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April 22, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Linee guida per la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli

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GS1 Italy | Indicod-Ecr Lo spazio del dialogo e della collaborazione GS1 Italy | Indicod-Ecr è l’associazione senza scopo di lucro che riunisce 35.000 imprese di beni di consumo. Ha l’obiettivo di facilitare il dialogo e la collaborazione tra aziende, associazioni, istituzioni per creare valore, efficienza, innovazione, per dare più slancio alle imprese e più vantaggi al consumatore. GS1 Italy | Indicod-Ecr offre soluzioni concrete come i sistemi standard GS1, per favorire la visibilità e l’efficienza della catena del valore. Il più conosciuto è il codice a barre, usato in Italia e in oltre 110 paesi al mondo, permette lo scambio di informazioni e tra Industria e Distribuzione con chiarezza, semplicità e senza errori. Propone inoltre tecniche, strumenti, strategie operative: sono i processi condivisi ECR. Nascono dal dialogo e dal confronto tra Industria e Distribuzione e hanno come obiettivo l’efficienza e l’innovazione nella filiera. Scopo di ECR è di rendere l’offerta più reattiva rispetto alla domanda dei consumatori e di promuovere la rimozione dei costi non necessari all’interno della filiera. In GS1 Italy | Indicod-Ecr le imprese individuano nuovi obiettivi ed elaborano strategie per poterli raggiungere. Sono strategie concrete per un’impresa moderna che vuole affrontare i cambiamenti dell’oggi con determinazione e strumenti efficaci: in particolare ottimizzare la supply chain, migliorare la relazione Industria-Distribuzione-Consumatore, dialogare con il consumatore attraverso la tecnologia e i nuovi media, rilanciare i consumi e ottimizzare la supply chain anche in altri settori.

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PREMESSA Obiettivo di questo documento è fornire una soluzione per la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli basata sull’utilizzo di uno standard di codifica riconosciuto a livello internazionale. Le Linee guida per la tracciabilità e l’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli recepiscono il Regolamento (CE) n°178/2002, che stabilisce i requisiti della legislazione alimentare in termini di sicurezza e rintracciabilità degli alimenti, dei mangimi e degli animali e di trasparenza nei confronti dei cittadini. Tengono conto, inoltre, della normativa europea in materia di etichettatura e di informazione al consumatore. La soluzione proposta è basata sull’identificazione degli operatori e dei prodotti in tutti gli anelli della filiera, condizione questa indispensabile per garantire il rispetto del dettato normativo sulla rintracciabilità. Queste Linee Guida offrono inoltre agli operatori un sistema efficiente per il trasferimento delle informazioni lungo la filiera, ispirato ai criteri della volontarietà e finalizzato alla valorizzazione del prodotto ortofrutticolo. La soluzione prevede il trasferimento dei dati mediante etichetta o attraverso sistemi di trasmissione elettronica delle informazioni. Il presente documento è stato definito e messo a punto da un apposito gruppo di lavoro, coordinato da GS1 Italy | Indicod-Ecr e composto da aziende di produzione primaria e di trasformazione, aziende della distribuzione moderna, associazioni e organizzazioni di settore.

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INDICE Introduzione 5 Definizioni di tracciabilità

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La normativa sull’etichettatura

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Descrizione generale del sistema GS1

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Gli strumenti GS1

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Definizione di unità consumatore, unità imballo e di unità logistica

8

Gli strumenti di identificazione

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Gli strumenti di comunicazione

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I passi necessari per iniziare a codificare 12 Identificazione ed etichettatura dei prodotti per il punto vendita

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I prodotti a peso fisso 13 I prodotti a peso variabile 13 Identificazione ed etichettatura degli imballi e delle unità logistiche 15 L’identificazione delle unità imballo 15 L’identificazione delle unità logistiche 16 L’etichetta logistica GS1 20 La codifica a barre delle unità imballo e delle unità logistiche 21 Gli attributi delle unità consumatore, delle unità imballo e delle unità logistiche 21 Definizione di un sistema di tracciabilità per i prodotti ortofrutticoli 21 La soluzione basata sullo standard GS1-128 21 La soluzione EDI per la tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli 33 Allegati 35 Glossario 45 Testi di riferimento 48

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INTRODUZIONE Tracciabilità è oggi una parola di grandissima attualità sulla scena agroalimentare; consente di rispondere alle crescenti richieste di sicurezza alimentare da parte del consumatore e di individuare le responsabilità lungo la filiera. È anche però uno strumento di competitività e razionalizzazione dei sistemi produttivi, nonché un mezzo per la valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità. Nell’intento di promuovere il miglioramento dell’efficienza della filiera ortofrutticola e di supportare gli operatori nel rispondere alle esigenze di sicurezza alimentare, GS1 Italy | Indicod-Ecr si è posto l’obiettivo di sviluppare e diffondere un sistema di tracciabilità conforme alla normativa europea e nazionale, basato sullo standard internazionale GS1. Grazie a questo strumento, è possibile seguire il percorso dei prodotti ortofrutticoli dalle sementi fino al punto vendita della grande distribuzione; la soluzione elaborata consente inoltre agli operatori, su base volontaria, di trasferire lungo la filiera e di comunicare al consumatore una serie di informazioni relative al prodotto e alla sua storia.

DEFINIZIONI DI TRACCIABILITà L’International Standardisation Organisation (ISO) fornisce le seguenti definizioni di tracciabilità: • •

ISO 8402: “La tracciabilità è la capacità di risalire alla storia e all’uso o alla collocazione di un prodotto o di un’attività attraverso identificazioni documentate.” ISO 9000: “L’organizzazione deve provvedere a identificare lo stato del prodotto/servizio per quanto riguarda le attività di misurazione e verifica richieste e, ove necessario, deve identificare il prodotto e/o servizio nell’intero processo utilizzando i mezzi opportuni. Questo riguarda tutte le parti interessate al prodotto e/o servizio, la cui interazione influisca sulla conformità ai requisiti. Quando è prevista la tracciabilità, l’organizzazione deve controllare e registrare l’identità univoca del prodotto e/o servizio.”

La rintracciabilità viene inoltre definita dal Regolamento (CE) n. 178/2002 come: “La possibilità di ricostruire e seguire il percorso di un alimento, di un mangime, di un animale destinato alla produzione alimentare o di una sostanza destinata o atta ad entrare a far parte di un alimento o di un mangime attraverso tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione” (art. 3, comma 15). Lo stesso regolamento impone l’obbligo della rintracciabilità di ogni alimento a partire dal 1° gennaio 2005. Parlando di tracciabilità, è importante capire la distinzione tra i termini “tracciare” e “rintracciare”: • “Tracciare” significa risalire allo stato effettivo di un prodotto, una spedizione, un pacco, ecc. È la capacità di seguire il percorso di un’unità e/o un lotto specifico di prodotti a valle attraverso la filiera nel passaggio da un partner commerciale all’altro. Dal punto di vista dell’utente, questa operazione può essere definita come l’identificazione qualitativa e quantitativa degli articoli commerciali nello spazio e nel tempo. È necessario associare sistematicamente un flusso d’informazioni al flusso fisico delle merci allo scopo di ottenere dati predefiniti relativi a unità che utilizzano una o più chiavi identificative. • “Rintracciare” significa ricostruire il percorso a monte di un prodotto, di una spedizione, un pacco, ecc. I prodotti vengono rintracciati continuamente per verificarne la disponibilità, la gestione scorte e la logistica. 5

LA NORMATIVA SULL’ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI1 Nel nostro Paese l’etichettatura dei prodotti alimentari è regolata dal Decreto Legislativo del 27 gennaio 1992 n. 109, la cui applicazione fa riferimento alla Circolare del Ministero dell’Industria, del Commercio e dell’Artigianato del 31 marzo 2000 n. 165. Tale norma prevede che, pur essendoci norme specifiche per taluni alimenti, i prodotti alimentari confezionati, in confezioni chiuse, destinati al consumatore riportino, in italiano, le seguenti indicazioni (art. 3 Decreto Legislativo n. 109/92): a) la denominazione di vendita; b) l’elenco degli ingredienti (non necessario per gli ortofrutticoli interi); c) la quantità netta o, nel caso di prodotti preconfezionati in quantità unitarie costanti, la quantità nominale; d) il termine minimo di conservazione o, nel caso di prodotti molto deperibili dal punto di vista microbiologico, la data di scadenza; e) il nome o la ragione sociale o il marchio depositato e la sede o del fabbricante o del confezionatore o di un venditore stabilito nella comunità economica europea; f) la sede dello stabilimento di produzione o di confezionamento; g) il titolo alcolometrico volumico effettivo (per le bevande aventi un contenuto alcolico superiore a 1,2% in volume); h) una dicitura che consenta di identificare il lotto di appartenenza del prodotto; i) le modalità di conservazione e di utilizzazione qualora sia necessaria l’adozione di particolari accorgimenti in funzione della natura del prodotto; j) le istruzioni per l’uso, ove necessario; k) il luogo di origine o di provenienza, nel caso in cui l’omissione possa indurre in errore l’acquirente circa l’origine o la provenienza del prodotto; l) la quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti come previste all’art. 8. Le suddette indicazioni devono comparire sull’etichetta o sulle confezioni al momento della vendita ed inoltre devono essere riportate in lingua italiana, escluso i casi in cui le menzioni non hanno corrispondenti a quella italiana, o anche in più lingue. Tale norma costituiva il recepimento delle direttive comunitarie sull’etichettatura, ossia in particolare: la Direttiva 79/112/ CEE, la Direttiva 89/395/CE e le loro rispettive modifiche. Queste direttive sono state di recente abrogate dalla Direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 20 marzo 20002. Con questa direttiva, l’Unione Europea dispone che le etichette contengano informazioni sulle caratteristiche del prodotto, sulla sua composizione, la sua conservazione e il suo uso, tali da consentire ai consumatori di effettuare una scelta. Tale direttiva non si applica ai prodotti destinati ad essere esportati fuori dalla Comunità. Per i prodotti ortofrutticoli, le disposizioni specifiche relative alle indicazioni esterne sono riportate nei singoli regolamenti riguardanti le Norme di Qualità. Secondo le norme di qualità ogni imballaggio deve recare, in caratteri raggruppati su uno stesso lato, leggibili, indelebili e visibili all’esterno, le indicazioni seguenti: A. Identificazione − Imballatore e/o speditore: nome e indirizzo o simbolo di identificazione rilasciato o riconosciuto da un servizio ufficiale. Tuttavia, in caso di utilizzazione di un codice

Questo paragrafo è tratto da Ismea, “Linee Guida per la definizione dei disciplinari di commercializzazione per i prodotti ortofrutticoli freschi”, 2001. 2 Pubblicata sulla GUCE L 109 del 6 maggio 2000. 1

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(identificazione simbolica), è necessario indicare accanto al codice la dicitura “imballatore e /o speditore” (o un’abbreviazione equivalente). B. Natura del prodotto − Indicare il nome del prodotto e il tipo commerciale, se il contenuto non è visibile dall’esterno − Ove necessario specificare se proviene da coltura protetta (serra o coperture di plastica). Questa indicazione è stata superata, in quanto tutte le colture hanno più o meno protezioni artificiali. − Nome della varietà (facoltativo). C. Origine del prodotto − Paese d’origine ed eventualmente zona di produzione o denominazione nazionale, regionale o locale. D. Caratteristiche commerciali − Categoria − Calibro (in caso di calibrazione) espresso dai diametri minimo e massimo o indicazione “non calibrati”. E. Marchio ufficiale di controllo (facoltativo).3

DESCRIZIONE GENERALE DEL SISTEMA GS1 Il Sistema GS1 è composto da una serie di strumenti che facilitano le transazioni tra operatori ed il commercio elettronico e che forniscono una modalità standardizzata per identificare, tracciare e rintracciare prodotti, servizi e luoghi allo scopo di migliorare la gestione della filiera e in grado di ridurre i costi o di aggiungere valore ai beni e ai servizi. Gli Standard GS1 Il Sistema GS1 prevede l’impiego di codici univoci per identificare merci, servizi, beni e sedi in tutto il mondo. Questi codici possono essere rappresentati attraverso la codifica a barre per consentirne la lettura elettronica. Il sistema è studiato per ovviare ai limiti dell’uso di sistemi di codifica specifici di un’azienda, di un’organizzazione o di un settore e per rendere il commercio molto più efficiente e più sensibile alle esigenze dei clienti. Questi codici identificativi sono utilizzati anche nel commercio elettronico. Al momento come vettori dei dati si usano i codici a barre, ma in futuro si aggiungeranno altre tecnologie, come la radiofrequenza. Oltre ai codici di identificazione, il sistema permette di codificare ulteriori informazioni, come date di scadenza, numeri di serie, codici degli operatori e codici dei lotti, da indicare sotto forma di codice a barre. Gli elementi fondamentali del Sistema GS1 Seguendo i principi e la struttura del Sistema GS1, gli utenti possono studiare applicazioni per elaborare automaticamente i dati GS1. La logica del sistema garantisce che i dati estratti dai codici a barre forniscano contenuti elettronici univoci e che la loro elaborazione possa essere completamente preprogrammata. Il sistema è studiato per l’utilizzo in qualsiasi settore industriale e commerciale in qualsiasi parte del mondo. 3

Per ulteriori approfondimenti sulla normativa del settore ortofrutticolo si faccia riferimento all’allegato IV.

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GLI STRUMENTI GS14 Definizione di unità consumatore, di unità imballo e di unità logistica Per comodità del lettore, si riportano di seguito le definizioni di unità consumatore, di unità imballo e di unità logistica, che permettono di uniformare l’uso dei termini nei paragrafi successivi delle Linee Guida. ▶ Definizione di unità consumatore e unità imballo

Si definisce unità commerciale ogni articolo (prodotto o servizio) per il quale esista la necessità di recuperare informazioni predefinite e che possa essere prezzato, ordinato o fatturato in qualsiasi punto della filiera. Questa definizione riguarda servizi e prodotti, dalle materie prime ai prodotti finiti, i quali possono tutti presentare caratteristiche predefinite.

Definizione di unità consumatore Si intende ogni articolo destinato alla vendita al consumatore finale attraverso un punto vendita al dettaglio. Ogni articolo che possa essere considerato articolo consumatore viene codificato e munito di codice a barre secondo le norme applicabili agli articoli al dettaglio. Definizione di unità imballo (articolo commerciale che non passa alla barriera casse) Si definisce unità imballo ogni articolo consumatore o insieme standard di unità consumatore intesi per la vendita attraverso qualsiasi canale di distribuzione diverso dal punto vendita al dettaglio. ▶ Definizione di unità logistica

Si intende un articolo comunque composto destinato al trasporto e/o allo stoccaggio, che debba essere gestito attraverso la filiera. Le unità consumatore, imballo e logistica, che devono essere recuperate e rintracciate singolarmente in ogni filiera, richiedono un codice d’identificazione univoco. Unità consumatore al dettaglio (unità consumatore che passa alla barriera casse)

Unità imballo (che non passa alla barriera casse)

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Per maggiori approfondimenti rimandiamo al “Manuale delle Specifiche Tecniche GS1”.

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Unità logistica

▶ Definizione di attributo

Si definisce attributo qualsiasi dato variabile richiesto oltre e al di là dell’Identificatore dell’unità consumatore/imballo o dell’unità logistica, come codice lotto, numero di serie o data di scadenza. Nel Sistema GS1 questo dato viene espresso mediante un Identificatore Dati (Application Identifier, AI). L’attributo viene inserito nel codice a barre secondo la simbologia della codifica a barre GS1-128.

Gli strumenti di identificazione A livello più semplice, la codifica degli articoli è esattamente ciò che indica il nome: un sistema per identificare gli articoli attribuendo a ciascuno un codice univoco. La codifica può avvenire in ogni fase della produzione e della distribuzione e si usa per identificare prodotti e servizi. L’aspetto più evidente della codifica dei prodotti è il codice a barre, che tuttavia è solo una rappresentazione leggibile elettronicamente di un contenuto standard. È il codice stesso che costituisce l’elemento più importante del Sistema GS1 in quanto identifica l’articolo a cui è stato assegnato. Il codice GS1 è riconoscibile non solo dai partner commerciali locali, ma anche da aziende che operano all’estero. Il sistema di codifica GS1 prevede un’univocità globale superando così i problemi di confusione, duplicazione e interpretazione errata, in quanto tutti gli utenti del sistema seguono le stesse regole di codifica. ▶ Global Trade Item Number (GTIN)5

Il GTIN identifica in modo univoco a livello globale le unità imballo. Ogni GS1 GTIN è unico in tutto il mondo, quindi non esiste possibilità di confusione. La combinazione tra GTIN e numero lotto garantisce una chiave di riferimento globale univoca per una determinata partita di prodotto.

▶ Il Numero Sequenziale dell’unità logistica5

Il numero sequenziale di collo (Serial Shipping Container Code, SSCC) è un codice numerico che identifica in modo univoco le unità logistiche assemblate per il trasporto e lo stoccaggio.

▶ Codici di locazione GS1

Il codice di locazione (Global Location Number, GLN) è un codice numerico che identifica ogni entità legale, funzionale o fisica in un’azienda o un’organizzazione. A ogni unità operativa viene attribuito un codice univoco. La tracciabilità prevede l’identificazione di tutte le entità fisiche (sedi), che intervengono nella produzione e la movimentazione dei prodotti. Queste sono, tra l’altro, stabilimenti di produzione, centri d’imballaggio, vettori, grossisti e dettaglianti. La struttura e l’utilizzo del GTIN e del SSCC viene spiegata in modo dettagliato nel capitolo su “Identificazione ed etichettatura degli imballi e delle unità logistiche”.

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L’identificazione della sede è, inoltre, necessaria per garantire l’efficienza del flusso di merci e dati tra i partner attraverso messaggi elettronici che identificano le parti coinvolte nella transazione (es. compratore, fornitore, luogo di consegna, luogo di partenza). I GS1 GLN sono uno degli strumenti fondamentali della gestione della filiera. Struttura di codifica GLN Prefisso aziendale GS1*

Riferimento sede

N1 N2 N3 N4 N5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12

Cifra di controllo

N13

*Il prefisso aziendale GS1 è composto dal prefisso Nazionale GS1 e dal Codice Proprietario del Marchio. A partire dal 1 gennaio 2002 i prefissi aziendali GS1 assegnati da GS1 Italy | Indicod-Ecr sono composti da nove cifre. Ciò garantisce comunque l’univocità della codifica e non modifica in alcun modo i prefissi aziendali GS1 assegnati da prima di tale data e composti da sette cifre.

Le unità commerciali e logistiche devono riportare il GLN del centro d’imballaggio dove sono state confezionate. A ogni sede fisica di un centro d’imballaggio deve essere assegnato un GLN. In alternativa, la sede fisica di un centro d’imballaggio può essere determinata in base alla combinazione tra un GTIN e il codice lotto associato riportato su un’unità consumatore o il Numero Sequenziale (Serial Shipping Container Code, SSCC) riportato su un’unità logistica6. Può essere rappresentato solo con simbologia GS1-128.

Gli strumenti di comunicazione ▶ Codici a barre GS1

I codici a barre sono i vettori dei dati utilizzati per rappresentare i codici GS1; ogni codice a barre è costituito da una serie di barre parallele e adiacenti inframmezzate da spazi. Per rappresentare i dati effettivi contenuti nel codice a barre si utilizzano modelli di larghezza predeterminata. Questi dati possono essere il codice articolo o l’attributo relativo all’articolo. Il lettore del codice a barre (scanner) viene spostato lungo il codice a barre per analizzare l’ampiezza delle barre e degli spazi ed estrarre i dati originali. In tal modo si possono raccogliere dati in tempo reale velocemente e con precisione. I codici a barre GS1 consentono una raccolta dati automatica, che rappresenta una soluzione di business fondamentale per l’efficienza della filiera. La codifica e il sistema dei codici barre GS1 permettono un inserimento dati veloce, preciso e puntuale nel database, automatizzando il flusso d’informazioni verso i processi di business, nonché di migliorare la raccolta e il trasferimento dei dati riducendo i costi. ▶ Il trasferimento elettronico delle informazioni

L’EDI (Electronic Data Interchange) è lo scambio tra sistemi informativi di diverse aziende attraverso una rete di telecomunicazioni di documenti commerciali ed amministrativi strutturati secondo standard concordati. Lo scambio elettronico dei dati permette la sostituzione dei tradizionali sistemi cartacei (ordini d’acquisto, bolle di consegna, fatture, ordini di pagamento, ecc.) con una conseguente riduzione dei costi ed un aumento dell’efficienza legati ai processi aziendali, eliminando digitazioni, controlli e verifiche manuali per tutte le transazioni aziendali.

6 Il prefisso dell’azienda GS1 fa parte delle strutture di dati GTIN, GLN e SSCC. Per poter distinguere tra diversi centri d’imballaggio appartenenti alla stessa azienda, il codice lotto deve contenere un Identificatore che permetta d’identificare la sede del centro d’imballaggio, in cui è stato creato il lotto.

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L’EDI consente alle aziende di far convergere i processi relativi ai dati di routine, di ridurre gli errori di trascrizione in fase di copiatura dei dati da un sistema all’altro e di automatizzare una vasta gamma di compiti manuali. Al fine di facilitare le aziende nell’implementare lo scambio elettronico dei dati, GS1 Italy | Indicod-Ecr ha realizzato “EURITMO” che, sfruttando le caratteristiche di Internet (bassi costi di implementazione, facilità d’uso) risulta essere particolarmente indicato per le piccole e medie imprese. Grazie a quest’ultima soluzione affidabile e sicura, le aziende associate, indipendentemente dalle loro dimensioni, dal livello tecnologico che esprimono e dalla capacità di investimento possono comunicare tra loro, a basso costo e con estrema semplicità sfruttando i plus di Internet. Euritmo è il frutto di un’attenta semplificazione dei modelli di scambio delle informazioni per via telematica. La sua compatibilità con tutte le altre forme di comunicazione business to business gli permette di dialogare anche con i sistemi preesistenti, frutto degli investimenti tecnologici già effettuati dalle aziende, perché è facile da implementare e da utilizzare, diventando, in questo modo, uno strumento al servizio dell’efficienza operativa della filiera. I punti di forza di Euritmo si possono sintetizzare in tre parole chiave: facilità, competitività e apertura. • Facilità: in uno scenario multimediale molto complesso, Euritmo costituisce un elemento di semplificazione che offre facilità di accesso, di implementazione e di utilizzo. • Competitività: l’adozione di Euritmo comporta un miglioramento del potenziale competitivo delle imprese, che si traduce anche in una riduzione dei costi d’esercizio. • Apertura: Euritmo è una soluzione unica nel suo genere, scaturita dalle imprese associate a GS1 Italy | Indicod-Ecr, e quindi è destinato a costituire un preciso punto di riferimento per la business community. Inoltre, Euritmo offre vantaggi concreti ben definiti per le imprese del largo consumo. • Per le sue caratteristiche è lo strumento ideale per favorire l’accesso alla comunicazione elettronica di quella vasta fascia di produttori presenti negli assortimenti della distribuzione moderna con referenze stagionali o caratterizzate da volumi di documenti non particolarmente elevati. • La sua versatilità consente al fornitore un’integrazione e una razionalizzazione della gestione dei flussi di comunicazione con i suoi diversi canali di sbocco: dai concessionari ai grossisti, dai centri distributivi del commercio associato agli ipermercati. • Euritmo offre alle aziende distributive (in particolare a quelle del commercio associato) l’opportunità di sfruttare il circuito di comunicazione usato nei rapporti con i fornitori anche per gestire i flussi di informazioni interni al gruppo (per esempio tra centrale e aziende attive in periferia).

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I PASSI NECESSARI PER INIZIARE A CODIFICARE La tracciabilità è fondata sulla corretta identificazione degli operatori e dei prodotti in tutti gli anelli della filiera. Il primo passo, fondamentale per poter procedere a identificare correttamente i prodotti di un’azienda, è la creazione di un’anagrafica referenze. è necessario inserire nel catalogo l’elenco dei prodotti in tutte le configurazioni con le quali è possibile trasportarli, fatturarli, commercializzarli al consumo o nelle transazioni tra operatori. Se è vero che in questo modo si aumenta il numero delle referenze catalogate, è altrettanto vero che solo un’accurata definizione del catalogo permette un buon funzionamento del sistema. Esempio: Codice interno

Descrizione

N-VL-1 N-VL-1-C20 N-VL-1-C20-MP

Sacco di arance 1,5 Kg Cassa di 20 sacchi di arance 1,5 Kg Mezzo pallet di 20 casse di arance ... Pallet completo 40 casse...

N-VL-1-C20-PC

Codice GS1

Come si vede, nel catalogo articoli devono comparire tutti i prodotti, compresi gli imballi standard delle unità di prodotto. Il catalogo di prodotti ed imballi con i codici assegnati a ciascun articolo deve essere trasmesso ai clienti, affinché venga integrato nei rispettivi sistemi informativi. In questo modo potranno utilizzare i codici GS1 come linguaggio comune fra produttori, distributori, trasportatori, operatori logistici e tutti i soggetti della filiera.

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IDENTIFICAZIONE ED ETICHETTATURA DEI PRODOTTI PER IL PUNTO VENDITA Distinguiamo fra prodotti venduti singolarmente indipendentemente dal loro peso, e prodotti venduti a peso, il cui prezzo dipende direttamente dal peso stesso.

I prodotti a peso fisso Si intende per prodotto a peso fisso un articolo (vassoi, sacchi, ceste), le cui variazioni di peso non influenzano il prezzo del prodotto in vendita al consumatore finale. Questa forma di codifica è la più usata dalla maggior parte dei prodotti in commercio nei centri della grande distribuzione. In questo catalogo il codice da usare sarà il GTIN-13 assegnato dall’azienda proprietaria del marchio. Esempio: Cesta di fragole da 450 gr. È chiaro che è molto difficile garantire che il peso equivalga esattamente a 450 gr, poiché la natura del prodotto non lo permette. Ciò nonostante, le ceste verranno vendute tutte allo stesso prezzo, quindi verrà assegnato un codice GTIN-13 a peso fisso nel catalogo prodotti e verrà simbolizzato nell’etichetta. CESTA DI FRAGOLE 450 gr CATEGORIA I LOTTO 1234 AB

Il codice GTIN-13 del prodotto sarà quello che compare nel catalogo prodotti dell’azienda e sarà definito dall’azienda proprietaria del marchio.

Prodotti a peso variabile In questo caso l’importo del prodotto dipende direttamente dal peso. È il caso dei prodotti che si possono vedere nel reparto freschi, già pronti per la vendita e la cui variazione di peso influisce direttamente sull’importo del prezzo nel punto vendita. Per esempio: banco ortofrutta self service, vassoio di pesche con diverse pezzature, ecc. Questi tipi di prodotti possono essere etichettati direttamente sul punto vendita oppure confezionati ed etichettati da produttori o intermediari commerciali. 13

La struttura del codice a peso variabile è la seguente:

EAN/UCC-13 PESO VARIAB ILE EAN/UCC-13 PESO VARIAB ILE

990004006468 006468 22 990004 PREFISSO

Prefisso GS1 N1

CODICE PRODOTTO CODICE PRODOTTO

PREZZO CIFRA DI PREZZO DI IN EURO CIFRA CONTROLLO IN EURO CONTROLLO

Codice Prodotto

Prezzo

N 2 N3 N4 N5 N6 N7

N8 N9 N10N11 N12

Cifra di controllo N13

dove: PREFISSO GS1: Il prefisso per i prodotti a peso variabile venduti sul territorio italiano è 2. Tale prefisso è automaticamente riportato dalla bilancia etichettatrice. CODICE PRODOTTO: Il codice prodotto (N2 - N7) è assegnato da GS1 Italy | Indicod-Ecr. PREZZO: è il prezzo di vendita della singola unità consumatore e viene calcolato dalla pesaprezzatrice, al momento dell’etichettatura-confezionamento, sulla base del prezzo unitario impostato. Il prezzo, espresso in Euro (3 interi e 2 decimali), viene stampato sia in chiaro sia sotto forma di codice a barre pronto per essere letto dallo scanner alle casse. IMPORTANTE: Se un’azienda intende commercializzare i propri prodotto all’estero, deve consultare GS1 Italy | Indicod-Ecr: le norme sulla gestione dei codici a peso variabile per unità di vendita al pubblico variano infatti a seconda del paese.

PESI VARIABILI AZIENDA AGRICOLA ROSSI, VIA GARIBALDI 20 BOLOGNA

Pesche bianche ORIGINE ITALIA CAT : 1 CAL 57/67

LOTTO: 20587 KX

Data di scadenza : Prezzo Kg.

Data di confez.:

3.15 E

2

5 5 6 7 8 9

0 0 5 8 3 0

TOTALE Euro

Peso Kg.

1, 85 Kg

5.83

Esempio: Nell’etichetta a sinistra si possono vedere i campi obbligatori per le informazioni al consumatore (prezzo per Kg peso del vassoio ed importo). Nel codice a barre riportato, le prime 7 cifre corrispondono ad un codice assegnato da GS1 Italy | Indicod-Ecr, le 5 successive corrispondono al prezzo del prodotto (3 interi e 2 decimali) e l’ultima cifra è la cifra di controllo.

Nell’etichetta esempio è riportato anche il numero di lotto, indispensabile per garantire la tracciabilità del prodotto.

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IDENTIFICAZIONE ED ETICHETTATURA DEGLI IMBALLI E DELLE UNITÀ LOGISTICHE La tracciabilità richiede l’identificazione dei prodotti in tutte le loro configurazioni d’imballaggio e trasporto/stoccaggio e in tutte le fasi della filiera. I codici d’identificazione devono essere applicati a tutte le unità imballo e logistiche sia in chiaro sia nel formato del codice a barre.

L’identificazione delle unità imballo Gli imballi sono unità commerciali non preposte alla vendita finale. La regola comune per la codifica GS1 prevede che il fornitore assegni al prodotto un codice GTIN. I codici GS1 sono univoci, non significativi, multisettoriali, internazionali e sicuri. Il GTIN è stato sviluppato per identificare in maniera univoca gli articoli commerciali in tutto il mondo e contiene fino a 14 caratteri espressi in quattro diverse varianti: GTIN-14, GTIN-13, GTIN-12, GTIN-8. NOTA BENE: Prima di procedere alla codifica degli imballi mediante GS1-128, l’azienda deve aver provveduto a preparare un catalogo, che includa tutti gli articoli e gli imballi dell’azienda stessa, e aver assegnato ad ognuno di questi un codice GS1 corrispondente. ▶ Imballi omogenei a peso fisso

Sono quegli imballi standard a peso fisso (con numero di unità prefissato che costiImpianto di confezionamento. Imballi. tuisce un’unità commerciale: per esempio una cassa di 24 sacchi di arance da 1 Kg). Ogni operatore dovrà avere nel proprio catalogo un codice GS1 che li identifichi in modo univoco. Il codice potrà essere un GTIN-137 diverso da quello dell’unità contenuta oppure un GTIN-148. ▶ Imballi omogenei a quantità variabile

Nel sistema GS1 è possibile indicare informazioni come il peso grazie allo standard GS1-128 ed ad un Identificatore Dati (AI) specificamente designato allo scopo. Per poter codificare questo tipo di imballi, si dovrà assegnare nel catalogo prodotti dell’azienda un codice GTIN-14, che identifiche l’imballo in modo univoco e che inizi con l’Indicatore “9”. Convenzionalmente i sistemi informativi che operano con regole GS1 deducono l’esistenza di un identificatore di Peso nel codice GS1-128, il primo digit del GTIN-14 sia 9.

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Per la struttura del codice GTIN-13, si faccia riferimento all’allegato I. Per la struttura del codice GTIN-14, si faccia riferimento all’allegato II.

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L’identificazione delle unità logistiche Il Numero sequenziale Serial Shipping Container Code, SSCC identifica in maniera univoca ed individuale le unità logistiche. Tutte le parti coinvolte nel processo d’imballaggio lo possono utilizzare come codice di riferimento per i dati relativi salvati in un file di computer. Il SSCC è un codice di 18 caratteri non significativo e a lunghezza fissa, che non contiene elementi di classificazione. Cifra di Cifra di estensione estensione N1 N1

Struttura della codifica SSCC Struttura della codifica SSCC

Prefisso aziendale GS1* Prefisso aziendale GS1*

Codice sequenziale Codice sequenziale

N2 N3 N4 N5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12 N13 N14 N15 N16 N17 N2 N3 N4 N5 N6 N7 N8 N9 N10 N11 N12 N13 N14 N15 N16 N17

Cifra di Cifra di controllo controllo N18 N18

*Il prefisso aziendale GS1 è il codice attribuito all’azienda associata. A partire dal 1 gennaio 2002 i prefissi aziendali GS1 assegnati da GS1 Italy | Indicod-Ecr sono composti da nove cifre. Ciò garantisce comunque l’univocità della codifica e non modifica in alcun modo i prefissi aziendali GS1 assegnati da prima di tale data e composti da sette cifre.

Il carattere di estensione viene assegnato dall’utente secondo le esigenze interne. Il prefisso aziendale viene assegnato da un’Organizzazione iscritta a GS1 (per l’Italia è GS1 Italy | Indicod-Ecr) a ogni organizzazione che desideri identificare in via univoca articoli, sedi, beni e rapporti di servizio. Il codice sequenziale delle unità logistiche viene assegnato dall’utente ed è strutturato in base alle esigenze interne. Il cifra di controllo viene calcolato in base all’algoritmo GS1. La simbologia GS1-128 e gli Identificatori Dati GS1 si utilizzano per presentare il SSCC e ogni altro dato richiesto in forma leggibile elettronicamente. Il SSCC è preceduto dall’Identificatore Dati (00). Per poter codificare correttamente occorre distinguere i pallet composti da imballi a peso fisso dalle unità logistiche composte da imballi a quantità variabile. Ciò permetterà di conoscere la combinazione corretta di Identificatori Dati GS1-128, che verranno utilizzati nell’etichetta. Gli AI permettono, qualora sia necessario, di aggiungere informazioni aggiuntive, quali numero di lotto, peso, ecc. Per la struttura degli AI si veda il capitolo “Definizione dei un sistema di tracciabilità per i prodotti ortofrutticoli” e l’Allegato III. ▶ Etichettatura degli imballi e dell’unità logistica con simbologia GS1-128

L’esempio riportato di seguito illustra il caso di due imballi assemblati in un’unità logistica sulla cui etichetta viene riportata l’indicazione del peso totale: Un imballo contenente 42.7 kg di cavoli Un imballo contenente 42.7 kg di cavoli Codice articolo Codice articolo 01 97612345000049 3101 000427 01 97612345000049 3101 000427

16

Codice articolo 01 97612345000049 3101 000576

Due imballi assemblati in un unico pallet Codice dell’unità logistica (pallet) 02 97612345000049 3101 001003 37 02 00 376123450000010107

(37) (3101) (02) (00) Peso totale dell’unità Numero degli Numero identificativo Numero identificativo imballi contenuti dell’imballo contenuto logistica (gr.) dell’unità logistica 376123450000010107 97612345000049 100300 2

19

17

L’esempio seguente mostra invece l’etichetta di un’unità logistica sulla quale viene riportata l’indicazione dei pezzi totali contenuti negli imballi: Un imballo contenente 11 pezzi Codice articolo 01 97612345000285 30 11

Un imballo contenente 12 pezzi Codice articolo 01 97612345000285 30 12

Due imballi assemblati in unico pallet Codice dell’unità logistica (pallet) 02 97612345000285 30 23 37 02 00 376123450000010138

18

(37) (30) (02) (00) Numero identificativo Numero totale dei pezzi Numero degli Numero identificativo imballi contenuti dell’imballo contenuto contenuti negli imballi dell’unità logistica 376123450000010138 97612345000285 23 2

19

L’etichetta logistica GS1 L’etichetta logistica GS1 si usa per identificare pallet o altre unità logistiche contenenti unità consumatore o unità imballo. Identifica in maniera univoca l’unità logistica a scopo amministrativo e logistico e fornisce un’indicazione dell’unità o del suo contenuto, unitamente ad altri dati relativi al produttore e al cliente, in forma leggibile elettronicamente. La non significatività del SSCC fa sì che qualsiasi partecipante alla filiera possa identificare ogni unità logistica, indipendentemente dal settore di business o dalla sede geografica. L’etichetta logistica GS1 è completamente compatibile con gli standard ISO 15394 e EN 1573. Esempio di etichetta logistica per pallet con contenuto di prodotti omogenei:

ETICHETTA LOGISTICA GS1 SSCC

080320890000000017

CONTENUTO

08032089002752

DA CONS. PREF. ENTRO

14.02.05

QUANTITÀ

20

LOTTO

4512XA

(02)08032089002752(15)050214(10)4512XA(37)20

Nel caso di pallet misti, contenenti prodotti non omogenei, l’etichetta logistica riporterà esclusivamente il codice SSCC. Le informazioni sugli imballi contenuti, nonché ulteriori informazioni descrittive possono essere comunicate mediante messaggi elettronici. L’etichetta logistica GS1 fornisce un collegamento tra il flusso fisico delle merci (utilizzando i codici e i codici a barre GS1) e il flusso elettronico dei dati (utilizzando messaggi EANCOM®).

20

La codifica a barre delle unità imballo e delle unità logistiche I codici GS1 che identificano le unità imballo e logistiche sono rappresentati dai codici a barre GS1-1289, il che consente la lettura elettronica dei codici d’identificazione e degli attributi per raccogliere ed elaborare automaticamente i dati. L’uso della simbologia GS1-128 non è previsto per i dati rilevati in un punto vendita al dettaglio. La simbologia GS1-128, un subset del Codice 128, è una delle simbologie lineari alfanumeriche più complete, compatte e affidabili attualmente esistenti. GS1-128 prevede l’aggiunta di uno speciale carattere non-dato, detto Funzione 1 (FNC1 o Function 1)10, dopo il carattere iniziale del codice a barre. Ai sensi dello Standard Internazionale ISO/IEC 15417, l’aggiunta di FNC1 subito dopo il carattere iniziale nel Codice 128 è riservata esclusivamente a GS1. Il carattere speciale FNC1 ha la duplice funzione di: • Garantire la differenziazione del GS1-128 da qualsiasi altro codice: infatti viene sempre posizionato subito dopo il carattere iniziale; • Agisce da separatore per gli AI che hanno un campo dati di lunghezza variabile.

( 01) 98032089000096( 3102) 005025( 10) 4512XA

Gli attributi delle unità consumatore, delle unità imballo e delle unità logistiche Il Global Trade Item Number GS1 (GTIN) può essere applicato da solo a un’unità consumatore/imballo. Se occorre inserire altri dati nel codice a barre utilizzando la simbologia GS1-128, il GTIN deve essere accompagnato dall’Identificatore Dati GS1 (AI) corretto. L’Identificatore Dati è un prefisso impiegato per definire il significato e il formato dell’informazione che segue in un campo dati. Gli Identificatori Dati sono stati definiti per identificare i prodotti e le unità logistiche, i dati di tracciabilità, le date, la quantità, le misurazioni, le sedi, e molti altri tipi di dati. L’uso degli AI GS1 è soggetto alle norme definite da GS1. GS1 è incaricata del mantenimento di questi AI.

DEFINIZIONE DI UN SISTEMA DI TRACCIABILITÀ PER I PRODOTTI ORTOFRUTTICOLI La soluzione basata sullo standard GS1-128 Questo capitolo prende in esame le diverse fasi della filiera ortofrutticola. Nella figura 1 è schematizzata l’organizzazione della filiera dei prodotti ortofrutticoli. È possibile utilizzare la simbologia ITF-14 con un add-on (ITF-6) per la rappresentazione dell’informazione peso. Per ulteriori informazioni si faccia riferimento al “Manuale delle Specifiche Tecniche GS1”. 10 Per l’elenco degli AI che devono essere seguiti dal FNC1, rimandiamo al “Manuale delle Specifiche Tecniche GS1”. 9

21

Trasformazione - Contratti di fornitura - Disciplinare di produzione Produzione - pieno campo - coltura protetta

Fase di raccolta

Trasporto al centro di trasformazione

Raccolta delle produzioni Pre-selezione Pre-refrigerazione

Lavorazione e confezionamento in campo

Trasporto al centro di condizionamento

Fase di condizionamento

Scarico

Controlli di qualità

Raffreddamento (vacuum/idro-cooling) Lavaggio

Trasporto al centro di trasformazione

Selezione e calibratura Trattamenti (conservanti, cere) Confezionamento (primario e secondario) Palettizzazione Stoccaggio

Controlli di qualità

Carico e trasporto refrigerato

Fase logistico-commerciale Mercati ortofrutticoli

Controlli di qualità Piattaforme di distribuzione/CEDIS

Esportazione

Vendita al dettaglio Dettaglio tradizionale

Punti Vendita Grande Distribuzione

Ho.Re.Ca (Hotel-Restaurant-Catering)

Figura 1: Diagramma di flusso della filiera ortofrutticola (Fonte: Ismea)

22

La figura 2 illustra il Modello della filiera ortofrutticola e descrive le funzioni e i flussi informativi tra gli operatori. Questo modello è basato sui requisiti di business definiti dalle aziende del settore ortofrutticolo che hanno partecipato ai lavori del “Comitato tecnico tracciabilità prodotti ortofrutticoli” istituito in sede GS1 Italy | Indicod-Ecr, in collaborazione e stretto raccordo con l’attività del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL)11. Si tratta di uno schema sintetico e volutamente semplificato, che fornisce una panoramica delle fasi teoriche del processo di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti ortofrutticoli, ben sapendo che gli operatori della filiera possono svolgere una o più delle funzioni riportate. I prodotti ortofrutticoli, inoltre, non attraversano necessariamente tutte le fasi evidenziate ma possono seguire percorsi più corti e diretti verso la distribuzione. Sono state inserite anche le fasi a monte della filiera: la produzione di sementi, i vivai e la produzione di mezzi tecnici.

Nella selezione delle informazioni rilevanti si è tenuto conto delle informazioni che il CNEL, nell’ambito del “Patto Nazionale per la Sicurezza e la Qualità alimentare”, ha inserito nell’accordo volontario quadro per la filiera degli ortofrutticoli freschi da mensa di produzione nazionale.

11

23

* Il metodo di coltivazione è un’informazione opzionale che serve a qualificare il prodotto. Qualora gli operatori decidano di trasferire tale informazione, essa rientra nella descrizione del prodotto contenuta nel GTIN. Anche l’informazione sull’origine è facoltativa

nella fase di trasformazione.

**La quantità deve essere inserita nel codice a barre solo per le merci di peso variabile.

24

GS1-128

01 GTIN Operatore Prodotto 10 Lotto 310n Quantità**

01 GTIN Operatore Specie/Varietà Categoria seme Metodo di coltivazione* 10 Lotto 310n Quantità** 11 Data prod. (Campagna di chiusura)

SIMBOLO GS1 GS1-128

SIMBOLO GS1 GS1-128

GS1-128

PRODUZIONE MEZZI TECNICI

PRODUZIONE SEMENTI

SIMBOLO GS1 GS1-128

PRODUZIONE AGRICOLA

SIMBOLO GS1 GS1-128

SIMBOLO GS1 GS1-128

01 GTIN Operatore Prodotto Origine* 10 Lotto 310n Quantità** 15 o 17 Data di scadenza Informazioni facoltative 13 Data confezionam. 90 (flag 61) -Trattamenti -Modalità di conserv. -Impatto ambientale -Ogm

01 GTIN Operatore Specie/Varietà Origine Metodo di coltivazione* 10 Lotto 310n Quantità** Informazioni facoltative 11 Data raccolta (produzione)

01 GTIN Operatore Specie/Varietà Origine Metodo di coltivazione* 10 Lotto 310n Quantità** Informazioni facoltative 11 Data raccolta (produzione)

Etichetta per il trasporto (per le unità logistiche) SSCC (AI 00) GLN (AI 412) GTIN (AI 02 + AI 37)

GS1-128

GS1-128

GS1-128

SIMBOLO GS1 GS1-128

COMMERCIALIZ. e LOGISTICA

Informazioni facoltative 90 (flag 61) -Modalità di conservaz.

01 GTIN Operatore Specie/Varietà Categoria Calibro Origine Metodo di coltivazione* 10 Lotto 310n Quantità**

GS1-128

CONDIZIONAMENTO TRASFORMAZIONE

Dati necessari per la tracciabilità

SIMBOLO GS1 GS1-128

VIVAISMO

Panoramica dei flussi informativi lungo la filiera ortofrutticola

In chiaro: Specie/Varietà Categoria/Calibro Origine Lotto Marchio prod./confez. Prezzo al kg Data scad. Confezione/ D. cons. consumo Metodo coltivazione Data raccolta/ confezionamento Impatto ambientale

GTIN = Chiave per accedere al data-base dell‘articolo durante la scansione nel PV

EAN-13

SIMBOLO GS1

VENDITA AL DETTAGLIO

Nello schema sono riportate le informazioni essenziali ai fini della tracciabilità, quelle obbligatorie sulla base della normativa vigente e ulteriori informazioni descrittive, utili a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Essenziale ai fini della tracciabilità è l’identificazione univoca della singola unità o partita di prodotto alimentare che attraversa la catena alimentare. La soluzione proposta si basa sulla combinazione tra GTIN e codice lotto, in grado di garantire una chiave di riferimento univoca a livello globale per ogni singola partita di prodotto. Tali informazioni devono essere fisicamente associate alle merci ed essere riportate in etichetta. È possibile inoltre, su base volontaria, trasferire lungo la filiera fino al consumatore ulteriori informazioni di tipo descrittivo. In questo caso, le informazioni aggiuntive dovranno essere trasferite da ciascun operatore a quello successivo. Nello schema proposto, all’interno di ogni fase, sono state riportate solo le informazioni che si originano in quello specifico anello della filiera. Non sono evidenziate, invece, le informazioni che transitano solamente ma si originano in altri punti della filiera, ferma restando la possibilità per gli operatori di trasferire tali informazioni all’operatore successivo mediante l’utilizzo degli specifici Identificatori Dati. Abbiamo specificato i dati in formato GS1-128. Il testo in chiaro è spesso soggetto ad accordo bilaterale tra le parti o specificato nella legislazione relativa. I dati che trovano la propria base nelle norme comunitarie di commercializzazione costituiscono parte dei dati alla base del codice (GTIN) relativo al prodotto. Ogni partecipante alla filiera deve assumersi la responsabilità di fornire dati corretti e garantire che siano opportunamente tradotti nel codice a barre e che siano disponibili sistemi sicuri e precisi per la loro registrazione. In generale, i dati indicati nelle singole sezioni dei modelli sono validi per le unità commerciali, mentre i dati riportati sull’etichetta per il trasporto sono validi per tutte le unità logistiche, indipendentemente dalla fase della filiera.

Produzione di sementi Il semenziere consegna le sementi ai vivai e ai produttori agricoli. Le sementi sono confezionate in cartoni o sacchi posti su pallet, o in un unico grande sacco. I produttori di sementi e i clienti da questi riforniti si scambiano i dati riportati nella tabella seguente:

Dati obbligatori

AI

GTIN − Operatore − Specie/Varietà − Categoria seme

01

25

− − Metodo Metodo di di coltivazione coltivazione LLo otttto o Q Qu uaan nttiittàà Data di di produzione produzione Data (campagna di di chiusura) chiusura) (campagna

10 0 1 3 1 310 0n n 11 11

Il tipo di semente fa parte della descrizione del prodotto specificata dal fornitore. Ogni operatore attribuisce un GTIN a ciascun prodotto. Il codice lotto è definito e attribuito dall’operatore. La combinazione tra GTIN e codice lotto garantisce una chiave di riferimento globale univoca per un dato prodotto. Per le sementi biologiche (l’informazione sul metodo di coltivazione è opzionale), l’indicazione è contenuta nella descrizione del prodotto (GTIN). La quantità deve essere inserita nel codice a barre solo per le merci di peso variabile.

Produzione di mezzi tecnici Si tratta della fornitura di mezzi destinati alla produzione agricola quali, ad esempio, fertilizzanti, concimi, trattamenti antiparassitari, ecc.

Dati Dati obbligatori obbligatori GTIN GTIN − − Operatore Operatore − − Prodotto Prodotto LLo t t otto o Quantità Quantità

AI AI

01 01

1 10 0 310n 310n

La quantità deve essere inserita nel codice a barre solo per le merci di peso variabile.

Vivai In questa fase vengono prodotte le giovani piantine che vengono poi utilizzate nella produzione agricola. Il DM 14/04/97 regolamenta dettagliatamente la tracciabilità nel settore vivaistico orticolo. Punto nodale per la gestione delle informazioni rilevanti ai fini della tracciabilità è la partita. In base alla normativa di settore, si intende per partita un certo numero di elementi di un prodotto unico, che può essere identificato grazie all’omogeneità della sua composizione e della sua origine. Generalmente la partita è un numero che viene attribuito progressivamente al momento dell’inizio della produzione. La partita nel settore vivaistico orticolo è determinata dai seguenti parametri: 1. Specie 2. Varietà 3. Lotto di seme 4. Data di semina 5. Imballo 6. Metodo di coltivazione (convenzionata, integrata, biologica). Al variare di una di queste condizioni varia obbligatoriamente anche la partita così da garantire l’identificazione univoca della stessa. 26

Dati obbligatori Dati obbligatori

GTIN GTIN − Operatore − Operatore − Specie/Varietà − Specie/Varietà − Origine − Origine − Metodo di coltivazione* − Metodo di coltivazione* Partita o Lotto Partita o Lotto Quantità Quantità

Dati facoltativi Dati facoltativi

Data di raccolta (produzione) Data di raccolta (produzione)

AI AI

01 01

10 10 30 30 11 11

* Le informazioni sul metodo di coltivazione (convenzionale, integrata o biologica) e l’origine delle piantine sono opzionali e servono a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Qualora vengano utilizzate, esse faranno parte della descrizione del prodotto che ciascun operatore assegna e pertanto è contenuta all’interno del GTIN.

La quantità deve essere inserita nel codice a barre solo per merci che viaggiano in imballi il cui contenuto può di volta in volta variare.

Produzione agricola La produzione agricola fornisce le seguenti informazioni:

Dati obbligatori Dati obbligatori

GTIN GTIN − Operatore − Operatore − Specie/Varietà − Specie/Varietà − Origine − Origine − Metodo di coltivazione* − Metodo di coltivazione* Lotto Lotto Quantità Quantità

Dati facoltativi Dati facoltativi

Data di raccolta (produzione) Data di raccolta (produzione)

AI AI

01 01

10 10 310n 310n 11 11

* L’informazione sul metodo di coltivazione (convenzionale, integrata o biologica) è opzionale e serve a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Essa fa parte della descrizione del prodotto che ciascun operatore assegna e pertanto è contenuta all’interno del GTIN.

Il contenuto di ogni imballo (o di ogni partita, nel caso di spedizione alla rinfusa) deve essere omogeneo e contenere prodotti della stessa origine, varietà, qualità e calibro (nel caso sia imposta una calibrazione) e ottenuti con la medesima modalità di coltivazione (convenzionale, biologica o integrata). Le informazioni relative a specie, varietà, origine costituiscono parte dei dati alla base del codice (GTIN) relativo al prodotto, attribuito da ciascun operatore. La quantità deve essere codificata solo per merci di peso variabile.

27

Condizionamento Il condizionamento è l’insieme di operazioni effettuate sui prodotti ortofrutticoli sia in campagna, sia nei magazzini di lavorazione, per consentirne un’adeguata commercializzazione. Le operazioni di condizionamento sono numerose (lavaggio, lucidatura, ceratura, selezione, trattamenti per la conservazione, confezionamento, ...) e variano in relazione ai diversi prodotti oggetto della lavorazione e alle esigenze dei mercati di sbocco.

Dati obbligatori

AI

GTIN − Operatore − Specie/Varietà − Categoria − Calibro − Origine − Metodo di coltivazione* Lotto Quantità

01

10 310n

Dati facoltativi Data consigliata di vendita Trattamenti Modalità conservazione Impatto ambientale imballaggio Ogm

15 90 (flag 61)

Il contenuto di ogni imballo (o di ogni partita, nel caso di spedizione alla rinfusa) deve essere omogeneo e contenere prodotti della stessa origine, varietà, qualità e calibro (nel caso sia imposta una calibrazione) e ottenuti con la medesima modalità di coltivazione. In questa fase, il prodotto subisce lavorazioni e viene modificato l’imballo che contiene i prodotti. Si crea un nuovo identificatore AI (01) (GTIN) e un nuovo codice lotto AI (10), nonché un legame, registrato in un database, ai codici dei lotti delle fasi precedenti. Le informazioni relative a specie e varietà sono rappresentate all’interno del codice (GTIN) relativo al prodotto. L’informazione sul metodo di coltivazione è opzionale e serve a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Essa fa parte della descrizione del prodotto che ciascun operatore assegna e pertanto è contenuta all’interno del GTIN. La quantità deve essere codificata solo per merci di peso variabile. Nel caso di prodotti a peso fisso, il GTIN dell’imballo sarà diverso nel caso di diverse configurazione di unità consumatore contenute (es. un cartone contenente retine di arance da 1kg sarà identificato da un codice diverso da quello di un cartone contenente arance in retine da 1,5 kg). L’AI (90) è riservato ad uso nazionale e previo accordo tra le parti. Nel caso specifico della filiera ortofrutticola, l’AI (90) consente la codifica di formazioni facoltative qualificanti. Non essendo la struttura del campo dati predefinita a livello internazionale, essa è stata definita da GS1 Italy | Indicod-Ecr a livello nazionale come segue:

28

AI (90) Identificatore Dati per applicazioni interne 6 Flag che contraddistingue la filiera ortofrutticola dalle altre filiere agroalimentari (carni bovine e suine, filiera ittica, ecc.) 1 per indicare la sequenza ed il formato delle informazioni secondo l’ordi ne seguente: AI

AI

Flag informazioni Trattamento: Flag informazioniTratt. conservazione Trattamento: aggiuntive

aggiuntive

90

90

61

61

Mod. conservazione: Impatto ambientale: OGM: Mod. conservazione: Riutilizzabile Impatto ambientale: Refrigerazione ProdottoOGM: Tratt. conservazione Refrigerazione Riutilizzabile OGMProdotto

A

A

B

A

B

A

A

OGM

A

Trattamento + Modalità di conservazione + Impatto ambientale + OGM Le informazioni facoltative andranno codificate facendo riferimento alla tabella seguente:

Tipo di informazione

Tipo di informazione

Trattamenti

Trattamenti

Modalità conservazione

Modalità conservazione Impatto ambientale

Impatto ambientale

OGM

OGM

Valori dell’informazione

Valori dell’informazione

Valori assegnati da Indicod-Ecr a livello da Valori assegnati nazionale per la codifica Indicod-Ecr a livello con simbologia GS1-128 nazionale per la codifica

− Trattamenti di • conservazione − Trattamenti di − Trattamenti deverdizzanti • conservazione • − Trattamenti di − Trattamenti deverdizzanti maturazione artificiale − Trattamenti di − Ambiente • maturazione artificiale − Refrigerazione • − Ambiente − Atmosfera modificata • Refrigerazione − −Atmosfera controllata • − Atmosfera modificata − Riutilizzabile • − Atmosfera controllata − Recuperabile sotto forma • −di riciclaggio Riutilizzabile del −materiale Recuperabile sotto forma − Recuperabile sotto • di riciclaggio delforma di energia materiale − −Recuperabile sottosotto formaforma• Recuperabile di composto di energia − −Biodegradabili Recuperabile sotto forma• − Prodotto OGM • di composto − −Contiene prodotto OGM • Biodegradabili

− Prodotto OGM − Contiene prodotto OGM

con simbologia GS1-128 A



A

• •

B C

• •

A B C D A B

D•

C

E• A B•

D

B C

A B C• D• A• B•

C

• •

E A B

29

Esempi di etichette in uscita dalla fase di condizionamento:

Azienda: Rossi Prodotto: Banane Cavendish, I categoria, Costa Rica Lotto: ABX34 Peso: 18 kg Trattamenti: trattamenti di conservazione Modalità conservazione: atmosfera controllata

Azienda: Alfa Prodotto: Pere Williams Bianche, II categoria, calibro 60-65, Italia – Emilia Romagna Lotto: Z12 Peso: 5 kg Modalità di conservazione: refrigerazione Impatto Ambientale imballaggio: biodegradabile

30

Trasformazione All’impianto di trasformazione, il prodotto viene lavorato e confezionato per il consumo. La fase di trasformazione è un elemento opzionale della filiera, che non interviene nel caso dei prodotti ortofrutticoli freschi. La tabella seguente descrive l’etichetta utilizzata in uscita dalla fase di trasformazione.

Dati obbligatori

AI

GTIN − Operatore − Prodotto − Origine* − Metodo di coltivazione* Lotto Quantità Data di scadenza Consumare preferibilmente entro

01

10 310n 15 17

Dati facoltativi Data confezionamento Trattamenti Modalità conservazione Impatto ambientale imballaggio Ogm

13 90 (flag 61)

* L’informazione sul metodo di coltivazione (convenzionale, integrata o biologica) è opzionale e serve a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Essa fa parte della descrizione del prodotto che ciascun operatore assegna e pertanto è contenuta all’interno del GTIN. Anche l’informazione sull’origine non è obbligatoria nel caso dei prodotti trasformati: l’obbligo sussiste solo per i prodotti ortofrutticoli freschi.

Anche in questa fase, il GTIN (AI 01) viene modificato in quanto si crea un nuovo prodotto. Si creano inoltre un codice lotto (AI 10) e un legame ai codici dei lotti delle fasi precedenti, quest’ultimo registrato in un database. Il codice lotto cambia generalmente ogni giorno o ogni ora della produzione. La quantità deve essere codificata solo per merci di peso variabile.

Commercializzazione e logistica In questa fase il prodotto viene movimentato ed eventualmente stoccato presso i mercati ortofrutticoli all’ingrosso o le piattaforme di distribuzione di grossisti o intermediari commerciali.

Dati obbligatori

AI

GTIN 01 − Operatore − Specie e Varietà − Categoria/Calibro − Origine − Metodo di coltivazione* Lotto 10 Quantità 310n

Dati facoltativi Modalità di conservazione

90 (flag 61)

31

Quantità

310n

Dati facoltativi Modalità di conservazione

90 (flag 61)

Se il prodotto viene manipolato e viene modificato l’imballo, è necessario che venga nuovamente etichettato e il GTIN (AI (01)) viene modificato. Si creano inoltre un nuovo codice lotto (AI (10)) e deve essere mantenuto e registrato in un database il legame ai codici dei lotti delle fasi precedenti. * L’informazione sul metodo di coltivazione (convenzionale, integrata o biologica) è opzionale e serve a qualificare il prodotto dal punto di vista commerciale. Essa fa parte della descrizione del prodotto che ciascun operatore assegna e pertanto è contenuta all’interno del GTIN.

La quantità deve essere codificata solo per merci di peso variabile.

Vendita al dettaglio Il dettagliante fornisce i prodotti ai consumatori direttamente confezionati dai propri fornitori o sfusi o in unità preconfezionate per il consumo. Le soluzioni per l’etichettatura delle unità consumatore sono attuate dai rivenditori già da molto tempo. I dati previsti in questa fase sono il codice a barre EAN-13, applicato all’unità destinata al consumatore, il codice lotto in forma di testo in chiaro, per il quale il dettagliante ha creato nel suo sistema un legame ai dati raccolti nelle fasi precedenti della filiera e le ulteriori informazioni richieste per legge o riportate al fine di valorizzare determinati prodotti. Dati obbligatori GTIN Specie/Varietà Categoria/Calibro Origine Lotto Marchio produttore e/o confezionatore Prezzo al Kg Data di scadenza o Data consigliata di consumo* Dati facoltativi Metodo di coltivazione Data di raccolta/confezionamento Impatto ambientale imballaggio

EAN/UPC EAN-13

Commenti Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro

Testo in chiaro Testo in chiaro Testo in chiaro

* per prodotto confezionato e IV gamma.

Per quanto concerne il prodotto trasformato, nessuna disposizione di legge obbliga il Trasformatore ad indicare la specie/varietà, la categoria e l’origine. Le indicazioni obbligatorie per il prodotto trasformato sono quelle riportate nell’articolo 3 (“Elenco delle indicazioni dei prodotti preconfezionati”) del Decreto Legislativo n.109/1992.12

Il trasporto Il passaggio da una fase all’altra della filiera impone la movimentazione del prodotto e, quindi, le operazioni di trasporto delle produzioni ortofrutticole. Ogni volta che il prodotto viene confezionato in unità logistiche, si aggiunge all’etichetta un AI (00) = SSCC (Numero Sequenziale dell’Unità Logistica). 12

Si veda a questo proposito il cap. 5 “La normativa sull’etichettatura dei prodotti ortofrutticoli”.

32

Da quel momento in poi il SSCC costituirà l’Identificatore di quel dato pallet e nessun’altra unità logistica nel mondo avrà lo stesso Identificatore (anche una singola cassa di prodotto sarà contrassegnata con un SSCC se inviata singolarmente come unità logistica).

Dati Dati

SSSSCCCC GTINdell’articolo dell’articolo GTIN commercialecontenuto contenuto commerciale Conteggio delle unità Conteggio delle unità commerciali commerciali

AI AI

0000 02 02

37 37

La soluzione EDI per tracciabilità dei prodotti ortofrutticoli Il messaggio EDI a supporto della tracciabilità dei prodotti è il Despatch Advice (DESADV), il quale permette di scambiare le informazioni relative ai prodotti spediti permettendo in questo modo a chi riceverà la merce di sapere in anticipo quali prodotti sono in arrivo. L’utilizzo del DESADV congiuntamente con l’etichetta stampata con simbologia GS1-128 consente inoltre di gestire le informazioni necessarie per i processi di tracciabilità. Il messaggio Despatch Advice può essere utilizzato sia per la consegna dei prodotti, sia per la restituzione degli stessi. Despatchadvice advice Despatch FORNITORE FORNITORE

Receiptadvice advice Receipt

DISTRIBUTORE DISTRIBUTORE

Il messaggio è disponibile sia per gli utenti EDI standard EANCOM® che per quelli di Euritmo. Per quanto riguarda “Euritmo” Il segmento del messaggio utilizzato per comunicare i dati di tracciabilità è il “CCI”, con la seguente struttura: Nome campo Descrizione TIPOREC Tipo record NUMRIGA Numero progressivo RFFAPID Identificatore Dati

Lung. an..3 nu..6 an..10

Tipo Contenuto Pos Obb CCI 1 Obb 4 Obb Codice Identificatore Dati 10

APIDDAT

An..35

Obb Stringa che rappresenta il valore dell’Identificatore Dati specificato

Dati relativi all’Identificatore Dati

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Dove nel campo TIPREC deve essere inserito come costante il valore “CCI”, nel campo NUMRIGA bisogna inserire un numero progressivo per ogni AI utilizzato per quel determinato prodotto, nel campo RFFAPID deve essere inserito l’AI utilizzato, ad esempio: AI Informazione in chiaro Numero lotto: (10) 030501 Il codice (10) è il valore che deve essere inserito nel campo RFFAPID. Nel campo APIDDAT deve essere inserita l’informazione in chiaro dell’AI, ad esempio: AI Informazione in chiaro Numero lotto: (10) 030501 Il valore 030501 è l’informazione in chiaro che deve essere inserita nel campo APIDDAT. Tutti i campi del segmento CCI sono obbligatori. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche e la struttura completa del messaggio “Euritmo” e del messaggio EDI tradizionale standard EANCOM rimandiamo al manuale tecnico EDI presente sul sito GS1 Italy | Indicod-Ecr all’indirizzo Internet www.indicod-ecr.it, oppure contattando direttamente l’Help Desk di GS1 Italy | Indicod-Ecr.

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ALLEGATI • • • •

STRUTTURA DEL CODICE GTIN-13 STRUTTURA DEL CODICE GTIN-14 STRUTTURA DEL CODICE A BARRE GS1-128 RIFERIMENTI NORMATIVI

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ALLEGATO I Struttura del Codice GTIN-13 l codice a barre GTIN-13, formato da 13 cifre, consente l’identificazione dei prodotti a peso fisso destinati al consumatore. Non contiene informazioni specifiche (per esempio: prezzo, descrizione, ecc.) sulla referenza codificata ma rappresenta una chiave attraverso la quale andare a reperirle all’interno dei database anagrafici presenti nei sistemi informativi aziendali. GTIN13 PESO FISSO PESO FISSO GTIN13 PESOEAN/UCC-13 FISSO EAN/UCC-13 PESO FISSO

CODICE PROPRIETARIO CODICE CIFRA DI PREFISSO CODICEDEL PROPRIETARIO CODICE DI MARCHIO PRODOTTO CIFRA CONTROLLO PREFISSO GS1 CODICE PROPRIETARIO CODICE PREFISSO DEL MARCHIOCIFRA DIPRODOTTO CONTROLLO EAN CODICEDEL PROPRIETARIO CODICE DI MARCHIO PRODOTTO CIFRA CONTROLLO PREFISSO GS1 DEL MARCHIO PRODOTTO CONTROLLO EAN

Il GTIN-13 permette di identificare: nazione, società proprietaria del marchio, prodotto. La sua struttura è la seguente:

Prefisso Codice Proprietario del Codice Cifra Codice Proprietario del Nazionale Marchio Codice Cifra Prodotto di controllo GS1 Marchio Prodotto di controllo N 1 N2 N 3 N4 N5 N 6 N 7 N 8 N9 N10 N11 N12 N13 N 3 N4 N5 N 6 N 7 N 8 N9 N10 N11 N12 N13 Prefisso Aziendale Gs1 Prefisso Aziendale Gs1 Prefisso Nazionale GS1 N1 N2

dove: PREFISSO NAZIONALE GS1: Il prefisso è attribuito da GS1 alle organizzazioni nazionali di codifica (in Italia GS1 Italy | Indicod-Ecr). I prefissi di pertinenza di GS1 Italy | Indicod-Ecr sono da 80 a 83. CODICE PROPRIETARIO DEL MARCHIO: È assegnato da GS1 Italy | Indicod-Ecr ai suoi associati. Esso, accompagnato dal prefisso, identifica il proprietario del marchio (indipendentemente dal Paese in cui è localizzato o dallo stabilimento di produzione) senza possibilità di equivoci nel contesto internazionale. PREFISSO AZIENDALE GS1: Il prefisso Aziendale GS1 è costituito dal Prefisso Nazionale GS1 e dal Codice Proprietario del Marchio. CODICE PRODOTTO: Ogni azienda che utilizza GTIN-13 dispone di un blocco di 1.000 numeri (da 000 a 999) che può utilizzare per identificare i suoi prodotti. Il proprietario del marchio è responsabile dell’identificazione univoca di tutte le referenze destinate alla vendita e loro varianti significative, osservando un criterio di numerazione unicamente progressiva. È da evitare accuratamente qualsiasi intento di classificazione dei prodotti assegnando significati precisi alle varie posizioni delle cifre che compongono il codice stesso. 36

Questa pratica, infatti, oltre a limitare in maniera assai rilevante la capacità di codifica del sistema porterebbe ad una ulteriore complicazione: infatti una classificazione che soddisfacesse le necessità del produttore potrebbe non soddisfare quelle del distributore, o viceversa potrebbero spingere il distributore a chiedere al produttore di utilizzare certi numeri secondo una propria classificazione. Ciò porterebbe a rendere inutilizzabile il codice GS1, divenendo fonte di contrasti fra il produttore e i distributori. Meglio pertanto che il numero mantenga esclusivamente funzione di identificazione univoca di ogni specifico prodotto, contraddistinto da un numero la cui assegnazione viene effettuata una volta e per sempre dal proprietario del marchio. Ogni prodotto deve avere un suo codice dipendente dalla propria specificità ed in base alle differenze oggettive rispetto ad altri. I parametri che determinano la specificità di ogni prodotto ed il conseguente cambiamento del codice GS1 sono tre e si rifanno ai concetti di variazione di: • quantità; • ricetta/composizione; • confezione. CIFRA DI CONTROLLO: Calcolata in base alle altre cifre presenti nel codice, la cifra di controllo ha la funzione di garantire che il codice sia letto correttamente dallo scanner e di verificare se lo stesso sia stato stampato correttamente.

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ALLEGATO II Struttura del Codice GTIN-14 Codifica di imballi Un imballo è un raggruppamento di Unità di Consumo, la cui funzione è facilitarne l’uso (invio, processo di spedizione, consegna ed immagazzinaggio). Tutti gli imballi possono essere separati nelle Unità di Consumo. È corretto identificare un imballo tramite codice GTIN-13, DIVERSO da quello che identifichi l’Unità Consumatore che contiene. È anche possibile codificare gli imballi con un codice GTIN-14. Questo si ottiene aggiungendo ad un codice GTIN-13 dell’Unità di Consumo una Variante Logistica.

ESEMPIO DI COSTRUZIONE DI UN CODICE GTIN-14 Ó Ó

UNTA’ DI CONSUMO

GTIN-13 84 5678901 001 3 84 5678901 001 3

La Variante Logistica è la cifra posta alla sinistra del codice GTIN dell’Unità di Consumo, che trasforma l’insieme di questo aggruppamento in unità di spedizione.

1 84 5678901 001 GTIN-14 1 84 5678901 001 0

IMBALLO CARTONE DI 6 UNITA’

GTIN-13

08032089000024

I valori della Variante Logistica sono compresi fra 1 e 8 inclusi. IMPORTANTE: Non si può utilizzare lo 0, poiché si confonderebbe il Codice Imballo con quello di Unità di Consumo. Allo stesso modo non si può usare il valore 9, poiché questo è riservato per indicare l’esistenza di un identificatore di Peso Variabile insieme al codice dell’imballo. Ovviamente, la cifra di controllo cambierà di conseguenza. NOTA: il codice GTIN-14 può essere rappresentato con simbologia ITF-14 o GS1-128.

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ALLEGATO III Struttura del Codice GS1-128 Struttura del Codice GS1-128 Il codice UCC/EAN-128 è un sistema di codifica standard che, oltre ad identificare gli imballi, permette di rappresentare con barre informazioni aggiuntive quali: numero di lotto, quantità di unità, peso netto, data di fabbricazione, di confezionamento e/o scadenza, in modo unico ed inequivocabile.

AI DATI AI DATI Esempio:

Il codice a barre GS1-128 si rappresenta attraverso gli Identificatori di dati (AI), che permettono di classificare in modo standard tutte le informazioni che si leggeranno automaticamente. Gli AI sono prefissi numerici creati per dare significato inequivocabile ai dati che si trovano dopo il codice. AI (13): indica che l’informazione che segue è la data di confezionamento.

Esempio:

(13)001024 (13)001024

001024: data di confezionamento 24/10/00 (formato in AA/MM/GG)

Gli AI sono sempre fra parentesi e possono essere formati da 2, 3 or 4 cifre numeriche. Gli AI raccomandati da GS1 e da GS1 Italy | Indicod-Ecr nella codifica di imballi e unità logistiche sono: AI Definizione 00 Serial Shipping Container Code (SSCC) Definizione 01 Global Trade Item Number (GTIN) Serial Shipping Container Code (SSCC) 02 GTIN dell’articolo contenuto nell’unità logistica Global Trade Item Number (GTIN) 10 Lotto GTIN dell’articolo contenuto nell’unità logistica 11 Data di raccolta/produzione Lotto Data di raccolta/produzione 13 Data di confezionamento

Formato n2+n18 AI Formato n2+n14 00 n2+n18 n2+n14 01 n2+n14 n2+an..20 02 n2+n14 n2+n6 10 n2+an..20 (AA/MM/GG) 11 n2+n6 n2+n6 (AA/MM/GG) (AA/MM/GG) 13 Data di confezionamento n2+n6 15 Consumarsi preferibilmente entro n2+n6 (AA/MM/GG) (AA/MM/GG) 15 Consumarsi preferibilmente entro n2+n6 17 Data di scadenza n2+n6 (AA/MM/GG) (AA/MM/GG) 17 Data di scadenza n2+n6 30 Quantità variabile n2+n..8 (AA/MM/GG) 310n Peso netto n4+n6 30 Quantità variabile n2+n..8 330n Peso lordo n4+n6 310n Peso netto n4+n6 37 Quantità di prodotti contenuti in un’unità logistica n2+n..8 330n Peso lordo n4+n6 410 Codice di locazione – Spedire a n3+n13 37 Quantità di prodotti contenuti in un’unità logistica n2+n..8 412 Codice di locazione – Acquistato da n3+n13 410 Codice di locazione – Spedire a n3+n13 422 Origine n3+n3 412 Codice di locazione – Acquistato da n3+n13 90 (flag 61) Trattamenti + Modalità di conservazione + Impatto n2+an..30 422 Origine n3+n3 ambientale imballaggio + Ogm 90 (flag 61) Trattamenti + Modalità di conservazione + Impatto n2+an..30 ambientale imballaggio + Ogm

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ALLEGATO IV Riferimenti delle norme comuni di qualità applicabili nelle varie fasi della commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli destinati al consumo13 Nel presente allegato sono elencati, per i prodotti a tutt’oggi normalizzati, gli estremi dei regolamenti comunitari pubblicati nella Gazzetta Ufficiale della Unione Europea, aggiornati al 1° dicembre 2002. - Definizione dei prodotti Per definizione dei prodotti si intende la individuazione delle tipologie del singolo prodotto, nei cui confronti risulta applicabile la norma di commercializzazione, nonché di quelle escluse. - Disposizioni relative alla qualità Tali disposizioni definiscono le caratteristiche qualitative che i prodotti ortofrutticoli devono presentare dopo il condizionamento e l’imballaggio, distinte a seconda della categoria di appartenenza (“extra”, “I”, “II”). In ogni caso, ciascun regolamento contempla le caratteristiche minime che devono possedere gli ortofrutticoli di tutte le categorie. - Disposizioni concernenti la calibrazione e la pezzatura Tali disposizioni fissano per i vari prodotti - tra l’altro - le specifiche metodologie per la determinazione, ove obbligatoria, del calibro e della pezzatura ( es. : secondo il diametro della sezione equatoriale, secondo il diametro della sezione normale dell’asse del frutto, secondo la circonferenza, secondo il peso netto, secondo il peso unitario, etc.). - Disposizioni concernenti le tolleranze Tali disposizioni prevedono la possibilità di ammettere tolleranze di qualità e di calibro per i prodotti ( di ciascun imballaggio, o di ciascun lotto nel caso di presentazione alla rinfusa) non conformi alle caratteristiche stabilite della categoria indicata. - Disposizioni concernenti la presentazione Tali disposizioni dettano le discipline da osservarsi in materia di omogeneità, condizionamento e presentazione dei prodotti. - Omogeneità Il contenuto di ogni imballaggio o di ciascuna partita, se trattasi di merce spedita alla rinfusa, deve essere omogeneo avuto riguardo, a seconda del prodotto considerato, all’origine, alla varietà o tipo commerciale, alla qualità, al calibro (sempre che sia richiesta una calibrazione), alla pezzatura, alla lunghezza, al grado di maturazione e di colorazione. Ai fini dell’accertamento dell’omogeneità del prodotto, la parte visibile del contenuto dell’imballaggio deve essere rappresentativa dell’insieme. Fatto salvo il rispetto di particolari condizioni, la regolamentazione comunitaria consente talune deroghe in materia di omogeneità. - Condizionamento La regolamentazione comunitaria detta delle norme sul condizionamento e sull’imballaggio affinché siano garantite la protezione, la integrità e la salubrità del prodotto. 13 Dal sito internet del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali.

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- Presentazione Laddove prevista, è fissata la metodologia da osservare per la disposizione dei prodotti ortofrutticoli negli imballaggi. - Disposizioni concernenti le indicazioni esterne Le norme di qualità prevedono le indicazioni (identificazione dell’imballatore e/ o speditore, natura, origine e caratteristiche commerciali del prodotto ed in via facoltativa il marchio ufficiale di controllo) che necessariamente ogni imballaggio deve recare raggruppate su uno stesso lato, in maniera leggibile, indelebile e visibile dall’esterno.

Tavola prospettica delle principali norme di commercializzazione per gli ortofrutticoli freschi Norme comuni di qualità dei prodotti ortofrutticoli: • Regolamento (CE) n. 2200/96 del Consiglio del 28 ottobre 1996 - Gazzetta ufficiale U.E. L297 del 21.11.96 Regolamento della commissione C.E. sui controlli di conformità alle norme di commercializzazione nel settore degli ortofrutticoli freschi: • Regolamento CE n. 1148/2001 del 12.06.2001 (L 156 del 13.06.2001) modificato da: - Regolamento CE n. 2379/2001 del 05.12.2001 (L 321 del 06.12.2001) - Regolamento CE n. 1225/2002 del 08.07.2002 (L 179 del 09.07.2002) - Regolamento CE n. 2334/2002 del 23.12.2002 (L 349 del 23.12.2002) deroghe: - Regolamento CE n. 2540/2001 del 21.12.2001 (L 341 del 22.12.2001) - Regolamento CE n. 168/2002 del 30.01.2002 (L 30 del 31.01.2002)

ORTAGGI AGLI Regolamento CE n. 2288/97 del 18.11.1997 (L 315 del 19.11.1997) modificato da: Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) ASPARAGI Regolamento CE n. 2377/99 del 09.11.1999 (L 287 del 10.11.1999) rettifica pubblicata su (L 195 del 1.8.2000) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) CARCIOFI Regolamento 1466/2003 del 19.08.2003 (L 210 del 20.08.2003) CAVOLFIORI Regolamento CE n. 963/98 del 07.05.1998 (L 135 del 08.05.1998) Rettifica pubblicata su (L 183 del 26.6.98) modificato da: Regolamento CE n. 2551/1999 del 02.12.1999 (L 308 del 03.12.1999) Regolamento CE n. 1135/2001 del 08.06.2001 (L 154 del 09.06.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) deroghe: Regolamento 1466/2003 del 19.08.2003 (L 210 del 20.08.2003) CAROTE Regolamento CE n. 730/1999 del 07.04.1999 (L 93 del 08.04.1999) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) 41

CAVOLI DI BRUXELLES CAVOLI, CAPPUCCI E VERZOTTI, SEDANI A COSTE, SPINACI Regolamento CE n. 1591/87 del 05.06.1987 (L 146 del 06.06.1987) modificato da: Regolamento CE n. 888/97 del 16.05.1997 (L 126 del 17.05.1997) Regolamento CE n. 1168/99 del 03.06.1999 (L 141 del 04.06.1999) Regolamento CE n. 1135/01 del 08.06.2001 (L 154 del 09.06.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) CETRIOLI Regolamento CE n. 1677/88 del 15.06.1988 (L 150 del 16.06.1988) modificato da: Regolamento CE n. 888/97 del 16.05.1997 (L 126 del 17.05.1997) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) CICORIA WITLOOF Regolamento CE n. 2213/83 del 28.07.1983 (L 213 del 04.08.1983) modificato da: Regolamento CE n. 1654/87 del 12.06.1987 (L 153 del 13.06.1987) Regolamento CE n. 1872/91 del 28.06.1991 (L 168 del 29.06.1991) Regolamento CE n. 888/97 del 16.05.1997 (L 126 del 17.05.1997) Regolamento CE n. 2390/97 del 01.12.1997 (L 330 del 02.12.1997) Regolamento CE n. 1508/01 del 24.07.2001 (L 200 del 25.07.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) CIPOLLE Regolamento CE n. 1508/01 del 24.07.2001 (L 200 del 25.07.2001) modificato da: Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) Regolamento CE n. 1465/2003 del 19.08.2003 (L 210 del 20.08.2003) FAGIOLINI Regolamento CE n. 912/01 del 10.05.2001 (L 129 del 11.05.2001) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) LATTUGHE, INDIVIE RICCE E SCAROLE Regolamento CE n. 1543/01 del 27.07.2001 (L 203 del 28.07.2001) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) MELANZANE E ZUCCHINE Regolamento CE n. 1292/81 del 12.05.1981 (L 129 del 15.05.1981) modificato da: Regolamento CE n. 1076/89 del 26.04.1989 (L 114 del 27.04.1989) Regolamento CE n. 888/97 del 16.05.1997 (L 126 del 17.05.1997) Regolamento CE n. 1135/01 del 08.06.2001 (L 154 del 09.06.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) PIMENTI O PEPERONI DOLCI Regolamento CE n. 1455/99 del 01.07.1999 (L 167 del 02.07.1999) modificato da: Regolamento CE n. 2706/00 dell’11.12.200 (L 311 del 12.12.2000) Regolamento CE n. 2147/2002 del 02.12.2002 (L 326 del 03.12.2002) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) 42

PISELLI Regolamento CE n. 2561/99 del 03.12.1999 (L 310 del 04.12.1999) modificato da: Regolamento CE n. 532/01 del 16.03.2001 (L 79 del 17.03.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) POMODORI Regolamento CE n. 790/00 del 14.04.2000 (L 95 del 15.04.2000) modificato da: Regolamento CE n. 717/01 del 10.04.2001 (L 100 del 11.04.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) PORRI Regolamento CE n. 2396/01 del 07.12.2001 (L 325 del 08.12.2001) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003) FUNGHI COLTIVATI Regolamento CE n. 982/2002 del 7.06.2002 (L 150 del 08.06.2002) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) IMBALLAGGI MISTI Regolamento CE n. 48/2003 dell’ 11.01.2003 (L 7 dell’ 11.01.2003)

FRUTTA AGRUMI ARANCE DOLCI, LIMONI, MANDARINI COMPRESI SATSUMA, CLEMENTINE WILKINGS E SIMILI IBRIDI DI AGRUMI Regolamento CE n. 1799/01 del 12.09.2001 (L 244 del 14.09.2001) modificato da: Regolamento CE n. 453/2002 del 13.03.2002 (L 72 del 14.03.2002) Regolamento CE n. 2010/2002 del 12.11.2002 (L 310 del 13.11.2002) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) ALBICOCCHE Regolamento CE n. 851/00 del 27.04.2000 (L103 del 28.04.2000) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) AVOCADI Regolamento CE n. 831/97 del 07.05.1997 (L119 del 08.05.1997) modificato da: Regolamento CE n. 1167/99 del 03.06.1999 (L 141 del 04.06.1999) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) CILIEGIE Regolamento CE n. 899/87 del 30.03.1987 (L 88 del 31.03.1987) modificato da: Regolamento CE 888/97 del 16.05.1997 (L 126 del 17.05.1997) Regolamento CE 843/2002 del 21.05.2002 (L 134 del 22.05.2002) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003)

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COCOMERI Regolamento CE n. 1093/97 del 16.06.1997 (L 158 del 17.06.1997) modificato da: Regolamento CE n. 850/00 del 27.04.2000 (L 103 del 28.04.2000) Regolamento CE n. 1615/01 del 07.08.2001 (L 214 del 08.08.2001) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) FRAGOLE Regolamento CE n. 843/2002 del 21.05.2002 (L 134 del 22.05.2002) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) KIWI Regolamento CE n. 410/90 del 16.02.1990 (L 43 del 17.02.1990) modificato da: Regolamento CE n. 305/92 del 07.02.1992 (L 32 del 08.02.1992) Regolamento CE n. 888/97 del 16.05.1996 (L 126 del 17.05.1996) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) MELE E PERE Regolamento CE n. 1619/01 del 06.08.2001 (L 215 del 09.08.2001) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) MELONI Regolamento CE n. 1615/01 del 07.08.2001 (L 214 del 08.08.2001) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) PESCHE E NETTARINE Regolamento CE n. 2335/99 del 03.11.1999 (L 281 del 04.11.1999) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) NOCCIOLE Regolamento CE n. 1284/2002 del 15.07.2002 (L 187 del 16.07.2002) modificato da Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) NOCI Regolamento CE n. 175/2001 del 26.01.2001 (L 26 del 27.01.2001) modificato da: Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) Regolamento CE n. 80/2003 del 17.01.2003 (L 13 del 18.01.2003) PRUGNE Regolamento CE n. 1168/99 del 03.06.1999 (L 141 del 04.06.1999) modificato da: Regolamento CE n. 848/2000 del 27.04.2000 (L 103 del 27.04.2000) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003) UVA DA TAVOLA Regolamento CE n. 2789/99 del 22.12.1999 (L 336 del 29.12.1999) modificato da: Regolamento CE n. 716/01 del 10.04.2001 (L 100 dell’ 11.04.2001) Regolamento CE n. 2137/2002 del 29.11.2002 (L 325 del 30.11.2002) Regolamento CE n. 46/2003 del 10.01.2003 (L 7 del 11.01.2003)

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GLOSSARIO AI Abbreviazione di Identificatore di Dati. Alfanumerico (An) Descrive una serie di caratteri contenente caratteri alfabetici (lettere), caratteri numerici (cifre) e altri caratteri, come i segni di punteggiatura. Normalmente utilizzato per indicare i caratteri ammessi in un Codice a barre GS1-128. Attributo Informazione che esprime una caratteristica legata a un Identificatore (ad esempio, GTIN). Campo dati La parte più piccola dei dati di una stringa di elementi che deve essere distinta. Carattere Funzione 1 (Fnc1) Un cifra di controllo utilizzato per formare il modello a doppio avvio di un Codice a barre GS1-128, nonché per separare alcune stringhe di elementi concatenate a seconda della loro posizione nel codice a barre. Cifra di controllo Cifra calcolata in base alle altre cifre di una stringa di elementi, utilizzata per controllare che il dato sia stato correttamente composto. Per calcolare la cifra di controllo GS1, collegarsi al sito GS1 Italy | Indicod-Ecr (http://www.Indicod-Ecr.it), oppure vedere il “Manuale delle Specifiche Tecniche GS1”. Cifra di estensione Una cifra attribuita dall’utente per aumentare la capacità del Riferimento di Serie nel SSCC. Codice a barre EAN-13 Un codice a barre appartenente alla Simbologia EAN/UPC contenente Codici d’identificazione GTIN-13. Codice a barre EAN-8 Un codice a barre appartenente alla Simbologia EAN/UPC contenente Codici d’identificazione GTIN-8. Codice a barreGS1-128 Un sottoinsieme del Codice a barre 128 utilizzato esclusivamente per le strutture di dati definite da GS1. Codice a barre UPC-A Un codice a barre della Simbologia EAN/UPC che contiene i Codici d’identificazione GTIN-12. Codice a barre UPC-E Un codice a barre della Simbologia EAN/UPC che rappresenta un Codice d’identificazione GTIN-12 in sei caratteri esplicitamente codificati utilizzando tecniche di zero soppressione. Codice d’identificazione GTIN-13 Il Codice d’Identificazione GS1 costituito da tredici cifre utilizzato per identificare le unità consumatore, le sedi e alcune applicazioni speciali (per esempio i buoni). Codice d’identificazione GTIN-14 Il Codice d’Identificazione GS1 costituito da 14 cifre utilizzato per identificare le unità commerciali. Codice d’identificazione GTIN-8 Il Codice d’Identificazione GS1 costituito da otto cifre utilizzato per identificare le unità consumatore, le cui confezioni non possono accogliere un normale codice GTIN-13 per problemi di spazio. 45

Codice di locazione Vedi GLN. Codice sequenziale La parte della struttura di dati attribuita dall’utente insieme alla cifra di estensione che determina un SSCC univoco per un dato Prefisso Aziendale GS1. Commercio elettronico Conduzione di comunicazioni e gestione del business attraverso metodi elettronici, come l’Electronic Data Interchange e i sistemi automatici di raccolta dati. EANCOM® Lo standard internazionale di EDI previsto da GS1 e conforme allo standard UN/EDIFACT. EDI Electronic Data Interchange. Fnc1 Abbreviazione di Carattere Funzione 1 (Function 1). Formato GTIN Il formato in cui devono essere rappresentati i GTIN in un campo di riferimento di 14 caratteri (chiave) nei file di computer per garantire l’univocità dei codici d’identificazione. GLN Abbreviazione di Codice di locazione GS1 (Global Location Number), che utilizza la Struttura di Dati GTIN-13 per identificare entità fisiche, funzionali o legali. GTIN Abbreviazione di Global Trade Item Number GS1. Un GTIN può utilizzare la struttura di dati GTIN-8, GTIN-12, GTIN-13 o GTIN-14. Identificatore di Dati Il campo di due o più caratteri all’inizio di una stringa di elementi codificati in un simbolo GS1-128, che definisce univocamente il formato e il significato. ISO International Organisation for Standardisation. Lunghezza fissa Termine impiegato per descrivere un campo dati di una stringa di elementi con un numero fisso di caratteri. Messaggio elettronico Una composizione di stringhe di elementi ottenute dai dati di scansione e dai dati sulle transazioni assemblati a scopo di convalida ed elaborazione univoca in un’applicazione utente. Numero sequenziale di collo Vedi SSCC. Organizzazione GS1 Un’organizzazione iscritta a GS1 e responsabile dell’amministrazione del sistema GS1 nel suo Paese (o nella regione assegnata) e della gestione corretta dell’uso del Sistema GS1 da parte degli iscritti. Per l’Italia è GS1 Italy | Indicod-Ecr. Per l’ultimo aggiornamento dell’elenco delle organizzazioni GS1 consultare l’indirizzo: http://www.GS1.org Prefisso Aziendale GS1 Una parte delle strutture di dati GS1 costituita dal Prefisso Nazionale GS1 e dal Codice Proprietario del Marchio e attribuita dall’ente di codifica (GS1 Italy | Indicod-Ecr per l’Italia) al momento dell’iscrizione. Scanner Un dispositivo elettronico per leggere i codici a barre e convertirli in segnali elettrici comprensibili a un computer. 46

Simbolo La combinazione di caratteri e funzioni richieste da una particolare simbologia, compresi i caratteri Quiet Zone, Start e Stop, i dati e altri modelli ausiliari che, nell’insieme, formano un’entità completa leggibile da uno scanner. Elemento di una simbologia e di una struttura di dati. Simbologia Un metodo specifico per rappresentare caratteri numerici o alfabetici in un codice a barre (un tipo di codice a barre). Simbologia EAN/UPC Una serie di codici a barre comprensiva delle versioni EAN-8, EAN-13, UPC-A e UPCE. Pur non avendo un Identificatore di Simbologia separato, i Simboli UPC-E agiscono come simbologia separata attraverso il software di scansione. Vedi anche Codice a Barre EAN-8, Codice a Barre EAN-13, Codice a Barre UPC-A e Codice a Barre UPC-E. Sistema GS1 Le specifiche, gli standard e le direttive definite congiuntamente da GS1 e dall’UCC. SSCC L’Identificatore univoco di un’unità logistica che utilizza una struttura di dati a 18 caratteri. Stringa completa I dati trasmessi dal lettore del codice a barre mediante lettura di un vettore dei dati, compreso l’Identificatore della simbologia e la/le stringa/e di elementi. Stringa di elementi Un dato definito in termini di struttura e significato, comprendente un Identificatore (prefisso o Identificatore di Dati) e una serie di dati, rappresentati in un vettore dei dati approvato dal Sistema GS1. Struttura di dati Le strutture di codifica GS1 definite dalle varie lunghezze richieste per i diversi scopi identificativi, che condividono una composizione gerarchica. Tale composizione associa le esigenze di controllo internazionale alle esigenze degli utenti. Unità consumatore/unità imballo Ogni articolo (prodotto o servizio) per il quale occorra recuperare informazioni predefinite e che possa essere prezzato, ordinato o fatturato in qualsiasi punto di qualsiasi filiera. Unità logistica Un articolo comunque composto, predisposto per il trasporto e/o lo stoccaggio, che deve essere gestito attraverso la filiera. Vettore dei dati Un mezzo per rappresentare i dati in forma leggibile elettronicamente, utilizzato per consentire la lettura automatica delle stringhe di elementi.

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TESTI DI RIFERIMENTO • Fresh Produce Traceability Guidelines – EAN International • EAN/UCC Specification for the identification and traceability of fruit, vegetables and potatoes – EAN Belgium Luxembourg • Estándares de Codificación y Trazabilidad en el Sector Hortofructícola - AECOC • Fondamenti dei sistemi di tracciabilità nell’agroalimentare – GS1 Italy | Indicod-Ecr • Linee Guida per la definizione dei disciplinari di commercializzazione per i prodotti • ortofrutticoli freschi – ISMEA • Linee Guida per la reingegnerizzazione della catena produttiva – ISMEA • Patto nazionale per la Sicurezza e la Qualità alimentare – CNEL

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Questa pubblicazione è stata realizzata da GS1 Italy | Indicod-Ecr nell’ambito dell’Area Agroalimentare. In tale area di intervento l’Istituto vuole promuovere soluzioni di filiera per la tracciabilità, la qualità e la sicurezza del prodotto agroalimentare, in armonia con la corretta applicazione del sistema di codifica GS1. A.N.C.A. LEGACOOP AGRICONSULTING AIIPA AIS - Associazione Italiana Sementi ANEIOA ANICAV APOFRUIT C.A.R. GEST. Centro Agroalimentare Roma CENTRO AGRO ALIMENTARE RIMINESE CIA CNEL COLDIRETTI CONAD CONFAGRICOLTURA CONFRUIT G. CONSERVE ITALIA COOP ITALIA COVI Consorzio Ortovivaisti Italiani CSO ESSELUNGA FINIPER

GRECI GEREMIA GRUPPO PAM GRUPPO RINASCENTE GS - CARREFOUR ITALIA INFOMERCATI ISMEA MERCATI ASSOCIATI NATURITALIA - APO CONERPO NEOTRON SERVIZI NESPAK NOMISMA OROGEL SADAS DESPAR SELEX STAR STABILIMENTO ALIMENTARE UIAPOA UNACOA UNAPROA UNICHIPS UNO MOC VON FELTEN

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Per informazioni: GS1 Italy | Indicod-Ecr Via P. Paleocapa, 7 - 20121 Milano Tel. +39 02 7772121 [email protected] - www.indicod-ecr.it

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