Macchine e linguaggio

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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Macchine e linguaggio

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F. Rossi-Landi, Omologia fra produzione linguistica e produzione materiale

“Le macchine sono utensili composti e organizzati finalisticamente, capaci di lavorare in maniera uniforme anche prescindendo dal come e dal dove vengano impiegati e da chi li impieghi. La lavorazione che l’artefatto è chiamato a svolgere quando ha assunto il rango di macchina è una lavorazione già presente, o anticipata, nella sua struttura”. 2

“La macchina, funzionando, si pone come qualcosa di pseudo-naturale che è stato generato dalla società. Essa reca e impone i suoi propri programmi”.

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Macchine “meccaniche”:

relazione tra almeno due pezzi che si condizionano reciprocamente Esempi nella produzione materiale: i telai, le biciclette, i giradischi, i torni, le seghe elettriche, le macchine per scrivere Esempio nella produzione linguistica: i sillogismi. Se A è uguale a B e B è uguale a C, allora A è uguale a C

“Il sillogismo prende l’avvio da due enunciati (dall’enunciazione di due proposizioni), i quali sono messi a lavorare fra di loro. La conclusione è la somma dialettica delle due premesse”. 4

Automazione prevede non solo l’esistenza di meccanismi complessi e autosufficienti (presenti al settimo livello come “macchine capaci di svolgere lavorazioni plurime” – p. 78), ma macchine che comprendono anche “l’intera programmazione necessaria a passare da un meccanismo all’altro secondo un piano”. 5

Macchine a meccanismo totale: elaboratori Si può salire lungo quello che io ho chiamato “schema omologico della produzione” fino a un certo punto, dove accade una cosa impressionante e cioè che le due produzioni confluiscono. Questa è una cosa degli ultimi pochi decenni: perché nella produzione del computer confluiscono un hardware, nel linguaggio dei tecnici, cioè un corpo materiale, la materia elaborata di cui è costituito il computer, e un software, cioè un programma, un insieme di rapporti logici esprimibili verbalmente. Quindi il non-linguistico, l’oggettuale e il linguistico ad altissimo livello di elaborazione sono confluiti l’uno nell’altro quasi sotto i nostri occhi. Io son abbastanza vecchio per dire che sono confluiti sotto i miei occhi, ma anche quasi soltanto sotto gli occhi delle persone più giovani qui presenti. E’ chiaro che ci troviamo di fronte a un enorme rivolgimento. Noi produciamo degli oggetti che sono, per dirla in maniera troppo semplice ma percepibile, al tempo stesso materiali e linguistici, e ci siamo arrivati soltanto adesso con i computers più recenti

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“Bit” e “atomi” • “Bit”: l’unità minima dell’informazione digitalizzata che si basa sulla rappresentazione binaria 1/0 • “Atomo”: la materia intesa in senso fisico • Bit: Segni • Atomi: Corpi o residui extra-segnici 7

“Bit” intesi come segni • esempi;: i dati che fluiscono nelle reti telematiche, quelli incorporati nella memoria di un computer, di un dischetto, di un CD rom o di un DVD, i pixel che compongono le immagini in video sul nostro teleschermo domestico, i flussi di informazione a distanza che attraversano i fili di rame o le fibre ottiche 8

valore comunicativo

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Linguaggio come “macchina” • La doppia articolazione (Martinet 1960): • il segno linguistico verbale si compone: • 1: del livello delle unità significative (i monemi, composti di significante e significato) • 2: del livello delle unità distintive (i fonemi, di numero finito in ciascuna lingua e legati reciprocamente da rapporti di opposizione binaria). 10

Linguaggio come esperienza, pratica sociale e non semplice “macchina”

• Le nuove tecnologie “in quanto sociali, costituiscono la forma raggiunta della materia come risultato del lavoro umano stratificatosi per decine anzi centinaia di millenni”. • Nella macchina, “il lavoro umano vivifica aspetti di per sé morti”.

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Powerful effectiveness (Marx, Grundrisse)=sapere sociale incorporato nella macchina • il sapere sociale è incorporato nella macchina, è divenuto “forza produttiva immediata” (Marx). • Le macchine non sono semplicemente il “risultato” del sapere sociale, ma costituiscono il sapere sociale in quanto tali; • incorporano la totalità dei sistemi segnici • la loro dimensione reticolare le rende ubique, globalizzanti e globalizzate.

• Questa è la Riproduzione sociale 12

Macchine come “agenzie” o “sistemi a molti agenti” (Somalvico 2002). • “macchine della comunicazione” progettano e regolano rapporti comunicativi automatizzati che intercorrono: • tra diversi linguaggi naturali e/o formalizzati • tra esseri umani • tra l’essere umano e la macchina stessa • tra esseri umani e la casa (ambito della domotica) • tra esseri umani e la città (ambito della urbotica) • tra esseri umani e la terra (ambito della orbotica) • per definirle, si usa il termine di “elaboratore” (più completo di quello di “calcolatore”, che designa una macchina dalle applicazioni solo aritmetiche) • se la macchina simula anche funzioni corporee umane si usa il termine (dalle suggestioni fantascientifiche démodé, ma di uso specialistico corrente) di “robot”. 13

Architetture informatiche • I personal computer entrati nell’uso comune e collegati nella rete mondiale, i nuovi media e i vecchi media “reinventati” in virtù della rivoluzione digitale e informatica sono il risultato visibile, tangibile, di un concetto di “macchina” che oggi designa fondamentalmente le architetture complesse informative e comunicative. • Sono queste “architetture” che costituiscono le più diffuse e conosciute macchine della comunicazione, nelle quali è percepibile il carattere segnico dell’automazione e la dimensione pervasiva che la comunicazione ha assunto nella riproduzione sociale. 14

“Comunità di calcolatori” • Esempio: modello semiotico del web: • Come modello di interazione linguistica tra macchine che si scambiano “protocolli” in procedure simultanee di interpretazione e traduzione. • Noi umani che utilizziamo la rete in qualità di “utenti” veniamo a contatto soltanto con il livello “visibile” e tradotto in codice alfanumerico di tali procedure: per esempio i diversi domini “http://” e le sequenze obbligatorie di codici che designano un dato percorso nel web o un indirizzo di posta elettronica. A tutto ciò sappiamo però che corrisponde un lavoro segnico incessante nella comunità delle macchine, di cui gli esseri umani certamente programmano i percorsi, ma che non sarebbe possibile senza la macchina in quanto principio di automazione segnica. 15

Macchine della comunicazione • Nanotecnologie: realizzazione di quelle macchine dell’informazione, che si stanno sviluppando nell’attuale decennio, “dalle dimensioni inferiori a quelle del corpo umano” (Somalvico 2002). • “microtecnologie”, quelle che hanno permesso a partire dagli anni ’70 l’informatizzazione dell’intero corpo sociale, dalla Pubblica amministrazione all’uso personale, e che hanno consentito la produzione di macchine “dalle dimensioni paragonabili a quelle del corpo umano” • i macroelaboratori e i macrorobot degli anni dai ’40 ai ’60 avevano invece dimensioni molto maggiori di quelle del corpo umano. 16

Corpo umano • • • • •

Spazio Tempo Sensi Prossimità Interfacce

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Wired e Wireless • Comunicazione wired: cablata, collegata attraverso cavi (“Wired” è anche il titolo di una celebre rivista americana dedicata da diversi anni ai temi delle nuove tecnologie su cui scrivono i maggiori esperti mondiali in tale campo). • Comunicazione wireless: (senza cavi), cioè la possibilità di collegare con onde elettromagnetiche il corpo umano con tutti gli elaboratori e i robot presenti nell’habitat, e questi tra loro. 18

“Computer ubiqui” • macchina dell’informazione che si trova “dovunque si trovi il corpo dell’essere umano”. • Esempi ed archetipi: • computer portatile • telefono cellulare • le nanotecnologie si applicano e si applicheranno sempre più al corpo, verranno “indossate” proprio come già “indossiamo” il telefono cellulare e incorporiamo le protesi, comprese quelle come l’orologio o le lenti a contatto non necessariamente costituite da un microchip, o, come il by-pass, emulanti funzioni organiche vitali.

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Artificializzazione e trasparenza (Maldonado 2002) • Artificializzazione, perché non solo il corpo ingloba in sé artefatti meccanici, ma anche perché in esso si insediano “macchine” complesse come quelle dell’ingegneria genetica. • Trasparenza, perché, dopo la realizzazione del “Visible Human Project”, ogni parte del corpo è completamente conoscibile attraverso la traduzione dei suoi “atomi” in “bit” ottenuti attraverso Tac, risonanza magnetica e simulazioni digitali. Il corpo in senso stretto è dunque divenuto totalmente segno. 20

Visible Human project • http://www.nlm.nih.gov/research/visible/visible_human.html

• data base di immagini di un intero corpo umano sia maschile che femminile

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Microsoft brevetta il corpo umano come chip Tessuti e ossa per trasmettere energia e informazioni: così si parleranno telefonini, lettori Mp3 e palmari (Dal Corriere della sera 4-7-2004)



NEW YORK - Arrivano i cyborg. E sono brevettati Microsoft. La casa di Redmond ha registrato come brevetto addirittura il corpo umano, con l'obiettivo di poterlo utilizzare come una sorta di gigantesco microchip. Lo scorso 22 giugno, secondo quanto riporta l'Economis, è stata rilasciata a Microsoft la licenza numero 6.754.472: il corpo dell'uomo viene individuato come «un apparato per la trasmissione di energia e informazioni utilizzando» i tessuti e le ossa di cui è composto. L'idea della Microsoft, piuttosto fantascientifica ma affatto campata in aria, è quella di utilizzare la pelle degli esseri umani come canale di trasmissione di tutti gli strumenti hi-tech oggi utilizzati. Palmari, telefono cellulare e lettore Mp3 possono comunicare attualmente attraverso cavetti o comunicazioni «wireless» (come infrarossi o Bluetooth). Nel futuro - si osserva nel brevetto Microsoft - potranno essere collegati attraverso un semiconduttore naturale come la pelle. ADDIO CAVI - Il progetto dell'azienda di Bill Gates consiste nell'utilizzare le parti del corpo come se fossero componenti di un computer: «La resistenza fisica esercitata dal corpo - viene osservato nella richiesta di brevetto - potrebbe essere utilizzata per compiere attività proprie», ad esempio, quelle di una tastiera di un pc. In pratica, il braccio di una persona diventare una sorte di invisibile tastiera attraverso cui inviare informazioni agli strumenti elettronici tenuti in collegamento dalla stessa pelle in veste di semiconduttore.

ANTI-HACKER - Tra i vantaggi nell'utilizzare in questo modo il corpo, puntualizza la Microsoft, vi sarebbe anche la difficoltà per i pirati informatici di accedere alle informazioni contenute nei vari terminali elettronici. I collegamenti elettronici, infatti, sono violabili dagli hacker: sarebbe però pressochè impossibile - anche per un mago della rete - inserirsi in un flusso di comunicazioni intracorporee. L'idea di Microsoft del corpo umano «cablato» non è in verità una primizia assoluta. Già nel 1996, il Massachusetts Institute of Technology (Mit) e Ibm avevano presentato alla fiera informatica Comdex un sistema che permetteva a due persone di scambiarsi i dati delle prorie carte di credito con una stretta di mano. Mai, però, si era pensato di arrivare a brevettare il corpo umano per farne un trasmettitore vivente.

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Feticismo e Mito • la macchina sembra possedere una “naturalità” che le deriva dal fatto che essa anticipa già nella sua struttura la lavorazione che è chiamata a realizzare e impone i suoi propri programmi. • Macchina-feticcio • Corpo-cosa • “il mito trasforma la storia in natura” (Barthes 1957) 23

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Critica della ragione informatica (Maldonado 1997)

• E’ in atto “un cambiamento radicale nelle modalità di attuazione del disegno coercitivo del potere”. Mentre nel passato tale disegno faceva ricorso all’indigenza informativa, oggi, dice Maldonado, “è l’opulenza informativa che viene privilegiata”. • di fronte ad essa “il cittadino è destinato a reagire, prima o poi, con un crescente disinteresse” • entropia semiotica • alienazione segnica 28

né apocalittici né integrati

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