazione, fattori cognitivi e quelli affettivo-emotivi in una visione olistica di sfondo dell'interazione mente-corpo. Argomenti:  Le principali teorie psicologiche sulle forme di comunicazione prelinguistiche e linguistiche in una prospettiva ontogenetica  Lo sviluppo linguistico: fase pre-linguistica e linguistica  Patologie del linguaggio (blesità, disartrie e balbuzie)  Il ruolo del contesto e dell'interazione sociale nella costruzione del processo linguistico e comunicativo  Interazione tra comunicazione linguistica e processi cognitivi e metacognitivi  Interazione tra comunicazione, percezioni e rappresentazioni  Comunicazione come espressione dell'interazione mente-corpo  Aspetti emotivi della comunicazione: le meta-emozioni  La pragmatica della comunicazione umana: gli assiomi, la comunicazione verbale o digitale e quella analogica  La comunicazione funzionale nei differenti tipi di relazioni  La comunicazione paradossale o schizofrenica nel “double-bind”  La comunicazione nelle famiglie invischiate e disimpegnate  La compromissione della funzione linguistica e comunicativa nel disturbo autistico e di asperger  comunicazione e diversabilità Testi: ▪ Watzlawick P., Beavin J., Jackson D., Pragmatica della comunicazione umana, Astrolabio, Roma, 1971

▪ Vygotskij L.S., Pensiero e linguaggio, Giunti Barbera, Firenze e Laterza, Bari, 1990 (a cura di L. Mecacci) ▪ Bruner J. S., Il linguaggio del bambino. Come il bambino impara ad usare il linguaggio, Armando, Roma, 1987

▪ Liverta Sempio O. (a cura di), Vygotskij, Piaget, Bruner. Concezioni dello sviluppo, Cortina, Milano, 1998 ▪ Lurija A. R., La storia sociale dei processi cognitivi, Giunti Barbera, Firenze, 1976 ▪ Olson D.H., Russel C.S., Sprenkle D.H., Circumplex model: sistemic assessment and treatment of family, Haworth Press, New York, 1989 ▪ Selvini Palazzoli M., Cirillo S., Selvini M., Sorrentino A. M., I giochi psicotici nella famiglia, Raffaello Cortina Editore, 1988 ▪ Vygotskij L.S., Lurija A. R., La scimmia, l'uomo primitivo, il bambino. Studi di storia del comportamento, a cura di S. M. Veggetti, Giunti Barbera, Firenze 1987 ▪ Vygotskij L.S., Lurija A. R., trad. it. a cura di L. Mecacci, Strumento e segno nelo sviluppo del bambino, Laterza, Roma-Bari, 1997 ▪ Vygotskij L.S., Storia dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori, Giunti Barbera, Firenze, 1974 ▪ Veggetti M. S., Psicologia storico-culturale e attività, Carocci, Roma, 2006 ▪ Veggetti M. S., L'apprendimento cooperativo. Concetti e contesti, Carocci, Roma, 2004 ▪ materiale didattico e dispense presentate durante le lezioni Modalità d’esame: orale

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009

PSICOLOGIA DELLA PERSONALITÀ M – PSI-01

Prof. Eugenio Mangia Finalità II corso è volto ad offrire agli studenti una panoramica dei fondamenti teorici della disciplina e delle questioni epistemologiche riferibili al suo statuto scientifico. Argomenti: Il corso si propone di esaminare i seguenti nuclei tematici: le origini della psicologia della personalità; le teorie psicodinamiche; la psicologia fenomenologica e la teoria umanistica di Carl Rogers; le teorie dei tratti; i Big Five; le teorie dell'apprendimento; la teoria dei costrutti personali; le teorie cognitivo-sociali; l’interazionismo ed il costruttivismo. Una sezione di approfondimento verterà, inoltre, sulle tematiche relative ai disturbi di personalità. Testi: - GENNARO A., Introduzione alla psicologia della personalità, Il Mulino, 2004 - LINGIARDI V., La personalità e i suoi disturbi. Un’introduzione, il Saggiatore, Milano, 1991 Testi aggiuntivi obbligatori per i non frequentanti: - CAPRARA G.V., GENNARO A., Psicologia della personalità, Il Mulino, 1999 Modalità d’esame: L’esame prevede una prova orale

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PSICOLOGIA DELL’ARCO DI VITA (Modulo A) M – PSI/04

Prof. Eugenio Mangia Finalità Il corso si propone di illustrare la prospettiva della psicologia del ciclo di vita, secondo un approccio che considera lo sviluppo come un processo che si estende lungo l'intero arco della vita umana Argomenti: Nel corso delle lezioni, l'approccio della life span psychology verrà affrontato alla luce degli attuali orientamenti in psicologia dello sviluppo, con una specifica attenzione alle fasi critiche di transizione, quali la prima infanzia, l'adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia. Un’attenzione particolare sarà dedicata all’adolescenza, quale periodo caratterizzato da rilevanti transizioni sociali e maturative che conducono all’inizio dell’età adulta. Testi: - HENDRY L. B., KLOEP M., Lo sviluppo nel ciclo di vita, Il Mulino, 2003. - PIETROPOLLI CHARMET G., I nuovi adolescenti, Raffaello Cortina, 2000. Testi aggiuntivi obbligatori per i non frequentanti: - VEGETTI FINZI S., L’età incerta, Mondadori, 2001 Modalità d’esame: L’esame prevede una prova orale

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009

PSICOLOGIA DELL’ARCO DI VITA (Modulo B) M – PSI/04

Prof. Eugenio Mangia Finalità Il corso si propone di fornire le competenze necessarie allo studio degli eventi critici connessi alle diverse fasi evolutive, con particolare riferimento ai temi dell’intervento e del sostegno allo sviluppo del ciclo di vita. Argomenti: I contenuti delle lezioni verteranno sull’esame dei differenti modi in cui il corso della vita può essere concepito: come una serie di stati associati all’età, come una sequenza cumulativa di esperienze, come un insieme di compiti di sviluppo, come una serie di eventi e di transizioni. In una fase avanzata del corso verranno discussi e approfonditi i cambiamenti che intervengono dopo la maturità, secondo una lettura della vecchiaia come risorsa sociale e dell'invecchiamento come processo di cambiamento adattivo. Testi: - SUGARMAN L., Psicologia del ciclo di vita. Modelli teorici e strategie d’intervento, Raffaello Cortina, 2003. - LAICARDI C., PEZZUTI L., Psicologia dell'invecchiamento e della longevità, Il Mulino, 2000. Testi aggiuntivi obbligatori per i non frequentanti: - M. R.BARONI, I processi psicologici dell’invecchiamento, Carocci Editore, Roma, 2003 Modalità d’esame: L’esame prevede una prova orale.

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Psicologia dello sviluppo e dell’educazione (M-PSI/04) Giuseppe Lombardo Finalità: Il corso sviluppa nelle grandi linee i temi istituzionali della psicologia dello sviluppo e dell’educazione rispondendo ad un’esigenza di comprensione e di approfondimento di conoscenze presentate in altre discipline (soprattutto dell’area pedagogica) e creando le premesse per la elaborazione degli insegnamenti “applicativi”, nella prospettiva della formazione di competenze. Il programma si propone inoltre di offrire allo studente un contributo di riflessione critica ed epistemologica sui presupposti teorici della disciplina, su alcuni modelli esplicativi dello sviluppo nella famiglia e nella scuola. Grande attenzione sarà riservata alle modalità di intervento per lo sviluppo dell’autoefficacia e delle “life skill” nella preadolescenza e nell’adolescenza. Argomenti modulo A (teorico): Introduzione alla psicologia dello sviluppo: aspetti teorici e ambiti di riflessione Lo sviluppo percettivo, cognitivo, affettivo e sociale dall’infanzia alla preadolescenza La teoria dello sviluppo in Vygotskij e Piaget L’approccio evolutivo nelle dinamiche familiari L’apprendimento e la crescita in una prospettiva “ecologica” Cenni sullo sviluppo in adolescenza La “prima” e la “seconda” psicologia dell’educazione La scuola come “setting” Psico-costruttivismo e socio-costruttivsmo Contesti dell’educazione e socio-costruttivismo La “zona di sviluppo prossimale”: aspetti applicativi Autoefficacia e sviluppo delle life skill Le life skill nella preadolescenza e nell’adolescenza Life skill e determinanti della salute Peer education e life skills modulo B (applicativo, solo per gli studenti di scienze e tecniche psicologiche) Consiste nell’approfondimento, anche mediante gruppi di studio, dei seguenti temi presentati nell’ambito del modulo teorico: la scuola come setting; autoefficacia e sviluppo delle life skill.

Nell’ambito del modulo ogni studente dovrà stendere un elaborato su un tema, concordato con il docente, di interesse prevalentemente applicativo.

Testi modulo A (teorico) a) Un testo a scelta tra i seguenti: L. CAMAIONI, Manuale di psicologia dello sviluppo, Il Mulino, Bologna, 1993 A.M. BERTI, A.S. BOMBI, Corso di psicologia dello sviluppo, Il Mulino , Bologna 2008 b) F. CARUGATI, P. SELLERI, Psicologia dell’educazione , Il Mulino, Bologna, 2001(capp. II e III) c) un testo a scelta tra i seguenti: L. S. VYGOTSKIJ, , Pensiero e linguaggio, Giunti-Barbera, Firenze, 1966 D. FRANCESCATO, M. TOMAI, M.E. MEBANE, Psicologia di comunità per la scuola, l’orientamento e la formazione, Il Mulino, Bologna, 2004 (capp. III e IV) G. LOMBARDO, Educazione alla salute e costruzione di senso. Per un approccio intersoggettivo ed ecologico, Sciascia, Caltanissetta 2008 (capp. V, VI, IX) V. SEVERI, P. ZANELLI, Educazione, complessità ed autonomia dei bambini, La Nuova Italia, Firenze, 1990

modulo B (applicativo, solo per gli studenti di scienze e tecniche psicologiche) Per gli approfondimenti saranno utilizzati i seguenti testi i cui contenuti potranno essere integrati da altri materiali che saranno proposti nell’ambito del corso: G.BODA, Life Skills e peer education, strategie per l’efficacia personale e collettiva, La Nuova Italia, Milano 2001 WHO, Life Skills Education for Children and Adolescent in Schools, Programme on Mental Health, Geneva 1993 G. DI LEO, G. BODA, Peer education e life skills. Linee guida europee, metodi e valutazione, Franco Angeli, Milano 2005 B.D. POLAND, L.W. GREEN, I ROOTMAN, Settings for health promotion, Sage Pubblications, Thousand Oaks (CA) 2000 G. LOMBARDO, Educazione alla salute e costruzione di senso. Per un approccio intersoggettivo ed ecologico, Sciascia, Caltanissetta 2008 (capp.I, V, VI, VIII, IX)

Modalità d’esame (moduli A e B): Colloquio-esame. L’elaborato previsto per gli studenti del corso di laurea in “Scienze e tecniche psicologiche” (modulo B) sarà oggetto di valutazione.

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PSICOLOGIA DELL'ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE (M-PSI04) Fedele TERMINI Crediti: 4 Finalità: Il corso si propone, a livello generale, un inquadramento degli aspetti psicologici e/o relazionali dei processi di orientamento nel settore educativo-scolastico ed in quello professionale. Partendo da un’analisi dei 'contesti' in cui ogni persona è inserita, sarà dedicata una particolare attenzione ai problemi dell’avviamento e dell’inserimento scolastico e lavorativo delle persone socio-economicamente svantaggiate, dei diversabili e degli immigrati. Oggetto di approfondimento saranno la conoscenza di sé in ambito cognitivo, affettivo e socio relazionale, la conoscenza del contesto ambientale, la loro incidenza sull’apprendimento con riferimento alla teoria generale dei sistemi per un approccio globale alla persona e al contesto. Saranno prese in esame le varie fasi dell’orientamento ed alcuni modelli di riferimento, nonché la valutazione e l’autovalutazione degli interessi e la motivazione alle scelte scolastiche e professionali. Argomenti:  Inquadramento etimologico e storico dell'orientamento  I diversi approcci teorici all'orientamento, come processo di mediazione tra i bisogni e le competenze dell'individuo da una parte e le esigenze formative e occupazionali dall'altra  'Contesto' e 'meta-contesto' nei processi decisionali scolastici e professionali  L'orientamento attraverso il processo formativo: l'esperienza dell' “Alternanza Scuola-Lavoro”, progetto pilota a livello nazionale  Analisi di aspetti identitari e relazionali nel colloquio di lavoro e/o motivazionale  La scheda di auto-valutalutazione: analisi di alcuni strumenti utilizzati nell'orientamento scolastico-professionale  Orientare scolasticamente e professionalmente nel settore della diversabilità e dell'immigrazione  Verifica dell'efficacia degli interventi Testi: ▪ Castelli C. - Venini L., Psicologia dell'orientamento scolastico e professionale. Teorie, modelli e strumenti, Franco Angeli, Milano 2004 ▪ Guichard J., Huteau M., Psicologia dell'orientamento professionale, Raffaello Cortina, Milano 2003 ▪ Pombeni M. L., Il colloquio di orientamento, Carocci, Roma 1998 ▪ Di Fabio A., Psicologia dell’orientamento, Giunti, Firenze ▪ Nota L., Mann L., Soresi S. e Friedman I., Scelte e decisioni scolastico-professionali, Giunti, Firenze 2002 Modalità d’esame: orale

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STATISTICA PER LA RICERCA PSICOLOGICA – SECS-S/01 Fabiola SAFONTE CREDITI 4 ORE DI LEZIONE 30 ORE DI LABORATORIO/ESERCITAZIONI 10 FINALITÀ L’insegnamento si propone di fornire conoscenze specifiche finalizzate all’impiego ed alla valutazione critica della metodologia statistica nell’ambito della ricerca e dei numerosi settori nei quali l’osservazione e l’analisi dei dati rappresentano competenze fondamentali dello psicologo. ARGOMENTI 1. DISTRIBUZIONI E LEGGI DI PROBABILITA' 1.1. Concetto di probabilità e relative riflessioni. 1.2. Definizioni di probabilità: matematica, frequentista, bayesiana 1.3. Impostazione assiomatica di kolmogoroff 1.4. Variabili casuali discrete 1.4.1 Distribuzione binomiale 1.5. Variabili casuali continue 1.5.1 Distribuzione normale o di Gauss 1.6. Distribuzione campionaria di una statistica 1.6.1. Parametri e statistiche 1.6.2. Stima statistica e legge dei grandi numeri 1.6.3. Distribuzione campionaria della media 1.6.4. Teorema del limite centrale 2. INFERENZA STATISTICA 2.1. Risultati significativi e non-significativi 2.1.1. Procedura di verifica delle ipotesi: vero o falso? utile o dannoso? 2.2. Potenza di un test 2.3. Numero di dati necessari in rapporto alla potenza, alla significatività del test e alla direzionalità dell'ipotesi. 2.3.1. Dimensioni (n) del campione. Scegliere la numerosità campionaria. 2.4. Le quattro proprietà che deve avere uno stimatore: correttezza, efficienza, consistenza, sufficienza 2.4.1. Stima e confidenza 2.5. Intervallo di confidenza per la media 2.6. Il comportamento degli intervalli di confidenza. 2.7. Test di significatività 2.7.1. La logica dei test di significatività 2.7.2. La verifica delle ipotesi

2.7.3. La statistica test 2.7.4. Il valore P 2.7.5. Significatività statistica 2.8. Test sulla media di popolazione 2.9. Valori P e livelli di significatività 2.10. Test statistici e intervalli di confidenza 2.11. L’inferenza in pratica 2.11.1. L’origine dei dati 2.11.2. Precauzioni sulle procedure z 2.11.3. Precauzioni sugli intervalli di confidenza 2.11.4. Precauzioni sui test di significatività 3. INFERENZA SULLE VARIABILI 3.1. Le condizioni per fare inferenza 3.2. La distribuzione t di Student 3.3. Intervalli di confidenza t ad un campione 3.4. Il test t ad un campione 2.5. Procedure t per dati appaiati 3.6. Robustezza delle procedure basate sulla t. 3.7. Problemi con 2 campioni, Confronto delle medie di 2 popolazioni. 3.8. Procedure t a due campioni 3.9. Inferenza per la proporzione di una popolazione 3.9.1. La proporzione campionaria 3.9.2. La distribuzione campionaria della proporzione 3.9.3. Condizioni per l’inferenza 3.9.4. Intervalli di confidenza per una proporzione con grandi campioni 3.9.5. Intervalli di confidenza accurati 3.9.6. La scelta dell’ampiezza campionaria 3.9.7. Test di significatività per la proporzione. 3.10. Confronto tra 2 proporzioni. 3.10.1. La distribuzione campionaria della differenza tra proporzioni 3.10.2. Intervallo di confidenza per il confronto di due proporzioni con grandi campioni. 3.10.3. Intervalli di confidenza accurati. 3.10.4 test di significatività per il confronto tra proporzioni. 4. RELAZIONI TRA VARIABILI 4.1. Regressione o correlazione? 4.2. Descrizione di distribuzioni bivariate 4.3. Modelli di regressione 4.4. La regressione lineare semplice 4.5. Valore predittivo della regressione 4.6. CORRELAZIONE E COVARIANZA 5. MISURE DI TENDENZA NON PARAMETRICA E DI ASSOCIAZIONE TRA VARIABILI 5.1. Le misure d'associazione o d'indipendenza 5.2. Associazione in tabelle 2 x 2 o fra variabili dicotomiche: il Q e l'Y di Yule, il tc; il f e il c di Pearson, il v di Cramer, il dt di Tschuprow 5.3. Cograduazione per variabili ordinali: rho di Spearman, il t di Kendall, 5.4. Lettura dei tabulati di un pacchetto statistico

TESTI D’ESAME Del Vecchio F., Statistica per la Ricerca Sociale, 2005, Cacucci Editore Pedon A. Le basi statistiche della ricerca psicologica e pedagogica. Padova, 1999. Edizioni Libreria Cortina. Middleton, M. - Analisi statistica con Excel. Apogeo. Milano, 2004.Cap. 1-9, 11-12, 14. TESTI INTEGRATIVI CONSIGLIATI Ercolani A.P., Areni A., Leone L. - Statistica per la psicologia: Vol I. Fondamenti di psicometria e statistica descrittiva - Il Mulino - Bologna 2001 Ercolani A.P., Areni A., Leone L. - Statistica per la psicologia: Vol. II. Statistica inferenziale e analisi dei dati - Bologna 2002 - Il Mulino Pedone R. Statistica per psicologi. Roma, 2002. Carocci. Areni A., Scalisi T.G. - Esercizi di statistica per la ricerca in psicologia – Milano, 1997 - Masson. Areni A., Ercolani A.P., Cinanni V. - Problemi risolti di statistica applicata alla psicologia - LED – Milano, 1999. NOTIZIE UTILI. Materiale a cura del docente (reperibili on-line sul web-site del docente). Appunti e di slide che intendono approfondire quanto riportato dai testi di riferimento. Saranno, inoltre, a disposizione degli studenti una serie di esercizi che hanno fatto parte di testi assegnati in appelli di anni precedenti; tali esercizi sono utili per la preparazione all'esame del corso. Raccomandiamo gli studenti, sia frequentanti che non, di impostare la propria preparazione sulla comprensione dei concetti, dell’uso e delle applicazioni delle diverse tecniche statistiche, piuttosto che sulla esecuzione di calcoli. MODALITÀ D’ESAME L'esame si svolge il giorno dell'appello con una prova scritta su tutto il programma, seguita dalla prova orale.

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TEOLOGIA DOGMATICA Massimo Alessandro NARO Finalità: Il corso si propone di introdurre gli studenti alla conoscenza della teologia cristiana da un punto di vista formale e metodologico, oltre che contenutistico. Per questo si sofferma a riflettere sullo statuto epistemologico della teologia e sul suo metodo, nonché sui principali temi del pensiero credente: il Dio trinitario di Gesù Cristo e l’uomo in rapporto di figliolanza con Lui. Argomenti: * Il termine «teologia» nella cultura occidentale * Elementi caratterizzanti della teologia * Al di là delle descrizioni: per una “definizione” di teologia * La teologia come «episteme» * Metodologia teologica * Il Dio di Gesù Cristo * L’uomo davanti a Dio

Testi: - P. CODA, Teo-logia. Epistemologia e metodologia teologica, Mursia-PUL, Milano-Roma 1997 - M. NARO, Fides et ratio: distinzione, divaricazione, integrazione, in «Nova et Vetera» vers.it. (2/2001) pp. 43-65 - M. NARO, La frammentazione come travaglio epistemologico della teologia nel Novecento, in «Ho Theológos» n.s. (2/2002) pp. 163-184 - M. NARO, Dio: chi è, dov’è? Considerazioni per una theologia amoris, in «Nova et Vetera» vers.it. (1/2000) pp. 27-42 - M. NARO, Dall’intimo di Dio. Antropologia cristiana nell’A Diogneto, in AA.VV., In charitate pax, Facoltà Teologica di Sicilia, Palermo 1999, pp. 173-207

Modalità d’esame: orale

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TEORIE CRITICHE DELLA MODERNITÀ (SPS/07) Mauro BUSCEMI Finalità: Il corso si propone di approfondire significati e prospettive implicati nel lessico della modernità, di cui si evidenzieranno gli aspetti teorici che caratterizzano in modo peculiare questa epoca della storia. Infatti, attraverso analisi e interpretazioni critiche saranno posti in risalto gli elementi ideologici che rendono comprensibile la modernità in quanto problema di valori e dinamiche situati all’origine di conoscenze e giudizi sulla vita personale, sociale, politica. Tali analisi verranno sviluppate alfine di pervenire ad una decifrazione adeguata delle questioni insite in quella che, ai nostri giorni, si è soliti definire nei termini di società postmoderna.

Argomenti: – Analisi e decifrazione ideologica dei significati implicati nel lessico della modernità; il razionalismo come pensiero filosofico e come parametro nella visione della vita personale e pubblica; l’epoca della secolarizzazione come momento storico nel quale si radicalizza l’alternativa tra l’opzione ateistica e la deriva nichilistica, che hanno dato forma e finalità ai totalitarismi del Novecento e alla complessa e individualistica società consumisticoborghese, e la riproposta di ragioni e tradizioni d’ordine metafisico e religioso prefiguranti un rinnovato umanesimo come risposta alla ricerca di compimento personale e popolare. –

Analisi teorica e interpretazione critica dei parametri culturali e sociologici presentati dalla contemporanea epoca postmoderna; il problema del fondamento di conoscenze e valori nella società tecnologica; le questioni politiche e sociali irrisolte nel tempo della globalizzazione tra diritti di cittadinanza, nuovi scenari mondiali e risorgenti nazionalismi.

Testi: DEL NOCE A., Verità e ragione nella storia. Antologia di scritti, a cura di Alberto Mina e con introduzione di Giuseppe Riconda, BUR, Milano 2007.

Un testo, scelto tra i seguenti o tra altri concordati con il docente, si dovrà utilizzare come iniziale fonte di approfondimento per la stesura di un elaborato dattiloscritto: BAUMAN Z., Modernità liquida, Laterza, Roma-Bari 200712. BAUMAN Z., La libertà, Città Aperta Edizioni, Troina 2002. DONATI P., Pensiero sociale cristiano e società post-moderna, Editrice A.V.E., Roma 1997. GAUCHET M. - REDEKER R., Utopia e modernità, Città Aperta Edizioni, Troina 2005. GIDDENS A., Le conseguenze della modernità. Fiducia e rischio, sicurezza e pericolo, il Mulino, Bologna 2006. LYOTARD J.-F., La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere, Feltrinelli, Milano 200617. TAGUIEFF P.-A., Il progresso. Biografia di una utopia moderna, Città Aperta Edizioni, Troina 2005. TAYLOR C., Il disagio della modernità, Laterza, Roma-Bari 20064. WALDENFELS B., Estraniazione della modernità. Percorsi fenomenologici di confine, Città Aperta Edizioni, Troina 2003. WEIGEL G., La Cattedrale e il Cubo. Europa, America e politica senza Dio, Edizione italiana a cura di Flavio Felice e con prefazione di Luca Volontè, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006.

Testo aggiuntivo consigliato per i non frequentanti: BARCELLONA P., L’epoca del postumano, Città Aperta Edizioni, Troina 2007. Modalità d’esame: orale. Gli studenti dovranno esporre, nel corso dell’esame e preliminarmente nel corso delle lezioni, i risultati di una ricerca elaborata in forma di relazione dattiloscritta (10-12 pagine più annessa bibliografia utilizzata), prendendo spunto da uno testi indicati nel programma o concordati con il docente.

Facoltà di Scienze della Formazione Didattica Decentrata di Caltanissetta Anno Accademico 2008-2009 VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ NEI SERVIZI SOCIALI

Nome: SALVATORE Cognome: SQUILLACI Finalità Potenziare le abilità professionali per organizzare e valutare la qualità produttiva dei percorsi progettuali delle politiche socio-assistenziali e socio-sanitarie e degli interventi specialistici nei contesti comunitari a livello territoriale, in linea con le attuali innovazioni legislative e procedurali. Incrementare teoricamente e operativamente le opportunità di apprendimento organizzativo utilizzando tecniche empiriche e risorse del mondo del lavoro di rete impiegate nella pratica della verifica, del monitoraggio e della valutazione dei processi di miglioramento continuo della qualità e dei requisiti organizzativi strutturali, umani e professionali per l’accreditamento aziendale. Promuovere la cultura organizzativa, il lavoro di equipe, gli interventi professionali e la dimensione progettuale della gestione delle risorse umane e aziendali nei processi riflessivi. Sviluppare le abilità per gestire il cambiamento e i processi decisionali secondo le regole del Sistema qualità nella conduzione manageriale per progetti e obiettivi. Ottimizzare le competenze per valutare gli esiti raggiunti e gli standard di prodotto-servizio erogato orientati alla Total Qualità. Argomenti: Le innovazioni organizzative del Sistema Qualità nei Servizi Sociali e nelle strutture socio-sanitarie I metodi e gli strumenti della qualità Gli indicatori della qualità aziendale La valutazione dei progetti per obiettivi ed esiti Il lavoro di equipe nella produttività collettiva La Mission e la Ragion d’essere aziendale Le linee guida I requisiti dell’Accreditamento dei Servizi Sociali Verifica degli output e degli outcome della progettualità sociale Valutazione ex ante, in itinere e ex post dei percorsi di miglioramento continuo della qualità La Qualità Totale Testi: Parte generale : *Due testi a scelta dello studente per sostenere la prova d’esame. CAMPANINI A.( a cura di ), La valutazione nel servizio sociale, Carocci Faber, Roma, 2007 ( capp. 1, 2, 3, 7 ). PALUMBO M., Il processo di valutazione, FrancoAngeli, Milano, 2002 ( 1,3,4,5 ). DE AMBROGIO U. ( a cura di ), Valutare gli interventi e le politiche sociali, Carocci, Roma, 2004, (capp. 1, 3 ).

DALLAGO L. - SANTINELLO M. - VIENO A., Valutare gli interventi psicosociali, Carocci, Roma, 2004 ( capp. 1, 2. 3. 4 ).

Parte monografica: LEONE L. - PREZZA M., Costruire e valutare i progetti nel sociale, FrancoAngeli, Milano, 2003 ( capp. 2,3,4,5 ). GIORDANO C. - MISINO M. N., Gestione manageriale e sviluppo per progetti. Un percorso innovativo per i servizi sociali, Liguori, Napoli, 2002 ( capp. 1,2,3,4,6,8 ).

Testi aggiuntivi consigliati per i non frequentanti: NENZIONI F., La via dell’eccellenza. Come perseguirla con i metodi e gli strumenti della Qualità Totale, FrancoAngeli, Milano, 2001. McARDLE GERI E. H., L’analisi dei bisogni formativi del personale, FrancoAngeli, Milano,2000. N.B. Gli studenti non frequentanti prima di sostenere l’esame concorderanno con il docente soltanto alcune parti dei sopraelencati testi integrativi. Modalità d’esame: orale Come approfondimento tematico, inoltre, tutti gli studenti dovranno presentare e discutere al momento dell’esame una tesina relativa ad un argomento liberamente scelto, da concordare con il docente, della lunghezza di almeno 5-6 cartelle corredate della bibliografia utilizzata (altra da quella soprariportata per la preparazione dell’esame).

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