LE SOLANACEE

April 8, 2018 | Author: Anonymous | Category: Scienza, Biologia, Botanica, Plantae
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LA MEDICINA BIOLOGICA

APRILE - GIUGNO 2004

Homoeopathicum A cura de Prof. Ivo Bianchi

LE SOLANACEE - SOLANACEAE PRIMA PARTE

e Solanacee sono una Famiglia vegetale rappresentata da 90 Generi ed oltre 2000 Specie a portamento variabile (TAB. 1). Prevalgono le erbe e gli arbusti ma non mancano specie arboree o lianose. Hanno foglie semplici, alterne o appiattite. I fiori presentano corolla rotata o tubulosa; generalmente sono pentameri sebbene, a volte, la simmetria sia bilaterale; l’ovario è supero con numerosi ovuli. Il frutto è una bacca o una cassula. Sono, da sempre, considerate piante importantissime per l’uomo per le loro proprietà tossiche e terapeutiche (Mandragora, Belladonna), fonte alimentare (Patata, Pomodoro), spezie (Peperoncino) o voluttuarie (Tabacco) (TAB. 2). Il nome deriva dal latino e fa riferimento al sollievo in relazione alle proprietà sedative, note fin dall’antichità. Fitochimicamente, le Solanacee sono caratterizzate dalla presenza di numerosi alcaloidi tropanici (TAB. 3), derivati dall’aminoacido ornitina. La L-hyoscyamina è il principale alcaloide dei Gen. Atropa, Datura e Hyoscyamus. Durante l’essiccazione della pianta questo alcaloide è parzialmente convertito per riduzione della componente acida in quella otticamente inattiva DL-hyoscyamina. Nella radice di Mandragora, l’alcaloide predominante è la scopolamina. Entrambi gli alcaloidi hanno simili proprietà parasimpaticolitiche (riduzione della salivazione, sudorazione, secrezione bronchiale, aumento della peristalsi intestinale, rilassamento degli organi cavi quali cistifellea, vescica ed utero). Oltre a queste azioni a livello periferico dovute sostanzialmente solo alla forma L- dei vari alcaloidi, sono compresenti molti effetti a livello del S.N.C. La hyoscyamina in alte dosi è stimolante della corteccia cerebrale, mentre la scopolamina, anche in piccole dosi, è un depressore motorio e, in dosi più elevate, induce sonno crepuscolare. L’associazione di estratti di Solanacee del Gen. Datura dell’area tropicale andina con benzodiazepine è molto utilizzata dalla “malavita” colombiana. Questa sostanza (burundanga) induce ipnosi, annulla la volontà, provoca perdita di memoria ed è utilizzata

L

nelle cerimonie religiose. Ogni anno, almeno 6000 individui, nella sola Bogotà, devono ricorrere alle cure ospedaliere per gli effetti di questa droga. Viene fatta assumere alle donne per abusarne sessualmente, senza che se ne possano render conto, o ai turisti per scopi criminosi. La formazione degli alcaloidi della nicotina segue parte della stessa catena biosintetica sebbene il loro pathway metabolico sia nettamente distinto. Nonostante sia presente in molte specie vegetali, l’unica pianta che lo contenga in grande quantità (oltre il

Divisione: Magnoliophyta Divisione: Magnoliophyta Classe: Magnoliopsida Ordine: Solanales Famiglia: Solanaceae

TAB. 1

Belladonna Stramonium Hyoscyamus Mandragora Tabacum Capsicum Dulcamara

TAB. 2

Tossicità

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TAB. 3

Biosintesi delle strutture tropaniche

H2N CO2H

H2N

HN

H2N

HN

O

+

H

CH3

ornitina

H3C

H3C

N-metilputrescina

aceto-acetile CoA

4-metilaminobutanale

+ H3C

H3C

N

H3C

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Tropinone O

H 3C

N

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N

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O

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H3C

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N

N

H3C O

N

O O

OH OH Tropanolo

Ecgonina

9%) è Nicotiana tabacum. La nicotina agisce, inizialmente, sui gangli vegetativi come stimolante (aumento della pressione arteriosa e del tono gastroenterico) e, a dosi più elevate, come bloccante neurovegetativo (convulsioni e paralisi respiratorie). Agisce molto rapidamente dopo assorbimento percutaneo, inalatorio od orale. Un’alta concentrazione può condurre ad exitus in pochi minuti. Alcune Solanacee contengono anche glucosidi e saponine. Queste sostanze, contenute nei Gen. Lycopersicum e Solanum, sono molto meno tossiche degli alcaloidi su indicati perché, idrolizzate a livello intestinale, sono difficilmente assorbite. Se somministrate per via parenterale hanno effetto cardioattivo simile alla strofantina. Questo Gruppo di sostanze possiede effetto teratogeno dimostrato. Le Solanacee hanno capacità di accumulare grandi quantità di ossalato di calcio e di nitrati in relazione alla luce ed alla temperatura durante la maturazione. Animali nutriti con foglie di patata muoiono spesso per intossicazione da nitrati. Alcune Solanacee contengono lo steroide glucoside idrosolubile 1,2-5 diidrossicolecalciferolo che ha attività simile a quella della vit. D. Recentemente una pianta di questa Famiglia, Withania somnifera, ha riscosso l’interesse degli scienziati occidentali, dopo essere stata utilizzata per millenni in India nella Medicina Ayurvedica come stimolante della libido sia maschile che femminile. Questa pianta, Ginseng Indiano o Aswaganda, è importante adattogeno ed immunostimolante privo degli effetti secondari (ipertensione, insonnia) ascrivibili al Ginseng. Il suo utilizzo è particolarmente promettente come antiossidante ed anti-ageing. Alcune ricerche hanno prospettato il suo possibile impiego nella prevenzione dell’ictus cerebrale.

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O

Sempre dalla consultazione di antiche ricette Ayurvediche ho tratto l’uso di altre due piante appartenenti a questa Famiglia botanica: Solanum indicum e Solanum xanthocarpum. Le proprietà terapeutiche di queste piante, nella Tradizione indiana, sono leggendarie. Il loro impiego comune è diretto al controllo della tosse e asma; già nell’antichità queste due piante venivano aggiunte alla canapa indiana per accrescere le sensazioni erotiche. Nel capitolo XV del Ratirahasya, dedicato alle "ricette e prescrizioni medicamentose", si legge: "l’organo maschile aumenterà di volume frizionandolo con frutti o succo di Solanum indicum”. Nelle Centurie d’amore di Amaruka il concetto è espresso ancora più esplicitamente... Gli effetti di queste Solanacee orientali non devono stupire perché li ritroviamo anche in un’altra Solanacea europea, Hyoscyamus niger. Il meccanismo d’azione generale delle Solanacee è quello di deconnettere il Sistema Nervoso sottocorticale dal controllo corticale, di “sedare” la corteccia cerebrale. Grazie a queste proprietà, queste sostanze sono state usate anche in Medicina Convenzionale per trattare alcune forme di distonia neurovegetativa (Bellergil®). Le diluizioni omeopatiche di queste sostanze hanno un effetto “tonico“ sulla corteccia, attivano il controllo e sono usate per patologie molto complesse come epilessia, “pavor nocturnus”, patologie mentali con componente delirante e turbe profonde della sessualità. Da tutte queste considerazioni emerge l’importanza fondamentale di queste piante dal punto di vista economico, sociale e nell’ambito della ricerca scientifica che sta muovendo i primi passi in questo settore. Il mondo magico, ora in parte svelato, delle Solanaceae porta alla possibilità di agire in maniera profonda sul S.N.C. e Periferico umano. Queste piante vanno usate con grande cautela sia in forma ponderale che in diluizione omeopatica poiché influenzano profondamente l’attività nervosa.

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SOLANACEE DI INTERESSE TERAPEUTICO

 Origine: Europa

Molte piante di questa Famiglia sono state usate da millenni in terapia e, fra queste, alcune rientrano nella Farmacopea Omeopatica. Citiamo le più importanti: – Solanum dulcamara – Solanum nigrum – Solanum malacoxylon – Nicotiana tabacum – Capsicum annuum – Mandragora officinarum – Atropa belladonna – Datura stramonium – Hyoscyamus niger.

 Costituenti Principali: Dulcamara contiene solanina, come tutte le parti verdi delle Solanacee, ma in piccolissima quantità, il che spiega la sua debole tossicità. – Glucoalcaloidi – Tetroside di soladulcidina – Solamarina – Solanosina – Solamargina – Soladulcamarina – Saponine steroliche – Tigogenina – Tiosgenina – Yamogenina – Acidi – Dulcamaretico – Dulcamarico.

SOLANUM DULCAMARA FIG. 1

 Fitoterapia  Parti utilizzate: fusti, foglie, bacche

Solanum dulcamara (FIG. 1) o morella rampicante è una pianta perenne molto diffusa in Europa, ai margini dei boschi, vicino alle siepi, nei luoghi umidi. La base della pianta è legnosa e sarmentosa, il fusto è rampicante e può raggiungere i 2 mt. d’altezza; i fiori, piccoli e raccolti in grappoli, hanno corolla violacea con grosse antere coniche gialle. L’ovario globoso si trasforma in una bacca verde che diventa rossa, quando matura. Il nome di questa pianta si riferisce al sapore delle bacche, prima dolce, poi amaro.

 Uso Terapeutico Tutta la pianta contiene glucoalcaloidi simili alla solanina ed è ricca di tannino e saponine. Dulcamara ha proprietà diuretiche, depurative, espettoranti e leggermente narcotiche. Ha un leggero effetto stimolante del metabolismo. E’, pertanto, una componente frequente di tisane depurative per i pazienti reumatici e gottosi. E’, inoltre, importante antidiscrasico utilizzato in numerose malattie cutanee quali eczema cronico, psoriasi, acne della pubertà e della menopausa, prurito. In laboratorio, si è evidenziata un’attività antineoplastica della solamarina. In passato si usava contro i sintomi della bronchite cronica e dell’asma. Attualmente, per i suoi effetti tossici, viene impiegata solo per uso esterno. Applicata sulla cute ha proprietà emollienti e cicatrizzanti. Si utilizza nelle mastiti in corso di allattamento, in caso di ulcerazioni della pelle e ferite infette ed in ogni forma eczematosa. I cataplasmi si preparano con decotto di 100g di foglie in 250 ml di acqua, cui si può aggiungere farina di lino fino ad ottenere un impasto da applicare sulla parte interessata per 15 minuti tre volte al giorno. L’impacco si ottiene imbevendo una garza nel decotto: viene applicata, come i cataplasmi, con la stessa frequenza.  Tossicità ed Effetti Secondari In Letteratura sono apparse numerose pubblicazioni che riportano la tossicità di Dulcamara, riferite soprattutto all’ingestione accidentale delle bacche. Su alcuni vecchi trattati vengono riportati casi di bambini deceduti dopo ingestione di una decina di bacche. Tuttavia, successive ricerche, hanno evidenziato come l’ingestione dei frutti provochi solitamente solo sintomi

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lievi (vomito). Le bacche sono particolarmente tossiche per la presenza di alcaloidi soprattutto quando immature; gli alcaloidi vengono poco sintetizzati dalle bacche giunte a maturazione. Si è calcolato che per ottenere un effetto tossico minimo, l’adulto debba ingerire almeno una decina di bacche immature e che la DL sia di circa 200 bacche; si ritiene, quindi, che i casi di grave intossicazione riportati in Letteratura si riferiscano a bacche di altre essenze. I sintomi da intossicazione sono: eccitazione del S.N.C., paralisi della lingua, afasia, vomito, cianosi, midriasi e convulsioni.

 Omeopatia ORL Rimedio indicato nella coriza secca con importante ostruzione nasale. E’ presente scolo di catarro giallo e denso nel retrofaringe. Il naso “si ottura” quando il tempo è freddo e piovoso. Rimedio indicato nel raffreddore ricorrente del neonato sensibile ai mutamenti meteorologici (Sambucus). Adenopatie cervicali che compaiono col freddo umido. Occhi Secrezione gialla e densa con granulazione palpebrale. Sintomi di congiuntivite allergica peggiorata all’aria aperta. Apparato Respiratorio Bronchite complicante la rinofaringite. Asma con tosse secca o produttiva dopo raffreddamento col tempo umido. Apparato Gastroenterico Diarrea che compare al cambiamento meteorologico tendente al freddo-umido: Dulcamara è, quindi, indicata nelle diarree estive ed autunnali. Apparato Osteoarticolare Dolori muscolo-tendinei, aggravati col tempo freddo e umido o dopo raffreddamento durante la sudorazione; miglioramento con il movimento (Rhus tox.). Rigidità e dolenzia nucale, scapolo-omerale e in regione lombare in relazione al freddo umido. Apparato Tegumentario Orticaria da freddo o eczema secondario all’esposizione al freddo-umido; il prurito cutaneo è sempre peggiorato dal freddo (Urtica). Verruche grandi e lisce nel viso e sulla superficie dorsale delle mani.

 Rimedi Omeopatici dell’Aggravamento col Freddo-Umido – Dulcamara: Sensibilità all’umidità ed al freddo che causano crisi acute con sofferenza in vari distretti (articolare, cutaneo, mucoso); – Natrium sulphuricum: Sensibilità all’umidità, diarrea, reumati-

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smo, depressione; – Thuja: Soggetti idrogenoidi ed igrosensibili, infiltrati, con tendenza proliferativa e catarrale; – Baryta carbonica: Sensibilità all’umidità in soggetti con adenopatia cronica.  Tropismo del Rimedio – TESSUTO LINFATICO ed EMOPOIETICO – STRUTTURE O.R.L. – APPARATO RESPIRATORIO – APPARATO TEGUMENTARIO – APPARATO OSTEOARTICOLARE  Eziologia – Esposizione al freddo umido e piovoso dopo temperature elevate – Conseguenze di raffreddamento dopo aver sudato o essersi bagnati  Modalità – Aggravamento – Freddo, umido – Tempo piovoso – Notte – Miglioramento – Movimento – Calore esterno  Indicazioni Cliniche Generali: – Individui estremamente sensibili al freddo-umido – Tendenza ai catarri cronici – Patologie reumatiche croniche – Reumatismo alternato a diarrrea – Adenopatie indolori – Patologie cutanee aggravate dal contatto con l’acqua – Cistite ed incontinenza urinaria dei bambini che si sono bagnati i piedi.  Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: – Verruche molli del viso e del dorso delle mani – Orticaria – Eczema impetiginizzato – Dermatite ombelicale e del cuoio capelluto – Diarrea estiva o autunnale – Cistite dei bambini – Incontinenza urinaria dei bambini – Faringite cronica – Bronchite cronica – Asma aggravata dall’umidità – Blefarocongiuntivite purulenta – Reumatismo cronico – Gotta – Cefalea reumatica – Torcicollo da umidità – Lombalgia da umidità

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 Posologia Dulcamara è un potente drenante ed attivatore del metabolismo in TM ed alle basse diluizioni: è, quindi, indicato in queste forme in tutte le affezioni reumatiche o catarrali correlate a stato tossico ed accumulo di scorie nel mesenchima. In basse diluizioni deve essere prescritta frequentemente. Esempio: Dulcamara D4, 2 cps al mattino e sera per un periodo di circa un mese, è buona terapia di drenaggio mesenchimale. Qualora sia presente il sintomo caratteristico “spiccata sensibilità al freddo-umido”, sono indicate le diluizioni più alte fino alla MK (anche settimanalmente) al momento d’insorgenza di catarro, eruzione o di artropatie correlate al cambiamento meteorologico subitaneo tendente al freddo umido. In pazienti che manifestino queste caratteristiche reattive come tratto costituzionale, in particolare ove sia presente la tendenza all’ipertrofia linfatica, Dulcamara è il rimedio di fondo e sarà utile la somministrazione nella forma -Injeel, settimanalmente, o nella forma -Injeel forte, ogni 2-3 settimane. In corso di manifestazione acuta dei sintomi del rimedio, è utile la somministrazione di Dulcamara-Homaccord® 3-4 volte /die, 10-15 gocce. Dulcamara è noto come rimedio “non costante” nell’azione terapeutica per il diverso contenuto in alcaloidi delle diverse specie.

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il cambiamento atmosferico. Lo stesso problema si riscontra nell’anziano che è difficilmente adattabile e che potrà sviluppare patologie catarrali mucose respiratorie, nasali od intestinali quando, in agosto, la temperatura vira bruscamente per un temporale o quando iniziano i primi freddi e le piogge autunnali. Altro elemento correlato è la grande sensibilità all’acqua. Il paziente peggiora quando si raffredda da sudato o quando si bagna per la pioggia: per aggravare i sintomi anche locali (ad es. cutanei) basterà un bagno o il contatto con l’acqua, particolarmente se fredda. Anche in Dulcamara è presente la caratteristica ipersensiblità alle Solanacee che, specificamente, è diretta al freddo umido.

SOLANUM NIGRUM FIG. 2

 Omotossicologia Dulcamara è disponibile in diluizione bilanciata come: – Dulcamara-Injeel (D12, D30, D200) e – Dulcamara-Injeel forte (D4, D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Dulcamara è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Zeel® T cps (D2, 0,15 mg), fiale (D3 10,0 µl), pomata (D2, 75,0 mg); – Aesculus compositum gocce (D4); – Phytolacca Heel® cps (D4); – Arnica-Heel® gocce (D4); – Rhododendroneel® S gocce (D4); – Vis-Heel® fiale (D4); – Viburcol® supposte (D4); – Calcoheel® cps (D4); – Dulcamara-Homaccord® gocce (D2, D10, D30, D200) e fiale (D4, D10, D30, D200).

Considerazioni  Dulcamara è rimedio omeopatico estremamente particolare e caratterizzato. Il sintomo chiave incontrovertibile è la grande sensibilità all’umidità e soprattutto al freddo-umido. E’ quindi indicato in tutti i soggetti sensibili a questo tipo di condizione atmosferica. Questa ipersensibilità è soprattutto evidente nei bambini ed in particolare nei neonati con scarsa capacità di adattamento e che, spesso, si ammalano prima che avvenga

Solanum nigrum (FIG. 2) è pianta erbacea perenne con fusti eretti o ascendenti , molto ramificati. Le foglie alterne sono ovali; i fiori, color bianco crema, sono riuniti in cime ombrelliformi. I frutti sono rappresentati da bacche globose, nere e lucenti a maturità, velenose. Solanum nigrum è molto simile per aspetto e proprietà ad Atropa belladonna, ma meno tossica.  Origine: Europa  Costituenti Principali Solanina ed altri alcaloidi tipici della Famiglia botanica.

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 Fitoterapia

 Omotossicologia

 Parti utilizzate: foglie, bacche

Il rimedio omeopatico Solanumn nigrum è contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Arnica-Heel® gocce (D4); – Secale-Heel® gocce (D4); – Aesculus compositum gocce (D6); – Solanum compositum fiale (D6); – Argentum-Homaccord® fiale (D10, D30, D200).

 Uso Terapeutico Le parti verdi della pianta hanno proprietà sedative ed antispastiche. Il succo della pianta, già nel XIII sec., era usato come anestetico durante gli interventi chirurgici. Si riteneva che il fumo prodotto dalla combustione della pianta, indirizzato verso i denti cariati sedasse il dolore. Si usava schiacciare le bacche sulle piaghe o sulle ferite di cani o maiali per allontanare le mosche o altri insetti.

 Omeopatia La patogenesi di Solanum nigrum è simile a quella di Atropa belladonna. Gli effetti, a livello mentale, sono importanti; caratteristico è il delirio con balbuzie e deficit intellettivo fino allo stupor. E’ indicato nell’apoplessia correlata all’ipertensione quando sia presente deficit mentale, volto congesto e polso forte ed irregolare. E’ rimedio interessante nelle vertigini e nei sintomi oculari (scotomi) sempre correlati all’ipertensione arteriosa. E’ indicato, quindi, nella tipica cefalea del paziente iperteso (pesantezza, dolore nucale, pulsazione carotidea e senso di ottundimento). La midriasi è ulteriore indicazione del rimedio.

Considerazioni  Solanum nigrum è rimedio non sempre citato nelle Materie Mediche Omeopatiche: tuttavia la sua azione specifica sull’Apparato Circolatorio, per molti aspetti simile a quella di Belladonna, unitamente alla sua relativamente scarsa tossicità, ne fa un rimedio utile in ambito circolatorio. Alle basse diluizioni (farmaci omotossicologici), Solanum nigrum è indicato come rimedio trofico delle strutture arteriose e rientra in tutti i più importanti farmaci composti omotossicologici specifici dell’Apparato circolatorio. Le alte diluizioni sono riservate al trattamento dell’ipertensione e dei sintomi correlati, oltrechè ad alcuni sintomi neurologici e neuromuscolari caratteristici di Belladonna e/o Stramonium; il rimedio è indicato quando la violenza dei sintomi, tipica delle due piante maggiori della Fa miglia, non sia manifesta. (1 - continua)

A livello toracico è riferito senso di oppressione e di ansia; il polso è così rapido da essere difficilmente percettibile. Oltre ai sintomi generali e mentali suindicati riconducibili allo stato ipertensivo, Solanum niger è indicato anche nelle coree, nelle convulsioni puerperali, nelle situazioni spasmodiche, oltre che nel pavor nocturnus (Stramonium).

La Letteratura relativa a Solanacee - PARTE PRIMA, apparirà in Solanacee - PARTE SECONDA, ed ultima.

Homoeopathicum a cura del Prof. Ivo Bianchi Già pubblicati:

 Tropismo del Rimedio – APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO – SISTEMA NERVOSO

1) – LE CUPRESSACEE (La Med. Biol., 2003/2; 43-51) 2) – LE LOGANIACEE - Prima Parte (La Med. Biol., 2003/3; 43-48) 3) – LE LOGANIACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/1; 37-46) Future pubblicazioni:

 Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: – Ipertensione arteriosa – Tachicardia parossistica – Balbuzie – Ipertensione gravidica – Convulsioni puerperali – Corea – Vertigini  Posologia Solanum nigrum è rimedio poco usato e, quindi, scarsamente conosciuto. Nelle indicazioni cliniche succitate è più efficace nelle alte diluizioni: dalla 200CH (cadenza settimanale nel soggetto iperteso) alla XMK (in gocce, anche quotidianamente, nella balbuzie e nella paura notturna dei bambini).

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– LE SOLANACEE - Seconda Parte (La Med. Biol., 2004/3) – LE PAPAVERACEE (La Med. Biol., 2005)

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LE LOGANIACEE Prima Parte La Med. Biol., 2003/3; 43-48.

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LA MEDICINA BIOLOGICA

LUGLIO - SETTEMBRE 2004

Homoeopathicum A cura de Prof. Ivo Bianchi

LE SOLANACEE - SOLANACEAE SECONDA PARTE

 Omeopatia

SOLANUM MALACOXYLON

L’osservazione degli effetti dell’essenza sull’animale ha portato alla sua utilizzazione omeopatica in medicina umana. Dai primi studi è emersa la sua importanza nella periartrite scapolo omerale calcifica.  Tropismo del Rimedio – APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO – APPARATO OSTEOARTICOLARE

FIG. 1

 Origine: Sud America  Costituenti Principali: Contiene molte sostanze calciofissative; in particolare, sintetizza una forma molto attiva di vitamina D, il 1-25 deidrocolecalciferolo. La presenza dell’enzima 5-α-reductasi la rende, inoltre, importante nel metabolismo degli steroidi sessuali e ne fa oggetto di studio per la sintesi industriale di steroidi.

 Fitoterapia  Parti utilizzate: foglie  Uso Terapeutico e Tossicità Per la sua tossicità, non viene impiegata. La sua ingestione produce nell’animale: – anoressia e dimagramento nei bovini; – ipercalcemia e iperfosfatemia con insufficienza renale; – decalcificazione ossea generalizzata con depositi di Calcio periarticolari nei muscoli, tendini, grossi vasi e rene.

 Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: – Periartrite scapolo-omerale calcifica – Coxartrosi – Condrocalcinosi – Calcificazioni aortiche – Calcolosi renale – Nefrocalcinosi – Calcificazioni pancreatiche – Calcificazioni mammarie benigne – Litiasi renale – Borsite scapolare – Anoressia e dimagramento – Iperparatiroidismo – Calcificazioni dei tessuti molli  Posologia Solanum malacoxylon (FIG. 1) è stato usato con successo in 5CH, 30CH o D6. L’impiego più comune è in 5CH (3 granuli x 2/die) spesso in associazione con Calcarea phosphorica 5CH alla stessa posologia per l’attivazione del metabolismo calcico. E’ stato associato Lycopodium 15CH (3 granuli al mattino) nelle periartriti calcifiche interessanti la spalla Dx e Sulphur 15CH quella Sn. In tutte le altre indicazioni è utile la bassa diluizione [5CH, 3 granuli x 2/die (mattino e sera)] per lunghi periodi.

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LA MEDICINA BIOLOGICA

LUGLIO - SETTEMBRE 2004

 Origine: America centrale e meridionale Considerazioni  Solanum malacoxylon è il tipico esempio di studio omeopatico emerso dall’osservazione tossicologica, in questo caso veterinaria. E’ un farmaco specifico, forse l’unico in Omeopatia, ad azione diretta sul metabolismo del Calcio. Non è indicato nelle alterazioni parafisiologiche di questo metabolismo, nelle problematiche ossee dell’adolescente e dell’adulto, in cui è prevalentemente indicato il rimedio Calcarea phosphorica, ma in quelle condizioni più francamente patologiche in cui il sovvertimento del metabolismo di questo Elemento strutturale induce il deposito ectopico di sali di Calcio nei vari tessuti, causa di gravissime malattie frequentemente ad esito infausto.

 Costituenti Principali Le foglie di Nicotiana tabacum contengono: – Curarine – Acido clorogenico – Steroli – Aminoacidi – Alcaloidi, di cui il più importante è la nicotina, che varia normalmente tra 0,2 e 5% del peso secco. Alcune varietà contengono l'8% del peso secco.

 Fitoterapia  Parti utilizzate: foglie  Uso Terapeutico Dalla sua introduzione in Europa nel XVI secolo, il tabacco è stato ampiamente impiegato in terapia; la sua TM è indicata in varie affezioni tra cui dolori nevralgici, paralisi, spasmi e coliche, ileo paralitico ed ernie inguinali dolorose. Questa pianta è stata utilizzata sotto forma di suppositori, infusi e sigarette. Il Dr. Hahnemann è stato un grande fumatore di pipa: tuttavia non studiò mai la patogenesi accurata di questa essenza. Morì di bronchite cronica enfisematosa da fumo di tabacco.

NICOTIANA TABACUM

 Tossicità ed Effetti Secondari La nicotina è un potente veleno: a dosaggi elevati può causare paralisi generale e morte. Un solo pacchetto di sigarette contiene un quantitativo sufficiente ad uccidere un uomo (30-60 grammi). Normalmente l’effetto tossico non viene avvertito in maniera acuta per la rapida capacità del fegato di degradare la nicotina. I forti fumatori sintetizzano, a livello epatico, una serie di enzimi che degradano, ancor più velocemente, la nicotina.

 Omeopatia Sintomi Mentali Improvvisi attacchi di ansia con crisi di oppressione e grande irrequietezza. Depressione mentale con palpitazioni, difficoltà digestive ed aritmia. FIG. 2

Nicotiana tabacum (FIG. 2) è un'erba annuale o poliennale, a fusto eretto, alto 1-3 metri, con foglie ellittiche o lanceolate, fiori raccolti in infiorescenze a pannocchia rosa o rossi. Il frutto è una capsula contenente piccolissimi semi (circa 10.000 per grammo) di colore bruno, sferici o ellittici, non tossici, vitali per 4-5 anni in condizioni ambientali normali. La foglia verde produce sostanze importanti nel determinismo dell’aroma e del gusto del fumo di tabacco.

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Sistema Nervoso La nicotina ha un effetto rilevante a livello neurovegetativo: tipica è la vertigine con nausea, pallore, sudorazione fredda e sensazione di lipotimia. Spesso concomitano anche scialorrea e tendenza al vomito, tutti sintomi peggiorati dal minimo movimento e migliorati all’aria aperta. Il paziente avverte sensazione di vuoto allo stomaco, tendenza alla diarrea acquosa, senso di costrizione precordiale con polso irregolare, palpitazioni, poliuria e senso di prostrazione estrema.

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 Rimedi Omeopatici della Cinetosi – Cocculus: Cinetosi con vertigini, nausea, vomito, pallore, sensazione di vuoto allo stomaco, non migliorati all’aria aperta; – Petroleum: Cinetosi con nausea e vertigini, aggravate da odori intensi; – Tabacum: Cinetosi con sudorazione fredda, nausea e vomito migliorati all’aria aperta. Apparato Cardiocircolatorio Angina pectoris con importanti crisi di palpitazione e dolore retrosternale, spesso accompagnate da stato sincopale. Arterite periferica con claudicatio intermittens e sensazione di freddo all’arto coinvolto.

 Rimedi Omeopatici dell’Ipotensione e della tendenza lipotimica – Camphora: Collasso e lipotimia con sensazione di freddo in tutto il corpo in corso di malattie infettive o nelle cardiopatie; – Veratrum album: Astenia estrema e tendenza al collasso con freddo e cianosi delle estremità, accompagnati da vomito e diarrea in pazienti disidratati dalle perdite di liquidi; – Tabacum: Tendenza lipotimica in pazienti cardiaci o labili dal punto di vista neurovegetativo.  Tropismo del Rimedio – MENTE – SISTEMA NERVOSO AUTONOMO – APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO  Eziologia – Stress – Eccessivo consumo di sigarette  Modalità – Aggravamento – Movimento – Applicazioni calde – Sui mezzi di trasporto – Miglioramento – All’aria aperta – Scoprendosi l’addome – Tenendo gli occhi fermi  Indicazioni Cliniche Generali: – Nausea con diarrea e tendenza al vomito – Iperemesi gravidica – Stipsi spasmodica – Tendenza lipotimica – Deficit mnemonico del fumatore – Nevralgie – Cefalea – Diarrea – Dispepsia

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Impotenza Coliche renali irradiate lungo l’uretere, particolarmente a Sn Intossicazione tabagica Ipotensione Astenia

 Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: – Cinetosi – Attacchi di panico – Angina pectoris – Aritmia – Sindrome di Méniére – Arterite periferica – Nevrite e atrofia del nervo ottico – Prolasso rettale  Posologia Le basse diluizioni, dalla D6 alla D8, o la 7CH, sono indicate, frequentemente ripetute, in caso di cinetosi, vomito o nausea. L’alta diluizione XMK, ripetuta periodicamente secondo i casi, solitamente a cadenza mensile, è indicata nelle sindromi ansiose che esitano in violenti attacchi di panico correlati ad una serie di manifestazioni neurovegetative di tipo vagale e, quindi, accompagnate da ipotensione. La forma -Injeel è molto efficace localmente s.c., a livello del tricipite surale nei fumatori affetti da arteriopatia periferica.

 Omotossicologia Tabacum è disponibile in diluizione bilanciata come : – Tabacum-Injeel (D12, D30, D200) Il rimedio omeopatico Tabacum è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Tabacum D8 in Secale-Heel® (gocce); – Tabacum D10 in Aesculus compositum® (gocce); – Tabacum D10 in Strophanthus compositum (fiale); – Tabacum D10 in Solanum compositum (fiale); – Tabacum D10, D30, D200 in Argentum Homaccord® (fiale).

Considerazioni  Tabacum è rimedio ad azione profonda e rapida sul Sistema neurovegetativo. Con Camphora, Veratrum, Ammonium carbonicum, Aconitum, ecc., è uno dei più importanti rimedi omeopatici delle patologie acute. E’ utile in tutti quei pazienti nei quali lo stile di vita, l’eccessivo consumo di tabacco o la labilità emotiva portino ad alterazione del SNP. Oltre ad essere uno dei farmaci classici della cinetosi, è di grande rilievo terapeutico nelle crisi d’ansia con somatizzazione gastroenterica e cardiocircolatoria.

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– lecitina – saponosidi amari di natura steroidea.

CAPSICUM ANNUUM

 Fitoterapia  Parti utilizzate: frutti

FIG. 3

Il nome latino Capsicum deriva da “capsa” (scatola) per la particolare forma del frutto che ricorda una scatola contenente i semi. Capsicum annuum (FIG. 3) è un arboscello perenne; le piantine hanno altezza tra i 20 e gli 80 cm; foglie alterne, a forma di cuore o lanceolate; fiori bianchi da Maggio a Settembre provvisti di androceo e gineceo che maturano contemporaneamente per la fecondazione autogena; frutti e bacche di varia forma, secondo la varietà botanica. La capsaicina, uno dei principi attivi del peperoncino, è contenuta nella placenta, velo sottile unito all'interno del frutto che sorregge i semi. Viene coltivato nei Paesi a clima caldo e temperato. Il sapore piccante è dato dalla capsaicina contenuta nel frutto. In genere i peperoncini più piccoli sono i più piccanti. Da ciò si deduce che la quantità di capsaicina nelle bacche è indirettamente proporzionale alla grandezza dei frutti.

 Uso Terapeutico Il peperoncino piccante era usato come alimento fin da tempi remoti. Dalla testimonianza di reperti archeologici sappiamo che era conosciuto in Messico 9000 anni fa e, già nel 5500 a.C., era coltivato. Una precisa testimonianza è offerta dalla biografia di Montezuma, ultimo Signore degli Aztechi che, mentre prigioniero di Cortez, consumava pietanze speziate con peperoncino rosso. In Europa il peperoncino fu introdotto da Cristoforo Colombo. In Asia e Africa era già conosciuto e consumato. In ambito medico, il peperoncino viene utilizzato in Fitoterapia: è efficace soprattutto per alleviare i dolori muscolari e quelli derivanti dall'artrite; attuali preparati contenenti capsaicina vengono utilizzati anche per alleviare il dolore posterpetico. Sembra avere azione di normalizzazione della pressione sanguigna, è utile nell'ipercolesterolemia, nelle varici degli arti inferiori per il suo effetto tonico vasale. Il peperoncino è ricco in Vit. C, che viene degradata durante il processo di essiccazione; ha attività antibiotica e protegge da malattie intestinali come le Salmonellosi. Capsicum è un buon regolatore intestinale poiché favorisce la digestione ed impedisce la putrefazione intestinale. Sembra svolgere azione benefica sul parenchima epatico. Alcuni Autori riferiscono un effetto antineoplastico a livello intestinale, grazie alle proprietà antiossidanti. Si ritiene, inoltre, che l’assunzione di alcune spezie aiuti ad eliminare calorie: chi assume regolarmente cibi piccanti aumenta il proprio metabolismo del 25%.  Tossicità ed Effetti Secondari Vengono segnalati casi di dermatite da contatto con la paprika; l'uso esterno e prolungato, sotto forma di pomata, può provocare, oltre a banali dermatiti, anche vescicole ed ulcere. E' consigliabile non abusare del peperoncino per os poiché, a dosaggi elevati, può essere dannoso per il parenchima renale e provocare gastriti, infiammazioni coliche e stipsi. E’ consigliabile non toccarsi gli occhi dopo aver maneggiato le bacche o la polvere. La polvere di Capsicum, se inalata, può causare reazioni pericolose.

 Origine: America centromeridionale  Costituenti Principali – Eterosidi diterpenci – capsaicina, rubefacina con effetto ipocolesterolemizzante ed antiaggregante piastrinico – vitamina P, antiemorragica e vasocostrittrice – vitamine del gruppo B, E, K – acido ascorbico

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 Omeopatia Sintomi Mentali Il rimedio è indicato nei pazienti in sovrappeso, pletorici, volto arrossato e congesto. Questi pazienti sono costituzionalmente indolenti e pigri: hanno spiccata avversione per l’esercizio fisico, desiderano stare tranquilli e dormire; in genere, sono individui de-

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pressi, taciturni, immersi nei propri pensieri e che, in alcuni casi, meditano il suicidio. In altri casi, sono soggetti allegri che, improvvisamente, cambiano umore e vanno incontro a crisi di collera violenta. Apparato Gastroenterico Capsicum annuum è un rimedio importante per tutte le infiammazioni delle mucose irritate ed urenti. Oltre al bruciore, sono compresenti secrezioni con tenesmo. La sensazione di bruciore può estendersi dalla bocca all’ano. E’ rimedio dell’esofagite da reflusso, della gastrite ipersecretiva, della rettosigmoidite con diarrea, feci sanguinolente ed emorroidi. ORL Infiammazione dolorosa ed acuta dell’orecchio medio con tendenza all’interessamento mastoideo. Faringite con sensazione di costrizione.  Tropismo del Rimedio – MENTE – APPARATO GASTROENTERICO – STRUTTURE O.R.L.  Eziologia – Infezioni batteriche – Intossicazioni  Modalità – Aggravamento – Freddo – Applicazioni fredde – Bevendo acqua fredda – All’aria aperta – Miglioramento – Calore – Mangiando  Indicazioni Cliniche Generali: – Infiammazioni genito-urinarie con tenesmo – Dolori alle ossa della faccia, dopo esposizione al freddo – Nevralgie facciali – Tenesmo rettale con feci mucosanguinolente – Emorroidi con bruciore anale.  Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: – Otite media acuta – Mastoidite – Alcolismo – Glossite – Sinusite – Tonsillite – Blenorragia – Cistite – Obesità – Stomatite

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Faringite Esofagite Gastrite ipersecretiva Rettosigmoidite Rettocolite ulcerosa

 Posologia Capsicum si usa alle basse diluizioni D6, D8 o 7CH nelle mucositi. Le somministrazioni devono essere frequenti particolarmente nelle patologie acute quali otiti, soprattutto se con tendenza mastoiditica. Nei pazienti con esofagite, gastrite, rettosigmoidite o cistite, le basse diluizioni possono essere somministrate anche per lunghi periodi fino alla remissione dei sintomi, 2-3 volte/die. Quando sia presente il tipico quadro del paziente pletorico, obeso e con tendenza all’alcolismo, sono indicate le alte diluizioni (XMK) ripetute ogni 1-3 settimane fino a miglioramento del quadro clinico. La forma -Injeel è utile solitamente in iniezione s.c. a livello epigastrico o pelvico nelle patologie infiammatorie più persistenti di stomaco, retto od organi genito-urinari.

 Omotossicologia Il rimedio omeopatico Capsicum è contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Capsicum D3 in Populus compositum SR (gocce); – Capsicum D4 in Sulphur-Heel® (compresse); – Capsicum D6 in Solidago compositum S (fiale).

Considerazioni  Capsicum è un importante, anche se non molto usato, rimedio omeopatico, che, come altri appartenenti alla Famiglia delle Solanacee, ha come caratteristica peculiare la tendenza infiammatoria. In questo farmaco, questo aspetto è ipertrofico tanto che è sicuramente uno dei più importanti rimedi delle gravi infiammazioni delle mucose ipersecernenti e sanguinanti. La patogenesi di Capsicum ha una certa affinità con quella di Belladonna, anch’esso rimedio delle infiammazioni faringee; in Capsicum, tuttavia, la situazione è più acuta e grave ed, analogamente al succitato rimedio, spesso accompagnata da ipertermia. Altra caratteristica del rimedio, che lo accomuna alle altre Solanacee, è la grande iperestesia sensoriale che in questo caso, è accompagnata dall’intenso bruciore a tutti i livelli e dalla sensazione di costrizione alla gola, torace, vescica e retto. Non va sottovalutato il ruolo di Capsicum nelle patologie mentali e la sua importanza nella depressione e, soprattutto, nell’alcolismo del pletorico.

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MANDRAGORA OFFICINARUM

FIG. 4

Mandragora (FIG. 4) pianta erbacea tipica dell’Area mediterranea con grossa radice a fittone semplice o ramificato, di aspetto antropomorfo. Il nome Mandragora sembra derivare dal germanico Man (uomo) e Tragen (portare) poiché le grosse radici, spesso bifide ed accavallate, ricordano gli arti inferiori umani o uomini senza braccia. E’ pianta usata dall’uomo da tempi remoti. Fra gli altri, Mandragora è citata nel papiro di Ebers, negli scritti della Scuola Ippocratica e nelle antiche saghe germaniche.  Origine: Regioni Mediterranee  Costituenti Principali: Mandragora contiene: – 0.4% di alcaloidi tra cui: – Hyosciamina – Scopolamina – Atropina – Mandragorina – Podofillina

 Fitoterapia  Parti utilizzate: radice  Uso Terapeutico Pianta magica per eccellenza, è stata sempre considerata come il miglior antidoto contro ogni sortilegio. Si sosteneva che, sebbene emanasse odore sgradevole, se conservata in modo idoneo, il suo uso portava alla realizzazione di ogni desiderio. Era

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in grado di scacciare diavoli e spiriti maligni, godeva di proprietà ipnotiche, analgesiche e afrodisiache. Si diceva anche che odorare o respirare gli effluvi emanati dalla radice fresca poteva far ammutolire o far diventare pazzi. Grande uso di questa pianta è stato fatto dalla stregoneria; le sue foglie erano importanti componenti del “Balsamo Tranquillo”. Nell’antichità, il suo maggior impiego era contro le malattie oculari. Veniva, inoltre, utilizzata esternamente come antiflogistico ed analgesico, applicando le foglie su parti infiammate o dolenti. A dosi inferiori ad 1 gr., si utilizzava per le turbe del sonno. Nonostante la sua riconosciuta tossicità, veniva utilizzata anche per uso interno. Il succo della corteccia della radice è un drastico purgante, come l’Elleboro, ma più forte e potenzialmente mortale. Infusa nel vino, la corteccia radicale ha effetto ipnotico e veniva somministrata a coloro ai quali si doveva amputare un arto o si doveva intervenire con cauterizzazioni. Sul potere analgesico di Mandragora riferisce anche Boccaccio nella X novella della IV giornata del Decameron, laddove parla di un valentissimo Medico di Cirugìa, il cui nome (immaginario) era Maestro della Montagna, che il Manzi, De Renzi e Torraca identificano in Matteo Silvatico. La radice veniva utilizzata anche per la terapia della sterilità. Esistono testimonianze sull’efficacia della tintura di Mandragora a 1/5, nella cura delle tossi spasmodiche e per sedare la tosse estenuante dei pazienti affetti da TBC. E’ utile rimedio negli stati spasmodici (singhiozzo, crampi gastrici, ulcera gastrica, coliche, tenesmo vescicale e rettale). Altro impiego riportato è come “correttivo” delle distonie neurovegetative.  Tossicità ed Effetti Secondari Blocco della peristalsi da anticolinergici. Manifestazioni neurologiche, come allucinazioni, confusione mentale, convulsioni fino a letargia e coma, delirio.

 Omeopatia La sperimentazione omeopatica del rimedio è molto limitata. I sintomi sono molto simili a quelli di Belladonna ma con caratteri più cronici e meno congestivi; Julian parla di “una Belladonna raffreddata ed attenuata”. Sintomi Mentali Il rimedio è indicato nei pazienti inquieti, agitati, soggetti a crisi isteriche. E’ farmaco specifico dei pazienti ciclotimici con alternanza di euforia e depressione che, per alcuni tratti, ricordano Hyoscyamus. Il paziente accusa grande iperestesia sensoriale e varie alterazioni della sensibilità. Apparato Gastroenterico E’ rimedio specificatamente indicato nelle problematiche infiammatorie dell’Apparato Digerente, dallo stomaco al retto; si può af-

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fermare che complementi e completi, a questo livello, l’azione di Capsicum, con tropismo più netto per pancreas e vie biliari. I pazienti Mandragora presentano, spesso, alterazioni della mucosa linguale, bocca asciutta e gengive infiammate e sanguinanti. E’ compresente desiderio di carne e di cibi dolci. Le gastralgie sono tipicamente migliorate in flessione forzata (Colocynthis), mentre le algie addominali sono attenuate dall’iperestensione (Dioscorea). E’ un rimedio della stipsi; le feci sono dure, biancastre, cretacee. Apparato Osteoarticolare Rimedio indicato nei reumatismi infiammatori, in particolare, nelle crisi di gotta. E’ indicato anche nella coxartrosi e nella sciatalgia. I dolori reumatici di Mandragora colpiscono con interessamento alternato (diagonale) alcune articolazioni, ad esempio polso Dx-caviglia Sn, come Lithium carbonicum. I dolori si aggravano tipicamente col riposo ed all’inizio dell’attività motoria. I preparati iniettabili contenenti Mandragora in bassa diluizione sono da molto tempo utilizzati in Antroposofia per la terapia dell’artrosi cervicale.  Tropismo del Rimedio – MENTE – APPARATO GASTROENTERICO – APPARATO OSTEOARTICOLARE  Eziologia – Turbe del Sistema Nervoso – Stress  Modalità – Aggravamento – Riposo – Dieta regolare – Miglioramento – Movimento – Consumo di: - Vino - Caffè - Fumo  Indicazioni Cliniche Generali: – Alternanza di umore – Cefalea congestizia – Iperestesia – Turbe della sensibilità – Iperestesia auditiva – Sonnolenza – Midriasi – Fotofobia con miglior visione notturna – Algie e sanguinamento gengivale – Lingua impaniata – Stipsi atonica – Insufficienza biliare – Angina pectoris con crisi verso le h. 5 a.m.

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– Reumatismo infiammatorio – Crampi muscolari  Patologie in cui il rimedio è specificatamente indicato: – Depressione ciclotimica – Distonia Neurovegetativa – Artrosi cervicale – Gotta – Gengivite – Gastrite – Colite – Rettocolite – Colecistite – Colangite – Pancreatite  Posologia Mandragora si usa in basse diluizioni, D8, D10 o 7CH nelle problematiche infiammatorie articolari in cui è molto utile anche l’impiego iniettivo locale della forma -Injeel. Sempre le basse diluizioni sono consigliate nelle importanti indicazioni gastroenteriche: anche in questi casi non deve essere dimenticata la possibilità di impiegare il rimedio con la metodica biomesoterapica secondo il problema specifico. In questi casi le somministrazioni sono usualmente settimanali. Nelle problematiche nervose, dalla sonnolenza alla ciclotimia, dall’iperestesia alla stipsi atonica sono indicate le alte diluizioni ed in particolare la XMK (5-10 gocce sublinguali) alla sera o in dosi uniche ripetute ogni 3 settimane fino a miglioramento.

 Omotossicologia Mandragora è disponibile in diluizione bilanciata come : – Mandragora-Injeel (D8, D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Mandragora è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Mandragora D8 in Momordica compositum (fiale); – Mandragora D10 in Mucosa compositum (fiale).

Considerazioni  Mandragora è importante rimedio in Omeopatia ed Omotossicologia. La tossicità della pianta ha reso difficile la sperimentazione che è scarsa: tuttavia le sue indicazioni e la sua efficacia sono notevoli. E’ rimedio con chiaro effetto antinfiammatorio, analogamente a tutte le altre Solanaceae omeopatizzate. Il suo effetto, soprattutto in biomesoterapia, è notevole: in particolare nelle patologie osteoarticolari infiammatorie e nei problemi congestizio-infiammatori dell’Apparato Digerente, dallo stomaco al retto. Sul piano mentale si colloca in una posizione intermedia tra Belladonna e Hyoscyamus e trova indicazione specifica e molto interessante nei pazienti ciclotimici. 

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Homoeopathicum a cura del Prof. Ivo Bianchi Future pubblicazioni: – LE PAPAVERACEE (2005)

Già pubblicati:

LE CUPRESSACEE La Med. Biol., 2003/2; 43-51

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Toss icità

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LE SOLANACEE Prima Parte La Med. Biol., 2004/2; 45-50.

LA MEDICINA BIOLOGICA

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Homoeopathicum A cura de Prof. Ivo Bianchi

LE SOLANACEE - SOLANACEAE TERZA ED ULTIMA PARTE

oncludono la rassegna dei rimedi omeopatici della Famiglia delle Solanacee i tre più rappresentativi ed attivi dal punto di vista terapeutico. Grazie all’elevato contenuto in alcaloidi tropanici, Belladonna, Hyoscyamus e Stramonium sono, infatti, conosciuti in Omeopatia come “il Trio del Delirio” incidendo, in tutte le diluizioni, particolarmente sul Sistema Nervoso Centrale e Periferico. La descrizione di questi rimedi, reperibile nella maggior parte delle Materie Mediche, può indurre a pensare a sostanze da utilizzare solo in casi estremi: follia, epilessia grave, violenza; in realtà, sono rimedi ad indicazione molto comune, preziosi nella prassi omeopatica quotidiana. Il paziente per cui è indicato Stramonium non sarà vittima di una crisi di violenza distruttiva; sarà probabile che un tic persistente al volto di un paziente che abbia subito repressioni educative (abbastanza frequenti) possa indicare la prescrizione del rimedio. La Materia Medica va consultata con molta attenzione; è indispensabile possedere capacità di estrapolazione e comprendere il sintomo minore che mima o vicaria il sintomo eclatante. La prescrizione di questi rimedi necessita di un’indagine psicologica e, soprattutto, neuropsichiatrica dell’individuo che non risulta sempre difficoltosa, poiché, talvolta, alcuni semplici sintomi, comportamenti o modalità reattive possono guidarci e facilitare il nostro compito. Questi rimedi omeopatici, pur essendo tutti tipici dell’ipereccitabilità mentale, hanno, tuttavia, sintomi caratteristici e distintivi: Stramonium contiene sempre una nota di paura e violenza, Hyoscyamus di gelosia e sospetto, Belladonna di irritabilità ed autoaggressione. L’Omeopatia moderna deve tendere alla scientificità ed esige, quindi, un razionale per i sintomi della Materia Medica Omeopatica. Nel caso di questi tre rimedi il razionale è evidente. Infatti, gran parte dei sintomi di Belladonna si spiegano grazie al suo elevato contenuto in atropina, mentre i sintomi allucinatori

C

e spasmodici dei tre rimedi si spiegano con il comune contenuto in scopolamina. Le diverse quantità dei tre principali alcaloidi sono responsabili dei quadri clinici differenziati e più o meno marcati. Analizziamo la Materia Medica di questi rimedi tanto utilizzati da medici, sciamani e sacerdoti fin dai tempi più antichi.

ATROPA BELLADONNA FIG. 1

Pianta erbacea perenne molto alta, comune, spesso reperibile nelle radure delle faggete. Il nome volgare deriva dall’uso della pianta sotto forma di collirio da parte delle dame italiane del Rinascimento: si produceva con essa una dilatazione pupillare che donava particolare splendore allo sguardo. Il nome del Gen. Atropa

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richiama la terza delle Parche, colei che taglia il filo della vita: l’ingestione di una decina di queste bacche possono essere mortali. La pianta si sviluppa nelle zone di penombra e cresce su suolo asciutto e calcareo con grosso rizoma cilindrico, fusto robusto, molto ramoso, foglie grandi ovali a cui si oppongono altre più piccole. I fiori sono campanulati, penduli, di colore violaceo cupo, sbiadito. Ad essi succedono bacche sferiche, biloculari dalle dimensioni di piccole ciliege, nere lucide, in parte racchiuse nel calice accrescente.  Origine: Europa, Nord Africa  Costituenti Principali: Belladonna contiene alcaloidi tropanici derivati dall’aminoacido ornitina. Gli alcaloidi di Belladonna e, in particolare, l’atropina, che è la molecola chimicamente più stabile, sviluppano netta azione vagolitica, già nota nel secolo scorso. Quest’azione si esplica a livello delle terminazioni nervose postgangliari. L’atropina si lega reversibilmente ai recettori delle cellule effettrici, bloccando i recettori dell’acetilcolina impedendo a quest’ultima di esercitare la sua fisiologica funzione, l’attivazione del Sistema Parasimpatico. L’acetilcolina agisce anche a livello degli effettori gangliari e neuromuscolari; tuttavia, l’atropina limita i propri effetti, almeno alle dosi usuali, solo a livello postgangliare bloccando gli effetti “muscarinici” dell’acetilcolina. È, inoltre, interessante notare come l’atropina antagonizzi prontamente e completamente l’innervazione parasimpatica craniale, toracica e gastrica, ma non altrettanto efficacemente quella intestinale e pelvica. A livello dei vari organi periferici, l’atropina ha effetto simpaticomimetico: – a livello cardiaco: dopo una temporanea bradicardia, aumento del ritmo per inibizione dell’azione del vago. – a livello vascolare: scarsa ripercussione sulla pressione arteriosa. – a livello delle fibre muscolari lisce: rilassamento ed inibizione motoria con diminuzione del tono peristaltico intestinale, paralisi ureterale, aumento della pressione intravescicale, diminuzione del tono degli organi delle vie biliari, antagonizzazione dell’attività broncocostrittrice dell’acetilcolina. – a livello oculare: midriasi passiva per paralisi dei muscoli costrittori dell’iride. – a livello centrale per interazione con i recettori muscarinici: eccitazione con agitazione, disorientamento, aumento dei riflessi, allucinazioni, delirio, confusione mentale, insonnia. A piccole dosi determina sedazione e depressione.

 Fitoterapia  Parti utilizzate: foglie  Uso Terapeutico Belladonna veniva utilizzata sotto forma di estratto fluido e secco come narcotico, analgesico locale, antinevralgico, antipar-

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kinsoniano per la sua azione anticolinergica. Ha importante effetto antiemetico ed era usata per la nausea gravidica e per ogni caso di iperscialorrea. Produce netto effetto di soppressione della sudorazione. È efficace nell’iperacidità gastrica e diminuisce la motilità gastroenterica; preparati a base di Belladonna sono stati a lungo usati nel trattamento dell’ulcera gastroduodenale. Entra nella composizione di molti calmanti topici del dolore (ulcerazioni, ragadi). È utilizzata come antispasmodico a vari livelli: dismenorrea, pertosse, asma. È utile nel trattamento della bradicardia da iperstimolazione vagale. Il principale alcaloide atropina è ampiamente usato in oculistica come midratico e in medicina interna come antidoto per gli avvelenamenti da muscarina.  Tossicità ed Effetti Secondari L’avvelenamento da Belladonna produce: polso rapido, pupille dilatate, pelle secca ed arrossata, riduzione della secrezione di saliva e delle secrezioni gastriche, vomito, diminuita sensibilità, delirio, convulsioni, stato letargico, respiro frequente e superficiale ed eventualmente morte per paralisi del centro respiratorio. Dei casi di morte da Belladonna o suoi derivati riportati in Letteratura, circa la metà sono dovuti a somministrazione orale e più della metà delle vittime sono neonati e bambini. Questi bambini manifestavano febbre elevata; l’inibizione della sudorazione indotta da Belladonna può aver causato l’iperpiressia spesso fatale. L’Uomo e i Primati sono particolarmente sensibili agli effetti di Belladonna e dei suoi derivati. L’azione tossica della Belladonna sembrerebbe proporzionale al grado di sviluppo ed all’attività funzionale cerebrale poiché, oltre a rilevare una maggiore sensibilità dell’uomo e degli animali più evoluti, si è notato che, nella specie umana, è più sensibile un cervello più attivo ed irritabile (ad esempio quello di un bambino) rispetto a quello di individui con gravi ritardi mentali (quasi immuni). Nel suo Dizionario di Materia Medica Pratica, J. Clarke riporta un caso interessante di avvelenamento con bacche di Belladonna da parte di tre bambini di 7, 5 e 3 anni e mezzo. I sintomi acuti erano assai più gravi nei due bambini più piccoli, nei quali, dopo molti mesi, si riscontrò una permamente e quasi totale perdita dell’udito e della parola; nel maggiore, invece, fu riscontrata ancora l’irritabilità tipica della sostanza. – Il quadro tossico che si evidenzia con Belladonna è stato paragonato da vari Autori, a partire da Hahnemann, al quadro clinico della scarlattina grave e dell’idrofobia.

 Omeopatia Sintomi mentali Come rimedio delle problematiche acute è indicato nel delirio violento, selvaggio, con tendenza a mordere, sputare, strappare, scappare. Il paziente può avere allucinazioni terrifiche: vede mostri, animali che gli si scagliano contro, fantasmi, insetti. Ha paura di cose immaginarie e tenta di fuggire. Netta avver-

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sione per la compagnia e fastidio per il rumore. Spesso emette suoni inarticolati e confusi. Linguaggio assurdo, spesso osceno con risate prorompenti. Talora situazioni di grande irritabilità ed eccitabilità si verificano, soprattutto nei neonati, in caso di febbre. In ambito cronico è spesso rimedio del grave paziente psichiatrico che parla rapidamente, in maniera astiosa, ha rapidi cambiamenti d’umore e passa dalla quiete e serenità alla violenza. Talora è compresente stupor con congestione cefalica e pupille dilatate. Il paziente è in preda a parossismi di esaltazione psicomentale con grande abbondanza di idee ed immagini generalmente fantastiche ed incoerenti. È sempre rilevabile eccessiva eccitabilità nervosa con esaltata sensibilità di tutti gli organi di senso: il minimo tocco, un lieve rumore, la luce, allertano il paziente. È evidenziabile congestione cefalica con vertigini aggravate ad ogni movimento e, in particolare, chinandosi in avanti e rialzandosi da chinati. Capo Farmaco per eccellenza della cefalea di tipo congestizio, pulsante, violenta. Gli occhi sembrano uscire dalle orbite, il dolore sopraggiunge improvvisamente, dura indefinitamente, cessa altrettanto improvvisamente. Il capo sembra aprirsi. Il dolore si manifesta soprattutto alla fronte ma anche all’occipite e alle tempie. La cefalea è così intensa che viene compromessa la vista e quindi subentra stato soporifero. Il sintomo aumenta di notte: talora è rilevabile sonnolenza accompagnata da incapacità ad addormentarsi. Il paziente cammina su e giù per la stanza e spesso ha problemi di equilibrio. Il dolore è peggiorato da: rumore, luce, movimento (anche solo degli occhi), contatto, minimo sforzo, aria aperta, calore, dal chinarsi. È migliorato da: pressione, avvolgendosi il capo con un panno stretto, rivolgendo lo sguardo in alto e piegandosi all’indietro, flusso mestruale. Riconosciamo in questi sintomi la cefalea tipica di alcune situazioni morbose come: febbre tifoide, meningite ed encefalite nel loro stadio iniziale, idrocefalo acuto, apoplessia imminente, colpo di sole. Questo tipo di cefalea si riscontra spesso nel paziente iperteso.

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do anche la parotide che è rigonfiata ed infiammata. Rimedio interessante per la perdita dell’udito in corso o conseguenza di febbri con caratteristiche tifoidee. Naso Odorato acuto o ridotto. Epistassi con congestione al capo particolarmente nei bambini e di notte con sensazione di sangue caldo. Epistassi dei pletorici, ipertesi. Soppressione di catarro nasale con conseguente cefalea intensa. Viso Viso rosso, congesto con tendenza allo spasmo dei muscoli mimici, talora con “risus sardonicus”; continuo tremore delle palpebre alternato a spasmi dei muscoli delle mani e piedi. Nevralgia facciale violenta che spesso origina alla tempia Dx e si estende all’orbita e alla guancia, aggravata da minimi movimenti. Cavo orale Bocca e cavo orale sono secchi con o senza sete. La lingua è secca e rossa con papille infiammate e rigonfie, trema quando viene protrusa. Balbuzie e debolezza paralitica degli organi della fonazione sono tipici di Belladonna come di Stramonium. Rimedio importante anche per il mal di denti pochi minuti dopo aver mangiato, non durante il pasto. L’intensità aumenta gradualmente per poi diminuire altrettanto gradualmente. Mal di denti peggiorato toccandoli, masticando e all’aria aperta; migliorato comprimendo le gengive fino al sanguinamento. Gola Belladonna è grande rimedio del “mal di gola” associato a fauci e faringe molto infiammati: veniva utilizzata già da Hanhemann per la terapia della scarlattina. Il palato è molle e le tonsille sono gonfie, particolarmente a Dx. La deglutzione, particolarmente di bevande o cibi liquidi, è dolorosa. Sensazione di avere “qualcosa” in gola, il che induce a schiarirsi la voce continuamente. La gola appare gonfia anche esternamente ed è estremamente sensibile al tatto. Contrazione spasmodica del faringe e dell’esofago con difficoltà a deglutire, come se la gola fosse troppo stretta.

Occhio Intolleranza alla luce, particolarmente a quella artificiale, mosche volanti, flashes di luce, aloni colorati, specialmente rossi. Le pupille sono tipicamente dilatate. La congiuntiva è iniettata di sangue, secca, infiammata. Spesso è presente nevralgia intra- o sovraorbitaria, ciliare, particolarmente a destra e spesso legata a soppressione di eruzioni o amenorrea. Infiammazioni del nervo ottico e della retina. Strabismo per spasmo dei muscoli oculari o legato ad affezioni cerebrali.

Stomaco Ricerca ansiosa di bevande particolarmente fredde (specialmente nella tonsillite). Desiderio di limoni e limonate che producono benessere. Scarso appetito con avversione per il cibo ed in particolare per la carne. Dolori con bruciori o spasmi in epigastrio estendentesi posteriormente alla colonna, in regione interscapolare. I dolori peggiorano col movimento, la pressione e dopo aver bevuto.

Orecchio Infiammazioni acute, particolarmente Dx. Otite media acuta particolarmente nei bambini che urlano nel sonno, dondolano il capo e manifestano segni di possibile estensione meningea. Il dolore può estendersi a tutta la parte destra del volto coinvolgen-

Addome Coliche biliari talora con conati di vomito o franco vomito biliare con fegato indurito, regione epatica molto dolente; il paziente non tollera di essere toccato. Il dolore si estende posteriormente, in regione renale, alle spalle e al collo. Il dolore è peggiorato

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giacendo sul lato Dx e muovendosi, il paziente deve piegarsi in due per avere sollievo. Coliche addominali con emissioni gassose nei bambini; spesso i piccoli si mettono a pancia in giù su una sedia. Retto Urgenza inefficace alla defecazione o con emissioni di feci dure. Contrazione spasmodica dello sfintere anale. Apparato Uro-Genitale Cistite con irritazione (non infiammazione) della vescica con stranguria; frequente desiderio di urinare con emissione di piccole quantità di urina dalle caratteristiche normali. Ritenzione urinaria del post-partum. Perdita di urine in ortostatismo. Enuresi notturna nei bambini, spesso con sudorazione profusa, inquietudine e movimenti bruschi durante il sonno. Annessite con dolori pelvici che vengono e cessano improvvisamente. In particolare, l’ovaio Dx è dolente, molto ingrossato ed indurito. I dolori sono acuti, urenti particolarmente all’esordio delle mestruazioni, accompagnati da leucorrea, che peggiora al mattino. Mestruazioni troppo precoci e profuse; sangue denso, decomposto, rosso scuro, caldo, maleodorante. Prima e dopo le mestruazioni la paziente avverte crampi epigastrici. Durante le mestruazioni: pesantezza pelvica, lombalgie, ansia, caldo alla testa, sudorazione al torace di notte, disturbi mentali. Farmaco molto utile in gravidanza per alterazioni mentali, mal di denti, convulsioni, spasmi, deliquio. Agisce sullo spasmo dell’ostio uterino durante il travaglio favorendo il parto (come Caulophillum). Rimedio utile per infiammazione e gonfiore fino allo stadio dell’erisipela della mammella. Infiammazione dei testicoli. Apparato Respiratorio Attacchi di spasmo (croup) laringeo con fauci arrossate; tosse secca particolarmente notturna; aggravata dal movimento, dal parlare e al risveglio. Talora la tosse è spasmodica, accompagnata da starnuti, aggravata dall’inspirazione profonda. Buon rimedio della pertosse in fase iniziale e particolarmente in caso di eretismo cerebrale. Nei bambini, la crisi di tosse comincia col pianto e termina con starnuti. Apparato Cardiocircolatorio Polso molto accelerato in ampiezza e frequenza; palpitazioni violente che si ripercuotono al capo. Congestione sanguigna in varie parti del corpo: capo, torace e utero, in particolare. È uno dei più importanti rimedi omeopatici dell’ipertensione arteriosa congestizia con spiccato innalzamento della pressione sistolica. Pelle Rossore talora tendente al viola, calore e secchezza della pelle, dolente al tatto. Eruzioni rubeo- e scarlattiniformi con febbre, angina tonsillare, tosse, cefalea, etc. Erisipela flemmonosa, foruncolosi; varicella, soprattutto quando sia coinvolto il Sistema Nervoso.

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Sonno Sonnolenza con incapacità di dormire, il sonno è disturbato, con movimenti, brontolii, urli, scatti, discorsi irrazionali, particolarmente prima di mezzanotte e nei bambini. Risveglio accompagnato da sensazione di spavento, con occhi sbarrati, talora con la sensazione che vi sia qualcosa sotto il letto, spesso dopo incubi. Se viene indotto il risveglio, il paziente è eccessivamente irritabile e facilmente incline al pianto. Febbre La febbre di Belladonna è molto alta a carattere remittente che non ha un preciso momento di aggravamento (peggiora verso sera e di notte). È una febbre generalmente secca e bruciante; può manifestarsi sudorazione calda talora solo nelle parti coperte, talora più marcata al viso. Le estremità sono fredde, la testa calda; il malato ha molto freddo e non vuole scoprirsi. Assenza di sete ed aggravamento con l’ingestione di acqua fredda o birra. È una tipica febbre dell’infanzia caratteristica delle malattie esantematiche ed in particolare della scarlattina; frequente nelle malattie con manifestazioni settiche. È presente una tipica sofferenza cerebro-spinale con manifestazioni nervose quali: delirio, convulsioni, stupore ed incoscienza. Spesso Belladonna è indicata dopo Aconitum quando, nel corso di iperpiressia, compaiano i tipici sintomi mentali.  Tropismo del Rimedio – SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO – APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO – STRUTTURE O.R.L. – APPARATO DIGERENTE – APPARATO UROGENITALE – APPARATO BRONCOPOLMONARE – CUTE – TESSUTO CONNETTIVO  Eziologia – Infezioni acute virali o batteriche – Infiammazioni acute  Modalità – Aggravamento – Al tatto – Luce – Rumore – In posizione orizzontale – Miglioramento – Compressione forte – Penombra – Quiete – In posizione semiassisa  Indicazioni Cliniche Generali: – Stati deliranti – Allucinazioni – Coliche

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Dismenorrea Cefalea congestizia Febbre elevata Infiammazioni acute Stati infettivi acuti Tosse secca, spasmodica Bruxismo Coliche addominali Fotosensibilità Midriasi Spasmi muscolari Spasmi viscerali Coliche epatiche Coliche renali Mioclonie Eritemi cutanei Dolori dentari Iperestesia sensoriale Crisi ipertensive Secchezza mucosa Emorragie

 Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: – Schizofrenia – Demenza – Convulsioni febbrili – Epilessia – Glaucoma – Esoftalmo – Strabismo – Spasmofilia – Tic – Foruncolosi – Erisipela – Borsite – Varicella – Morbillo – Parotite – Scarlattina – Rinite virale – Sinusite – Laringite spasmodica – Pertosse – Influenza – Faringotonsillite – Otite media acuta – Mastite – Gotta – Ipertensione arteriosa – Osteoartrite – Cistite – Annessite  Posologia Belladonna è efficace farmaco ad effetto anti-infiammatorio, an-

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tireattivo che agisce a tutti i livelli, sui tessuti connettivi ma, in particolare, sulle strutture epiteliali e su quelle di comune origine embrionaria, sul Sistema Nervoso. Si useranno le basse diluizioni, solitamente centesimali (6CH) o decimali (D4-D8) qualora si voglia agire solo sul problema infiammatorio. Quando sia necessario agire anche sulla reattività nervosa (ad esempio in corso di febbre quando si voglia prevenire l’eventuale insorgenza di convulsioni), si utilizzeranno le diluizioni associate: Belladonna-Homaccord® sarà molto indicata. Quando si voglia trattare esclusivamente il sintomo mentale (violenza, iperreattività, spasmo di tipo convulsivo) sono utili le alte diluizioni MK o XMK anche in gocce da ripetere fino a miglioramento (2-3 volte al giorno o in caso di turbe strutturali del Sistema Nervoso, come spesso accade negli epilettici, anche tutte le sere per lunghi periodi).

 Omotossicologia Belladonna è disponibile in diluizione bilanciata come: – Belladonna-Injeel S (D12, D30, D200, D1000); – Belladonna-Injeel forte S (D4, D12, D30, D200, D1000).

Il rimedio omeopatico Belladonna è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Belladonna D2 in Viburcol® supposte; – Belladonna D3 in Spigelon® gocce, cps, fiale; – Belladonna D4 in Tartephedreel® gocce; – Belladonna D4 in Phytolacca-Heel® cps; – Belladonna D4 in Tartarus-Heel® cps; – Belladonna D4 in Husteel® gocce; – Belladonna D4 in Mercurius-Heel® cps; – Belladonna D4 in Arnica comp.-Heel® gocce, cps; – Belladonna D6 in Rauwolfia compositum fiale; – Belladonna D6 in Carbo compositum fiale; – Belladonna D10 in Mucosa compositum fiale; – Belladonna D2, D10, D30, D200, D1000 in Belladonna Homaccord® gocce; – Belladonna D3, D10, D15, D30, D200, D1000 in Plantago Homaccord® gocce; – Belladonna D10, D30, D200, D1000 in Chelidonium Homaccord® gocce fiale; – Belladonna D10, D30, D200, D1000 in Injeel-Chol® fiale.

Considerazioni  Belladonna è un tipico rimedio della Fase Reattiva, agendo sul processo infiammatorio. Quando poi si passa alla fase dell’effusione sierosa, si è oltre il raggio d’azione di Belladonna. Il rimedio agisce, quindi, nei foruncoli allo stadio iniziale, nell’angina tonsillare eritematosa acuta, nell’erisipela, nella congiuntivite, nella scarlattina, nell’otite al suo esordio, nella

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colangite, nello stadio iniziale della meningite, etc. Belladonna è, pertanto, un farmaco ad azione rapida ma non prolungata, indicato nelle affezioni acute o subacute particolarmente in individui vigorosi ed intellettualmente evoluti ed in bambini brillanti e precoci. Belladonna agisce in maniera specifica quando sia presente un certo grado di irritabilità cerebrale, sia sintomatica (correlata, ad esempio, a febbre elevata) che idiopatica (per caratteristica propria e spesso dovuta a cause ignote). In questi ultimi casi Belladonna non rappresenta il rimedio eziologico di fondo, ma è farmaco preziosissimo nel corso delle crisi maniacali e di violenza che spesso si verificano negli individui ipersensibili dal punto di vista cerebrale. Il bambino, nelle primissime fasi di vita, può essere considerato un ipersensibile cerebrale fisiologico, per lo stato di grande immaturità delle strutture cerebrali; una grande quantità di stimoli potrà disturbare queste strutture, ma l’evento perturbatore più tipico e comune è la febbre che, se supererà determinati livelli, sarà convulsitante. Belladonna è il farmaco principe della iperreattività cerebrale e della febbre. Assomma l’effetto antinfiammatorio e sedativo cerebrale.

HYOSCYAMUS NIGER

È pianta annua o biennale (secondo le varietà), a fusto erbaceo, coperta di peli biancastri, leggermente appiccicosa. Le foglie sono picciolate, lobomarginate. I fiori hanno un calice campanulato; la corolla, di colore giallo pallido, con fauce porporina al fondo. I fiori si dispongono in spighe e generalmente sono posti tutti sullo stesso lato. È specie rara in Italia settentrionale, molto più diffusa nelle zone in cui cresce l’ulivo. Cresce in ambienti aridi, lungo i muri, i ruderi e in prossimità di macerie. Da tutte le sue parti emana odore acre e sgradevole.  Origine: Asia  Costituenti Principali: Hyoscyamus niger è, tra le Solanacee qui descritte, quella a minor contenuto in atropina (0,04-0,15%); contiene la maggior quantità di hyoscyamina e può essere anche molto ricca in scopolamina (fino al 25% degli alcaloidi totali). Lo Hyoscyamo nero è un parasimpaticolitico leggero, sedativo del Sistema Nervoso Centrale. Le intossicazioni sono rare e poco gravi anche per l’odore repellente che allontana l’accidentale consumatore. La hyoscyamina viene tuttora ampiamente usata in medicina come anticolinergico ed antispasmodico. Si impiega solitamente per controllare sintomi associati a patologie dell’Apparato Gastroenterico: agisce diminuendo la motilità e la secrezione gastrointestinale. Tuttavia, oltre a risultare efficace nella terapia di ulcera peptica, coliche addominali, colon irritabile, può giovare in caso di pancreatite e diverticolite. Altre indicazioni cliniche sono gli spasmi vescicali, la rinite, l’iperscialorrea, il morbo di Parkinson. Quantità moderate di hyoscyamina non inducono effetti tossici; tuttavia sono stati segnalati i seguenti sintomi da iperdosaggio: secchezza mucosa, cefalea, alterazioni visive, vampate di calore, stipsi, difficoltà urinarie, fotofobia.

 Omeopatia

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Sintomi mentali Rimedio specifico delle patologie psichiatriche, è spesso utile nelle fobie, stati depressivi, turbe del comportamento. Tipica di questi pazienti è la loquacità estrema e, allo stesso tempo, la tendenza alla volgarità ed all’oscenità. Sono pazienti che tendono a ridere, spesso in circostanze inopportune. Il rimedio è indicato anche quando vi sia una gelosia patologica con tendenza alla follia. È, quindi, rimedio dell’isteria, stati deliranti spesso accompagnati da convulsioni, crisi isteriche e di tutte le manifestazioni nervose sproporzionate anche se solitamente correlate, come causa scatenante, a delusione amorosa o preoccupazione professionale, solitamente sopravvalutata.

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Sistema Nervoso Autonomo È farmaco di molti sintomi di vagotonia: dalla midriasi alla tosse spasmodica, agli spasmi esofagei ed addominali. È indicato anche nella paralisi vescicale post partum con ritenzione od incontinenza urinaria; nell’assenza di stimolo urinario nella donna gravida.  Tropismo del Rimedio – SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO – APPARATO BRONCOPOLMONARE  Eziologia – Esaurimento nervoso – Affaticamento mentale – Carenza di sonno – Preoccupazioni professionali – Senescenza – Gravi patologie infettive  Modalità – Aggravamento – Paziente coricato – Durante le mestruazioni – Al tatto – Emozioni forti – Miglioramento – Paziente seduto – Soddisfacendo le proprie pulsioni  Indicazioni Cliniche Generali: – Stati deliranti, acuti e violenti con lascivia – Loquacità anomala – Ipereccitabilità sessuale, esibizionismo – Lussuria – Allucinazioni e illusioni sensoriali – Idrofobia – Tic, tremori muscolari, sussulti – Convulsioni – Disfagia faringea – Coliche addominali – Singhiozzo – Stati infettivi adinamici – Incontinenza rettale e vescicale – Insonnia per preoccupazioni professionali – Tosse nervosa, spasmodica, irritativa – Secchezza delle mucose  Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: – Esaurimento nervoso – Isteria – Schizofrenia – Demenza senile – Insonnia – Pertosse

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– Tifo – Paresi vescicale e rettale  Posologia Hyoscyamus si usa alle basse diluizioni (D6, D8 o 7CH) nelle problematiche spasmodiche quando non vi sia un chiaro quadro di eccitazione mentale. Le basse diluizioni possono essere somministrate anche per lunghi periodi fino a remissione dei sintomi, 2-3 volte al giorno. In presenza di tipico quadro eretistico mentale sono indicate le alte diluizioni (MCH,XMK) ripetute anche più volte al giorno, solitamente in gocce, fino al miglioramento del quadro clinico. La forma -Injeel è utile, solitamente, come iniezione sottocutanea nei punti di agopuntura indicati nelle patologie di tipo spasmodico. Particolarmente interessante è l’iniezione di HyoscyamusInjeel forte s.c. a livello pubico nell’incontinenza urinaria o Hyoscyamus-Injeel a livello interscapolare nell’asma di origine psicosomatica.

 Omotossicologia Hyoscyamus è disponibile in diluizione bilanciata come: – Hyoscyamus-Injeel (D12, D30, D200); – Hyoscyamus-Injeel forte (D4, D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Hyoscyamus è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Hyoscyamus D4 in Tartarus-Heel® cps; – Hyoscyamus D6 in Selenium compositum N fiale.

Considerazioni  Hyoscyamus è uno dei più importanti rimedi omeopatici a tropismo psichico. È indicato in soggetti nervosi, irritabili, predisposti alle manifestazioni isteriche. Occupa un posto intermedio tra Belladonna e Stramonium mancando della costante confusione mentale, caratteristica del primo rimedio e del furore delirante, tipico del secondo. È di indicazione abbastanza comune in quelle patologie mentali che, nell’individuo predisposto, vengono scatenate da problematiche affettive o professionali particolarmente stressanti. È utile, anche, in tutta una serie di manifestazioni cliniche non infiammatorie che si verifichino in soggetti eretistici dal punto di vista mentale, quali asma, coliche addominali, spasmi esofagei, vescicali, etc.

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taglia. Tuttavia, le notevoli quantità di scopolamina contenute nella pianta sono responsabili dei deliri furiosi e delle allucinazioni che si verificano alcune ore dopo l’ingestione di parti della pianta o di estratti della stessa. In alcuni Paesi (soprattutto Sud America ed India) la pianta è usata per azioni criminose o a scopo suicida. Ciononostante, piccole quantità di questa pianta sono tuttora utilizzate con successo nella cinetosi, morbo di Parkinson, asma, pertosse, balbuzie, spasmi muscolari anche intensi, fino alle convulsioni. Stramonium è particolarmente indicato quando queste situazioni si associno a paura. Una delle indicazioni principali delle piccole dosi sono i terrori notturni dei bambini, conseguenti ad un evento spaventoso. Recentemente lo stramonio a piccoli dosaggi è stato utilizzato con successo nella disassuefazione da oppio.

DATURA STRAMONIUM

 Omeopatia

FIG. 3

È pianta arborea caratterizzata da grandi fiori pendenti molto belli e per questo intensamente coltivata a scopo ornamentale non solo nelle regioni tropicali ma anche, in serra, nelle zone temperate. Tutte le parti della pianta sono tossiche per l’alto contenuto in alcaloidi tropanici, scopolamina in particolare.  Origine: Regioni tropicali dell’America Centrale e Meridionale  Costituenti Principali: Datura stramonium contiene tra 0.2 e 0.5% di alcaloidi tropanici dei quali 2/3 sono hyoscyamina ed 1/3 scopolamina. La scopolamina sviluppa azione parasimpaticolitica analoga a quella dell’atropina ma molto più marcata soprattutto a livello miocardico. Gli effetti sul Sistema Nervoso Centrale sono molto evidenti, caratterizzati da sedazione, depressione, ipnosi, amnesia. Potenzia l’effetto dei farmaci neurolettici ed antiparkinsoniani e, ad alte dosi, determina alterazioni dell’eloquio, della locomozione, delle facoltà intellettuali fino al coma. I suoi effetti sul Sistema Nervoso sono stati sfruttati da sempre. Datura stramonium ha, quindi, un’azione farmacologica, parasimpaticolitica ed antispasmodica, molto simile a quella di Belladonna. La pianta è stata a lungo utilizzata in medicina popolare come antiasmatico, sia sotto forma di infuso, ma soprattutto come sigaretta preparata con le foglie secche. È stata a lungo utilizzata anche per la terapia dell’epilessia e delle nevralgie. Nel XVI sec. è stata usata estensivamente in campo militare per ridurre l’emotività e la paura dei soldati prima della bat-

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Sintomi mentali Classico rimedio omeopatico dell’agitazione violenta fisica e intellettuale. Il paziente Stramonium viene descritto come in preda ad un vero e proprio delirio, un’irrefrenabile aggressività sia fisica che verbale. Soffre di allucinazioni, si sente minacciato e si difende con violenza; ha un linguaggio logorroico ed incoerente, ride, canta, è in preda ad un vero delirio psicotico. Raramente questi pazienti si rivolgono ad un omeopata/omotossicologo; più frequentemente vengono trattati con neurolettici dallo psichiatra al Pronto Soccorso. Spesso sono pazienti acuti che manifestano questi sintomi per ragioni tossiche (alcool) o per cause infettive (gravi febbri tifoidi); talora il quadro potrà essere conseguenza di una vaccinazione o della soppressione di una eruzione cutanea. Stramonium è rimedio importante di alcune manifestazioni mentali croniche, meno eclatanti, spesso diffuse tra i bambini, poco comprese e difficilmente curabili da parte del medico di MC. Stramonium è, quindi, uno dei più importanti rimedi per la paura sia in fase acuta (che spesso si verifica nel corso di febbre), sia più profonda e strutturata. Il soggetto Stramonium ha tipicamente paura del buio; il bambino soffre spesso di questa fobia come espressione del timore di essere lasciato solo. I bambini spaventati da favole impressionanti, spesso si chiudono nella paura. Un’altra paura caratteristica è quella per gli animali. Il bambino Stramonium reagirà alla paura talora con violenza, talora con fuga, talora con chiusura in se stesso. Stramonium può essere adatto al bambino estremamente irrequieto e disturbato ma anche al bambino “artista” che reagisce alla paura in tal modo. Sono bambini che soffrono di incubi notturni (dal semplice pavor nocturnus agli incubi violenti). Conseguentemente il bambino ha paura di andare a letto, non vuole essere lasciato solo, teme i mostri o che si ripresentino gli incubi notturni che ha già vissuto. Un’altra tipica paura di questi soggetti è quella dell’acqua. Da quanto esposto, si intende come questo rimedio sia uno dei

LA MEDICINA BIOLOGICA

più importanti nel deficit di attenzione: il bambino Stramonium è iperattivo e molto irrequieto, aggressivo poiché incapace di controllare i propri impulsi. È un bambino che interpreta tutto come un’offesa personale e quindi risponde istintivamente con morsi, calci, graffi, rompe gli oggetti, sottrae i giocattoli ad altri bambini. Non riesce a tenere concentrata la mente, in classe è sempre disattento, si astrae facilmente. Questo “bambino terribile”, spesso difficilissimo da trattare, è anche molto testardo, caotico, disordinato, incoerente. Talora è un burlone ma i suoi scherzi sono sempre troppo pesanti, divertenti solo per se stesso. Tipico tratto evidente di questo bambino è l’immaturità psicologica.

3 Tipi di Delirio Belladonna

Delirio Febbrile dell’ipersensibile

Hyoscyamus

Delirio Senile dell’involutivo

Stramonium

Delirio Furioso del cerebroleso

Stramonium è uno dei più importanti rimedi omeopatici della balbuzie, soprattutto dei casi gravi ed in particolare quando questa sia conseguente ad uno spavento. Sistema Nervoso Stramonium è uno dei più importanti farmaci omeopatici nell’epilessia. Le crisi sono in genere scatenate dall’essere accaldati. Le alterazioni EEG si localizzano tipicamente all’emisfero sinistro. Gli attacchi epilettici di Stramonium, sono caratteristici perché il paziente rimane conscio. Nel bambino Stramonium il luccichio, lo sfarfallio del televisore o del monitor del computer fissati a lungo possono indurre manifestazioni di tipo epilettico. Il rimedio è spesso indicato anche nel Piccolo Male, nei movimenti atetoidi, negli spasmi muscolari. Molte Materie Mediche segnalano Stramonium come rimedio per la meningite. Occhio Lo strabismo convergente può essere presente in questi soggetti che spesso hanno sguardo fisso, talora spaventato. È rimedio frequente della congiuntivite. Orecchio Stramonium (come Belladonna) può essere rimedio dell’otite media acuta del bambino soprattutto quando è presente febbre con intensa paura ed un dolore congestivo che migliora con la fasciatura e il calore (contrariamente a Belladonna). Apparato Respiratorio Stramonium deve essere valutato nei bambini turbati emotivamente che abbiano sofferto di molti episodi bronchitici. È compresente tosse secca e stizzosa: il rimedio è uno dei più efficaci per la terapia dell’asma bronchiale.

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 Tropismo del Rimedio – SISTEMA NERVOSO CENTRALE E PERIFERICO  Eziologia Stramonium è rimedio omeopatico ampiamente studiato: ciò ha condotto a formulare numerose ed interessanti teorie eziologiche basate su esperienze cliniche di omeopati in vari Paesi del mondo. – Turbe mentali - Manie - Paure – Stati febbrili acuti – Colpi di sole – Eruzioni soppresse – Effetti collaterali di vaccinazioni – Spaventi – Interventi chirurgici (anestesie) – Ospedalizzazioni – Shock da ferite – Violenze ed abbandono da parte dei genitori  Modalità – Aggravamento – Buio – Dopo il sonno – Solitudine – Alla vista di oggetti brillanti e abbaglianti – Miglioramento – Luce soffusa – Compagnia  Indicazioni Cliniche Generali: – Stati deliranti, acuti e violenti con terrore – Agitazione fisica ed intellettuale – Violenza, aggressività – Allucinazioni e illusioni sensoriali – Stati maniacali – Difficoltà di concentrazione – Introversione – Paura – Depressione – Idrofobia – Sonnambulismo – Incubi notturni – Tic violenti del viso e del corpo – Tremori muscolari, sussulti – Convulsioni – Delirium tremens – Logorrea incoerente – Disfagia faringea – Spasmi esofagei – Conseguenze di soppressioni cutanee – Coliche addominali – Singhiozzo – Stati infettivi adinamici

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– – – –

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Aritmia cardiaca Febbre elevata Congestione del volto Insonnia dei bambini per paura del buio

 Patologie in cui il Rimedio è specificatamente indicato: – Schizofrenia – Isteria – Autismo – Iperattività/Deficit di Attenzione – Pavor nocturnus – Ritardo mentale – Morbo di Parkinson – Congiuntivite – Otite media – Scarlattina – Erisipela – Bronchite – Asma – Tifo – Meningite – Eclampsia gravidica – Epilessia  Posologia Stramonium si usa alle basse diluizioni (D4 o 6CH) nel ritardo mentale, nell’ipertrofia linfatica e nelle problematiche spasmodiche. Le basse diluizioni possono essere somministrate anche per lunghi periodi, 2-3 volte al giorno. In presenza del tipico quadro psicocomportamentale di Stramonium con violenza più o meno espressa sono indicate le alte diluizioni (200CH, MCH, XMK) ripetute in relazione al singolo quadro clinico. Talvolta basta la dose 200CH, 1 volta al mese per qualche mese; talora una singola dose MCH chiarisce il caso, anche se, a volte, è necessario utilizzare la diluizione XMK anche tutte le sere (3-5 gocce). La forma -Injeel (iniezione s.c.) è efficace nei punti di agopuntura indicati nelle patologie di tipo spasmodico. Particolarmente interessante è l’iniezione s.c. di Stramonium-Injeel a livello epigastrico negli spasmi gastro-esofagei; a livello interscapolare nell’asma di origine psicosomatica; endovena nelle crisi nervose acute legate a stati tossici o infettivi acuti.

 Omotossicologia Stramonium è disponibile in diluizione bilanciata come: – Stramonium-Injeel (D12, D30, D200). Il rimedio omeopatico Stramonium è, inoltre, contenuto, in diverse diluizioni, in alcuni farmaci omotossicologici composti: – Stramonium D4 in Barijodeel® cps.

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Considerazioni  Stramonium è rimedio estremamente utile in Omeopatia con indicazioni del tutto peculiari. Nonostante possa essere indicato in qualsiasi età, è particolarmente utile in Pediatria soprattutto in caso di autismo, di deficit dell’attenzione, di inquietudine psicomotoria anche grave, soprattutto quando queste problematiche siano attribuibili a ritardo di maturazione. Il quadro psichico di Stramonium può essere scatenato da una vaccinazione, da uno spavento, da terapie tossiche o soppressive ma necessita, per manifestarsi, di una problematica strutturale neurologica di base che è la stessa che in alcuni casi si esprimerà come epilessia, tic, balbuzie, etc. Il rimedio omeopatico Stramonium in alta diluizione agisce come importante farmaco di ristrutturazione neurologica come confermato dai numerosi casi clinici riportati in Letteratura omeopatica. 

LETTERATURA 1. Balinsky B.I. - Introduzione alla Embriologia. Ed. Zanichelli; Bologna, 1980. 2. Bianchi I. - Argomenti di Omotossicologia, Vol. 1, Guna Editore, Milano, 1987. 3. Bianchi I. - Argomenti di Omotossicologia, vol.II. Guna Editore, Milano, 1990. 4. Bianchi I. - Repertorio Omeopatico-Omotossicologico. Materia Medica Omotossicologica, Guna Editore, Milano, 1993. 5. Boericke W. - Materia Medica with Repertory, 9th Ed..Boericke & Tafel, Inc.; Santa Rosa, CA; 1927. 6. Bown. D. - Encyclopaedia of Herbs and their Uses. Dorling Kindersley, London, 1995 ISBN 0-7513-020-31 7. Bruneton J. - Pharmacognosie Phytochimie Plantes médicinales. Ed. Technique et Documentation. Lavoisier; Paris, 1993. 8. Castro M. - The Complete Homeopathy Handbook. Macmillan. London, 1990. 9. Chevallier A. - The Encyclopedia of Medicinal Plants Dorling Kindersley. London, 1996. 10. Clapham, Tootin and Warburg. Flora of the British Isles. Cambridge University Press, 1962. 11. Clarke J.H. - A Dictionary of Practical Materia Medica. Ed. Health Science Press; Breadford, 1977. 12. Demarque D., Jouanny J., Poitevin B., Saint-Jean Y. - Pharmacologie et matière médicale Homéopathiquue”; Ed. C.E.D.H.; France, 1993. 13. Evans W.C. - Trease and Evans’ Pharmacognosy. Ed. Baillière Tindall; London, 1989. 14. Frohne D., Pfänder H.J. - A Colour Atlas Of Poisonous Plants. Ed. Wolfe Science Book. London, 1984. 15. Guermonprez M., Pinkas M., Torck M. - Matière Médicale Homéopathique. Doin Editeurs, Paris, 1985. 16. Hodiamont G. - Trattato di farmacologia omeopatica Vol.II Rimedi vegetali in omeopatia; Ed. IPSA; Palermo; 1984. 17. Huxley. A. - The New RHS Dictionary of Gardening. MacMillan Press, 1992. 18. Kent J.T. - Repertory of the Homeopathic Materia Medica. B. Jain Publishers (P) LTD; New Delhi, India; 1991. 19. Kruzel T. - The Homeopathic Emergency Guide. North Atlantic Books; Berkeley, CA; 1992. 20. Lust J. - The Herb Book. Bantam Books, 1983. 21. Maugini E. - Manuale di Botanica farmaceutica; Ed. Piccin; Padova, 1983. 22. Mezger J. - Gesichtete Homöopathische Arzneimittellehre. Karl F. Haug Verlag, Heidelberg, 1981.

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28. Srivastava G.D., Chandra J. - Alphabetical Repertory of Characteristics of Homoeopathic Materia Medica. New Delhi, B. Jain Publishers (P) LTD., Chandravati Chaudhry Smarak Trust, 1990. 29. Van Zandvoort R. - The complete Repertory mind. Ed. IRHIS; AJ Leidschendam, The Netherlands, 1994. 30. Vermeulen F. - Concordant Materia Medica; Merlijn Publishers; Haarlem, The Netherlands; 1994. 31. Voisin H. - Matière Médicale du Practicien Homéopathe. Maloine, Paris, 1976.

Per consultazione degli Homoeopathicum dello stesso Autore, visitare il sito: www.guna.it

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LE CUPRESSACEE La Med. Biol., 2003/2; 43-51.

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de A cura Bianchi Prof. Ivo

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CE - LOGANIA PARTE PRIMA

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LE LOGANIACEE Seconda Parte La Med. Biol., 2004/1; 37-46.

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LE LOGANIACEE Prima Parte La Med. Biol., 2003/3; 43-48.

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NACEE LE SOLACEAE - SOLANA

nelindividui, no 6000 gli efi anno, alme ospedaliere per abuiose. Ogn onie relig ricorrere alle cure e alle donne per ai o no nelle cerim mer 90 er conto, otà, devo fatta assu ntata da ano rend la sola Bog droga. Viene rapprese se ne poss sta vegetale variabile (TAB. 1). , senza che fetti di que e della Famiglia ente nto part una arualm ue ie ame seg port e sono spec i. sarne sess nicotina Specie a bolico sia i criminos mancano e Solanace loidi della way meta per scop oltre 2000 arbusti ma non o appiattite. I fioti ed alca path ie veli turis eri loro ne Gen e gli ne deg ene il molte spec e il sono pen plici, alter no le erbe La formazio biosintetica sebb sia presente in Prevalgo Hanno foglie sem eralmente rio è suntità (oltr na gen qua nte ; cate de Nonosta tubulosa bilaterale; l’ova stessa in gran lianose. rotata o boree o te distinto. che lo contenga ula. etria sia no corolla nettamen una cass l’uoa ca pianta ri presenta ene, a volte, la simmo è una bacca o ime per oliophyt getali, l’uni Magn tameri sebb erosi ovuli. Il frutt piante importantiss ndragora, : ne (Ma num rate Divisio peutiche spezie (Pepero con conside yta iche e tera sempre, ro), nolioph Pomodo rietà toss Sono, da e: Mag loro prop Division re (Patata, . 2). zione psida mo per le ), fonte alimenta Magnolio acco) (TAB al sollievo in rela Classe: to Belladonna o voluttuarie (Tab Solanales riferimen o) Ordine: preperoncin va dal latino e fa dall’antichità. Solanaceae zzate dalla deri Famiglia: , note fin caratteri vati dall’amiIl nome sono sedative ee rietà nac , deri dei alle prop , le Sola i (TAB. 3) TAB. 1 le alcaloide tropanic camente Fitochimi i alcaloidi amina è il principa onna numeros ialBelladonium senza di La L-hyoscy mus. loide è parz ornitina. scya Stram yamus noacido ra e Hyo pianta questo alca acida in quelHyosc pa, Datu e della ponente di MandraGen. Atro zion com ce e della l’essicca Durante ertito per riduzion yamina. Nella radi agora . e Mandr mente conv inattiva DL-hyoscè la scopolamina aticolitich nte ominante proprietà parasimp bronchiale, la otticame pred e li ne aloid simi secrezio m ni cagora, l’alc alcaloidi hanno razione, Tabacu degli orga i gli azione, sudo samento Entramb a livello e della saliv i intestinale, rilas a queste azioni (riduzion vari alstals a L- dei utero). Oltre della peri cum aumento fellea, vescica ed nte solo alla form Capsi S.N.C. vi quali cisti ute sostanzialme i effetti a livello del a cerebrao dov enti molt olante della cortecci depressoperiferic ra compres un ma stim è , è sono Dulca dosi ole dosi caloidi, Tossicità ina in alte uscolare. e in picc La hyoscyam scopolamina, anch induce sonno crep ra dell’area la ate, . Datu le, mentre in dosi più elev e del Gen zata dalla “mae, Solanace o utiliz TAB. 2 ipnore motorio ne di estratti di ine è molt a) induce azio zata benzodiazep (burundang L’associ anza ed è utiliz andina con Questa sost ita di memoria tropicale perd mbiana. oca colo a” prov lavit la volontà, si, annulla

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LE SOLANACEE Prima Parte La Med. Biol., 2004/2; 45-50.

LE SOLANACEE Seconda Parte La Med. Biol., 2004/3; 35-42.

SECON

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ato alla le ha port sull’anima i studi è essenza Dai prim ifica. li effetti dell’ medicina umana. calc in zione deg omerale scapolo L’osserva one omeopatica periartrite zazi sua utiliz rtanza nella sua impo emersa la

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