La banca dati dei bandi della Pubblica Amministrazione per la

March 21, 2018 | Author: Anonymous | Category: Ingegneria, Informatica, Data Mining
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DipartimentoperlePolitichedi Sviluppo UVER- Unitàdi Verificadegli Investimenti Pubblici

La banca dati dei Bandi della P.A.

per la territorializzazione degli investimenti pubblici

Relazione tenuta al III convegno della Rete dei NUVV

DipartimentoperlePolitichedi Sviluppo UVER- Unitàdi Verificadegli Investimenti Pubblici

La banca dati dei Bandi della P.A. per la territorializzazione degli investimenti pubblici Relazione tenuta al III convegno della Rete dei NUVV

Febbraio 2006

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La banca dati dei Bandi della P.A. per la territorializzazione degli investimenti pubblici Relazione tenuta al III convegno della Rete dei NUVV

La banca dati dei Bandi della P.A. per la territorializzazione degli investimenti pubblici

L’acquisizione della banca dati dei bandi di gara indetti in Italia per opere pubbliche, beni e servizi arricchisce il capitale informativo a disposizione dell’UVER per le analisi degli investimenti pubblici sul territorio. L’elevato dettaglio dei dati consente infatti di descrivere il territorio sino ad un livello comunale, mentre l’elevata copertura fornisce una visione generale che è attualmente la più vicina al sistema complessivo degli investimenti in Italia. Inoltre, poiché ogni bando aggiudicato da vita nel futuro a dei costi nel tempo, l’analisi dei bandi consente di anticipare ciò che avverrà in termini di spesa negli anni successivi. Si presentano in questo contributo i primi risultati derivanti dall’utilizzo di questo insieme informativo sia sotto il profilo descrittivo del territorio, sia sotto quello previsivo della spesa, in particolare raffrontandolo con i dati di fonte Conti Pubblici Territoriali (in seguito CPT). Nel complesso la banca dati dei bandi di gara comprende, per il periodo 1998-2005, circa 60.000 bandi l’anno per un importo totale a base d’asta prossimo ai 400 miliardi di euro. Il dettaglio territoriale raggiunge il livello comunale per oltre il 95% dei bandi, mentre è giornaliero il dettaglio temporale. L’analisi di questi dati sconta una serie di passaggi informatico/statistici atti a renderli fruibili nella loro totalità, nonché integrabili con altre fonti informative. Questi passaggi preliminari richiedono l’integrazione del database all’interno del Sistema Informativo dell’UVER, al fine di ottenere un database relazionale normalizzato, consistente e storicizzato. In questa fase vengono applicate anche procedure di riqualificazione delle informazioni (validazione di dati non coerenti e ricostruzione di quelli assenti), ma anche di estrazione di dati strutturati a partire da campi, prevalentemente sotto forma di testo, non strutturati. Nel complesso – al termine di questa fase - il database aumenta la sua completezza informativa, la qualità dei dati contenuti, e la quantità delle informazioni elaborabili. L’insieme dei bandi legati ad investimenti pubblici non coincide però con la totalità dei bandi di gara presenti nella banca dati. L’insieme più ampio riconducibile alla spesa in conto capitale è costituito dal sottoinsieme delle gare che ricadono nella categoria “MERCURIO” (Opere pubbliche edili civili ed impiantistica) che costituisce – sia in numerosità che in importo - circa il 60% della totalità dei bandi. Sono quindi circa 300.000 (degli oltre 600.000 complessivi) i bandi oggetto d’analisi, per un valore complessivo a base d’asta di poco inferiore ai 300Me. Questo sottoinsieme rappresenta quindi il complesso dei bandi di riferimento su cui sono state applicate le successive analisi. Analisi che si sono sviluppate su due fronti: quello descrittivo del territorio e dello previsivo della spesa. In particolare l’utilizzo in chiave previsiva qui presentato è di tipo “macro”, poiché raffronta le grandezze aggregate degli importi dei bandi e della spesa per investimenti da fonte CPT nel tempo, perdendo nell’aggregazione le capacità informative dei singoli bandi.

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L’indice di propensione allo sviluppo è un esempio di utilizzo dei bandi a fini descrittivi del territorio ed un esempio di sfruttamento di informazioni qualitative non direttamente codificate nella banca dati. L’idea alla base di quest’indice è quella di caratterizzare ogni bando in funzione della sua propensione a modificare il territorio nella direzione dello sviluppo o della conservazione. All’interno della definizione di “conservazione” si fanno ricadere tutti i bandi per la manutenzione, il recupero, la conservazione, ed in generale il mantenimento di un’opera già realizzata, diversamente ogni bando destinato alla costruzione di una nuova opera pubblica viene considerato come un bando per lo “sviluppo”. I due concetti di “conservazione” e “sviluppo” sono quindi opposti e mutuamente esclusivi per ogni bando, la cui propensione P viene definita numericamente come segue:

P=

0  CONSERVAZIONE (manutenzione, recupero, … )

1  SVILUPPO (costruzione, realizzazione, …) La propensione P è possibile calcolarla per un sottoinsieme (pari a circa l’80%) del totale dei bandi dato che l’informazione testuale che descrive la natura dell’intervento non è sistematicamente presente per ogni bando. L’indice di propensione allo sviluppo viene definito come media della propensione P ponderata secondo l’importo di ogni bando:

 P  IB IPS   IB i

i

i

i

i

con i che varia nell’insieme dei bandi scelti in base all’intervallo temporale considerato e al livello territorio prefissato. L’indice IPS varia nell’intervallo [0,1], indicando con il valore 0 la massima propensione alla conservazione, viceversa con 1 la massima propensione allo sviluppo per un dato livello territoriale e temporale prescelto. In figura 1 sono confrontati i valori dell’indice a livello comunale per due trienni consecutivi 2000-2002 e 2003-2005, con una suddivisione dei valori in quattro classi di uguale ampiezza. Fig. 1. Indice di Propensione allo sviluppo Triennio 2000 - 2002

Triennio 2003 - 2005

0,75 - 1

0,75 - 1

0,5 - 0,75

0,5 - 0,75

0,25 - 0,5

0,25 - 0,5

0 - 0,25

0 - 0,25

dati non disponibili

dati non disponibili

Una prima valutazione che si può trarre da entrambe le cartine è la netta prevalenza di una propensione ad indirizzare gli investimenti verso la conservazione

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delle opere pubbliche, con una maggiore uniformità di questo comportamento per i comuni del centro e del sud rispetto al nord. Nel confronto tra trienni questa propensione alla conservazione si enfatizza, presentando – nel triennio 2003/2005zone di colore verde scuro più ampie rispetto al triennio precedente.

Una diversa lettura del territorio si può ottenere classificando ogni bando in base all’asse 1 d’appartenenza, così da poter classificare ogni unità territoriale secondo all’asse prevalente, inteso come asse a cui viene destinato il maggior importo di gara. Fig. 2. Asse prevalente nel periodo 2000-2005 Risorse naturali Risorse culturali Sistemi locali di sviluppo Città Reti e nodi di trasporto dati non disponibili

Si ottiene una visione del territorio descritta in figura 2, dove ogni comune viene rappresentato in funzione dell’asse su cui è stato accumulato il maggior importo nell’arco del periodo 2000-2005. La cartina racconta la “direzione” principale seguita nel destinare le risorse sul territorio, evidenziando come l’asse “Reti e nodi di servizio” si presenti con una certa equidistribuzione a livello nazionale, mentre l’asse dei “Sistemi locali di sviluppo” tende a caratterizzare i comuni del centro-nord, diversamente l’asse delle “Risorse naturali” prevale nei comuni del sud. Ad una rappresentazione di dati di stock, come quella relativa alla ripartizione degli importi per asse prevalente, si può affiancare un’analisi di flusso, tendente ad evidenziare un qualche trend nell’allocazione degli importi negli anni.

La suddivisione utilizzata non comprende l’asse “Risorse umane” data la sua assenza come asse prevalente in ogni comune 1

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Fig. 3. Tasso medio di variazione annua nel periodo 2000-2005 Il tasso medio di variazione annua è una misura possibile di questo comportamento. Quest’indicatore viene costruito come coefficiente angolare  della regressione effettuata sul totale degli importi di gara per ogni unità territoriale in ogni anno:

incremento > 5 meuro incremento
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