La perfetta letizia - OfS Sant`Antonio Pescara

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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O.f .S . – G i .F r a . Parrocchia S. Antonio Pescara

Incontro di accoglienza all’O.f.S. La Perfetta Letizia

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Dagli scritti di San Francesco

(FF 278)

278

... Un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: «Frate Leone, scrivi». Questi rispose: «Eccomi, sono pronto» «Scrivi – disse – cosa è la vera letizia». «Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine; scrivi: non è vera letizia. Così pure che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’Oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d’Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io abbia ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da far molti miracoli; ebbene io ti dico: neppure qui è vera letizia». «Ma cosa è la vera letizia?». «Ecco, tornando io da Perugia nel mezzo della notte, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, all’estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: " Chi sei ? " Io rispondo: " Frate Francesco ". E quegli dice: " Vattene, non è ora decente questa di arrivare, non entrerai ". E mentre io insisto, l’altro risponde: " Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te ". E io sempre resto davanti alla porta e dico: " Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte ". E quegli risponde: " Non lo farò. Vattene dai Crociferi e chiedi là ". Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima».

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Sito Internet: http://digilander.iol.it/ofs_sa_pe E -m a i l : o f s _ s a _ p e @ l i b e r o .i t

Aspetto francescano Il tema di oggi è sulla vera e perfetta letizia; sapete che questo ci riporta a quel brano famoso dei Fioretti in cui Francesco detta a frate Leone cosa sia la vera letizia. Gli studiosi dicono che il brano è autentico, è uno dei più sicuri, quindi da questo brano noi possiamo risalire all’intuizione più autentica di Francesco. Dobbiamo affrontare questo testo nel contesto della vita di Francesco e della sua intuizione; è come se anche questo singolo episodio visto con una lente contenesse tutto Francesco. Questo è bello perché vuol dire che ogni frammento della vita di un uomo parla della sua totalità, e questo anche per noi. Anche un minimo gesto che può sembrare insignificante della nostra giornata parla della totalità. Noi non siamo fatti a compartimenti stagni e quindi tutto parla di me e di quello che io vivo, anche una singola frase. Ecco, così è di questo brano. Ascoltiamo questo brano cercando di comprendere come in questo episodio in realtà si trova tutta la vicenda umana e spirituale di Francesco. Nella vita di ognuno di noi ci sono tanti aspetti, ci sono tante cose, tante determinanti, ecc.., però il centro vitale di ognuno di noi è uno; c’è un punto nodale che raccorda tutti i fili della nostra esistenza così che tutti i fili della nostra esistenza se analizzati alla luce di questa verità parlano del nostro punto nodale. Questo punto nodale da una parte è la nostra ferita, cioè il punto dove noi facciamo più fatica, il punto dove c’è magari più dolore, più sofferenza, ma è anche un punto che porta la nostra ricchezza e la nostra potenzialità. Anche nelle vite dei santi se noi guardiamo bene notiamo che ha vissuto la sua esperienza con il Cristo secondo una o due determinanti, secondo uno o due punti nodali da cui poi si è dipanato tutto il contesto. Ogni santo ha come un intuizione originale, un nucleo che appartiene solamente a lui. E’come e noi attraverso questo brano volessimo andare a cercare il centro per comprendere anche nella nostra vita quale possa essere il centro da cui si dipanano tutti gli aspetti della nostra vita. Proviamo a farci questa domanda: “qual è il punto nodale dell’uomo Francesco di Assisi?” Voi cosa rispondete? “l’amore a Gesù / l’essersi sentito davvero figlio del Padre / il bacio al lebbroso / la sua conversione / la sua radicalità / i distacco completo dalle cose / essere un altro Cristo.” Proviamo a porci un'altra domanda: “quali caratteristiche trovo in questo uomo?” “Determinazione, orgoglio, protagonismo, autocentramento”. Queste caratteristiche mi parlano della sua vicenda umana; notiamo quindi n uomo che per orgoglio, vanità, amor proprio, narcisismo vuole raggiungere un suo sogno, quello di diventare cavaliere. Quindi un uomo autocentrato che cerca nella stima di se il suo valore. Questo è sbagliato? No; chi di noi non cerca la stima di se, il successo, l’essere considerato; non si tratta mica di voler diventare Berlusconi, ma magari essere riconosciuti in famiglia, dai propri cari. Chi di noi non desidera essere valorizzato, essere riconosciuto nel proprio valore, quello che oggi si chiama stima di se? Questo sembra essere un nucleo centrale nella vita di questo uomo. In questo nucleo che sembra essere una dinamica puramente umana si inserisce la grazia. E qui è il bello; cioè che la grazia viene a toccare la dinamica di questo uomo e la dinamica stessa viene utilizzata da Dio. Nel mio nucleo centrale, lì dove c’è quello che mi interessa, Dio mi raggiunge e mi dà un’opportunità di salvezza. Ciò che Dio propone a Francesco non è altro dal suo contesto umano solo che….qual’è la differenza? Ciò che Dio propone a Francesco è in un ottica salvifica; cioè salva la dinamica di Francesco e lo rende salvatore per altre persone. Quindi in una vicenda umana si inserisce la vicenda evangelica. Nel nucleo di questo uomo il vangelo irrompe, l’incontro con Gesù povero e crocifisso è capace di dare una risposta inaspettata alla ricerca di Francesco. Cioè se questo uomo cercava la propria gloria, vantaggio, stima, l’esperienza di incontro con Gesù fa si che questa sua domanda pur non purificata venga ad essere per Francesco la via di salvezza ma in una modalità appunto altra da quella che lui aveva scelto. E la modalità è quella insegnata da Gesù nel vangelo: quella della sua morte e risurrezione. Questo è il contesto dal quale adesso scendiamo al brano della vera e perfetta letizia. Quindi ora ascolteremo il brano che conosciamo cercando di collocarlo in questo contesto e quindi vedere se in questo brano vediamo tutto Francesco; vediamo se questo brano riprova quanto abbiamo affermato. “Un giorno, il beato Francesco, presso Santa Maria degli Angeli, chiamò frate Leone e gli disse: “frate Leone, scrivi”. Questi rispose: “Eccomi, sono pronto”. “Scrivi –disse- quale è la vera letizia”. “Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine; scrivi: non è vera letizia. Così pure che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d’Inghilterra; scrivi: non è vera letizia. E 2

se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanare gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia. “Ma qual è la vera letizia?” “Ecco, io torno da Perugina e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, all’estremità della tonaca, si formano dei ghiaccioli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a fare uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: “Chi è?”. Io rispondo: “Frate Francesco”. E quegli dice: “Vattene, non è ora decente, questa, di andare in giro, non entrerai”. E poiché io insisto ancora, l’altro risponde: “Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire orma; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te”. E io sempre resto davanti alla porta e dico: “Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte”. E quegli risponde: “Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là”. Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima”. In questo brano, ritroviamo la dinamica umana e spirituale dell’uomo Francesco? Ciò che è in ballo per questo uomo è ancora l’immagine di se. Siamo in un momento della vita di questo uomo in cui la strada è percorsa da altri uomini; Francesco è già un uomo famoso. Si parla di “oltr’Alpe” ed è come se oggi giorno dicessimo “Internet”. A quel tempo il mondo era tutto lì, si girava poco fuori e qui, dire “oltr’Alpe” è dire oltre i confini di quello che ci si può immaginare. Francesco è famoso, lui lo sa e questo va a toccare qualcosa della sua umanità, non è così indifferente. Noi a volte immaginiamo i santi come uomini e donne intoccabili, inafferrabili, ma non è vero assolutamente: nell’umanità rimangono come noi. Quindi le ipotesi che Francesco cita, le dice perché le sente sulla sua pelle; non è mica una storiella che lui racconta per insegnare, no, lui sta dicendo di se stesso in questo brano. Ci sta aprendo il cuore e ci presenta 3 casi concreti. Il primo: “Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine; scrivi: non è vera letizia.” E’ un Ordine di Frati minori, nato da pochi anni, ancora non si sa se avrà o no un futuro. I maestri di Parigi che rappresentano la cultura del tempo, non solo riconoscono i piccoli frati minori, ma sono tutti entrati nell’Ordine. Non sarà questa una bella notizia? Il giudizio è lapidario: Scrivi, non è vera letizia. Non sono la cultura, il suo riconoscimento o il suo possesso che possono dare la vera letizia. Secondo caso: sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d’Inghilterra; scrivi: non è vera letizia Si tratta ora dei grandi della Chiesa e della società, del potere politico ed ecclesiale: non solo riescono i piccoli frati, ma essi stessi sono entrati nell’Ordine. Che notizia straordinaria!. Ed ecco il ritornello: non è vera letizia. La felicità non viene dal riconoscimento del potere ecclesiastico o politico. Terzo caso:
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