Diapositiva 1

April 6, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Carcinoma a cellule renali con traslocazione Xp 11.2/TFE-3

Napoli G., Napoli A.,Casiello M., Martella C., Maiorano E. Dipartimento di Anatomia Patologica-Università degli Studi di Bari

CASO CLINICO • Paziente di sesso femminile, di anni 34. • A marzo 2006 comparsa di dolore in sede epigastrica con irradiazione a cintura, associato a vomito e iperpiressia. • Nel Settembre 2006 l’esame TAC mette in evidenza: ” Voluminosa formazione espansiva in loggia surrenalica dx, ovalare, a densità disomogenea, con presenza di vasi ectasici e tortuosi in sede periferica; tale lesione disloca caudalmente il rene dx , la vena cava inferiore in senso antero-mediale e giunge a stretto contatto con la porzione verticale ed orizzontale del duodeno”.

CASO CLINICO

• Reperto macroscopico: Campione di nefrectomia radicale del peso di grammi 1700, costituito da rene di cm 20×10.5×15 e surrene di cm 7×2×0.5. In sezione, presenza di voluminosa massa grigiastra con aree necrotiche ed emorragiche, estesa per oltre 2/3 del viscere, del diametro massimo di cm 15 che giunge a ridosso della pelvi.

REPERTO MICROSCOPICO

• Neoplasia con architettura prevalentemente solidocordonale, in parte papillare e tubulo papillare, focalmente follicolare, con ampie zone di necrosi ed emorragia.

REPERTO MICROSCOPICO

Caratteristiche cellulari variabili: Cellule con citoplasma chiaro, pallido, eosinofilo e granulare Pleomorfismo nucleare, con cromatina vescicolare e nucleoli prominenti. Limiti citoplasmatici ben evidenti.

Indagini IIC:

• EMA: positivo

• Antigene mitocondriale: focalmente positivo

CONCLUSIONI DIAGNOSTICHE • Sulla base dei risultati dell’assetto immunoistochimico, si concluse che la diagnosi deponeva per carcinoma a cellule renali di tipo papillare, verosimilmente associato a traslocazione dei geni della famiglia del mit-transcriptor factor. • Si consigliarono ulteriori indagini in tal senso.

RCC CON TRASLOCAZIONE Xp11.2/TFE-3 • La nuova classificazione del WHO 2004 ha incluso un nuovo gruppo di carcinomi renali che complessivamente vengono indicati come “Renal carcinomas associated with Xp11.2/TFE-3 gene fusions”.

FENOTIPO IMMUNOISTOCHIMICO Il pattern delle reazioni IIC differisce da quello delle altre categorie di RCC. Caratteristica peculiare di questo gruppo di neoplasie è la positività nucleare per la proteina chimerica TFE3. La positività per CD10 e altri markers associati agli antigeni del carcinoma renale è stata descritta ma solo nel 50% dei casi si ha l’espressione di EMA, Cam5.2 e vimentina.

DIAGNOSI DIFFERENZIALE 1

• Angiomiolipoma epitelioide in cui si può osservare un architettura a nidi, con cellule poligonali oncocitiche con bordi ben definiti. TFE3 RCCs t(XP11.2)/TFE 3 Angiomiolipoma epitelioide

Melan-A

HMB-45

+

+

+++

DIAGNOSI DIFFERENZIALE 2

• Carcinoma renale di tipo convenzionale a cellule chiare: rarissimo in età pediatrica o giovane adulta se non associato alla S. di Von Hipple Lindau.

RCCs t(XP11.2)/TFE3 RCCs di tipo convenzionale

TFE3

CD10

EMA

+++

/+

+/

+++

+++

DIAGNOSI DIFFERENZIALE 3 Carcinomi associati a t(6;11) (p21;q13): è coinvolto il gene TFEB, fattore di trascrizione appartenente alla stessa famiglia del TFE3. Microscopica: cellule poligonali con bordi ben definiti, arrangiate a formare strutture a nidi e con pattern di crescita focalmente acinare. IIC: negatività per i markers epiteliali; focale positività per HMB-45 e Melan-A. Carcinoma renale convenzionale di tipo papillare: IIC: forte positività per CK-7 ed EMA.

CONCLUSIONI

• I carcinomi renali che si manifestano nelle prime decadi di vita, presentano, frequentemente, traslocazioni che interessano il gene TFE3 suggerendo che siano geneticamente e fenotipicamente differenti dai RCC di tipo convenzionale dell’età adulta.

CONCLUSIONI

• E’ sconosciuto il reale significato clinico e prognostico di tale gene di fusione; probabilmente la sua individuazione potrebbe servire a selezionare neoplasie sensibili a chemioterapici diversi da quelli usati convenzionalmente. • Inoltre, la ricerca routinaria della positività nucleare per la proteina TFE3, potrebbe essere un metodo altamente sensibile e specifico per l’ individuazione, l’inquadramento diagnostico e la valutazione della reale prevalenza di tale gruppo di neoplasie.

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