Lezione 1 - Nonni e nipoti: una relazione unica e speciale.

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Nonni e nipoti : una relazione unica e speciale.

25 Febbraio 2015 primo incontro

UTE

Non puoi insegnare qualcosa ad un uomo, puoi solo aiutarlo a scoprirla dentro di sé. Galileo Galilei

PARLEREMO DI…  LEGAMI FAMILIARI , BAMBINI E MONDO ATTUALE  IL RUOLO DEI NONNI OGGI  ESSERE ‘’FAMIGLIA’’  OGNI BAMBINO HA IL SUO STILE

 GENITORI E STILI EDUCATIVI  EMOZIONI E RISPETTO DELLE REGOLE  COMUNICAZIONE ED EMPATIA  LE NOSTRE ESPERIENZE  …ED ALTRO ANCORA…

La parentela nella società urbana contemporanea Il processo di industrializzazione è stato ritenuto a lungo la causa del diffondersi del modello coniugale nucleare e della progressiva perdita di forza sociale della parentela. Negli anni 50 e 60 la società occidentale percepisce i legami familiari come disfunzionali scomodi e limitanti la libertà individuale. Dagli anni 70 si riscopre l’importanza del mutuo aiuto da non interpretare unicamente aiuto economico.

La parentela è una rete sociale flessibile Chi ne è privo si trova maggiormente solo e indifeso rispetto ai rischi e alle richieste connesse alla partecipazione sociale e talvolta si trova impossibilitato a coglierne le opportunità che gli si offrirebbero. Ha minori risorse per muoversi con successo nel mercato del lavoro, è più esposto ai rischi di povertà, per la mancanza di aiuto materiale , di sostegno morale e di supporto nella cura dei figli piccoli.

Siamo sicuri che il mondo di oggi sia migliore di quello di ieri per i nostri bambini? E cosa significa essere ‘’bambini’’ ed essere ‘’nonni’’ oggi?

Genitorialità e mondo attuale L'essere genitori non è mai stato un compito semplice e facile; l'essere genitori ha assunto forme e modalità diverse nel tempo e nei molteplici contesti culturali. Di fatto , da sempre , gli educatori adulti costituiscono per i bambini/ragazzi dei fondamentali punti di riferimento nonché dei decisivi modelli di comportamento. Cosa è cambiato?

La morfologia delle famiglie, il rapporto genitori- figli, la cultura stessa della genitorialità e della responsabilità educativa nei confronti dei figli, lo sfondo socio-culturale, la pluralità delle agenzie educative, il ruolo della donna, la corsa al benessere

…Cosa é cambiato Precarietà, incertezza , povertà dei legami e delle relazioni, società liquida (Z.Bauman) Narcisismo esasperato, consumismo pulsionale, miseria spirituale e deriva morale. Scomparsa dell'infanzia (N.Postmann) Deresponsabilizzazione degli adulti Captazione delle menti e delle emozioni (rete-massmedia) Sindrome del pifferaio magico, demenza virtuale Sfiducia nelle Istituzioni, disaffezione dalla politica Disagio diffuso: crisi d'ansia, depressione, frustrazione, aggressività, conformismo, gregarismo, delega educativa. Da ‘'madre che respinge’‘(A. Freud) a Società che respinge. Abbandono affettivo e senso di solitudine. Eccitazione emozionale e passaggio al gesto violento; difficoltà di gestire le emozioni e di costruire un linguaggio interiore L'inversione generazionale : eterna adolescenza dei genitori e bambini e adolescenti adultizzati.

QUESTO NON È UN MONDO PER BAMBINI… Su un muro di una stazione della Metropolitana Milanese si legge: “IL FUTURO NON È PIÙ QUELLO DI UNA VOLTA!”. È vero, ma neppure il presente assomiglia al passato di una volta! Rispetto all’infanzia degli anni Sessanta o Settanta, che più o meno hanno vissuto gli attuali genitori, quella dei loro figli è radicalmente diversa: molte cose sono cambiate.

E non sempre in meglio… Se padri e madri (senza parlare dei nonni) troveranno il tempo e la voglia di confrontare la loro infanzia con quella dei figli, capiranno molte cose, si renderanno conto che questo non è un mondo per bambini, e diventeranno più comprensivi , ma soprattutto più autorevoli nei loro confronti.

L'ambiente è sempre meno favorevole alla crescita dei piccoli. Il contatto con la natura è sporadico e ipercontrollato:

Stai fermo… Non ti muovere… Sali in macchina… Guarda il mondo dallo schermo Tv che è meno pericoloso!

Questa è la prima generazione che non conosce le ginocchia sbucciate!! Fanno tutti molto sport, ma i movimenti spontanei, i rischi, la scoperta del proprio corpo e del mondo circostante sono per lo più inibiti. La scuola a tempo pieno, i compiti a casa (troppi!), le attività del “tempo libero”, che di libero ha ben poco, non lasciano ambiti al gioco, alla fantasia, al sogno.

I “bambini cattivi” sono spesso bambini, stanchi, aggressivi per la mancanza di tempo vuoto, di spazi aperti, di incontri spontanei, di possibilità di provare, rischiare e, talora, sbagliare per, infine, ricominciare (resilienza). Non dovrebbero essere i bambini ad adattarsi a una società che non li rispetta, che li considera più che altro in termini consumo precoce, ma dovrebbe essere la Società ad offrire servizi ai minori… Nell’attesa( !!!) è sicuramente importante migliorare la nostra relazione con loro e soprattutto ottimizzare l'ambiente in cui vivono, nella consapevolezza che un mondo a misura di bambino va bene per tutti!

La Famiglia, come luogo affettivo che contiene in sè passato, presente e futuro, può offrire i migliori spazi di cambiamento. Chiediamoci: Conosciamo bene i nostri bambini? Questa sera sono qui con voi in qualità di nonna per così dire “esperta”, ma non pretendo di darvi ricette sull’educazione dei vostri nipoti, di insegnarvi come comportarvi in una particolare occasione. Quello che posso fare è mettere a fuoco alcuni problemi, presentandovi alcuni tratti di personalità infantili e condividendo con voi le conoscenze sviluppate in base all’esperienza familiare e professionale. A volte i bambini ci sorprendono o ci trovano impreparati ad affrontare situazioni in cui avrebbero bisogno di noi.

Credo che il dialogo serva a rompere la solitudine in cui si trovano molte famiglie e a rendere più competenti gli adulti che si prendono cura dei bambini: credo sia utile affinare sensibilità, acquisire conoscenze, confrontare esperienze, tenendo conto che le nuove generazioni stanno crescendo in un mondo che ha perso i riferimenti della tradizione e non ne ha ancora costruititi dei nuovi. Ci vuole coraggio per assumere il ruolo di genitore, per accettare la sfida che un figlio comporta. E ci vuole molta pazienza ad esercitare il ruolo di nonni. Probabilmente qualche volta abbiamo sbagliato, come tutti, ma state tranquilli: i bambini e gli adolescenti, capiscono molto bene se abbiamo agito in buona fede e, in quel caso, sanno essere molto indulgenti nei nostri confronti. E quindi siamo qui per saperne di più, perché come dice qualcuno “Per insegnare il latino a Giovannino, occorre conoscere il latino... e anche Giovannino”.

PARLIAMO UN PO’ DI NOI… Significato parola NONNO/NONNA

Papa Francesco parla dei NONNI “Un popolo che non rispetta i nonni, non ha futuro”. “Preghiamo per i nostri nonni, le nostre nonne, che tante volte hanno avuto un ruolo eroico nella trasmissione della fede in tempo di persecuzione. Quando papà e mamma non c’erano a casa e anche avevano idee strane, che la politica di quel tempo insegnava, sono state le nonne quelle che hanno trasmesso la fede

La presenza dei nonni nella vita di un bambino è una preziosa risorsa per la sua crescita ed il suo sviluppo emotivo, affettivo e relazionale.

Non c’è un modo standard di fare il nonno o la nonna. Si può essere nonni in tanti modi diversi. Da genitore a nonno/a L’entrata nel nuovo ruolo raramente è immediata e senza scosse. Il ruolo di nonno è molto più semplice e tranquillo di quello di genitore, eppure richiede un riassestamento legato alla nuova collocazione nel sistema famiglia. D’ora in avanti i genitori sono il figlio e la nuora (o genero e figlia). Bisogna passare il testimone alla generazione di mezzo e accettare di aver fatto ingresso nella terza età. Il primo “lavoro” psicologico che nonni e nonne devono fare nel momento in cui in famiglia arriva il primo nipotino, non è tanto nei confronti di quest’ultimo quanto di se stessi. Verranno chiamanti nonno e nonna e guardati con occhi diversi.

All’inizio si può anche avere l’impressione di non disporre di tempo da dedicare ai piccoli. Non tutti sono in pensione, alcuni hanno ancora un lavoro che li assorbe. Altri hanno assunto un ritmo di vita più rilassato, viaggiano, sono abituati a trascorrere molto tempo con gli amici.

E’ bene che i cambiamenti avvengano in modo graduale e in rapporto alle proprie forze, impegni e disponibilità. Ci sono nonni a tempo parziale – incontrano i nipoti una o più volte a settimana e fanno baby-sitting di tanto in tanto – nonni a tempo pieno – vedono i nipoti tutti i giorni o quasi e integrano le mansioni dei genitori in modo sostanziale e nonni a tempo limitato. Si può essere buoni nonni anche a distanza e dare affetto tra una visita e l’altra mantenendo i contatti per telefono ed e-mail. Il fattore critico è il clima che si crea con i propri familiari: i nipoti e i loro genitori.

L’intensità del legame che unisce nonni e nipoti nasce da una grande complicità, fatta di comprensione e tolleranza e a volte anche da una ricerca di mediazione rispetto al compito educativo dei genitori. In questo rapporto, tendenzialmente i nonni sono coloro i quali a volte possono rompere delle piccole regole e concedere ai più piccoli dei vizi, che il ruolo educativo ed autorevole di mamma e papà spesso non può consentire.

Le esperienze positive vissute nella prima infanzia agiscono da fattore protettivo e permettono una crescita sana dal punto di vista psicologico. Il bambino che gode di sicurezza affettiva sviluppa fiducia in se stesso e nell’ambiente che lo circonda, il che rafforza la cosiddetta “resilienza”, la capacità psichica di resistere agli eventi negativi e stressanti. Oltre ai genitori, questo supporto psicologico preziosissimo viene offerto dalla figura dei Nonni.

Tra Nonni e Nipoti quindi si sviluppa una relazione unica e speciale in cui i nonni trasmettono alle generazioni successive i valori e le tradizioni della famiglia, nonchè quel senso di prezioso affetto che aiuta a crescere e a confrontarsi con la Vita. I bambini in cambio regalano emozioni amore ed allegria!

La metafora della matita di P.Coelho

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