498) giornata nazionale migrazioni: l`omelia del vescovo di rimini

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: Arte, Scienza delle religioni, Chiesa cattolica
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498) GIORNATA NAZIONALE MIGRAZIONI: L’OMELIA DEL VESCOVO DI RIMINI

Mons. Mariano De Nicolò ha tenuto nella sua Cattedrale la seguente omelia (Migranti-press) - Celebriamo la Giornata Nazionale delle Migrazioni, con viva sensibilità nei confronti di tutti i cinque settori della mobilità umana, per i quali la chiesa deve attenzione e sostegno: Emigrati Italiani, Immigrati e Profughi, Rom e Sinti, Fieranti e Circensi, Marittimi e Aeroportuali. Numerosi immigrati provenienti da molti Paesi del mondo, che hanno trovato lavoro, possibilità di vita ed inserimento ecclesiale nella nostra Città, partecipano a questa celebrazione: volentieri li saluto; la chiesa è la loro casa. Come saluto di cuore quanti seguono questa celebrazione tramite la TV, soprattutto gli infermi e gli anziani. Il tema di questa Giornata “Migrazioni: Vangelo, solidarietà, legalità” propone una trilogia che nella chiesa ci è già familiare, e che in questa domenica acquista una singolare attualità. Dire “Vangelo” richiama il testo or ora proclamato: il Signore “riunirà i suoi eletti dai quattro venti”; parole che riecheggiano il testo dell’Apocalisse “Tutte le genti verranno a Te” (Ap 15,4) che fu scelto come titolo del Convegno sull’evangelizzazione dei migranti, celebrato nel febbraio scorso a Castelgandolfo. Quel Convegno ha messo in luce che il fenomeno migratorio è un “luogo di evangelizzazione” ed ha sollecitato la Chiesa italiana a non trascurare questa occasione opportuna per vivere in pienezza la sua vocazione missionaria. Cattolicità – cioè apertura universale a tutti gli uomini – e missionarietà sono le caratteristiche e la vocazione della Chiesa. “Solidarietà” può sembrare una voce di taglio sociologico ed umanitario; eppure è significativamente evangelica, con riferimento a quelle forme di carità cristiana che si chiamano condivisione e accoglienza. Ed infine “legalità” ed educazione alla legalità: queste vanno coniugate – come autorevoli voci nella Chiesa continuano a ripetere – con la solidarietà. Non si può non essere d’accordo! Il doveroso rispetto della legalità si coniuga infatti con il rispetto degli irrinunciabili diritti umani degli immigrati; ed esige dagli immigrati stessi il rispetto per le leggi e le tradizioni del Paese che li accoglie. La Costituzione pastorale del Concilio Vaticano II “Gaudium et spes” sulla Chiesa nel mondo contemporaneo offre il testo che meglio illumina l’insegnamento della Chiesa in tema di immigrazione: “La giustizia e l’equità richiedono che la mobilità, assolutamente necessaria in una economia di sviluppo, sia regolata in modo da evitare che la vita dei singoli e delle loro famiglie si faccia incerta e precaria. Per quanto riguarda i lavoratori che, provenendo da altre nazioni o regioni, concorrono con il lavoro allo sviluppo economico di un popolo o di una zona, è da eliminare accuratamente ogni discriminazione nelle condizioni di rimunerazione o di lavoro. Inoltre tutti e in primo luogo i poteri pubblici, devono trattarli come persone, e non semplicemente come puri strumenti di produzione; devono aiutarli perché possano accogliere presso di sé le loro famiglie e procurarsi un alloggio decoroso, nonché favorire la loro integrazione nella vita sociale del popolo o della regione che li accoglie. Si creino tuttavia nella misura del possibile, posti di lavoro nelle regioni stesse d’origine” (n.66). L’accoglienza è il primo atteggiamento, che i tanti centri al servizio dei migranti nelle diocesi italiane e quelli innumerevoli costituiti nelle parrocchie, hanno avuto ed hanno verso gli immigrati. Il cuore di questi centri di servizio è il Centro di ascolto: l’immigrato, il profugo, lo straniero hanno, prima di tutto, necessità di persone disponibili a fermarsi per ascoltarli. Il cristiano in tale incontro sa vedere un’occasione di bene, una possibilità di ricchezza più grande, un capitale di grazia, un investimento in umanità. Occorre poi offrire all’immigrato la possibilità di sviluppare tutte le sue potenzialità culturali e professionali, che spesso sono nascoste dalla situazione di bisogno. Dal Centro di ascolto parte, dopo il primo incontro, un percorso di aiuto che dal soddisfacimento dei bisogni primari arriva fino a trovare risposte alle richieste di lavoro e di alloggio, ai problemi legali e sanitari, all’esigenza di riunire le famiglie. Inoltre i dati che dai Centri di ascolto confluiscono all’Osservatorio delle povertà e delle risorse offrono l’opportunità di cogliere in tempo reale il modificarsi dei flussi migratori, per suscitare tempestive ed adeguate risposte alle nuove necessità. La Parola di Dio che oggi è stata proclamata ci invita a rivolgere lo sguardo di fede verso la venuta finale del Signore Gesù. La nostra patria definitiva non è su questa terra, ma in cielo: siamo tutti migranti e pellegrini in questa vita. Vogliamo vivere l’attesa dell’incontro con Cristo con una tensione piena di fiducia e di speranza in una Persona viva, che è già presente ed incontriamo nella Chiesa. Vogliamo vivere l’attesa di Lui con l’impegno costante di annuncio, di testimonianza e di servizio ai fratelli. “Aiutaci, o Signore, nostro Salvatore a proclamare ogni giorno con le parole e le opere di carità la tua risurrezione, nell’attesa della tua venuta” Amen! RIMINI

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