Gravidanza

March 21, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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La fecondazione 

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Gli spermatozoi raggiungono l’ovocita, tramite l’eiaculazione, nel terzo distale della tuba. Capacitazione Fecondazione Formazione dello zigote

L’inizio della gravidanza

QuickTim eᆰ e un decom pr essor e TIFF (LZW) sono necessar i per visualizzar e quest 'im m agine.

Lo zigote 

Ha patrimonio cromosomico diploide, 46 cromosomi (23 materni, 23 paterni) uovo 23x + spermatozoo 23y = Zigote 46xy (maschio) uovo 23x + spermatozoo 23x = Zigote 46xx (femmina)





Lo zigote dopo la fecondazione diventa impenetrabile agli altri spermatozoi. Lo stato di zigote dura poco, inizia immediatamente la prima mitosi.

L’annidamento 



Dopo la fecondazione l’uovo migra dalla tuba alla cavità uterina Morula (fig.1)

L’annidamento

 

Trofoblasto Blastocisti (fig.2)

L’annidamento 

Annidamento (circa 7 giorni dopo la fecondazione) (fig.3)



Formazione decidua

Terminologie 











La gravidanza viene calcolata in settimane e giorni, non in mesi. Età concezionale:durata della gravidanza dal momento dell’ovulazione. Età gestazionale: durata della gravidanza dal primo giorno dell’ultima mestruazione Durata gravidanza fisiologica: 40 settimane età gestazionale (38 per età concezionale) Embrione: prodotto del concepimento a partire dalla fecondazione fino all’ottava settimana di sviluppo. Feto: dall’ottava settimana di sviluppo fino al termine.

Sviluppo dell’embrione e del feto 

Fig.4

Sviluppo dell’embrione e del feto 

Fig.5

Sviluppo dell’embrione e del feto 







7 settimane dall’UM: abozzi arti, cordone ombelicale formato,BCF. 10 sett.: abozzi delle ossa, dei muscoli,nervi e grossi vasi. Pesa 2-3 grammi, lung. 25mm. 12 sett.: sono riconoscibili gli occhi e gli arti presentano movimenti attivi. Differenziazione genitali interni. 16 sett.: differenziazione genitali esterni. L’intestino contiene meconio.

Sviluppo dell’embrione e del feto 









20 sett.: MAF avvertiti. Vernice caseosa, il rene inizia la sua funzione escretrice. 24 sett.: si formano i primi depositi adiposi. Formazione della maggior parte dei bronchioli. 28 sett.: si individuano gli alveoli e il surfactante comincia ad essere prodotto. 36 sett.il corpo assume forme rotondeggianti per la disposizione del grasso sottocutaneo. 40 sett.: ha raggiunto la maturità.

DIAGNOSI PRENATALE 

In rapporto all’epoca gestazionale in cui viene effettuata, la diagnosi prenatale può essere: →PRECOCE(nella prima metà della gravidanza); →TARDIVA(nella seconda metà della gravidanza). Un evento patologico che insorge nella fase dell’embriogenesi può provocare l’aborto oppure una malformazione congenita più meno complessa, o può anche non danneggiare l’embrione in maniera dimostrabile. Un evento patologico che invece insorge durante la fase della fetogenesi può produrre una lesione organica o un’anomalia funzionale transitoria o permanente, o può non produrre alcun effetto nocivo e dimostrabile.

DIAGNOSI PRENATALE ALCUNE TECNICHE DIDIAGNOSI PRENATALE →TECNICHE NON INVASIVE:  Ecografia Test Biochimici: -Test Combinato -Tri Test →TECNICHE INVASIVE:  Amniocentesi Villocentesi Funicolocentesi

La maggior parte delle tecniche di indagine non sono esenti da rischio e per tanto sono da riservare a casi selezionati. E’possibile dunque differenziare le tecniche di diagnosi prenatale in:

DIAGNOSI PRENATALE 

ECOGRAFIE RACCOMANDATE ECOGRAFIA 2°TRIMESTRE(19a-21asettimana)

Esame che, oltre alla biometria (misurazione delle parti corporee fetali), si incentra sull’esame accurato della morfologia del feto e dei suoi annessi (placenta e funicolo), Essa dovrebbe idealmente prevedere la valutazione di tutti gli organi ecograficamente studiabili al fine di rilevarne eventuali anomalie (malformazioni).

sono

DIAGNOSI PRENATALE Prelievo di liquido amniotico per mezzo di un ago inserito nell'utero e nella cavita' amniotica attraverso la parete addominale della gestante. Viene effettuata generalmente intorno alla 16°settimana di epoca gestazionale. AMNIOCENTESI Il prelievo del liquido amniotico, a fine diagnostico, può essere effettuato, con scopi diversi, precocemente o tardivamente nel corso della gravidanza. Esso permette QuickTim eᆰ e un decom pr essor e TIFF (LZW) di esaminare le cellule fetali in esso sospese per necessar i per visualizzar e quest 'im m agine. effettuare l'esame del cariotipo del feto, cioèl'analisi dei cromosomi fetali per escludere malattie del tipoo Sindrome di Down (Trisomia21). L’amniocentesi può contribuire ad individuare altre anomalie cromosomiche, disturbi legati al sesso, malattie metaboliche o anomalie dello sviluppo. Con l'amniocentesi precoce si possono individuare anche malformazioni del tubo neurale attraverso il dosaggio dell'alfa-feto proteina



ECOGRAFIE RACCOMANDATE ECOGRAFIA 3°TRIMESTRE(30a-32asettimana)

L'importanza di questa ecografia risiede in primo luogo nella biometria fetale. Le misure dei fondamentali parametri (diametro biparietale, circonferenza cranica, circonferenza addominale, femore) vengono messe a confronto con quelle rilevate nel secondo trimestre al fine di escludere una patologia dell'accrescimento fetale, sia nel senso di un ritardo (iposviluppo) sia nel senso di un eccesso (macrosomia). Nell'ecografia del terzo trimestre non bisogna perdere di vista, ancora una volta, la morfologia fetale.

Gli annessi ovulari  





La Placenta Il funicolo ombelicale (2 arterie e 1 vena) Le membrane ovulari (corion e amnios): racchiudono la cavità amniotica. La rottura delle membrane crea condizione favorente la risalita di germi che possono determinare infezioni, inoltre è fattore scatenante dal travaglio di parto. Il liquido amniotico: protegge il feto da urti meccanici, garantisce temperatura costante, agevola i movimenti, partecipa a molti processi metabolici.

Gli annessi ovulari

La placenta E’ un organo che serve per gli scambi materno fetali, la nutrizione del feto e presenta anche un’attività endocrina importante. Origina dal tessuto trofoblastico della blastocisti nella porzione che ha permesso l’annidamento. L’unità funzionale della placenta è il villo.

La placenta

La placenta La placenta ha una forma discoide delimitata da due facce:  FACCIA MATERNA: aderisce alla parete uterina ed è dunque rivolta verso la decidua (piatto basale). È formata dalla decidua basale e si presenta irregolare per la presenza di lobulazioni dette cotiledoni  FACCIA FETALE: è rivolta verso la cavità uterina, quindi verso il feto ed è rivestita dall’amnios (piatto coriale). La sua porzione più estesa è costituita dai villi che pescano nello spazio intervilloso e nel sangue materno. Si presenta come una superficie liscia.

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DIAGNOSI DI GRAVIDANZA 

SEGNI DI PRESUNZIONE:sono quelli che si verificano al di

fuori della sfera dei genitali. Fenomeni simpatici (nausea, vomito ecc) Aumento di volume dell’addome Comparsa di zone di ipercromia cutanea 

SEGNI DI PROBABILITA’: sono quelli che si verificano a

livello dell’apparato genitale. Amenorrea Modificazioni delle mammelle Congestione e colorazione livida delle mucose Modificazioni dei forma volume e consistenza dell’utero 

SEGNI DI CERTEZZA: sono quelli direttamente connessi

alla presenza dell’embrione o del feto.

Visualizzazione ecografica dell’embrione o feto Percezione di MAF e BCE o BCF Positività alle prove immunologiche di gravidanza

DIAGNOSI DI GRAVIDANZA     

Raccolta dell’anamnesi Ispezione Palpazione Ascoltazione Esplorazione vaginale

Anmnesi ostetrica: Si viene a conoscenza di alcuni segni di presunzione e uno dei più importanti segni di probabilità: l’amenorrea L’anamnesi ostetrica deve essere inoltre completata dalla rilevazione di altri molti dati concernenti la donna gravida, la sua famiglia il suo stato socioeconomico in modo da raccogliere le informazioni sufficienti per definire se la gravidanza è a :  Basso rischio  Medio rischio  Alto rischio

PALPAZIONE: La palpazione ostetrica si esegue con la gestante in posizione supina. Fino alla 20°settimana di gestazione, l’utero ha contorni tondeggianti, assume poi una forma ovoidale. La sua consistenza pastosa e tende talvolta ad indurirsi durante le manovre di palpazione. Il livello massimo del fondo uterino, poco al di sotto dell’apofisi xifoide, viene raggiunto verso la 38° settimana. Successivamente si verifica un lieve abbassamento del fondo uterino sia per il rilassamento della parete addominale, sia per l’iniziale impegno della parte presentata.

ISPEZIONE •Si valuta l’altezza del fondo uterino che dà una stima delle sett. Gi gestazione •La presenza di strie gravidiche •Pregresse cicatrici

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Quando il feto ha raggiunto un notevole sviluppo, ossia dopo la 26°-28° settimana di gestazione, si possono stabilire con la palpazione alcuni dati importanti applicando le Manovre diLeopold: 1°

MANOVRA: livello del fondo

uterino; 2°

MANOVRA:situazione fetale

(longitudinale, trasversao obliqua); 3°

MANOVRA:valutazione della parte

presentata (mobile o impegnata) e diagnosi di presentazione (testa o podice); 4°MANOVRA:

parte presentata

grado di discesa della

QuickTim eᆰ e un decom pressore TIFF (LZW) sono necessari per visualizzare quest'im m agine.

ASCULTAZIONE: STETOSCOPIO OSTETRICO QuickTim eᆰ e un decom pressore TIFF (LZW) Permette l’ascultazione del b.c.f. dalla 22a sono necessari per visualizzare quest'im m agine. settimana di gestazione

RILEVATORE AD ULTRASUONI (effetto Doppler) Permette l’ascultazione del b.c.f. dalla 10a-12asettimana di gestazione

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Funzioni placentari   

Organo di scambio Organo barriera Ghiandola endocrina: - HCG - HPL - Estrogeni - Progesterone

Modificazioni organi ed apparati in gravidanza     

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Sangue Apparato cardiocircolatorio Apparato respiratorio Apparato urinario Cute Apparato muscolo-scheletrico Apparato digerente Apparato genitale Mammelle

Modificazioni uterine in gravidanza Ruolo passivo: contenitore  Ruolo attivo: espulsione Le modificazioni dipendono dallo sviluppo uterino e dalla regolare attività ormonale, circolatoria e metabolica.  Modificazioni del corpo uterino  Modificazioni dell’istmo  Modificazioni del collo 

Gli ormoni in gravidanza       



Gonadotropina corionica umana (HCG) Ormone lattogeno placentare (hPL) Tireotropina corionica (hCT) Progesterone Estrogeni Gonadotropine ipofisarie (FSH-LH) Prolattina (PRL) Relaxina

Modificazioni endocrine in gravidanza      

Ipofisi Ovaio Tiroide Parotidi Surrene Pancreas endocrino

Sistema neurovegetativo       



Nausea e vomito Scialorrea e ptialismo Pica Voglie Alterazioni dell’appetito Lipotimie Modificazione del carattere Astenia e disturbi del sonno

Metabolismo in gravidanza     

Basale Proteico Glucidico Lipidico Acqua e Sali minerali

Aumento ponderale

Diagnosi di gravidanza 





Segni di presunzione: non riguardano l’apparato genitale. Nausea, vomito, aumento volume addominale, minzioni frequenti, iperpigmentazione cutanea. Segni di probabilità: legati all’apparato genitale. Amenorrea, tensione mammaria, segno di Chadwick, aumento volume uterino, segno di Hegar. Segni di certezza: derivanti dalla presenza dell’embrione. BCF, MAF, HCG, riscontro palpatorio parti fetali.

Indagini in gravidanza    

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Ecografia Cardiotocografia Villocentesi (10-12 sett.) Rischio aborto 3-4% Amniocentesi (15-16 sett.) Rischio aborto 0.7% amnioscopia Esami ematochimici Esame urine

Igiene in gravidanza   

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Igiene personale Igiene intima Igiene e cura della mammella e del capezzolo Igiene del cavo orale Abbigliamento Attività sessuale Esercizio fisico Lavoro domestico Attività lavorativa Viaggi Abitudini voluttuarie Alimentazione

Assistenza infermieristica in gravidanza Accertamento di base: - anamnesi familiare - anamnesi personale  Accertamento mirato: - anamnesi ostetrica: per conoscere il numero e l’esito di gravidanze precedenti, delle modalità di espletamento dei parti, problemi di sterilità e contraccezione. Si stabilisce la data presunta del parto (regola di Neagele). Visita ostetrica ed esplorazione vaginale. Prescrizione esami di laboratorio. L’infermiere collabora con l’ostetrica in queste valutazioni e infonde alla donna un senso di sicurezza. 

Obiettivi dell’assistenza infermieristica Promuovere la fisiologicità della gravidanza e rende la donna protagonista di tale periodo;  Rilevare precocemente le complicanze;  Preparare la donna e la coppia al parto e al futuro ruolo di genitori. L’assistenza prenatale si attua soprattutto nei consultori e negli ambulatori ostetrici pubblici e privati. 

Possibili manifestazioni nel primo trimestre         

Nausea e vomito Aumento della salivazione Pollacchiuria Seno teso e dolente Gengivite Aumento ponderale Diminuzione del desiderio sessuale Labilità emozionale Segni premonitori di problemi più gravi: perdite vaginali (ematiche o di liquido amniotico), febbre, dolori, vomito persistente…

Interventi infermieristici         

Nausea e vomito: alimentazione ricca di carboidrati alla mattina. Pasti piccoli e frequenti. Aumento della salivazione Pollacchiuria: rassicurare, evitare di ingerire grosse quantità di liquidi di sera. Seno teso e dolente: reggiseno di cotone. Gengivite: igiene accurata, colluttori astringenti Aumento ponderale: l’incremento dovrebbe essere dopo la 20 settimana, per un aumento complessivo di 12 kg. Diminuzione del desiderio sessuale: supporto emozionale valido. Labilità emozionale: supporto emozionale valido. Segni premonitori di problemi più gravi: valutare ed avvisare l’ostetrica o il medico.

Possibili manifestazioni nel secondo trimestre   

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Leucorrea, prurito vulvare Addome pesante Varici arti inferiori, vulvari ed emorroidi Anemia fisiologica della gravidanza Diversa pigmentazione della pelle del volto e della linea alba Smagliature Stipsi Infezioni delle vie urinarie Contrazioni uterine rare, indolori, intermittenti. Disturbi gravi: cefalea, edemi, disturbi della vista, riduzione della diuresi, contrazioni uterine dolorose, perdite vaginali.

Interventi infermieristici Leucorrea, prurito vulvare: igiene intima con sostanze a pH acido, utilizzo di fibre naturali.  Addome pesante: abiti comodi e scarpe basse  Varici arti inferiori, vulvari ed emorroidi: calze elastiche, indicazioni posturali, impacchi di ghiaccio per le emorroidi  Anemia fisiologica della gravidanza: alimenti ricchi di ferro.  Diversa pigmentazione della pelle del volto e della linea alba  Smagliature: utilizzo di creme grasse  Stipsi: rimedi naturali (crusca,fibre, acqua, glicerina supposte)  Infezioni delle vie urinarie: riposo sul fianco.  Contrazioni uterine rare, indolori, intermittenti.  Disturbi gravi: avvisare l’ostetrica o il medico. Insegnare alla donna a preparare i capezzoli per l’allattamento. 

Possibili manifestazioni nel terzo trimestre      



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Senso di apprensione per il parto Astenia La donna può svenire quando è in posizione supina Ridotta attrazione sessuale Pirosi gastrica Respirazione faticosa (dopo la 38 settimana l’utero si abbassa e migliora la sintomatologia) La donna diventa impaziente di porre fine alla gravidanza Insorge il travaglio di parto Disturbi gravi: cefalea, edemi, disturbi della vista, riduzione della diuresi, contrazioni uterine dolorose, perdite vaginali.

Interventi infermieristici     

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Senso di apprensione per il parto: ridurre l’ansia (corso di preparazione al parto) Astenia: (riposo e passeggiate) Sconsigliare viaggi lunghi. La donna può svenire quando è in posizione supina: spiegare il motivo e consigliare posizione laterale Ridotta attrazione sessuale: fenomeno normale, assecondare i desideri Pirosi gastrica: assumere piccole quantità di cibo, posizione seduta dopo i pasti Respirazione faticosa (dopo la 38 settimana l’utero si abbassa e migliora la sintomatologia): evitare sforzi fisici La donna diventa impaziente di porre fine alla gravidanza Insorge il travaglio di parto: insegnare alla donna come riconoscere l’inizio del travaglio di parto Disturbi gravi: avvisare l’ostetrica o il medico.

Le cause del parto       



Fattori nervosi Fattori meccanici Fattori ambientali Fattori fetali Prostaglandine Ossitocina Estrogeni Progesterone

I fattori del parto   

Il canale Il corpo mobile La forza

Durante il parto il corpo mobile attraversa il canale, sotto l’azione della forza

Il canale È rappresentato dal cingolo osseo del piccolo bacino rivestito dalle sue parti molli. Il suo asse è curvilineo con concavità anteriore.  Il canale osseo è costituito dal piccolo bacino che rappresenta la porzione caudale del bacino osseo; la porzione craniale è rappresentata dal grande bacino ed il limite tra le due porzioni è costituito dallo stretto superiore. -stretto superiore -scavo pelvico -stretto inferiore  Parti molli

Il corpo mobile Il cranio del feto è costituito da squame incompletamente ossificate, unite da una lamina cartillagineo-membranosa, che consente una certa mobilità. Ciò conferisce plasicità.

Il corpo mobile 

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Suture (sagitale, frontale, coronaria, lomboidea, temporali) Fontanelle (bregmatica, occipitale, pteriche, asteriche) Diametri (sottoccipito-bregmatico, biparietale, occipito frontale,sopreoccipito mentoniero, sottomento bregmatico)

Il corpo mobile 



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Riduzione relativa: riduzione di un diametro compensata dall’allungamento di un altro. Riduzione assoluta: riduzione di un diametro senza compenso. Riduzione diretta: (relativa +assoluta) Riduzione indiretta: sostituzione di un diametro meno favorevole con una più favorevole all’impegno tramite modificazioni dell’atteggiamento fetale.

La forza 



Contrazione della muscolatura uterina: involontarie, peristaltiche ed intermittenti, dolorose. L’attività contrattile è involontaria. Il dolore è provocato dallo stiramento delle strutture muscolari del collo dell’utero e del segmento uterino inferiore, dalla compressione delle terminazioni nervose intramiometriali, dall’ipossia sulle fibrocellule muscolari e dalla sollecitazione meccanica sul peritoneo. Forze ausiliarie del parto (torchio diaframmatico) volontarie.

Rapporti tra feto e canale da parto 



Intrinseci: atteggiamento fetale (le relazioni che le parti del corpo fetale assumono tra loro) Estrinseci: (relazione tra corpo fetale, utero e bacino materno) - situazione - presentazione - posizione - livello della parte presentata

Fenomeni del parto 

Fenomeni dinamici (materni): modifiche del canale da parto per effetto del passaggio del feto. - espansione segmento uterino inferiore - appianamento e dilatazione del collo uterino - formazione borsa amniocoriale e rottura delle membrane - distensione della vagina, perineo e vulva

Fenomeni del parto 

Fenomeni meccanici (materno-fetali): - riduzione e impegno della parte presentata nello stretto superiore - progressione - rotazione interna - disimpegno della parte presentata - rotazione esterna o restituzione - espulsione totale del feto

Fenomeni del parto 

Fenomeni plastici (fetali): nell’attraversare il canale da parto il feto subisce delle modificazioni che interessano soprattutto la parte presentata. Tali fenomeni permangono per un certo tempo anche dopo la nascita. - tumore da parto - cefaloematoma

Periodi del parto Prodromico - fenomeni dinamici: riduzione segmento uterino inferiore, appianamento collo uterino. - fenomeni meccanici: riduzione e impegno della parte presentata. Contrazioni ritmiche e fastidiose. - espulsione tappo mucoso - possibile marcatura 

Periodi del parto Dilatante - fenomeni dinamici: dilatazione collo uterino, formazione borsa amniotica (eventuale rottura), distensione vaginale. - fenomeni meccanici: progressione parte presentata. Fase attiva della dilatazione cervicale. Le contrazioni diventano sempre più valide, frequenti e prolungate. Si svolge la maggior parte dei fenomeni dinamici. A dilatazione completa del collo uterino, inizia il periodo espulsivo. 

Periodi del parto Espulsivo: - fenomeni dinamici: distensione perineo e vulva. - fenomeni meccanici: rotazione interna, espulsione parte presentata, rotazione esterna, espulsione corpo fetale. Contrazioni uterine ravvicinate, intense e prolungate che si associano alle spinte volontarie dei muscoli del torchio addominale. Si svolge la maggior parte dei fenomeni meccanici. 

Periodi del parto 

Secondamento: espulsione o estrazione degli annessi fetali dall’organismo materno, dopo espulsione del feto. - distacco placentare dalla sede di inserzione e caduta sul segmento uterino inferiore. - passaggio dal segmento uterino inferiore alla vagina - espulsione all’esterno

Assistenza infermieristica al travaglio di parto (periodo prodromico e dilatante) L’assistenza infermieristica in tale periodo deve raggiungere l’obiettivo di mantenere una buona condizione psicologica della donna, per consentirne la partecipazione attiva; sorvegliare l’andamento del travaglio di parto, in collaborazione con l’ostetrica, per cogliere eventuali complicanze. Soddisfare i bisogni in cui la donna non è autonoma.

Assistenza infermieristica al travaglio di parto (periodo prodromico e dilatante) 

Accertamento: - chiedere se ha seguito un corso di preparazione al parto e alla meternità - verificare la presenza di sostegno emotivo (marito, amica,…) - accertare la risposta emozionale della paziente - accertare le condizioni fisiche, collaborando con l’ostetrica nella raccolta dati sull’andamento della gravidanza attuale e di quelle precedenti, per valutare se esistono condizioni cliniche pre-esistenti che possono determinare condizioni di rischi per la madre e il feto. - revisionare i referti di laboratorio eseguiti in precedenza - aiutare l’ostetrica o il medico nella visita e nell’esplorazione vaginale - si valuteranno inoltre le caratteristiche delle contrazioni e del battito cardiaco fetale tramite cardiotocografia o auscultazione intermittente.

Possibili manifestazioni nel periodo prodromico e dilatante 

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La donna spesso vive questo momento con ansietà, agitazione La donna può desiderare di camminare Si possono verificare complicanze per quanto riguarda la progressione della dilatazione cervicale e per la discesa del feto nel canale da parto. Possono comparire alterazioni del battito cardiaco fetale Si possono verificare episodi di vomito

Interventi infermieristici in travaglio di parto Ridurre lo stato ansioso  Soddisfare i bisogni di alimentazione  Soddisfare i bisogni di eliminazione  Soddisfare i bisogno di igiene  Favorire il movimento  Controllare i parametri vitali  Collaborare con l’ostetrica nell’auscultazione del battito cardiaco fetale, durante le esplorazioni vaginali.  Controllare perdite vaginali (sangue, liquido amniotico) e avvisare immediatamente l’ostetrica Tale condotta, accompagnata da un atteggiamento cordiale, empatico e sincero nei confronti della coppia, servirà a ridurre il livello ansioso e a far vivere e ricordare meglio tale questo momento. N.B. non sono indicati l’uso routinario di clistere evacuativo e tricotomia. 

Assistenza infermieristica al travaglio di parto (periodo espulsivo) 

Obiettivi assistenziali: rendere la donna collaborante, favorendo la sua tranquillità psicologica.



Aiutare l’ostetrica nell’assistenza al parto

Interventi infermieristici in periodo espulsivo 



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Previo consenso dell’ostetrica: - assecondare la voglia di spingere della donna - far assumere posizioni libere (evitare posizione litotomica) - assecondare i bisogni di eliminazione - creare ambiente intimo e confortevole Aiutare l’ostetrica nei posizionamento della donna sul lettino da parto Aiutare l’ostetrica nel preparare il campo sterile Sostenere la coppia

Assistenza infermieristica al secondamento 

Obiettivo: favorire l’attaccamento al seno precoce del neonato



Sorvegliare il secondamento affinchè non insorgano complicanze soprattutto di natura emorragica.

Interventi infermieristici durante il secondamento  

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Rilevare i parametri vitali Assistere l’ostetrica nell’effettuare la sutura perineale Controllare le perdite Favorire l’attaccamento al seno del neonato

Il post partum Periodo della durata di due ore dall’espulsione della placenta. Emostasi meccanica nella zona di inserzione placentare. Collaborare con l’ostetrica nel:  controllo delle perdite vaginali  controllo del globo di sicurezza  controllo suture perineali  controllo parametri vitali

Fisiologia e clinica del puerperio È il periodo che inizia subito dopo l’espulsione della placenta fino alla ripresa dell’attività ovarica. Durante questo periodo si completa la regressione della maggior parte delle modificazioni gravidiche a carico dei vari organi e apparati. Attivazione della funzione mammaria per l’allattamento.

Fisiologia e clinica del puerperio 





Fenomeni locali: - utero - vagina, vulva e perineo - parete addominale Fenomeni generali: - sistema nervoso - apparato cardiocircolatorio - apparato respiratorio - apparato gastrointestinale - apparato urinario - temperatura e metabolismo La lattazione

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici in puerperio (P.S. e T.C.) Preliminare alla pianificazione è la raccolta dati. Obiettivi assistenziali:  Favorire l’involuzione uterina e la guarigione della lesione placentare. Sorvegliare le perdite, valutare la contrazione e i processi involutivi dell’utero.  Favorire la guarigione delle lesioni vaginali, vulvari e perineali. Igiene perineale. Sorveglianza della ferita.  Favorire l’eliminazione urinaria e intestinale. Favorire la minzione garantendo la privacy, controllare i caratteri delle urine e annotarli. Favorire l’evacuazione intestinale con la dieta, evitare lassativi e clisteri.

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici in puerperio 









Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della temperatura corporea. Mantenere una corretta alimentazione. Equilibrata dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Se taglio cesareo seguire i protocolli per l’alimentazione del reparto. Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche . Insegnare degli esercizi ginnici. Mantenere una buona circolazione sanguigna. Possibile insorgenza di varici. Favorire la mobilizzazione, valutare la presenza di eventuali varici o familiarità. Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di rilassamento e di privacy tra madre, padre e bambino

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici in puerperio    





Favorire il legame genitori-bambino. Effettuare il rooming-in Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare. Favorire l’allattamento al seno. Favorire la ripresa dell’attività sessuale ed impedire eventuali gravidanze non desiderate. Consigliare la ripresa dei rapporti sessuali dopo la visita di controllo (40 giorni dal parto), e comunque una volta superati i problemi fisici e psichici. Informare la donna della ripresa dell’attività ovarica ed eventuali metodi contraccettivi. Evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Valutare il fattore Rh della donna e del neonato. Se donna negativa e neonato positivo, effettuare immunoprofilassi previo consenso. Riconoscere segni e sintomi di possibili patologie (infezioni, frattura costale, diastasi pubica, trombosi venosa profonda, embolia o edema polmonare, DIC). Avvisare medico.

Assistenza infermieristica nel post operatorio dei principali interventi ostetrici     

Revisione della cavità uterina Taglio cesareo Cerchiaggio Laparoscopia Laparotomia

Revisione della cavità uterina Intervento per via vaginale con sedazione. Indicazioni: - Aborto completo, incompleto, ritenuto. - Interruzione volontaria di gravidanza (isterosuzione) - Mola vescicolare - Gravidanza extrauterina - Iperplasia endometriale

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici post operatori   





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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza) Controllo perdite vaginali Evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Se donna Rh negativa somministrare immunoprofilassi Favorire una corretta alimentazione. Dopo 3 ore può riprendere l’alimentazione. Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della temperatura corporea. Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche . Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la mobilizzazione. Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito. Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.

Taglio cesareo È un intervento chirurgico che consente l’estrazione del feto attraverso un’apertura praticata sull’addome e sull’utero. L’incisione può essere longitudinale o trasversale. L’intervento può essere eseguito in anestesia generale o loco-regionale. Si distingue in: conservatore o demolitore. Cause: Sproporzione feto pelvica Placenta previa Alterazioni cardiotocografiche Prolasso del funicolo Tumori pelvici previ Indicazioni fetali Presentazione podalica nelle nullipare Precedente taglio cesareo Alcune malattie materne In generale il taglio cesareo viene effettuato quando il parto per via vaginale è impossibile o comporta rischi elevati per madre e feto.

Interventi infermieristici pre-operatori          

Rassicurare la paziente Eseguire tricotomia Posizionare catetere vescicale Incanulare vena periferica ed iniziare idratazione Togliere tutti gli indumenti, monili e smalti alla donna e coprirla con camice Auscultare il BCF Accompagnare in sala operatoria Raccogliere dati circa eventuali allergie Predisporre materiale per l’assistenza al neonato Aiutare il personale della sala operatoria

Interventi infermieristici nel postoperatorio Sono da considerarsi tutti gli obiettivi e gli interventi assistenziali previsti per il puerperio. Andranno inoltre considerati tutti gli obiettivi e gli interventi assistenziali relativi ad un decorso post-operatorio.

Interventi laparoscopici Interventi in scopia, cioè sotto guida ottica, attraverso aperture praticate sulla parete addominale nelle quali si inseriscono degli accessi da cui operare. Cause: - Gravidanza extauterina - Esplorativa, diagnostica - Cause ginecologiche

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici post operatori laparoscopia       

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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza) Controllo perdite vaginali Controllo ferita e drenaggi Favorire eliminazione urinaria e intestinale Se gravida evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Se donna Rh negativa somministrare immunoprofilassi Favorire una corretta alimentazione. Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della temperatura corporea. Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche . Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la mobilizzazione. Controllo e gestione del dolore Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito. Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.

Intrventi laparotomici 



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Interventi eseguiti con un incisione sull’addome che può essere o trasversale o longitidinale. Vi sono varie indicazioni, in base alle quali gli interventi possibili sono: Isterectomia Asportazione di fibromi uterini Annessiectomia Salpingotomia Asportazione masse pelviche

Assistenza, sorveglianza e interventi infermieristici post operatori laparoscopia       

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Controllo funzioni vitali (T.A., F.C., F.R., stato di coscienza) Controllo ferita e drenaggi Favorire eliminazione urinaria e intestinale Controllo perdite vaginali Se gravida evitare l’Isoimmunizzazione Materno Fetale da fattore Rh. Se donna Rh negativa somministrare immunoprofilassi Favorire una corretta alimentazione. Mantenere un adeguata temperatura corporea. Controllo della temperatura corporea. Mantenere un adeguata cura del corpo. Favorire le cure igieniche . Mantenere una buona circolazione sanguigna. Favorire la mobilizzazione. Controllo e gestione del dolore Mantenere sonno e riposo adeguati. Consentire momenti di rilassamento e di privacy tra donna e marito. Mantenere la tranquillità psicologica. Chiarire dubbi e rassicurare.

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