SISTEMA ENDOCRINO ipotalamo ipofisi tiroide paratiroidi corteccia

March 23, 2018 | Author: Anonymous | Category: Scienza, Medicina, Endocrinologia
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SISTEMA ENDOCRINO 

ipotalamo



ipofisi



tiroide



paratiroidi



corteccia surrenale



midollare surrenale e paragangli



pancreas endocrino



chemocettori



timo



epifisi



sistema neuroendocrino diffuso



gonadi



placenta

Meccanismi patogenetici generali delle patologie delle ghiandole endocrine 

Ipofunzione endocrina primaria, la gh. non produce più ormoni per patologie proprie della ghiandola La secrezione ormonale può essere alterata a causa di tre meccanismi principali:





ipoplasia congenita della ghiandola



da distruzione delle cellule secretorie



difetto biochimico congenito nella sintesi di un ormone, di solito su base enzimatica

Ipofunzione endocrina secondaria, conseguente a: 



Iperfunzione endocrina primaria 



carenza di ormoni trofici che stimolano la gh.

neoplastica, di solito. La parte neoplastica continua a produrre ormoni ma non risponde ai meccanismi di feedback negativi

Iperfunzione endocrina secondaria 

ipersecrezione di ormoni trofici



a processi patologici in altri organi, per es. ipocalcemia → stimola le paratiroidi a produrre PTH



Endocrinopatie iatrogene, es. cortisone e ormoni usati come farmaci



Anomala degradazione ormonale, es. in conseguenza ad epatopatie



Endocrinopatie per mancata risposta delle cellule bersaglio, manca il feedback negativo

IPOFISI Organo centrale del sistema endocrino. Ha una stretta dipendenza dall’ipotalamo con il quale forma l’asse ipotalamo-ipofisi elemento anatomofunzionale di collegamento tra il SNC e l’ipofisi stessa. La ghiandola è formata da: 1



Adenoipofisi



Pars intermedia



Neuroipofisi, che è una vera e propria evaginazione del tessuto nervoso centrale essendo formata da assoni di origine ipotalamica e da cellule neurogliali.

Ciascuno degli ormoni dell’ipofisi anteriore è regolato da uno o più ormoni ipotalamici chiamati ormoni o fattori liberatori ed inibitori.

Tipi cellulari che compongono l’ipofisi Adenoipofisi: le cellule sono disposte in ammassi e cordoni in stretta connessione con i capillari sanguigni; in relazione alla loro affinità per i coloranti istologici sono state classificate in: 

cromofile 





acidofile che producono: ■

GH: ormone somatotropo (STH)



PRL: prolattina o ormone luteotropo (sono circa il 20% e aumentano con la gravidanza)

basofile che secernono: ■

ACTH: l’ormone adenocorticotropo



TSH : tireotropina (che sono circa il 5%)



FSH e LH: gonadotropine (nei maschi ICSH ovvero ormone che stimola le cellule interstiziali).

cromofobe, .di piccole dimensioni e molto numerose, contengono scarsi granuli e non si colorano né con i coloranti acidi né con quelli basici.

Pars intermedia: secerne l’ormone melanocito stimolante MSH. Neuroipofisi: produce dei granuli che contengono la vasopressina (ADH) e l’ossitocina.

ALTERAZIONI DELLO SVILUPPO Ipofisi accessorie 

nella mucosa faringea (ipofisi craniofaringea), cavallo e gatto



si presenta come formazioni cistiche che possono trasformarsi in neoplasie

Ipoplasia e aplasia 

bovini, suini



ereditaria (Guernsey e Jersey), associata ad altre anomalie endocrine e del SNC



In vitelli o agnelli nati da madri con forte intossicazione da vitamina A o Veratrum californicum

Cisti ipofisarie 

Cisti del dotto craniofaringeo

il dotto cranio-faringeo distale è una struttura embrionale che scompare alla nascita. Resti del dotto possono provocare l’insorgenza di formazioni cistiche che, in caso di rottura, determinano flogosi locale con successiva fibrosi che può comprimere:

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Ipofisi → diabete insipido e obesità



Chiasma ottico → difficoltà visiva .



Cisti derivate dall’ipofisi faringea che derivano dall'ipofisi accessoria craniofarinfea



Cisti derivate dalla mancata differenziazione dell’ectoderma orofaringeo della tasca di Rathke. Nanismo ipofisario



che doveva dare origine alle cellule ormonosecernenti dell'adenoipofisi



questo porta alla formazione di cisti multiloculari nella sella turcica



e provoca nanismo ipofisario (panipopituitarismo giovanile), nanismo armonico



Pastore tedesco (gene autosomico recessivo), i primi sintomi si manifestano a circa due mesi di età per la scarsa crescita e la permanenza della livrea da cuccioli.

Disturbi di circolo 

iperemia passiva



emorragie per vasculopatie

Alterazioni regressive 

atrofia senile



atrofia da neoplasie)



necrosi (epatite virale del cane, peste suina)

compressione

(cisti,

ascessi, Illustrazione 1: Panipopituitarismo giovanile

Ipertrofia e iperplasia 

fisiologica (gravidanza, lattazione)



secondario (ipotiroidismo, ecc)

PROCESSI INFIAMMATORI DELL’IPOFISI (IPOFISITI) 



Patogenesi: 

ematogena di agenti infettivi (embolie settiche), rare



per continuità da processi infiammatori limitrofi (meningite, encefalite, sinusiti, faringiti), più frequenti

Frequenza 





non rara (nel 7% dei bovini regolarmente macellati; fibrosi diffusa nel 22%, indice di un processo infiammatorio cronicizzato)

Sindrome da ascesso ipofisario: infiammazioni di tipo purulento a carico dell'ipofisi che si possono avere in seguito a complicazione di meningoencefalite acuta, da infezioni del setto nasale o lesioni alle corna, nei bovini (e nei suini), da Arcanobacterium pyogenes, 

Mycoplasma arginini (pecora e capra); Corynebacterium pseudotubercolosis (agnelli); Arcanobacterium pyogenes (suino)



listeriosi nella pecora (microascessi)



ascessi ipofisari nel cavallo

ipofisite piogranulomatosa actinobacillare, empiema della sella turcica, per estensione da lesioni di cavità nasali, dei polmoni e dell’orecchio medio (nei bovini)

Adenoipofisite linfocitaria 

Nel cane, associata ad atrofia delle ghiandole sebacee, con blefarite, dermatite, cute rugosa e secca per effetto di un'adenite sebacea cronica



Nelle bovine affette da malattia della Jena (ipofisite prob. immunomediata: autoanticorpi anti-ipofisi nell’80% dei soggetti affetti): rallentato accrescimento delle ossa del treno posteriore

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Ormoni ipofisari sono responsabili anche della produzione della melanina e del tropismo cutaneo e dell' accrescimento del pelo anche per i rapporti stretti che esistono tra ipofisi ed ipotalamo dove si trovano i centri termoregolatori → alterazioni nell'accrescimento del pelo: 

ipertricosi ipofisaria postaftosa delle vacche (c.d. vacche pelose) si può osservare un’ipofisite a focolai multipli prevalentemente linfocitari situati di preferenza nella parte anteriore della ghiandola.

Adenoipofisite emorragico-necrotizzante 

epatite di Rubarth del cane



peste suina

Altre cause di ipofisiti: 

Toxoplasmosi



tubercolosi (bovini, suini)



migrazioni di larve di parassiti.

NEOPLASIE DELL’IPOFISI Frequenti nei piccoli animali e nei cavalli, più frequenti quelle primarie 

Adenomi e carcinomi, nella maggior parte dei casi sono ormonosecernenti, soprattutto ACTH



craniofaringiomi



teratomi



neoplasie mesenchimali



neoplasie secondarie metastatiche



effetti endocrini (ipo/iperfunzione)



compressione, soprattutto dell'ipotalamo

Di solito sono molto vascolarizzate → colore rosso scuro

Adenomi e carcinomi ipofisari

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Molto più frequenti gli adenomi, spt nel cane



Fattore di rischio: disfunzioni endocrine



Molto comune nei ratti e topi di laboratorio



Nel cavallo (irsutismo)



adenomi cromofobi, acidofili e basofili



ormono-secernenti / non-ormono-attivi

I carcinomi, più rari, si accrescono più velocemente rispetto agli adenomi e non sono ormonoattivi: più una neoplasia è benigna più è differenziata e quindi è più facile che mantenga le attività proprie del tipo cellulare; più è maligna meno è differenziata e più facilmente perderà le sue attività

Adenoma corticotropo dell’adenoipofisi (adenoma secernente ACTH) 

secernente ACTH (sindrome da eccesso di cortisolo: malattia di Cushing)



cane (Boxer, Boston terrier, Barboncino), gatto, cavallo



cellule cromofobe grandi o piccole, ben differenziate, con rare mitosi,e secondo la disposizione di queste, possono essere di tipo diffuso o sinusoidale, positive per ACTH ed MSH

Adenoma della pars intermedia Non è chiaro se derivi veramente dalla parte intermedia 

Può essere ormono-attivo (ACTH) o no



cavallo, cane



cellule in cordoni o nidi attorno ai capillari o a setti di tessuto connettivo; grandi, talvolta formano strutture follicolari con colloide densa e acidofila; in altre aree strutture a palizzata attorno ai vasi.



poliuria, polidipsia, iperfagia, sonnolenza, ipertermia intermittente e irsutismo, probabilmente dovuto a: 

compressione sull’ipotalamo



secrezione dei peptidi derivati dalla propiolipomelanocortina (MSH, beta-END)

• Adenoma cromofobo dell’adenoipofisi (non ormonoattivo) – cane, nel gatto, nel vitello – ipopituitarismo e disturbi neurologici • Adenoma acidofilo dell’adenoipofisi – Raro, gatto, bovino, coniglio, pecora, capra – produce GH o PRL – assottigliamento delle ossa del cranio, iperplasia delle paratiroidi, nefrite cronica, osteodistrofia fibrosa, atrofia muscolare, diabete mellito • Adenoma basofilo dell’adenoipofisi – il più raro, può produrre TSH (gozzo) • Carcinomi – più rari dei corrispondenti adenomi • Craniofaringioma – benigno, deriva dalla tasca di Rathke, panipopituitarismo e nanismo, atrofia delle ghiandole endocrine • Metastasi – carcinomi, TVT, melanomi

IPOFUNZIONE IPOFISARIA • Ipofunzione adenoipofisaria (panipopituitarismo) – congenita: nanismo ipofisario • armonico: carenza di GH • disarmonico: carenza di TSH 5

– acquisita: morbo di Simmonds (cachessia ipofisaria) • dimagrimento e anoressia, atrofie diffuse, anelasticità cutanea, ipotermia, ipotensione, steatosi del fegato, oliguria, anuria, cachessia fino alla morte • Ipofunzione neuroipofisaria – Sindrome adiposo-genitale (distrofia di Babinski-Froelich), obesità ed ipogonadismo, rara negli animali, per neoplasie sellari – Diabete insipido. Insufficiente secrezione di ADH, si osserva soprattutto in bovini, equini e cani, poliuria, e polidipsia, secchezza della cute e delle mucose, alopecia e diminuzione della salivazione, con disturbi della termoregolazione, alterazioni della psiche, disturbi dell'appetito, se coesistono lesioni ipotalamiche.

IPERFUNZIONE IPOFISARIA • GIGANTISMO IPOFISARIO – iperproduzione di GH nel periodo pre-pubere, esagerata e rapida crescita in lunghezza dello scheletro, con rallentata ossificazione; astenia ed ipogenitalismo – stato segnalato nel cane, associato a diabete insipido e a sindrome adiposo-genitale. • ACROMEGALIA – ipersecrezione di GH post-puberale, aumento del sistema scheletrico, che non potendosi sviluppare in lunghezza, si deforma soprattutto nelle estremità – sviluppo eccessivo dei tessuti molli, macroglossia, frequenti disturbi sessuali • SINDROME DI CUSHING. • IPERFUNZIONE IPOFISARIA SECONDARIA A PATOLOGIE INTERCORRENTI – encefalopatia epatica – scrapie

SURRENALI 



Corticale (origine mesodermica) 

zona glomerulare o arciforme, cellule colonnari, secrezione di mineralcorticoidi (spt ALDOSTERONE).



zona fascicolata, il 70% della corticale, glucocorticoidi (spt CORTISOLO).



zona reticolare, steroidi sessuali (spt ANDROGENI).

Midollare (deriva dall’ectoderma delle creste neurali): 

cellule gangliari simpatiche cromaffini (feocromociti): catecolamine,

Sono 2 gh. in 1, sia dal punto di vista istologico che embriologico, sono cell. completamente diverse.

Processi regressivi Atrofia della corticale 

Idiopatica



Senile



Da inibizione iatrogena, se l'animale è sottoposto ad un trattamento protratto con corticosteroidi si osserva una progressiva atrofia della corticale, motivo per cui non si sospendono mai bruscamente queste terapie ma si cala progressivamente la dose per dare tempo alla gh. di riattivarsi

Steatosi 

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nella corticale, cane, gatto, cavallo



mioglobinuria parossistica, brucellosi, obesità, gestazione.

Amiloidosi 

della corticale, rientra nelle forme sistemiche secondarie, uno degli organi in cui si vede più frequentemente (insieme a fegato, reni, linfonodi e milza)

Illustrazione 2: Corticale giallo-arancione e aumentata di volume per l'amiloidosi

Illustrazione 3: Sostanza amiloide, acidofila amorfa nell'interstizio che determina atrofia da compressione sulle cell. secernenti e quindi insufficienza

Pigmentazioni 

melanosi nella capsula e nella zona glomerulare nei ruminant



lipofuscinosi nella zona sub-capsulare di bovini di razza Frisona o Ayrshire



emosiderosi per emorragie locali, anemia infettiva equina, emosiderosi generalizzata



porfirosi

Cisti 

bovini, cani ed equini



da emorragie o forme colliquative locali

Calcificazioni 

frequente nei gatti adulti (30%),causa è sconosciuta.

Necrosi ed emorragie Fenomeni di tipo emorragico sono tipicamente associati a setticemia, conseguente a grave indebolimento delle pareti vascolari, un po' in tutti gli organi. Conferma di un decesso per stato tossico-setticemico è il riscontro di gravi emorragie a livello di surrenali, fino alla necrosi colliquativa-emorragica (responsabile del crollo del metabolismo che si ha nello shock setticemico; non c'è più produzione di cortisolo importante per contrastare gli effetti dell'infiammazione) Non ci sono però lesioni patognomoniche. 

Rammollimento, colliquazione, infarcimento emorragico



apatia, anoressia, vomito, diarrea, collasso circolatorio periferico, miastenia ed ipotermia



per processi tossico-infettivi setticemici 

feti bovini abortiti per IBR (herpesvirus)



salmonellosi acuta nei cavalli adulti (Salmonella tyhimurium)



setticemie da coliformi e da streptococchi negli animali giovani



setticemia emorragica nei bovini



morbo coitale maligno del cavallo e carbonchio ematico dei ruminanti (Infarti emorragici)

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 

Rift Valley fever

Da microarterite in corso di insuff. renale cronica

PROCESSI INFIAMMATORI (surrenaliti o adrenaliti o epinefriti) 

SURRENALITI ACUTE 



SURRENALITI APOSTEMATOSE 





in corso di malattie acute setticemiche

di solito di origine embolica con formazione di ascessi

SURRENALITI INTERSTIZIALI (forme croniche) 

infiltrati linfoplasmocitari o linfoistiocitari



malattia di Aujeszky, afta, PMWS, LES, pemfigo, rogna demodettica

SURRENALITI GRANULOMATOSE 

TBC, uomo, bovini, suini e carnivori



da miceti nel cane e nel gatto (Histoplasma capsulatum, Coccidioides immitis e Cryptococcus neoformans)

IPERTROFIA E IPERPLASIA Le cell. che compongono le gh. vengono considerate STABILI, cioè non vanno incontro a continua proliferazione (al contrario della cute), ma in condizioni di necessità possono acquisire attività rigenerativa andando incontro sia ad ipertrofia che ad iperplasia. Le cell. LABILI vanno incontro solo ad iperplasia cioè aumentano di numero Le cell. PERENNI, in cui non è possibile la rigenerazione (come i neuroni e le cell. muscolari), vanno incontro, se stimolate, solo ad ipertrofia cioè aumentano di V

Ipertrofia della corticale 

FISIOLOGICA : quando c'è richiesta maggiore di ormoni surrenalici 



COMPENSATORIA 



gravidanza, lattazione, estro, castrazione, cisti ovariche, pseudo-ermafrodismo

ablazione di una surrenale

IN CORSO DI: 

adenoma corticotropo dell’ipofisi



pielonefrite nel bovino



chetosi primaria del bovino



malattie tossico-infettive



tubercolosi

Iperplasia della corticale 

NODULARE: molto frequente nel CANE, CAVALLI e GATTI anziani.



DIFFUSA: aumento uniforme, di solito bilaterale, in risposta ad una ipersecrezione autonoma di ACTH per un adenoma corticotropo ipofisario.

Iperplasia della midollare 

in bovini macellati nel quadro di disendocrinie generali



possono precedere lo sviluppo di feocromocitomi nel bovino (paragangliosi)

NEOPLASIE 8





Della corticale 

Adenoma/carcinoma corticosurrenalico



Mielolipoma (lipoma = perché c'è una componente di tess. adiposo), ectopie di midollo osseo che possono accrescersi nelle surrenali; quando c'è attivazione dell'emopoiesi extramidollare vengono coinvolte anche queste gh., quindi non è strano che si possano formare anche tumori di questo tipo



Linfoma, in corso di malattia linfomatosa generalizzata

Della midollare 

Feocromocitoma



Neuroblastoma



Ganglioneuroma

Di solito si distinguono solo a livello istologico o con l'immunoistochimica

Tumori della corticale delle surrenali ADENOMA 

cani anziani, cavalli, bovini, capre e pecore. Incidenza maggiore negli arieti castrati rispetto a quelli interi.



MACRO: noduli singoli anche voluminosi, ben delimitati, di colore rosso o giallastro (elevato contenuto lipidico)



MICRO:cellule ben differenziate in nidi o trabecole separate da spazi vascolari. Citoplasma acidofilo e vacuolizzato per la presenza di lipidi.



Possono essere ormonosecernenti, di solito corticosteroidi

CARCINOMA DELLA CORTICALE 

E’ più raro dell’adenoma,



bovini e cani anziani



Solo alcuni sono ormono-secernenti con produzione di cortisolo.



rari casi di carcinomi secernenti aldosterone causa di grave ipopotassiemia



MACRO: voluminosi colore giallo ocra o bruno-rosso, tendono ad invadere tutta la ghiandola e i tessuti circostanti, nel 60% dei casi la vena cava posteriore



MICRO





cellule grandi, poliedriche



citoplasma vacuolizzato per la ricchezza di lipidi,



nucleo vescicoloso e nucleolo prominente



Suddivise in lobuli e nidi da uno stroma fibrovascolare.

METASTASI: frequenti; fegato, polmoni, reni e linf. Meseraici, tramite l'invasione della vena cava caudale

Tumori della midollare del surrene FEOCROMOCITOMA 

dalle cellule cromaffini della midollare delle surrenali o dei paragangli simpatici

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Più frequenti nei bovini e nei cani, rari negli altri animali domestici.



feocromocitoma maligno: infiltrante e metastatizzante (polmoni, linfonodi regionali, fegato), di solito sono benigni e si accrescono lentamente



talvolta ormono-secernenti, provocano: 



Aritmie, tachicardia, ipertensione, ipertrofia cardiaca, sclerosi delle arteriole, collasso cardiocircolatorio.

Colore di solito rosso scuro

IPOCORTICOSURRENALISMO 

insufficiente produzione di glicocorticoidi e/o mineralcorticoidi, raro



anoressia, vomito, diarrea e ottundimento del sensorio



carenza di aldosterone: iponatremia, iperpotassemia, ipotensione, deficit della gittata sistolica e shock ipovolemico



Mal bronzino (iperpigmentazione cutanea).



PRIMITIVO o MORBO DI ADDISON





deficienza sia di glicocorticoidi che di mineralcorticoidi



Nel CANE, atrofia idiopatica bilaterale della corticale delle surrenali, con surrenalite linfocitaria prob. immunomediata



idiopatico,sclerosi, neoplasie, ascessi, necrosi

SECONDARIO 

deficienza di ACTH ipofisario e quindi di glicocorticoidi



la secrezione di aldosterone rimane inalterata

IPERCORTICOSURRENALISMO 

Eccesso di mineralcorticoidi (sindrome di Conn)



Eccesso di glicocorticoidi (sindrome di Cushing) soprattutto nel cane.



Eccesso di androgeni (sindrome adreno-genitale).



Nel cane il 15% dei casi è dovuto a tumore delle surrenali, nel restante 85% dei casi la sindrome risale ad una lesione ipofisaria (sia anteriore che intermedia), idem nel gatto.

Cushing primario: neoplasia (o iperplasia nodulare, rara) ormonosecernente della surrenale → produzione di cortisolo Cushing secondario: tumore dell'ipofisi che produce ACTH → iperplasia della surrenale che produce cortisolo Cushing iatrofeno: conseguente all'assunzione di cortisonici → atrofia della corticale Sindrome paraneoplastica: neoplasia differenziata in modo anomalo può produrre polipeptidi con azione ormonosimile (di solito: PTH, ACTH, insulina) es. tumore primitivo del polmone

Disturbi del metabolismo

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Rallentamento del metabolismo proteico



Attivazione del metabolismo glucidico



Deposito di grassi

IPERCORTICOSURRENALISMO

Metabolismo glucidico

Metabolismo lipidico

Metabolismo proteico

Iperglicemia protratta

Polifagia, obesità, distribuzione atipica del grasso sottocutaneo

Assottigliamento, ipotonicità della cute, scarsa cicatrizzazione, fragilità vascolare, muscoli flaccidi

Diabete mellito

TIROIDE 

Follicoli



cellule follicolari





colloide (tireoglobulina)



TSH



T3 e T4

cellule parafollicolari (cellule C) 



Alterazioni postmortali 





calcitonina

rapida autolisi

Alterazioni di sviluppo 

aplasia/ipoplasia



tiroidi accessorie



cisti d. tireoglosso

Atrofia 

senile



da insufficienza ipofisaria



compressione



sclerotica



Corpora amilacea



Amiloidosi



Pigmentazioni 



Necrosi 



lipofuscinosi

ischemica

Calcificazioni 

mineralizzazione della colloide



distrofica

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Metaplasia 

ossea (senile)



squamosa (ipovit. A)

IPERTROFIA / IPERPLASIA GOZZO o STRUMA GOZZO = Aumento di V della tiroide 

Semplice oppure associato ad altre patologie



diffuso o nodulare



simmetrico o asimmetrico



acquisito o congenito



associato o no ad ipo/ipertiroidismo



associato o no a carenza di iodio nella dieta

Classificazione del gozzo Da un punto di vista anatomo-patologico: 



Gozzo diffuso aumento importante ed uniforme di tutta la tiroide 

parenchimatoso



colloide

Gozzo nodulare aumento non uniforme dovuto alla crescita di noduli nel tess. tiroideo

Patogenesi del gozzo parenchimatoso diffuso: Dieta carente di iodio

Composti gozzigeni che interferiscono con la tiroxinogenesi

Difetto enzimatico nella biosintesi degli ormoni tiroidei

Carenza di ormoni tiroidei Ipersecrezione di TSH Iperstimolazione della tiroide

GOZZO PARENCHIMATOSO DIFFUSO

GOZZO PARENCHIMATOSO DIFFUSO 

Associato ad ipotiroidismo



carenza di iodio



composti gozzigeni 

piante (tutte le brassicacee, trifoglio bianco, cavolo) ■



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tiocianati che competono con gli ioduri (raro)

farmaci (resorcinolo, fenilbutazone, sulfamidici)

Aumento di volume e numero delle cellule follicolari

■ 

inibiscono la sintesi della tirosina

tireostatici (metiltiouracile, tiouracile, propiltiouracile, feniltiouracile, metimazolo) → usati per la terapia dell'ipertiroidismo e come frode: ipotiroidismo = ritenzione idrica → aumento di peso ■

bloccano l’ossidazione dello iodio

IPERPLASIA ED IPERTROFIA TSH INDOTTA NELLE CELLULE FOLLICOLARI



epitelio follicolare da cubico a cilidrico



aree di pluristratificazione



gemme epiteliali iperplastiche con aspetti papillari



lume follicolare ridotto e con contorni irregolari

GOZZO PARENCHIMATOSO CONGENITO 

Congenito ma non ereditario



per carenza di iodio protratta nella madre per tutta la gravidanza



associato a distocie, ritenzione placentare, mixedema, alopecie, edema laringeo



suinetti, agnelli, vitelli



gozzo parenchimatoso microfollicolare 

numerosi follicoli piccoli e irregolari



privi di colloide



epitelio batiprismatico



proliferazioni papillari endoluminali

Gozzo parenchimatoso congenito da eccesso di iodio 

Puledri nati da cavalle alimentate con alghe marine secche (eccesso di iodio)



iperplasia tiroidea con gozzo evidente



livelli ematici di iodio più elevati del normale





concentrazione placentare nel feto



lattazione

interferenza (saturazione) con la sintesi di ormoni tiroidei 

abbassamento del livello di tiroxina



secrezione compensatoria di TSH



iperplasia della tiroide

GOZZO COLLOIDE

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fase involutiva del gozzo parenchimatoso diffuso negli animali giovani e negli adulti 

dopo che quantità sufficienti di iodio sono state aggiunte alla dieta in animali con gozzo parenchimatoso da deficienza di iodio



in animali vecchi quando la richiesta di tirosina è diminuita



Le cellule follicolari iperplastiche continuano a produrre colloide, ma l'endocitosi della colloide è ridotta a causa della diminuzione di TSH ipofisario in risposta a valori ematici normali di tirosina e triiodotironina.



Tiroide ingrossata, molle, anche cistica



follicoli ectasici, con ristagno di colloide ed epitelio piatto



accumulo di colloide, uniforme e ipereosinofila



rivestimento epiteliale molto basso e talvolta endoteliforme, senza vacuoli di endocitosi



accumulo di colloide uniforme ed ipereosinofila



rivestimento epiteliale molto basso e talvolta epiteliforme, senza vaculo di endocitosi



atrofia da compressione anche dello stroma interfollicolare



fusione dei follicoli per rottura dei setti interfollicolari che origina cavità cistiche (gozzo colloide cistico)

Gozzo nodulare (gozzo adenomatoso) 

iperplasia nodulare tipica degli animali anziani (bovini, cavalli, cani, gatti)



ipertrofia bilaterale con noduli distinti, 

singoli o multipli, dimensioni variabili, deformanti, sporgenti, ben demarcati, non capsulati



I lobi colpiti sono moderatamente ingrossati e con contorni irregolari



endocrinologicamente inattivo oppure attivo (ipertiroidismo)



reperto accidentale alla necroscopia



non deve essere confuso con neoplasie (lesione similneoplastica)



aspetto istologico del gozzo nodulare:





alternarsi di aree di gozzo parenchimatoso e colloide



masserelle solide di cellule epiteliali iperplastiche



proiezioni papillari intraluminali



altri follicoli involuti e pieni di colloide densa e acidofila

differenziazione rispetto ad adenomi: 

non sono capsulati



non provocano compressione del parenchima adiacente



sono multipli

Gozzo disormonogenetico ereditario 

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incapacità congenita sintesi adeguata ormone tiroideo 

alterazione nella sintesi delle tireoglobulina, mentre la captazione dello iodio è normale



difetto nell'RNAm della tireoglobulina (trascrizione aberrante)



difetto nel trasporto di RNAm dal nucleo al reticolo endoplasmatico



carattere ereditario autosomico recessivo: 

pecore (Corriedale, Dorset Horn, Merino, Romney Marsh), bovini (Afrikander) e capre (Saanen, olandesi), cani (Schnauzer giganti)



sintomi: grave ipotiroidismo (crescita subnormale, mixedema, alopecia, debolezza, letargia, morte



macro: aumento di volume simmetrico



micro: iperplasia diffusa delle cellule follicolari, follicoli collassati per mancanza di colloide (marcata endocitosi)

PROCESSI INFIAMMATORI (tiroiditi) 

Poco frequenti, in bovini, cani e cavalli



TIROIDITI SEMPLICI: processi flogistici aspecifici 

traumi, compressioni, contusioni, ferite, setticemie



aumento di volume, iperemia, infiltrazione di mononucleati



TIROIDITI PURULENTE (ascessuali o flemmonose)



STRUMITE gozzo infiammatorio processo infiammatorio che si è instaurato sul gozzo



TIROIDITI CRONICHE: atrofia sclerotica



TIROIDITI LINFOCITARIE: autoimmuni. Determinano atrofia e quindi insufficineza tiroidea



TIROIDITI SPECIFICHE GRANULOMATOSE 

tubercolosi miliare, nel suino



tiroidite actinogranulomatosa nel bovino



tiroidite granulomatosa da Nocardia asteroides nel cane

Tiroiditi autoimmuni 

La tiroide è frequente bersaglio di malattie autoimmuni perché ricca di strutture a carattere antigenico, potenziale bersaglio di una reazione immunitaria: 

tireoglobulina, antigene secondo della colloide (CA2), T3, T4, antigeni microsomiali (intracitoplasmatici, membrana lipoproteica delle vescicole microsomiali), recettori per il TSH, altri antigeni di membrana



NON sono antigeni segregati (la tireoglobulina era ritenuta tale):



predisposizione: difetto genetico nei linfociti T soppressori (che non inibirebbero l'azione dei linfociti T autoreattivi)



causa "scatenante”: infezioni virali o batteriche o tiroiditi da cause ignote, che attivano una reazione linfocitaria, non adeguatamente modulata dai linfociti Ts (effetto citotossico diretto ed anticorpo dipendente)



Nell'uomo: tiroidite di Hashimoto



Nel Cane : TIROIDITE LINFOCITARIA



Danese, Setter irlandese, Old English sheep dog, Borzoi



gatto, capra



produzione di autoanticorpi anti-tireoglobulina nel 48 al 59% dei cani con ipotiroidismo (anche anti T3, T4 e Ag microsomiali)



MACRO: poco apparente (lieve aumento o diminuzione di volume)



MICRO: infiltrato linfocitario diffuso o multifocale, con anche plasmacellule e macrofagi che distrugge il parenchima



aggregazione dei linfociti in centri linfoidi con centro germinativo

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evoluzione in sclerosi con ipertrofia compensatoria dei rimanenti follicoli



possibile l’evoluzione in adenocarcinomi



difficile da diagnosticare: nella fase iniziale acuta, quando ci sarebbe un lieve aumento di V della tiroide, passa generalmente inosservata, quando cronicizza l'infiltrazione di linfociti nell'interstizio da atrofia da compressione nel tessuto tiroideo, per cui dal punto di vista clinico, macroscopico e palpatorio non di apprezza niente di particolare

NEOPLASIE DELLA TIROIDE 

Più comuni nel cane (0,8- 8,7% di tutte le neoplasie), soprattutto carcinomi



meno nel gatto (soprattutto adenomi) e ancor meno nel cavallo (nel cavallo sono più frequenti le iperplasie rispetto alle neoplasie)



rare nei bovini, ovini e suini



aumenta il rischio con l’età (cani: 9-10 anni, gatti: 12-15)



razze canine più predisposte: Beagle, Pastore delle Shetland, Old English sheep dog, Boxer, Cairn terrier e Golden retriever.



Ormonosecernenti e non



Adenomi, carcinomi più frequenti



neoplasie del residuo del dotto tireoglosso



neoplasie delle cellule parafollicolari (cellule C) e tumori ultimobranchiali

Adenomi tiroidei 

Neoplasie ben circoscritte 

proliferazione ghiandolare distrettuale



separata dal restante parenchima tiroideo da una capsula (a differenza dei noduli iperplastici)



Possono derivare da preesistenti iperplasie multinodulari



comuni in gatti, anche cavalli, cani



spesso riscontro necroscopico occasionale



colore biancastro o bruno-rossiccio, a superficie liscia



talvolta aree cistiche o necrotiche o emorragiche



follicolare (macro o microfollicolare)





cistico



trabecolare (o embrionale)



ossifilo (acidofili o di Hurtle).

Papillare

Carcinomi tiroidei

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Nel cane sono molto più frequenti degli adenomi rari nelle altre specie



considerevole ingrossamento di uno o di entrambi i lobi



scarsamente capsulati



spesso altamente aggressivi: (anche se hanno un aspetto ben differenziato che potrebbe suggerire un basso grado di malignità) 

invasione delle strutture adiacenti (trachea, muscoli, esofago, laringe, nervi, ecc)



anche estensione fino al torace





metastasi ai linfonodi regionali (retrofaringei, cervicali profondi, mandibolari)



metastasi ai polmoni ed in altre sedi

anche in tessuto tiroideo ectopico (mediastino, cuore, lingua) a livello del dotto tireoglosso

 

elevata cellularità, pleomorfismo cellulare



follicolare



papillare



solido



indifferenziato



a cellule giganti



misto maligno



spesso forme miste solido-follicolari

Illustrazione 4: Carcinoma tiroideo con metastasi polmonari

Neoplasie delle cellule parafollicolari (cellule C) 

In cane, cavallo, pecora



Più frequenti nei tori



Nell’uomo: carcinoma midollare (più frequente nella donna)



può essere associato ad altre neoplasie endocrine (neoplasia endocrina multipla) es. Feocromocitoma, adenoma delle paratiroidi, adenoma dell’ipofisi (uomo, toro): neoplasia familiare a trasmissione autosomica dominante



possibile ruolo eziopatogenetico di una dieta ipercalcemica



spesso ormonosecernenti (calcitonina): (promuove la mineralizzazione del tess. osseo) 

ipocalcemia, osteosclerosi vertebrale, osteoartrosi



ADENOMI: piccoli (max 3 cm), ben delimitati



CARCINOMI: multinodulari, anche voluminosi, con deposito di sostanza amiloide



TUMORI ULTIMOBRANCHIALI: neoplasia di cellule “fetali” con caratteri follicolari e parafollicolari

IPOTIROIDISMO 

IPOTIROIDISMO PRIMARIO



ipotiroidismo congenito





da difetto congenito di sviluppo della tiroide



da difetto ereditario nella biosintesi di ormoni tiroidei

ipotiroidismo acquisito 

primitivo idiopatico (atrofia follicolare idiopatica)



da tiroidite cronica (tiroiditi autoimmuni)



da distruzione della ghiandola causata da tumori



da carenza o eccesso di iodio



da sostanze gozzigene o da farmaci



da asportazione chirurgica della tiroide



IPOTIROIDISMO SECONDARIO



di origine ipofisaria

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di origine ipotalamica

Disturbi funzionali nell'ipotiroidismo 

NEI NEONATI E NEI CUCCIOLI (GOZZO CONGENITO):



cretinismo (rallentato sviluppo del SNC)



mixedema (ridotta distruzione di glicosaminoglicani)



nanismo ipotiroideo (ritardata ossificazione encondrale)



NEGLI ANIMALI ADULTI



ipercheratosi ed iperpigmentazione cutanea (acanthosis nigricans), alopecie simmetriche



mixedema, obesità, azospermia, anestro, perdita della libido



anemia normocitica e normocromica (� sintesi di Hb, � assorbimento intestinale di Fe e folati)



ipercolesterolemia (� metabolismo dei lipidi): aterosclerosi vascolare, lipidosi glomerulare



neuropatie periferiche e miopatie

Ipertiroidismo 

NELL’UOMO



iperplasia primitiva della tiroide o morbo di Graves-Basedow



nodulo iperfunzionante (cd. adenoma tossico)



NEL CANE



predisposizione genetica razza pechinese



NEL GATTO



animale in cui si osserva più frequentemente (età 10-18 anni)



iperplasia follicolare nodulare o un adenoma o carcinoma



polifagia, polidipsia, poliuria, diarrea,vomito saltuario, iperattività, convulsioni, depressione e anoressia, tachicardia, cardiomegalia per l'ipertrofia del ventricolo sinistro

PARATIROIDI 

4 piccole ghiandole (2 nel suino)



cellule principali: 

chiare



scure



cellule ossifile



cellule transizionali



producono paratormone (PTH): ipercalcemizzante

ALTERAZIONI DI SVILUPPO 

aplasia



paratiroidi accessorie



cisti paratiroidee

ALTERAZIONI REGRESSIVE 

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atrofia (senile, da compressione, per ipercalcemia cronica da altre cause come intossicazione cronica da vit. D)



pigmentazioni patologiche



Asportazione accidentale delle paratiroidi insieme alla tiroide (da correggere farmacologicamente)

DISTURBI DI CIRCOLO 

emorragie (leptospirosi, stricnina)

INFIAMMAZIONI 

paratiroidite linfocitaria (immunomediata)

PROCESSI IPERPLASTICI 

iperplasia diffusa 



secondaria a insufficienze renali (iperparatiroidismo nutrizionale)

croniche,

carenza

di

calcio,

eccesso

di

fosforo

iperplasia nodulare 

primaria, singoli noduli non capsulati, simili ad adenomi

NEOPLASIE 

rare



adenomi e carcinomi



responsabili di iperparatiroidismo primario

IPERPARATIROIDISMO PRIMARIO  iperplasia primaria (idiopatica)  

iperplasia nodulare: singoli noduli non capsulati, simili ad adenomi

adenomi e carcinomi ormonoattivi

 rari SECONDARIO ad ipocalcemia/iperfosfatemia indotta da cause diverse: 



insufficienza renale cronica 

il filtro glomerulare trattiene il fosforo



ipovitaminosi D

nutrizionale 

carenza di Calcio e/o vit. D



eccesso di fosfati e/o ossalati (chelanti del Ca), soprattutto negli erbivori



malassorbimento intestinale

PSEUDOIPERPARATIROIDISMO Più frequente nel cane 



Sindrome paraneoplastica 

tumore delle gh. perianali



linfoma

demineralizzazione generalizzata dello scheletro

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 

mineralizzazione dei tessuti molli 



fratture multiple, riassorbimento subperiostale, perdita della lamina dura intorno ai denti con caduta dei denti, diminuzione generalizzata della densità ossea

calcificazioni metastasiche soprattutto nei tess. in cui di ha l'eliminazione di valenze acide che facilitano la precipitazione dei sali di Ca (parete dello stomaco, polmoni, reni, intima dei grossi vasi dove c'è molta elastina)

osteodistrofia fibrosa 

iperostosi soprattutto facciale per un'intensa proliferazione di osteoblasti e deposito di osteoide scarsamente mineralizzata e tessuto fibroso (mandibola di gomma)

IPOPARATIROIDISMO 



PRIMARIO 

idiopatico (genetico, sindrome di De George)



funzionale (nei cuccioli nati da madri con iperparatiroidismo)

SECONDARIO 

processi infettivi (cimurro),



atrofia da compressione o da ipercalcemia protratta,



ablazione chirurgica totale o parziale (spesso accidentale),



invasione da neoplasie primarie o metastasiche nella regione cervicale,



radiazioni ionizzanti, traumatismi



Sintomatologia acuta: ipocalcemia: tetania



Sintomatologia cronica: alopecia, secchezza della pelle, fragilità delle unghie e dei denti, prurito, cataratta mono o bilaterale, alterazioni della conduzione cardiaca, iperestesia nervosa.



Nei giovani disturbi nello sviluppo delle ossa e dei denti.

IPERPLASIE E TUMORI IPERPLASIA per ipossia cronica (anche permanenza ad alte quote) NEOPLASIE (chemodectomi o paragangliomi non cromaffini)

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cani (maschi con più di 8 anni), gatti, bovini, pecore.



razze brachicefale più predisposte delle altre all’insorgenza di questi tumori (Bulldog, Boxer Boston terrier)



rischio 10 volte superiore nei soggetti che vivono ad alte quote



non secernenti, disturbi clinici perché occupano spazio



chemodectomi dei corpi aortici (TUMORI DELLA BASE DEL CUORE) ■

compressione sugli atri e/o la vena cava,



scompenso cardiaco



dispnea, cianosi, tosse, difficoltà alla deglutizione, vomito, idrotorace, idropericardio, ascite, edema del tessuto sottocutaneo della testa e del collo, congestione passiva del fegato



colore biancastro, multilobulari, in sezione aree emorragico-necrotiche, tendono a circondare i tronchi vasali maggiori alla base del cuore



i carcinomi infiltrano la parete dell’arteria polmonare e formano delle proiezioni papillari nel lume o invadono pericardio o atrio cardiaco



metastasi rare (polmone e fegato)



tumori dei corpi carotidei: 

presso la biforcazione della carotide comune nell’area cervicale craniale



masse unilaterali, a lenta crescita. ■

adenomi ben capsulati, rotondeggianti, piccoli (1 - 4 cm), superficie liscia, biancastri, duri, appaiono molto vascolarizzati, strettamente adesi all’avventizia della carotide.



tumori maligni dei corpi carotidei sono più grandi (fino a 12 cm) di diametro), degenerazione cistica ed emorragie, invasivi; metastasi nel 30% dei casi (polmoni, linfonodi, pancreas, rene e fegato);



deviazione dorso-laterale della trachea

Quadro istologico dei chemodectomi (corpi carotidei ed aortici) 

cellule cuboidali o poliedriche ravvicinate



suddivise in lobuli da trabecole connettivali disposte con regolarità attorno ai capillari



citoplasma debolmente acidofilo, finemente granulare e vacuolato



frequenti aree di necrosi



cristalli di colesterolo

PANCREAS ENDOCRINO ISOLE DI LANGERHANS:  cellule α (A) secernono il glucagone (iperglicemizzante) 

cellule β (B) producono insulina (ipoglicemizzante, fovorendo l’utilizzazione del glucosio)



cellule C: solo nella cavia



cellule D (δ) somatostatina, inibisce la secrezione sia dell'insulina che del glucagone



cellule F o D2 producono il polipeptide pancreatico (PP) che inibisce la contrazione della cistifellea e la secrezione enzimatica del pancreas

Insufficienza del pancreas endocrino: DIABETE MELLITO 

Insufficiente secrezione di insulina da parte delle cellule β (ipoinsulinismo) 

iperglicemia e glicosuria, acidosi



diabete di tipo I (insulino dipendente) (distruzione di più dell’80% delle cellule β)



diabete di tipo II (non-insulino dipendente - controllabile con la dieta) (10-50%)



in patologia animale sono soprattutto del tipo I



PRIMARIO: insuliti autoimmuni, intossicazioni, amiloidosi, base genetica, pancreatiti croniche, afta, parvovirus, BVD



SECONDARIO: ad altre endocrinopatie (ipercorticismo, ipertiroidismo)

Lesioni sistemiche secondarie al diabete: 

Cataratta



Steatosi epatica



infezioni secondarie



Neuropatia diabetica (anche del SNA: atonia gastrointestinale, alterazioni del ritmo cardiaco, ipertensione)



Microangiopatie (retinopatia diabetica, aneurismi, aterosclerosi)



Nefropatia diabetica: glomerulosclerosi diffusa o nodulare (noduli scleroialinosici) 21

Iperfunzione del pancreas endocrino: IPERINSULINISMO 

abbassamento della glicemia: debolezza, vomito, tremori, convulsioni



i sintomi recedono rapidamente dopo iniezione di glucosio.



ipertrofia delle isole di Langerhans 

nel cavallo nell’adenoma cromofobo della pars intermedia dell’ipofisi,



neoplasia/iperplasia delle isole di Langerhans nei cavalli anziani



sperimentalmente nel suino dopo resezione chirurgica parziale



neoplasie isole pancreatiche (insulinomi o tumori a cellule β).



cani gatti bovini furetti, anziani



generalmente ormonoattivi



adenomi (piccoli, sferoidali, delimitati, grigiogiallognoli)



Carcinomi (voluminosi, infiltranti, lobulati, metastasi)

Molto più rari: glucagonomi – gastrinomi Raramente secernenti gastrina, secretina, glucagone, somatostatina, ecc.

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