caratteristiche del marxismo

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: Impresa, Scienze economiche, Macroeconomia
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CARATTERISTICHE DEL MARXISMO La filosofia di Marx, è un’analisi globale della società, quindi non è una filosofia in senso stretto ma come prassi. La filosofia di Marx la si può considerare come una sintesi critica fra Economia Classica, Socialismo Utopistico e Filosofia tedesca. Nell’economia classica inglese del 700-800, il mercato si gestiva da sé. L’economia classica è la teorizzazione del Liberismo Economico che è la concezione secondo cui la libertà è la separazione dei poteri sono la cosa più importante. Contro al liberalismo economico sono: Hegel, Marx e la Democrazia la quale cerca di salvaguardare l’uguaglianza fra gli individui. Il termine alienazione nasce con Rosseau ed è la vendita, la cessione di tutti i propri diritti e proprio da qui, dallo stato di Rosseau che nasce il pensiero di Marx. Marx critica l’economia classica, perché mancano di storicità e dialettica, i quali spiegano solamente le leggi dell’economia capitalista la quale considera la proprietà privata inevitabile, a differenza di Marx che la società può vivere anche senza proprietà privata..il pensiero del Socialismo Utopistico del 700-800, nacque contemporaneamente alla rivoluzione industriale e riguarda in particolare il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori, questo miglioramento sembra che si ottenga con la statalizzazione delle risorse economiche. Marx critica questo socialismo perché è utopistico cioè solo teorico a differenza del suo socialismo che è scientifico.nella Filosofia tedesca, possiamo ricordare Hegel,di cui Marx riconosce alcuni meriti come:la visione dialettica della realtà, la critica al liberalismo e l’ importanza della storia. La critica che Marx fa alla filosofia tedesca è una critica di astrattismo, ma critica anche il conservatorismo in quanto lui è un rivoluzionario. Marx critica anche alcuni metodi di Hegel , perché Hegel vuole comprendere la realtà con i suoi metodi mentre Marx la vuole cambiare.

LA CONCEZIONE MATERIALISTICA DELLA STORIA Il Materialismo Storico, è la concezione che Marx ha sulla storia, basata sul lavoro dell’uomo il quale ha la capacità di crearsi dei mezzi per soddisfare i suoi bisogni, a differenza dell’animale che se li trova gia pronti nella natura. L’ambiente, il mondo diventa sempre più complesso, provocato dalle modifiche, dagli interventi dell’uomo, quindi è necessario

una divisione del lavoro, però per Marx è negativa. Il lavoro quindi si divide in : Lavoro Manuale e Lavoro Intellettuale. Il Lavoro Intellettuale viene chiamato anche Sovrastruttura, che è un riflesso della Struttura, che è la base economica. Per cambiare il mondo, è necessario cambiare la struttura cioè l’economia, quando la sovrastruttura si allontana dalla struttura diventa ideologia, che è l’ordine delle idee, la quale perde il contatto con la struttura quindi diventa autonoma. La struttura come gia detto, è la base economica della società, consiste nel modo di produzione, è un rapporto dialettico fra Forze di Produzione, che sono gli uomini che lavorano, i mezzi, le conoscenze tecnico-scientifiche, cioè tutte quelle forze legate alla produzione e Rapporti di Produzione cioè fra persone coinvolte nel ciclo produttivo, chi possiede capitali d’investimento, chi detiene la proprietà. I rapporti di produzione sono più stabili rispetto alle forze di produzione, le quali cambiano più velocemente, quindi queste ultime rappresentano una classe in ascesa, le quali entrano in contrasto con i rapporti di proprietà quando questi diventano un ostacolo alle forze, vengono debellati dalla nuova classe in ascesa, il proletariato, che ha la facoltà di decidere l’economia. Marx individua cinque forme di economia di cui le più importanti sono: Comunismo Primitivo, Capitalismo, Comunismo. Secondo Marx la Borghesia ha portato la civiltà ovunque, quindi ha potato il lavoro ovunque. La contraddizione nel capitalismo è dovuta dalla borghesia e riguarda la socialità delle forze e il privatismo dei sistemi.

LA STORIA COME: STORIA DI LOTTE DI CLASSI Il Manifesto del Partito Comunista, rappresenta i principi fondamentali della concezione Marxista del mondo, i punti salienti sono: l’analisi della funzione storica della borghesia e il concetto della storia come “lotta di classe” ed il rapporto fra proletari e comunisti. Don Milani, cercò di risolvere la disuguaglianza fra poveri e ricchi, che possiamo trovare gia nel 1800 in Marx. In Marx, vi erano come detto delle lotte di classi che nella società capitalista era fra i lavoratori e il capitalista. Mentre nell’economia mercantile, la merce veniva venduta e poi con il guadagno si facevano degli investimenti, nell’economia capitalista la finalità è produrre sempre più denaro il quale venne chiamato Plus-Valore. Marx per analizzare ciò analizza i vari tipi di merce che viene prodotta nel capitalismo. Secondo Marx ,la causa di queste lotte di disuguaglianza è la

Proprietà Privata, in quanto ci sono pochi capitalisti che detengono tutta la proprietà e molti che non detengono niente, in quanto gli è stata tolta la proprietà e devono vendere il proprio lavoro cioè vendono se stessi (alienazione). Da questo si può dedurre che la proprietà privata è la base del Capitalismo. La Merce è l’oggetto finale del ciclo produttivo, e questa serve per soddisfare i bisogni dell’uomo, è considerata come un feticcio cioè viene adorata come qualcosa di divino perché attraverso ad essa si acquista sempre più denaro. La merce può assumere due valori: Valore d’uso in quanto è importante per soddisfare qualsiasi bisogno; Valore di scambio in quanto viene scambiata con qualcosa di equivalente, calcolato sulla base del lavoro necessario per produrla. Secondo Marx la merce che permette un aumento di denaro ( plus-valore) è il lavoro del salariato. Nella società borghese, il capitalista ha la possibilità di comperare e usare una merce particolare, che ha come caratteristica quella di produrre valore, tale è la merce umana ossia l’operaio. Infatti il capitalista, compera la sua forza-lavoro pagandola come qualsiasi merce, ovvero secondo il valore corrispondente alla quantità di lavoro socialmente necessario a produrla, che, nel caso dell’operaio corrisponde a quello dei mezzi che gli sono necessari per vivere, lavorare e generare al salario. Tuttavia, ed è questa l’origine del plus-valore, l’operaio, ha la capacità di produrre un valore maggiore di quello che gli è corrisposto col salario, le ore in più che fa costituiscono il guadagno del capitalista. Marx dice che questo plus-valore è uguale al rapporto fra il Plus-Valore( lavoro regalato) e il capitale costante( macchinari) più il capitale variabile( salario). La grande svolta del mondo capitalistico di produzione è la nascita dell’industria meccanizzata , che introduce nel ciclo lavorativo la macchina capace di aumentare la quantità di merce, prodotta nello sesso tempo, con lo stesso numero di operai e quindi di erogare maggiore plus-valore. Ma proprio l’aumento di produttività conseguito con l’uso delle macchine, genera il fenomeno delle crisi cicliche di sovrapproduzione proprio del capitalismo, che si alterna con la disoccupazione. Quindi il capitalista guadagna sempre meno. Guidati dalla mente, che è il partito comunista, il proletariato fa rivoluzione. La missione di esso è quella di passare dallo stato borghese, alla società comunista. Dopo la rivoluzione, vi è una fase intermedia che è la dittatura del proletariato attraverso la quale sia avrà un’espropriazione della proprietà privata dai capitalisti, la quale verrà affidata allo Stato.

Questo è solo la parte iniziale del Comunismo che sfocerà poi nel vero e proprio comunismo in cui non esiste la proprietà privata e neanche lo Stato.

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