Marte - MoviSol

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: Impresa, Scienze economiche, Macroeconomia
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MOVISOL Movimento internazionale per i diritti civili – Solidarietà

DA BERGAMO A… MARTE PER USCIRE DALLA CRISI SERVONO GRANDI PROGETTI, E UNA GRANDE PROSPETTIVA Nel momento in cui crolla l'economia a causa delle politiche speculative imposte sulle economie avanzate negli ultimi decenni, urge tornare ad un modello di economia basata sulla produzione e l'innovazione tecnologica. Per anni ci è stato detto che bisogna diventare più "efficienti" e agganciarci alla grande corsa dei mercati internazionali, ma ora la realtà dovrebbe essere chiara a tutti: l'economia finanziaria si basa sulle bolle speculative, utili soltanto ad arricchire i pochi e succhiare la vita dall'economia reale. Lo scoppio della bolla dei mutui subprime è stato solo la miccia che ha fatto esplodere una grande catena di Sant'Antonio; ora che l'illusione è finita occorre ricostruire l'economia reale al servizio dell'uomo e del suo futuro. Da anni viviamo di rendita: il grande sviluppo dell'economia fino agli anni Sessanta ha fornito una base di ricchezza di cui viviamo ancora oggi. Le infrastrutture e le tecnologie create in passato sono servite a sostenere un'economia che in realtà operava in perdita negli ultimi anni. E non ci facciamo ingannare dalla grande diffusione dei beni di consumo. Nonostante i nuovi gadget e i jeans alla moda oggi bisogna lavorare di più per andare avanti; il nostro potere d'acquisto e tenore di vita diminuiscono in continuazione. In realtà anche quei gadget sono in buona parte dovuti al progresso economico e scientifico passato. I computer, i robot e i materiali avanzati, per esempio, sono tutti il risultato del programma di ricerca spaziale, iniziato da personaggi lungimiranti negli anni Venti e Trenta, e poi portato a fruizione soprattutto negli anni Sessanta sotto la leadership del presidente americano John F. Kennedy. Oggi, se vogliamo cambiare direzione e garantire un futuro ai nostri figli, serve una prospettiva di lungo termine per la crescita economica e il progresso sociale. Il leader politico americano Lyndon LaRouche propone di adottare un grande progetto come obiettivo per

l'umanità, capace di spingerci oltre i nostri limiti tecnologici attuali e porre le basi per uno sviluppo degno di essere chiamato tale: la colonizzazione di Marte. Questo obiettivo rappresenta una sfida che, lungi dall'essere un progetto di fantascienza, è sempre stato il fine vero del programma spaziale. Le missioni sulla Luna rappresentano il primo passo verso la presenza umana nello spazio, da dove potremo proiettarci verso il resto dell'universo. Ma per fare questo serve un grande sforzo in termini di investimenti tecnologici, che avrà grandi ricadute sulla nostra vita quotidiana. A differenza da chi vorrebbe andare nello spazio con l'equivalente della vecchia Fiat Uno, utilizzando essenzialmente le tecnologie già esistenti ed esponendo chi viaggia ai rischi di una permanenza nello spazio di molti mesi, LaRouche propone di sviluppare nuove tecnologie di propulsione basate sulla fusione nucleare. Il presupposto deve essere un'accelerazione costante che ridurrebbe i tempi di viaggio a pochi giorni. Naturalmente, lo sviluppo di questa tecnologia rivoluzionerà l'economia qui sulla terra. Invece di tornare a vivere nelle caverne come vorrebbero (per gli altri) Al Gore e gli ambientalisti che spingono sempre per la riduzione dell'attività umana, saremo in grado di fornire energia pulita e avanzata per la crescita di tutta l'umanità; e gli studi necessari sul corpo umano daranno grandi risultati nel campo medico. Oggi i governi e le banche centrali hanno speso decine di trilioni di euro per salvare le banche e i fondi che hanno speculato in mutui, commodities e titoli derivati; eppure quando si parla di grandi investimenti, per le infrastrutture, le imprese e le spese sociali, i soldi non ci sono. E' ora di ribaltare l'equazione. Investiamo nel futuro con i grandi progetti, con una forte spinta per l'indotto rappresentato dalle nostre piccole e medie imprese, e rimettiamo al centro l'economia reale.

Le proposte del Movisol:

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Grandi infrastrutture: Il Maglev Bergamo-Milano, un treno a levitazione magnetica che attraversa l'Italia Fusione nucleare: basta con la scusa che costa troppo e che ci vuole tanto tempo. Si spendono miliardi per le fonti rinnovabili che non saranno mai in grado di coprire il nostro fabbisogno energetico e che non rappresentano un miglioramento qualitativo in termini energetici. Serve un programma d'urto per il progresso. Nuova Bretton Woods: la riorganizzazione del sistema finanziario internazionale, eliminando i titoli tossici che hanno messo in ginocchio l'economia mondiale, e ristabilendo la separazione tra banche ordinarie e banche speculative sul modello Glass-Steagall che fu introdotta da Roosevelt e funzionò anche in Italia fino al 1993. Creiamo milioni di posti di lavoro nell'economia reale.

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stampato in proprio via Sauli 24 20127 Milano

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