Storia di un assassino

March 20, 2018 | Author: Anonymous | Category: N/A
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CONSTANTIN FILM e BERND EICHINGER presentano

Profumo storia di un assassino Un film di Tom Tykwer Film / Una produzione Bernd Eichinger con

Ben Whishaw Alan Rickman Rachel Hurd-Wood e

Dustin Hoffman sceneggiatura di

Andrew Birkin & Bernd Eichinger & Tom Tykwer dal romanzo di

Patrick Süskind distribuzione

www.medusa.it

Uscita: Nazionalità: Durata:

22 settembre 2006 Germania 147 minuti

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IL CONTENUTO IN BREVE Jean-Baptiste Grenouille (BEN WHISHAW) nasce in circostanze indecorose al mercato del pesce di Parigi nel 1738. Sin da piccolo, si rende conto di essere dotato di un olfatto molto raffinato e acuto. Dopo essere sopravvissuto al duro lavoro in una conceria, il giovane comincia l’apprendistato presso il profumiere Baldini (DUSTIN HOFFMAN). In breve, supera il maestro nell'arte di mescolare le essenze che diventano però la sua ossessione, un’ossessione che lo allontanerà dalla compagnia degli uomini. Ossessionato dall’idea di preservare gli aromi umani, uccide senza alcun problema delle ragazze il cui profumo gli ha dato alla testa. Ma la storia giunge ad una svolta quando, diretto verso la metropoli del profumo, Grasse, Grenouille si imbatte nella bella Laura (RACHEL HURD-WOOD), la quale a suo avviso ha un odore quasi soprannaturale. E mentre gli omicidi continuano, il padre di Laura, il mercante Richis (ALAN RICKMAN), teme per la vita della figlia. Ed è a questo punto che inizia un gioco del gatto con il topo tra l’amore paterno e la passione mortale... Bernd Eichinger e Tom Tykwer portano sullo schermo l’avvincente romanzo di Patrick Süskind, prodotto da Constantin Film. La sceneggiatura è stata scritta da Andrew Birkin, Bernd Eichinger e Tom Tykwer. Il film è interpretato dal venticinquenne attore inglese Ben Whishaw (MY BROTHER TOM, L’AMORE FATALE), dalla megastar premiata con l’Oscar Dustin Hoffman (RAIN MAN, MI PRESENTI I TUOI ?), da Alan Rickman (HARRY POTTER, DIE HARD) e dall’attrice emergente Rachel Hurd-Wood.

QUALCHE INFORMAZIONE SUL ROMANZO La storia del brillante profumiere omicida Jean-Baptiste Grenouille è stata pubblicata all’inizio del 1985, dalla casa editrice svizzera Diogenes Verlag, scritta dall’autore Patrick Süskind (che ha scritto anche "Der Kontrabaß"/“The Double Bass” e le sceneggiature di "Kir Royal" e "Rossini oder die mörderische Frage, wer mit wem schlief"/“Rossini o The murderous question of who slept with whom”), nato nel 1949. Sin dalla pubblicazione, “Profumo” ha riscosso un enorme successo ed è rimasto per 15 settimane al primo posto nella classifica di "Spiegel" oltre a restare per ben 449 settimane consecutive nella classifica stilata da "Buchreport". Nel corso degli anni, il romanzo ha venduto 15 milioni di copie in tutto il mondo, di cui 4 milioni solo in Germania. L’avvincente romanzo è stato tradotto in ben 45 lingue, e ne è stata pubblicata un’edizione addirittura in latino. Nel 1994, Diogenes ha pubblicato la versione economica del romanzo. “Profumo è il romanzo tedesco di maggior successo dai tempi di “All Quiet on the Western Front” di Erich Maria Remarque. Il produttore di Monaco, Bernd Eichinger ha ottenuto i diritti per l’adattamento cinematografico del romanzo nel 2001.

GLI ATTORI

Jean-Baptiste Grenouille Antoine Richis Laura e Giuseppe Baldini

Ben Whishaw Alan Rickman Rachel Hurd-Wood Dustin Hoffman

e con La venditrice di prugne Il vescovo di Grasse Il sindaco di Grasse La signora Baldini Natalie La signora Gaillard La signora Arnulfi Dominique Druot Chenier Grimal Il Marchese di Montesquieu Jeanne Marianne La madre di Grenouille Grenouille a 5 anni Grenouille a 12 anni Portatore Magistrato

Karoline Herfurth David Calder Simon Chandler Dora Romano Jessica Schwarz Sian Thomas Corinna Harfouch Paul Berrondo Timothy Davies Sam Douglas Harris Gordon Sara Forestier Joanna Griffiths Birgit Minichmayr Alvaro Roque Franck Lefeuvre Michael Smiley Richard Felix

Narratore (versione originale)

John Hurt

Doppiaggio Italiano: Narratore Jean Baptiste Grenouille Giuseppe Baldini

Omero Antonutti Emiliano Coltrorti Giorgio Lopez

I REALIZZATORI

Regia di Sceneggiatura di

Direttore della fotografia Addetto al montaggio Scenografo Costumista

Tom Tykwer Andrew Birkin & Bernd Eichinger & TomTykwer Bernd Eichinger Gigi Oeri Christine Rothe Martin Moszkowicz Andreas Schmid, Andy Grosch, Manuel Malle, Samuel Hadida, Julio Fernandez Frank Griebe Alexander Berner Uli Hanisch Pierre-Yves Gayraud

Trucco e acconciature Musica Orchestra Direttore d’orchestra Effetti visivi Supervisore agli effetti visivi Servizi digitali

Waldemar Pokromski Tom Tykwer, Johnny Klimek, Reinhold Heil Berliner Philharmoniker Sir Simon Rattle UPP Dennis Lowe ARRI Film & TV Services

Prodotto da Co-Produttore Responsabile della produzione Produttore esecutivo Produttori esecutivi

SINOSSI 1766. La città di Grasse, nel sud della Francia. Un’immensa folla si è radunata sulla piazza per assistere all’esecuzione del profumiere Jean-Baptiste GRENOUILLE (Ben Whishaw). La folla esulta quando GRENOUILLE viene trascinato in ceppi sulla balconata della cittadella, ed esplode quando viene letta la condanna a morte. 22 anni prima. Parigi. La MADRE di Grenouille (Birgit Minichmayr) partorisce nel fetore del mercato del pesce di Parigi nel giorno più caldo dell’anno. Subito dopo il parto, cerca di nascondere il neonato in mezzo agli scarti, sotto il tavolo che usa abitualmente per pulire il pesce. Ma il neonato, come per dispetto, emette un orribile grido e viene salvato da un passante mentre la madre viene portata via dalle autorità e impiccata per tentato infanticidio. Grenouille trascorre i primi anni di vita nell’orfanotrofio di MADAME GAILLARD (Sian Thomas). Gli altri bambini si accorgono che quel bambino ha qualcosa di strano e cercano di soffocarlo appena arrivato. Ma la signora Gaillard non vuole perdere il sussidio che riceve per ospitare un altro orfanello e quindi lo salva. A tre anni, sebbene non sappia ancora né parlare, né camminare, Grenouille mostra di possedere un portentoso olfatto. Gira gattoni per l’orfanotrofio e impara conoscere il mondo che lo circonda annusandolo. Per dieci franchi, la signora Gaillard vende il tredicenne Grenouille a Grimal (SAM DOUGLAS), proprietario di una conceria. Il lavoro tra i pozzi della concerie, pieni di nitrati puzzolenti e pelli in decomposizione è estremamente pericoloso e duro, ma il ragazzino riesce a sopravvivere alle infernali condizioni di lavoro e si trasforma in un giovane uomo molto robusto. Il suo primo giorno a Parigi, tra tutti gli odori della città, il vento porta fino a lui il profumo più squisito che Grenouille abbia mai sentito in vita sua. Preso da una specie di delirio estatico, il ragazzo segue la scia del profumo per le strade ed i vicoli di Parigi fino ad arrivare alla fonte di tanta magnificenza, nella persona della bella VENDITRICE DI PRUGNE (Karoline Herfurth). La ragazza sente un’improvvisa ventata gelida, si volta e vede Grenouille che la fissa. Quando la ragazza sta per urlare, Grenouille le tappa la bocca con la mano e la trascina nell’ombra per evitare di essere visto da una coppia di passanti. Nell’oscurità, osserva la coppia che si bacia mentre la ragazza si dimena perché non riesce più a respirare. Finalmente la coppia gira l’angolo e Grenouille toglie la mano dalla bocca della ragazza, ma si rende conto che la ragazza è morta soffocata. A quel punto cerca disperatamente di catturare il suo meraviglioso profumo, di berlo e mette le mani a forma di coppa come se si trattasse di un liquido. Ma quell’odore tanto irresistibile svanisce nel momento in cui la vita lascia per sempre il giovane corpo e Grenouille viene sopraffatto da un tremendo senso di vuoto causato dalla perdita di quel magnifico e irresistibile profumo. Da quel momento, il suo unico obiettivo sarà riuscire a catturarlo di nuovo… Grenouille diventa apprendista presso il profumiere BALDINI (Dustin Hoffman), un uomo sull’orlo del fallimento alla disperata ricerca di una nuova “fragranza” che lo porti nuovamente alla ribalta. Grenouille mostra subito il suo talento creando fragranze perfette che serviranno a riportare in auge il nome di Baldini e in cambio chiede al vecchio maestro di insegnargli l’arte di catturare e conservare i profumi. Quando viene a sapere dal suo maestro che l’odore di un essere vivente non può essere distillato per formare un’essenza, Grenouille quasi muore dal dolore. Per consolarlo, Baldini gli confessa che l’unico luogo al mondo in cui viene ancora praticato il misterioso metodo dell’enfleurage è la città di Grasse: solo lì potrà

imparare l’arte che sogna. Grenouille si mette immediatamente in viaggio alla volta di Grasse. Giunto in una grotta del Massiccio centrale, scopre di non avere un odore proprio, come se non esistesse. Questa consapevolezza lo scuote profondamente e a quel punto decide di creare un odore per sè stesso che sia irresistibile. Lungo la strada per Grasse, Grenouille viene superato da un carro che trasporta la bella figlia di un mercante, LAURA (Rachel Hurd-Wood). Grenouille odora l’aria e sente, una volta ancora il profumo fatale e meraviglioso che ha sentito una sola volta nella sua vita. Un profumo che deve assolutamente possedere... Grenouille si fa ingaggiare come operaio specializzato da MADAME ARNULFI (Corinna Harfouch), proprietaria di una piccola profumeria. In cambio del suo lavoro riceve un modesto stipendio e la possibilità di dormire in una capanna senza finestre. Grenouille è sempre più deciso a diventare un maestro dell’arte dell’enfleurage perché vuole riuscire a catturare qualunque profumo desideri. Nelle settimane che seguono, delle ragazze giovani e di straordinaria bellezza vengono misteriosamente assassinate. Il mercante RICHIS (Alan Rickman) è l’unico a sospettare che il colpevole sia una specie di maniaco posseduto dal demonio, una sorta di collezionista della bellezza. Quando le graziose gemelle figlie del suo amico TALLIEN (Carlos Reig) vengono trovate uccise, nude e con le teste totalmente rasate, Richis comincia a temere per sua figlia Laura. I cadaveri di giovani donne rinvenuti fino a quel giorno sono 12: Grenouille apre un armadietto e fissa dodici piccoli flaconi di vetro, ognuno contenente poche gocce di un olio color dell’ambra. Manca solo un profumo, per dare il tocco finale alla sua opera. Ma a quel punto la città viene investita da un’ondata di panico: la gente si barrica in casa, mette le sbarre alle porte e inchioda le finestre. Viene arrestato un possibile sospetto ma Richis è convinto che le autorità abbiano preso la persona sbagliata. Approfittando del buio della notte, Richis fugge dalla città portando con sé la figlia e si nasconde in una misteriosa locanda sul mare. Ma Grenouille segue il profumo di Laura fino al Mediterraneo e la mattina seguente, quando Richis trova il corpo nudo della figlia assassinata, sviene per la disperazione. Grenouille si inginocchia accanto ad un piccolo falò nel bosco dove ha sistemato tutti i suoi arnesi. Vediamo l’ultima goccia d’olio cadere dal becco di un alambicco dentro un piccolo flacone e Grenouille che lo mischia con i dodici che aveva già preparato. Lo seguiamo mentre annusa l’aria in tutte le direzioni nascondendo la bottiglia del profumo in tasca. Ma a quel punto viene circondato dai soldati e portato in prigione. Giunto a Grasse, confessa di sua spontanea volontà gli orrendi delitti di cui si è macchiato ma non fa cenno al motivo per cui lo ha fatto. Il giorno dell’esecuzione, un’enorme folla si raduna sulla piazza della città ma Grenouille, non visto, riesce a versare qualche goccia del suo profumo sul polso. Il vento trasporta il profumo verso la folla sulla piazza e la folla tutta intera si abbandona ad un abbraccio collettivo, quasi orgiastico. Persino Richis getta le braccia intorno al collo di colui che ha massacrato la figlia. A quel punto, Grenouille, che non ha mai conosciuto l’amore, sviene. Torna a Parigi, nel luogo in cui è nato. In tasca ha la sua preziosa creazione, un flacone del profumo più prezioso del mondo.

GENESI DELL’OPERA Il produttore Bernd Eichinger ha letto il romanzo quando è stato pubblicato nel 1985 ed ha contattato immediatamente l’autore Patrick Süskind, per ottenere i diritti per l’adattamento cinematografico del romanzo: “Era una storia unica e potente. Sentivo che sarebbe diventato un film straordinario.” Ma Süskind non voleva vendere i diritti a nessuno ed il libro rimase per anni in cima alla lista dei desideri di tanti illustri cineasti, mentre Süskind continuava a rifiutare tutte le offerte. La sua riluttanza a vendere divenne leggendaria. "Pensavo che sarebbe stato particolarmente facile perché eravamo amici," ricorda Eichinger, "ma Süskind non voleva vendere a nessuno." Nel 1986, un anno dopo la pubblicazione, il romanzo era già diventato un best seller internazionale. Nel corso degli anni, “PROFUMO” è stato tradotto in 45 lingue ed è il secondo romanzo tedesco di maggior successo di tutti I tempi (il primo resta il romanzo di guerra di Remarque "All Quiet on the Western Front".) Ma Eichinger non si è arreso ed ha continuato a inviare regolarmente offerte di acquisito a Suskind, come del resto hanno fatto tanti suoi eminenti colleghi: "Alla metà degli anni 80, Süskind non avrebbe venduto i diritti a nessuno. ", ricorda oggi Bernd Eichinger. "Ed ha mantenuto la sua decisione per tanto tempo. "Credo che Süskind non riuscisse a pensare a qualcuno in grado di adattare il romanzo per il grande schermo data la complessità del materiale.” aggiunge il regista di PROFUMO, Tom Tykwer. Ma l’insistenza paga, soprattutto nell’industria cinematografica e quando Eichinger ci ha riprovato nel 2000, Süskind ha ceduto e alla fine, dopo tanto tempo Eichinger è riuscito a acquisire i diritti per portare "Profumo" sul grande schermo. "Quando mi sono reso conto che la risposta non era più, 'No, no', ma 'forse,’ ho chiamato una volta ancora la casa editrice e loro mi hanno spiegato che Patrick non voleva avere nulla a che fare con nessun progetto cinematografico. Era un caso simile a quello di NEL NOME DELLA ROSA quando Eco non voleva partecipare attivamente alla produzione del film. Per farla breve, alla fine siamo riusciti a raggiungere un accordo ed io ho ottenuto i diritti," riassume Eichinger. Subito dopo anche Tom Tykwer è salito a bordo, perché per Eichinger era l’unico regista in grado di portare sullo schermo la sua grande opera, uno dei film tedeschi più cari mai realizzati finora. "E’ stato chiaro sin dall’inizio che Tom ed io avremmo realizzato un film moderno. Tom è un regista estremamente innovativo che non ha paura di sperimentare, ma che al tempo stesso ama costruire un film intorno ad una cornice classica. E alla fine, il film da lui diretto è esattamente come lo avevo immaginato." Il film è stato sostenuto da alcuni promotori internazionali “FilmFernsehFonds Bayern” e “Bayerischer Bankenfonds”, il “FFA” (la Film Promotion Institution), il “Filmstiftung Nordrhein-Westfalen” e “Eurimages”. “Il film è una co-produzione europea in accordo con la Convenzione Europea, con la partecipazione della Francia e della Spagna, un contributo finanziario privato e la partecipazione di un fondo per le comunicazioni. Ma il nostro film, è decisamente tedesco: l’autore è tedesco, il regista è tedesco e il produttore è tedesco. Solo il cast è composto da attori internazionali," riassume Eichinger. PROFUMO storia di un assassino è stato finanziato da una società tedesca indipendente, la Constantin Film, con la quale Eichinger ha dei collegamenti stretti – in passato è stato Direttore generale,

presidente e supervisore – l’imprenditore svizzero Gigi Oeri, (al suo primo investimento cinematografico) e VIP Medienfonds. "Ho sentito che Gigi Oeri era interessato a investire in un film, in particolare in questo. Grazie al suo contributo finanziario siamo riusciti a mantenere la nostra indipendenza e restare fedeli alla nostra visione e questo ci ha dato la possibilità di ottenere un contratto con la Dreamworks per il mercato americano, e questo era sempre stato lo scenario ideale per tutti noi," spiega Eichinger. "Uno dei problemi di questo film è che il personaggio principale non si esprime quasi mai e mentre un romanziere può ovviare a questo problema ricorrendo alla narrativa questo non si può fare in un film. Il pubblico riesce a farsi un’idea e ad affezionarsi ad un personaggio solo se questo parla e il nostro maggiore problema era quello narrativo", commenta Eichinger, spiegando le difficoltà nello scrivere la sceneggiatura. "Avevo contattato numerosi registi e sceneggiatori internazionali perché all’inizio non avevo pensato ad un regista tedesco. Ma non riuscivo a trovare un accordo con gli altri relativamente al tipo di film che avremmo voluto fare. Con i miei progetti precedenti era stato molto più facile, perché avevamo sempre raggiunto l’accordo facilmente, come per esempio con Jean-Jacques Annaud per IL NOME DELLA ROSA o con Bille August per LA CASA DEGLI SPIRITI. E’ stato molto più difficile con PROFUMO perché dovevamo arrivare dritti alle basi della narrativa. E anche se tanti grandi registi avevano dimostrato un certo interesse, nessuno di loro era in grado di dirmi come sarebbe stato il potenziale film finito. Restavano tutti sul vago." Sceneggiatore acclamato a sua volta, Eichinger ha scritto la sceneggiatura per il film tedesco candidato all’Oscar, DOWNFALL. Ha scelto Andrew Birkin per aiutarlo a portare sullo schermo in inglese la sua personale visione di PROFUMO. Birkin era stato uno degli sceneggiatori della versione cinematografica di IL NOME DELLA ROSA e Bernd aveva prodotto i film di Birkin, SALT ON OUR SKIN e IL GIARDINO DI CEMENTO Eichinger continua. "E poi è arrivato Andrew Birkin e insieme abbiamo cominciato a lavorare alla sceneggiatura. Il problema chiave a quel punto era chi poteva essere il regista perché quando si ha a che fare con un materiale così complesso è essenziale che il regista partecipi sin dalle prime fasi della produzione. In genere, si costruisce una storia nella quale il protagonista attraversa una specie di catarsi e come regola generale ne esce totalmente cambiato. Se prendiamo in considerazione IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI, dove si scontrano Clarice Starling e Hannibal Lecter, possiamo dire che in PROFUMO abbiamo solo il personaggio di Lecter.” Mentre Hannibal Lecter uccide per rispondere ad una passione di un certo tipo, Grenouille commette i suoi omicidi spinto da una sobria necessità e per portare a termine “la sua opera d’arte”. Eichinger ricorda che dopo tante riunioni per decidere chi sarebbe stato il regista, la scelta di Tykwer, acclamato dalla critica per il suo film originale LOLA CORRE e per il dramma criptico HEAVEN, è stata "molto semplice". Per due motivi soprattutto: "Da un lato, Tom è un artista molto innovativo ma dall’altro ha anche un approccio molto popolare come cineasta. Sin dal primo incontro, ha cominciato a dare le risposte giuste ed è per questo motivo che abbiamo deciso di lavorare insieme alla sceneggiatura, in maniera da conoscerci meglio reciprocamente. Ad un certo punto è apparso chiaro che sarebbe stato anche il regista del film." Nei due anni successivi, il terzetto ha continuato a lavorare per limare la sceneggiatura. Per Tykwer, l’adattamento è stata “una grande sfida poiché il romanzo è estremamente complesso. Suppongo che una delle cose che mi hanno maggiormente attratto verso il film è stata la presenza nel libro di un tema che era

presente nei miei film precedenti. Anche in PROFUMO abbiamo a che fare con un personaggio principale che combatte per essere riconosciuto ed amato, che cerca di attirare l’attenzione su di se perché desidera ardentemente avere dei contatti umani. Il desiderio di un contatto umano è una costante di tutti i miei film.” Il co-sceneggiatore e regista ha dovuto affrontare anche un’altra sfida: “Per me i film in costume sono quasi sempre molto noiosi e quindi uno dei miei principali obiettivi sin dall’inizio era fare un film che fosse estremamente moderno in termini di linguaggio ma che al tempo stesso restasse coerente con l’epoca storica, così come nel romanzo lo stile narrativo moderno non è mai soffocato o intaccato dalla precisione storica.” Eichinger riconosce che Tykwer è un "cineasta conservatore che ama sperimentare in ogni caso e che ha un grande potere visionario”. Ed è quello che serviva per un progetto simile, nel quale non sarebbero bastati i soliti trucchi della drammaturgia per raggiungere l’obiettivo. Non si tratta solo di narrativa, ma di una procedura associata che è cruciale per PROFUMO. Ed è estremamente raro per me lavorare in questa maniera su un film. In genere mi concentro sull’aspetto narrativo e lascio poco spazio alle associazioni. Nel nostro caso invece, ho dovuto adottare un atteggiamento associativo per poter colmare tutti i vuoti narrativi. In termini narrativi, questo film viola ogni regola.” Il produttore Eichinger è noto per scegliere materiali spinosi e difficili ed adattarli per il grande schermo. IN NOME DELLA ROSA, il “romanzo del professore”, era stato considerato impossibile da adattare da molti e invece la pluripremiata versione cinematografica prodotta da Eichinger ha polverizzato ogni record di incassi in tutto il mondo. La cosa che ha maggiormente colpito Eichinger in questo romanzo è stata proprio la figura profondamente amorale di Grenouille, che agisce "senza avere la benché minima idea di moralità ma anche dell’amore, della responsabilità o della pietà umana. Nel 989,9 % dei film non si vede mai un protagonista di questo tipo," conclude Eichinger. “E quindi non si tratta di identificarsi o meno con il protagonista, quanto, piuttosto di capire le sue motivazioni. Dovevamo scrivere il personaggio in maniera tale che il pubblico restasse affascinato dalla sua ossessione. Se riusciamo a capire le sue ossessioni, allora riusciremo anche ad entrare nel personaggio e nel film. E questo era il punto più importante per me che veniva ancor prima della difficoltà di rappresentare gli odori in ambito cinematografico.” Una volta completata la sceneggiatura, Eichinger e Tykwer hanno iniziato un meticoloso periodo di preparazione lavorando insieme a tre componenti chiave della troupe, nella fattispecie, il direttore della fotografia, Frank Griebe, lo scenografo Uli Hanisch e il costumista Pierre-Yves Gayraud. Il pluripremiato direttore della fotografia, (acclamato soprattutto per LOLA CORRE), ha lavorato a tutti i film di Tom Tykwer. Hanisch, vincitore del premio German Film nella categoria scenografi (per il film diretto da Oliver Hirschbiegel, THE EXPERIMENT) ha disegnato le scenografie di tanti film di Tykwer mentre Gayraud ha creato i costumi per il premiato cortometraggio di Tykwer, TRUE, dopo aver conosciuto il regista attraverso la protagonista di LOLA CORRE, l’attrice Franka Potente, per la quale ha disegnato i costumi in THE BOURNE IDENTITY. La decisione di scegliere Alan Rickman per interpretare il mercante Richis e Dustin Hoffman per il maestro di Grenouille, il profumiere Baldini è stata piuttosto semplice, vista l’enorme difficoltà per trovare qualcuno che fosse adatto ad interpretare Grenouille. "Il libro è stato letto da talmente tante persone che avevamo bisogno di un attore che non fosse semplicemente adatto a nostro avviso, ma che potesse anche soddisfare le aspettative di tutti i lettori e dei futuri spettatori," spiega Tykwer. "E anche se erano tanti gli

attori pronti a calarsi nei panni del protagonista, la cosa più sensate e plausibile ci è sembrata scegliere qualcuno di totalmente sconosciuto. Potremmo addirittura dire un “signor nessuno” che deve diventare un “qualcuno” – perché è di questo che parla la storia. Seguendo il consiglio di un amico, sono andato a vedere Ben Wishaw che interpretava Amleto nella produzione di Trevor Nunn in scena all’Old Vic a Londra, e ho capito immediatamente che avevo trovato il mio Grenouille. Gli abbiamo fatto un provino che ha convinto immediatamente anche Bernd." Per contro, scritturare il pluripremiato Dustin Hoffman per interpretare Baldini è stato semplice come bere un bicchier d’acqua. "Era da tempo che desideravo lavorare con lui. Inoltre, siamo buoni amici. Anche Dustin da parte sua aveva voglia di lavorare con me dopo aver visto LOLA CORRE. Così quando ho deciso di realizzare questo progetto, sapevo che nessuno meglio di lui avrebbe potuto interpretare Baldini. E a quel punto Dustin doveva assolutamente accettare la parte perché io non avrei voluto nessun altro all’infuori di lui,” racconta Tykwer, ridendo. E’ stato anche relativamente facile stabilire le relazioni tra Hoffman/Baldini e Whishaw/Grenouille in termini drammaturgici. "Con loro due insieme avevo trovato la costellazione perfetta: da un lato, l’icona del cinema Hollywoodiano e dall’altra il nuovo talento sconosciuto che sta per diventare famoso. Il che si adatta alla perfezione con la trama del film.” Il terzo protagonista del gruppo è interpretato dal veterano del palcoscenico e dello schermo Alan Rickman. Anche in questo caso, è stata una scelta facile. "Alan è sempre stato la mia prima scelta per Richis e infatti non abbiamo offerto il ruolo a nessun altro attore. Volevo dare a Richis una certa ambiguità perché nel romanzo e anche nel film si tratta di una persona che si allontana dai suoi concittadini, che ha una mente brillante ed acuta e una grande capacità di intuizione, oltre che un amore ai limiti dell’adorazione per la figlia," riassume Tykwer parlando del cast che è completato da Rachel Hurd-Wood, nata nel 1990 a Londra, che interpreta la figlia amata al limite dell’ossessione sia da Richis sia da Grenouille. Ma ci sono anche degli attori tedeschi in importanti ruoli secondari. A questo riguardo, Eichinger commenta: "Il casting è stato fatto negli Stati Uniti, in Inghilterra e Germania perché eravamo più che consapevoli che a volte anche una performance di quattro minuti può rovinare un intero film. Quindi se non conosci bene gli attori che scegli, potresti trovarti in guai seri. I ruoli cosiddetti secondari sono fondamentali in un film, ed è per questo che mi impegno moltissimo nella ricerca di attori sui quali poter contare ciecamente anche per i ruoli secondari. Questo vale per Birgit Minichmayr, che interpreta la madre di Grenouille e con la quale avevo già lavorato e anche per Jessica Schwarz che è Natalie o Corinna Harfouch (che ci ha regalato una fantastica interpretazione nei panni di Frau Goebbels in DOWNFALL) che interpreta la signora Arnulfi." Ma la scelta di Karoline Herfurth per interpretare la venditrice di prugne è stata, secondo Eichinger, una "decisione dell’ultima ora" perché non riuscivamo a trovare un’attrice adatta per quel ruolo. "Nè in Inghilterra, né negli Stati Uniti. E poi mi sono detto: aspetta un attimo, diamo un’occhiata a chi abbiamo in Germania. Avevo già fatto due film con Karoline ed ho preso la decisione finale dopo aver fatto un provino in costume e con i capelli del colore giusto, insieme a Ben Whishaw, nel quale Karoline ha dato veramente il meglio di sè. Per questo motivo abbiamo deciso di dare un po’ più di spazio al suo personaggio.” Le spettacolari riprese si sono svolte dal 12 luglio al 16 ottobre 2005: I primi 15 giorni sono stati trascorsi tutti nei più grandi teatri di posa della Baviera, a Monaco, dove sono state girate le scene con Grenouille e Baldini ambientate nel laboratorio di quest’ultimo. Le scene restanti, comprese quelle al mercato del pesce di Parigi e gli avvenimenti che si svolgono a “Grasse, la città dei profumi”, sono state girate in Spagna, nella fattispecie a Barcellona, Girona e Figueras. Tykwer guidava una troupe composta da 350 persone

oltre a più di 5.200 comparse – una volta ce ne sono state mille tutte insieme sul set – il che ha implicato enormi sforzi logistici. Musicista di successo, Tykwer ha composto le colonne sonore di tutti i suoi film. Insieme ai suoi compagni della band, Johnny Klimek e Reinhold Heil ha scritto la colonna Sonora di PROFUMO. La post-produzione è stata realizzata a Monaco ed è stata completata nell’estate del 2006. LA REALIZZAZIONE DI “PROFUMO” Introduzione “E’ stato un periodo un po’ folle, immerso negli scarti di pesce, a dare istruzioni in 4 lingue con mille comparse intorno,” dice ridendo Tykwer che afferma: “Bisogna riconoscere che la chiave di tutto è una logistica ben pianificata.” "Logistica" è stata la parola magica su questo set. Le riprese si sono svolte tra il 12 luglio e il 16 ottobre 2005 tra Monaco (Bavaria Studios) e la Spagna (Barcellona, Girona e Figueres). Il calcio d’inizio è stato dato alla fine di giugno con un viaggio di tre giorni in Provenza per trovare alcune location (per i campi di lavanda, per esempio, una parte fondamentale per la produzione dei profumi). Tykwer era responsabile di una troupe composta da 350 persone e di un totale di 5200 comparse. Ma la realizzazione di questo film è stata soprattutto, per attori e tecnici, un autentico road movie, sulle orme del protagonista, Grenouille, che è costantemente in movimento e che si sposta dalla tetra città di Parigi verso Grasse, la luminosa e fragrante città vicina alla Costa azzurra. Il regista Tom Tykwer non si è lasciato impaurire dal budget previsto per la realizzazione dl film, che per gli standard del cinema europeo era più che straordinario. "Si tratta di una somma che va di gran lunga al di là del normale ma una volta che cominci a lavorare alla produzione del film prendi in considerazione soltanto le considerazioni strutturali e di conseguenza le persone che collaborano con te perché la verità è che in fondo tutti quei soldi sono indirizzati e utilizzati per le persone che hanno collaborato. Per contro, i set sono costati relativamente poco e questo può servire a capire la follia di progetti di questo genere.” "In ogni caso, quello che vedrete sul grande schermo non sarà il solito film in costume," aggiunge il produttore Bernd Eichinger. "si tratta di un film costoso e questo si vede anche dalle immagini e il pubblico vedrà delle inquadrature e delle immagini mai viste prima. Tuttavia il pericolo maggiore è quello di scivolare verso un tradizionale film in costume e trattandosi di un film moderno, gli attori devono indossare i costumi con la stessa nonchalance con la quale indosserebbero i loro normali abiti. L’autenticità è importante è vero, ma al tempo stesso avevamo bisogno di un approccio moderno. Un po’ come NEL NOME DELLA ROSA, film ambientato nel Medio Evo che però non era semplicemente un film in costume. Un film deve essere in grado di diventare un’opera d’arte indipendente e per raggiungere questo status un autore deve trovare la maniera giusta di avvicinarsi al film. IL PADRINO, per esempio, non è diventato un grande classico del cinema perché era pedissequamente fedele al libro ma perché ha rappresentato un qualcosa di innovativo nel panorama cinematografico."

Il lavoro manuale Ci spiega Tykwer: “Sin dall’inizio, abbiamo ambientato la storia in una realtà molto intensa e questo servirà a colmare immediatamente il divario temporale tra l’oggi e l’inizio del XVIII secolo, epoca alquanto lontana da noi. Volevamo fare un film che avesse una forte capacità di attrazione e che convincesse immediatamente il pubblico a concentrarsi sulla storia sin dall’inizio, senza lasciarsi distrarre dai richiami dello sfondo, dell’ambientazione, per quanto attraente potesse sembrare.” Una ricerca approfondita è stata la chiave per raggiungere quell’obiettivo. Le due perone responsabili di gran parte delle ricerche sono stati i due vecchi compagni d’armi di Tykwer, Uli Hanisch e il costumista francese Pierre-Yves Gayraud. “All’inizio, ci siamo concentrati soprattutto sui quadri, la letterature e le opere degli eruditi del XVIII in Francia, durante il regno di Luigi XV”, commenta lo scenografo Hanisch. “Il nostro obiettivo era quello di acquistare dimestichezza con quel particolare periodo rococò, per essere poi in grado di utilizzarlo con naturalezza come sfondo per la nostra storia.” "In termini storici, il XVIII secolo è meno conosciuto rispetto al XIX, l’era industriale quando l’elettricità e le grandi macchine hanno cominciato a dominare la vita di tutti i giorni,” spiega Hanisch. Inoltre, i realizzatori hanno dovuto acquistare dimestichezza con i metodi per lo più segreti di fabbricazione dei profumi, metodi utilizzati in epoca pre-industriale, prima che sorgessero I laboratori moderni, industrializzati e super efficienti di oggi. Nel corso delle ricerche, abbiamo anche avuto modo di capire meglio i rischi per la salute di una particolare attività dell’epoca, che sia nel libro sia nel film distrugge quasi il fisico del giovane Grenouille quando è impiegato in una conceria in Germania, che ancora oggi concia le pelli ricorrendo ai metodi tradizionali. La storia è ambientata tra Parigi e il sud della Francia, dal 1730 al 1760 circa. I realizzatori dovevano imparare più cose possibili su quel periodo, capire fino in fondo cosa volesse dire “epoca di Luigi XV”, quali fossero le spinte sociali dell’epoca, come si comportavano le persone e in che cosa credevano. “A mio avviso, la cosa più interessante del romanzo è che l’autore, Patrick Süskind, non ha descritto la vita dell’epoca dalla prospettiva delle classi più abbienti. Sicuramente vediamo schizzato il mondo del ricco mercante Richis, dove la gente indossa abiti eleganti e di buona fattura, partecipa a festa ed incontri, ma quel mondo, visto sempre e comunque dalla prospettiva di Grenouille, rappresenta solo il 5% dell’intero film. Il libro ed il film hanno più a che fare con la realtà storica degli strati inferiori, se possiamo usare questo termine, nella fattispecie, la classe media e bassa della metà del XVIII secolo,” riassume Tykwer. Per Hanisch, Tykwer e Griebe (già direttore della fotografia di LOLA CORRE, BERLIN BLUES solo per citarne alcuni e vincitore del Premio German Film), il XVIII secolo pre-industriale nel quale sono ambientati sia il romanzo che il film si è trasformato, nel corso delle loro ricerche in un’epoca apparentemente più buia, quasi medievale. Da un lato questo è dovuto al fatto che all’epoca non esisteva un’illuminazione adeguata e dall’altro lato a causa della storia stessa che viene raccontata. “Il nostro film ha decisamente un’estetica “dark” e racconta la storia di una personaggio misterioso e oscuro. Ci siamo per questo orientati verso i pittori che si erano specializzati nell’oscurità con poche fonti di luce, come Caravaggio, Joseph Wright of Derby e Rembrandt. A quell’epoca la gente aveva solo una candela per illuminare il proprio mondo. A parte quella fonte di luce, l’universo nel quale vivevano era totalmente buio, nero,” osserva Tykwer. Sarebbe stato totalmente fuori luogo se i costumi dell’epoca, soprattutto quelli dei personaggi delle classi più basse, fossero stati sgargianti e eleganti. “Abbiamo fatto di tutto affinché PROFUMO non apparisse

sterile dal punto di vista dei costumi e di conseguenza abbiamo scritturato un grande costumista che ha realizzato i costumi con un’estrema precisione,” commenta Tykwer. Il già citato costumista francese PierreYves Gayraud aveva già realizzato i costumi per il premiato cortometraggio di Tykwer, TRUE, dopo aver conosciuto il regista tramite la star del film LOLA CORRE, Franka Potente, per la quale ha disegnato i costumi nel film THE BOURNE IDENTITY. Ancor prima di entrare a far parte della troupe, era già una sorta di genio del XVIII secolo francese. “Un anno prima dell’inizio delle riprese, ho trascorso 15 settimane a fare ricerche. Ho divorato montagne di volumi, saggi e illustrazioni dell’epoca. Avevo preparato una storyboard dei costumi per ogni singola scena.” Ha dovuto scavare nelle qualità individuali di ognuno dei personaggi del film. Grenouille, il forestiero privo di odore, per esempio, necessitava di costumi che avessero colori e consistenze molto particolari. “Poiché la nostra intenzione era far sì che Grenouille apparisse come un ombra, un camaleonte, non indossa mai nulla di bianco, e il taglio dei suoi abiti che sono quasi sempre nelle tonalità del blu, doveva essere mantenuto simile per tutto il film. Questo rendeva più facile il suo apparire quasi invisibile nell’oscura periferia del suo mondo.” Gayraud ha deciso di vestire Rachel HurdWood, che interpreta Laura, l’innocente figlia del mercante Richis, non utilizzando i vivaci colori dei costumi regionali dell’epoca ma optando per i toni meno sgargianti della moda parigina, mettendo in risalto le sue aspirazioni sociali e i suoi fantastici capelli rossi. Gayraud si è dovuto occupare del poco invidiabile compito di procurarsi i tessuti appropriati e di trovare un luogo in cui fabbricare letteralmente i costumi. La produzione ha optato per la Romania, dove sono stati acquistati quasi tutti materiali necessari alla realizzazione dei costumi. In tre mesi, sono stati preparati circa 1.400 costumi (oltre alle scarpe, i cappelli e tutti gli altri accessori) cuciti nei laboratori di Bucarest e dintorni, spediti poi sul set. Nessuno degli articoli di abbigliamento però, doveva sembrare nuovo o appena uscito dalla sartoria. "I nostri costumi dovevano sembrare sporchi e sudaticci, perché i personaggi che li indossano generalmente erano sudici. Quando i costumi sono stati completati, la prima cosa da fare è stata fare in modo che sembrassero logori e sdruciti. Il processo di semi-distruzione o invecchiamento dei costumi doveva renderli totalmente logori e sporchi e devo confessare che si è trattato del lavoro più pesante dell’intero processo di realizzazione dei costumi," racconta Tykwer. Inoltre, gli attori dovevano indossare i costumi o almeno abituarcisi prima di cominciare a girare. Racconta Tykwer: "In questa maniera, gli attori sono riusciti a conoscere qualunque punto o arricciatura del costume che portavano addosso." L’invecchiamento o lo sdrucimento dei costumi aveva anche come obiettivo quello di rendere “visibili” nella misura del possibile – gli odori tipici del XVIII secolo, parte integrante del romanzo originale. "La letteratura lavora sempre sfruttando il cosiddetto transfer sensoriale, perché neanche un libro generalmente odora." Ma per Tykwer, il film doveva trovare un linguaggio valido “tanto quanto quello letterario”. Per questo motivo, il nostro universo “cinematografico” doveva essere palpabile, tangibile. Il che vuol dire che il pubblico doveva essere in grado di vivere in prima persona qualunque cosa attraverso Grenouille, dal momento della nascita nel sudicio mercato di Parigi,” commenta Tykwer. Eichinger deve rispondere alla più ovvia delle domande, visto il tema del film, vale a dire come hanno fatto a rappresentare in maniera cinematografica il genio olfattivo di Grenouille, e la risposta è la seguente: “Naturalmente sarebbe stato impossibile rendere palpabile sullo schermo il suo olfatto straordinario. E neanche il libro poteva farlo, del resto. L’incredibile dono di Süskind è stata la sua capacità di far si che i suoi lettori, attraverso il linguaggio, entrassero in contatto con il mondo di Grenouille, che si rivela solo ed esclusivamente attraverso l’olfatto. Nel film, abbiamo fatto la stessa cosa usando un linguaggio diverso, fatto di suoni, musiche, dialoghi e naturalmente immagini. Prendete per esempio un prato illuminato dalla

luce primaverile. Se lo filmi e lo monti come si deve, riesci non solo ad avere un’impressione atmosferica ma riesci addirittura a sentirne il “profumo”. E’ un po’ quello che vediamo tutti giorni negli spot televisivi del caffè, che pubblicizzano il suo inconfondibile aroma. Anche in questo caso non vengono mai usati effetti speciali, ma si vede quasi sempre una tazza di caffè fumante e poi, all’improvviso, c’è qualcosa che fa appello al subconscio dello spettatore che ti da l’impressione che il caffè che si vede sullo schermo abbia veramente “un aroma meraviglioso”. E noi abbiamo fatto del tutto per ottenere lo stesso effetto. Il passo successivo per Tykwer e Eichinger è stato decidere dove costruire i più di 100 set necessari per dare vita alla complessa storia. Le esigenze erano le più svariate: dalla ricostruzione delle viscere del luogo più sudicio della terra (il mercato del pesce di Parigi nel 1750) ad uno dei luoghi più ameni del tempo (la luminosa e odorosa città di Grasse, nel sud della Francia). Inizialmente era stata presa in considerazione la Croazia, per i suoi scenari e per le antiche cittadine conservate ancora alla perfezione. I realizzatori hanno anche considerato l’ipotesi più ovvia, vale a dire girare il film nei luoghi originali in cui è ambientata la storia, in Francia, ma hanno capito subito che la Parigi e la Grasse di oggi erano lontane mille miglia da quelle descritte nel romanzo e trovare le location giuste avrebbe richiesto delle ricerche troppo lunghe e complicate. Ed è stato in Spagna che hanno trovato una vera El Dorado in termini di location poiché sono riusciti a identificare nelle città di Barcellona, Gerona e Figueras (in un raggio totale di soli 200 km) tutte le strade e le piazze delle quali avevano bisogno le quali, pur non essendo totalmente autentiche, potevano essere facilmente convertite in ambientazioni in stile “Luigi XV” senza troppi sforzi. Il sindaco di Barcellona ha collaborato in maniera fantastica con i realizzatori ed ha organizzato un’ufficiale campagna di benvenuto per la produzione. E’ stata necessaria un’intera settimana di riprese per girare la scena in cui Grenouille si presenta davanti alla folla che è accorsa per assistere alla sua esecuzione. Il Pueblo Español, un popolare museo all’aperto, è stata la location perfetta per questa straordinaria scena che ha richiesto la presenza di 750 comparse, supportate da 40 addetti al trucco e 35 addetti ai costumi. E’ la spettacolare scena finale del film: migliaia di persone piene di odio e di rancore aspettano l’esecuzione di Grenouille ma quando il giovane scende finalmente dalla carrozza e si presenta davanti alla folla inferocita i loro sentimenti cambiano all’improvviso, a causa del profumo di Grenouille e l’odio si trasforma dapprima in simpatia, poi in affetto, andando fino all’ammirazione, per finire con una autentica devozione. La scena termina in una sorta di estasi d’amore nella quale la gente raccolta sulla piazza si riversa su chi gli sta vicino, si toglie i vestiti di dosso e si fonde in un gigantesco abbraccio erotico. "Era un compito quasi impossibile in termini di drammaturgia emotiva, visto che la credibilità dei sentimenti espressi da quella folla dipendeva da centinaia di comparse senza alcuna esperienza cinematografica: erano loro ad avere l’arduo compito di rappresentare con le espressioni dei volti e con i movimenti dei loro corpi questa incredibile trasformazione ed essere credibili. La mia difficoltà era: 'Come faremo a riuscirci?'” ricorda Tom Tykwer. "Avevo sempre immaginato questa sequenza come una specie di coreografia , simile quasi ad un’esibizione di danza ma che fosse al contempo il più naturale possibile." Poi Tykwer ha pensato alla compagnia di danza e teatro “La Fura dels baus” , la cui sede è proprio a Barcellona e della quale è sempre stato un grande ammiratore. Non appena avuta l’idea li ha convocati sul set e loro hanno risposto con grande entusiasmo. “ Il direttore artistico di La Fura dels Baus, Jürgen Müller, e il suo assistente, Lluis Fuster, hanno ingaggiato circa 50 "attori chiave" scelti tra i loro artisti, hanno aggiunto circa 100 persone con una certa esperienza di recitazione e danza – giovani attori e comparse con una certa esperienza alle spalle – e così facendo siamo riusciti a costituire il nucleo centrale di quella immensa folla, costituito per l’appunto da 150 personaggi. Le restanti 600 comparse sono state sistemate intorno al nucleo centrale e il

tutto è stato provato meticolosamente diverse volte e alla fine siamo riusciti a girare la scena nella quale gli attori non dovevano soltanto mostrare delle forti emozioni, ma dovevano anche spogliarsi a vicenda e abbracciarsi. Togliersi di dosso i costumi dell’epoca era già una impresa che richiedeva una certa pratica individuale per far si che la cosa non apparisse troppo complicata davanti alla macchina da presa. Per non parlare delle difficoltà di tutti coloro che hanno dovuto partecipare a quello che segue… "Le 750 persone che hanno interpretato la scena finale ci hanno regalato una prestazione straordinaria che ha del miracoloso e si sono mosse come se si trattasse di un unico grande attore," commenta Tykwer con soddisfazione. "E 'La Fura dels Baus' ci ha dato un contributo straordinario perché ci ha aiutato a catturare la stupefacente esplosione di sentimenti e passioni che rappresenta l’apice del film.” "PROFUMO – storia di un assassino” è un “road movie” perché Grenouille è sempre in movimento e va di stazione in stazione,", commenta il regista Tom Tykwer nel descrivere la struttura spaziale della trama. "Grenouille va dall’orfanotrofio alla conceria di Parigi, poi si trasferisce dal suo maestro, Baldini. Successivamente si sposta in mezzo alle montagne, scompare in una grotta e infine emigra a Grasse, dove inizia la vera storia degli omicidi. Si tratta di un film unico per tutti i diversi motivi presenti nel romanzo che dovevano essere descritti nel film per ricreare il XVIII secolo in tutti i suoi dettagli. E non avevamo nulla che risalisse a quel periodo!" E quindi tutti, “e quando dico tutti lo dico con sincerità” i bottoni degli abiti dei ricchi borghesi che si vedono nel film sono stati dipinti a mano. O anche la preparazione di più di mille flaconi di profumo, riempiti a mano con un liquido colorato, non si tratta di profumo naturalmente. Inoltre, sono stati realizzati 150 flaconi speciali per le scene nella profumeria che hanno nomi romantici quali "Amore e psiche " o "Notturno napoletano". Alla fine dell’estate del 2005, l’incaricata della produzione Christine Rothe, ha dato mandato di trasformare il centro storico di Barcellona, il famoso Barrio Gotico, nel “luogo più sudicio della metropoli più sporca del XVIII secolo" – il mercato del pesce di Parigi. Oltre a questo, 350 membri della troupe hanno trascorso 29 giorni a Barcellona per ricostruire le vie e i vicoli di Parigi, incluso quello che ospita la profumeria Pelissier, dove Grenouille ha il primo contatto con un’essenza imbottigliata. Barcellona è anche stata la città in cui sono state girate le sequenze ambientate a Grasse, comprese quelle presso la villa di Richis, la cattedrale, e la grande piazza della città dove Grenouille deve essere giustiziato. 100 persone hanno lavorato alla costruzione del set a Barcellona. Tutto quello che appariva troppo moderno nel Barrio Gotico è stato coperto con costruzioni di lattice che avrebbero nascosto articoli inadeguati come i cavi elettrici o le moderne cornici delle finestre. Il lattice è stato poi “invecchiato” affinché si mescolasse con gli antichi edifici esistenti. Ma tutti gli sforzi in termini di manodopera e macchinari sono nulla se paragonati al risultato che Tom Tykwer voleva raggiungere: "Tom desiderava realizzare un film realistico e non uno spettacolo in costume," conferma il costumista Pierre-Yves Gayraud e per questo motivo, Tykwer non si è fermato davanti alla deliberata quasi distruzione di 100 costumi nuovi. Le unità dei cosiddetti “guastatori dei costumi” erano composte da circa 60 persone che hanno utilizzato secchi, e tubi per distribuire per la città vari tipi di detriti e schifezze, che alla fine delle riprese sono stati naturalmente portati via, senza lasciare alcuna traccia. Guardando indietro, Tykwer è più che fiero del lavoro fatto dai “guastatori”. “Sono stati dei giorni folli ma meravigliosi, durante i quali abbiamo trasformato una magnifica piazza recentemente restaurata della vecchia Barcellona nel lurido e puzzolente mercato del pesce di Parigi.” Tanto per dare qualche cifra, 2 tonnellate e mezzo di pesce e una tonnellata di carne sono stati sparpagliati sulla piazza, lasciando un

fetore disumano percepibile da chilometri di distanza. Le tonnellate di sporcizia sparse in giro dell’unità dei guastatori dovevano essere portate via il giorno stesso. La produzione ha insozzato interi tratti di strada ma aveva il permesso di girare solo tra le 8 e mezzogiorno. Le comparse, dal canto loro, dovevano presentarsi per il trucco ed i costumi (che comprendevano anche parrucche e finte dentiere) all’una del mattino perché il processo di preparazione era piuttosto lungo e richiedeva quasi 6 ore. Le comparse spagnole sono state istruite per quanto riguardava le professioni che dovevano fingere di svolgere nel film. Si trattava o di veri professionisti di quei settori, come per esempio i pescivendoli, oppure di comparse generiche che hanno dovuto imparare anche i rudimenti del mestiere. Per il reparto trucco e acconciature, guidato da Waldemar Pokromski la vera sfida è stata raggiungere la giusta autenticità e intensità. “Quasi sempre, il trucco soprattutto all’inizio è troppo bello per essere credibile e quindi ci è voluto un po’ di tempo per trovare l’equilibrio,” commenta Tykwer con una strizzatina d’occhi. Poi abbiamo imparato che bastava stropicciare il trucco sulla faccia, arruffare un po’ i capelli e stropicciare deliberatamente i costumi per ottenere quello che volevamo. Oltre ai 29 giorni trascorsi a Barcellona, la troupe ha trascorso 8 giorni nella vicina Girona e 15 nella città di Salvador Dalì, Figueras. Entrambe le location si trovano nell’angolo nord orientale della Spagna, non lontano dai Pirenei al confine con la Francia. Molte delle scene ambientate in montagna o nei boschi sono state girate nei dintorni di Girona che è servita anche ad ospitare il set per le scene ambientate nella casa e nello studio della signora Arnulfi, dalla quale Grenouille impara l’elaborata arte dell’enfleurage, l’estrazione del prezioso olio essenziale dai fiori. Il pittoresco Castell de San Ferran di Figures si è prestato per ospitare una serie di set tra I quali quello della conceria di Grimal e le porte della città di Parigi. Le sue segrete sono state utilizzate proprio per lo scopo per le quali erano state costruite, vale a dire girare le scene in cui Grenouille è imprigionato. Anche la grotta del Massiccio Centrale in cui Grenouille scopre di non avere nessun odore è stata ricreata a Figueras. Nei 52 giorni trascorsi in Spagna, i 100 set e location sono stati utilizzati in media solo per mezza giornata ogni volta. Ma nonostante ciò, la troupe, (a parte la sequenza dell’esecuzione) non è mai rimasta sullo stesso set per più di tre giorni, secondo il piano di lavorazione stilato dell’incaricata della produzione Christine Rothe. Girare tutto il film in studio è stata un’ipotesi mai contemplata da Tykwer e Eichinger sin dall’inizio: "Costruire più di 100 set diversi in studio ci sarebbe costato 10 volte tanto. Per questo film abbiamo avuto bisogno di 65 set in esterni e di un numero infinito di stanze, e ricostruirle tutte sarebbe stato troppo costoso. Inoltre desideravo utilizzare dei luoghi veri soprattutto per le scene in esterni, per catturare la realtà che era alla base del successo del film,” conclude Tykwer. Quando gli viene chiesto quali sono state le difficoltà nello gestire un budget così importante,il produttore Bernd Eichinger risponde come segue: “La cosa importante è lavorare con intelligenza dal punto di vista finanziario, nel senso che non è necessario girare troppe scene che poi verranno sicuramente scartate, tanto per fare un esempio. E’ uno spreco prolungare inutilmente la durata delle riprese. Una produzione economica ed intelligente non si giudica tanto dalla quantità di soldi utilizzati ma dalla professionalità e dalla considerazione di quello che deve essere il risultato finale. Si comincia sin dalla sceneggiatura, con un’attenta pianificazione delle scene e delle sequenze più delicate e complicate. E quindi la vera domanda é: di cosa ho veramente bisogno per questo film e cosa invece non mi serve?

Dustin Hoffman e Ben Whishaw hanno fatto una settimana di prove e un corso accelerato nell’arte della profumeria prima delle due settimane di riprese presso i Bavaria Studios a Monaco. Le loro scene sono state girate in continuità permettendo agli attori di seguire l’evoluzione naturale del rapporto tra i due personaggi. Il laboratorio del venerabile maestro profumiere Baldini (Hoffman) è stato costruito presso i Bavaria Studios di Monaco e le riprese sono iniziate nel luglio del 2005. Quando ha letto il romanzo, Tykwer aveva già in mente un altro storico duetto: "La dinamica tra Baldini e il suo allievo ha molto a che vedere con la competizione che c’era tra Salieri e Mozart. Il giovane Mozart, con le sue esuberanti capacità artistiche faceva letteralmente impazzire il vecchio maestro Salieri. Anche in PROFUMO, abbiamo un vecchio maestro che denigra il suo giovane studente e che scopre velocemente che quello che ha di fronte è un autentico genio, nettamente superiore a lui. E questo lo distrugge, generando una dinamica che può ripetersi ovunque. Questo grande duello di dieci minuti tra il vecchio maestro e il suo apprendista è molto carico dal punto di vista emotivo,” spiega Tykwer. "Dustin, che non aveva letto il romanzo, è riuscito in maniera magistrale a dare corpo a questo transfer psicologico, nel quale l’allievo si trasforma in maestro. Naturalmente, all’inizio il Maestro Baldini esercita un dominio assoluto sul suo allievo, ma durante le riprese svoltesi come abbiamo già detto in continuità, il potere di Ben/Grenouille comincia lentamente ma con decisione ad affermarsi sull’altro.” La scelta di scritturare Dustin Hoffman, pluripremiato con l’Oscar, per il personaggio di Maestro Baldini non è stata solo una benedizione ai fini della struttura drammatica del film, ma per le intere riprese. "Dustin è un attore molto potente che ama il suo lavoro di un amore quasi infantile, gioioso. E questa è una qualità imbattibile che crea un’incredibile libertà. Tutta la troupe lo adorava e nel giro di poco tempo è riuscito a conoscere tutti quelli che erano sul set. Questo crea tanto calore e un’atmosfera cordiale, amichevole. Sin dall’inizio ci ha espresso in maniera chiara quanto fossimo fortunati a poter lavorare in un campo nel quale una manciata di persone possono vivere un’esperienza artistica così intensa, che girare un film è una specie di esperienza di gruppo simile a quelle che fanno le società dei cospiratori. Dustin ha dato tutto al suo personaggio: l’umorismo mischiato alla fragilità e al narcisismo, insieme a tanto calore e cordialità,” aggiunge Tykwer. Il partner di Hoffman, Ben Whishaw, ha vissuto giorni incredibili lavorando insieme a Hoffman: "E’ stato incredibile vedere come è riuscito ad alleggerire l’atmosfera sul set e a rendere le giornate lavorative un vero piacere per tutti. Credo che sappia esattamente quanto sia importante divertirsi lavorando. Dustin mi ha trasmesso la sensazione che è necessario affrontare il lavoro sempre con una certa sfacciata dose di distacco e mancanza di rispetto per poter prendere una boccata d’aria quando senti di non farcela." Il giovane attore inglese Ben Whishaw ha questo da dire a proposito del suo regista: "Lavorare con Tom è un’esperienza fantastica. Per quanto mi riguarda, posso affermare che mangia pane e film, tutti i giorni e tre volte al giorno. Non ho mai incontrato un regista che ascolti gli attori con una tale onestà e che non si limiti a chiedere o a pretendere cose da loro. E’ veramente e sinceramente interessato a quello che hai da dire e rispetta le idee degli altri. Al tempo stesso, è incredibilmente disponibile e collaborativo.” Parlando del produttore Bernd Eichinger, l’attore dice: "Per un certo periodo ero piuttosto agitato nei confronti di Bernd perché sapevo che la realizzazione di PROFUMO era uno dei suoi grandi obiettivi di una vita e che aveva combattuto 20 anni per ottenere i diritti. Di conseguenza mi sentivo totalmente obbligato nei suoi confronti e sapevo che non potevo deluderlo, per nessun motivo. Per fortuna, dopo qualche giorno mi sono reso conto che tutti i miei nervosismi e le mie paure erano inutili e fuori luogo, e oggi posso dire di averlo

apprezzato profondamente come persona. L‘unica cosa che gli interessa è portare a termine il suo progetto nella maniera migliore possibile ed è una cosa che io rispetto pienamente.” Tom Tykwer ha visto Ben Whishaw, che all’epoca aveva 23 anni, interpretare Amleto a teatro ed è rimasto incantato dalla sue performance. Successivamente, Tom ha fatto delle sessioni di prova con lui. “E quando mi ha mostrato i nastri dei provini, ho pensato che sarebbe stato perfetto per il ruolo. Eravamo più che certi di aver trovato il nostro protagonista e nonostante Ben fosse relativamente sconosciuto, aveva l’età giusta e anche il fisico ideale per interpretare Grenouille. Ben incarna il mix preciso di fascino e mistero." Ma Whishaw non avrebbe mai deluso Eichinger, perché aveva capito sin da subito la psicologia del suo tragico personaggio, Grenouille, proprio come il produttore: "La passione ossessiva di Grenouille che anela a produrre il profumo ideale si basa su due principi: da un lato, il desiderio inconscio di essere amato e dall’altro la paura di essere un membro invisibile di questa società, la paura primitiva di essere totalmente soli al mondo. Ed è esattamente questa paura che motiva Grenouille." Per potersi adattare fisicamente a questo strano personaggio, Whishaw ha studiato la psicologia degli animali per scoprire, come dice lui, le qualità animalesche di Grenouille. "Tom ed io abbiamo analizzato diverse specie di animali, tra i quali alcuni predatori come tigri e leopardi ma abbiamo scoperto un primate antico, il nitticebo, che appartiene alla famiglia dei lemuri. Nonostante si muova in maniera disperatamente lenta, è una creatura minacciosa e demoniaca.” Il regista non ha mai dubitato del fatto che Ben Whishaw fosse l’attore ideale. "Abbiamo fatto provini in tutto il mondo, soprattutto in Inghilterra, in cerca di attori maschili. E lì abbiamo visto più di 100 attori tra i 20 e i 35 anni. Sono in tanti ad aver letto il romanzo e quindi abbiamo dovuto trovare un attore che fosse non solo adatto ai nostri occhi ma che rispondesse anche alle aspettative dei lettori che conoscevano bene il libro e il personaggio. Poco dopo, è apparso immediatamente chiaro che avevamo bisogno di un attore quasi sconosciuto, un volto nuovo diciamo. Inoltre, l’attore che avrebbe dovuto interpretare Grenouille doveva essere in grado di sostenere l’intero film sulle sue spalle. E siamo stati più che fortunati a trovare in Ben un attore che al contempo è totalmente fresco ma che è anche dotato di un incredibile talento ed è in grado di inchiodarti allo schermo, afferma con soddisfazione Tykwer. La cosa che Whishaw ama particolarmente nel suo compatriota, l’attore Alan Rickman, che interpreta Richis, l’astuto mercante di Grasse, è la sua voce incredibile. Rickman è in grado di interpretare una scena in maniera molto stringente ed essere al contempo etereo; “recita in maniera molto profonda ed intensa e quando sei accanto a lui sei sempre consapevole che oltre a ciò che vedi, sono tante le cose che succedono appena sotto la superficie.” Neanche Rickman aveva letto il romanzo e per lui il libro era una specie di icona sconosciuta. Di conseguenza, quello che lo ha spinto ad accettare il ruolo è stata la teoria seconda la quale un film appartiene esclusivamente al regista e quindi quello che conta è lavorare con un regista “eccellente.” "Sono un grande ammiratore di Tom e del suo lavoro. I suoi film sono talmente unici che prima di conoscerlo pensavo che avrei incontrato una specie di dittatore privo di senso dell’umorismo. Invece, sebbene Tom sia incredibilmente determinato sul suo lavoro, è anche la persona più affascinante, aperta e altruista che abbia conosciuto. Di conseguenza l’atmosfera sul set è stata magnifica e più che piacevole sin dall’inizio,” racconta Rickman ripensando alle riprese del film. Questo eccezionale attore, famoso anche tra i più giovani per l’interpretazione magistrale dell’imperscutabile stregone Severus Snape della saga di HARRY

POTTER, descrive il produttore Eichinger in questi termini: "E’ estremamente raro incontrare un produttore così colto e che faccia il suo lavoro con tanta passione, spirito collaborativo ed eccentricità, tutto contemporaneamente.” Il regista di PROFUMO, Tom Tykwer era più che consapevole di tutte le complessità inerenti il ruolo di Richis: "Avevamo bisogno di qualcuno che fosse la perfetta controparte di Grenouille: e questo voleva dire che l’attore scelto non soltanto doveva essere in grado di interpretare il ruolo di un padre molto affettuoso ma anche di calarsi nei panni del rivale all’altezza di un brillante omicida. E anche se a mano a mano che la storia va avanti si abbia l’idea che Grenouille sia ormai invincibile, Richis dal canto suo si evolve in una maniera tale che ti porta a pensare: ‘Forse riuscirà a battere Grenouille.’ Rickman descrive il suo personaggio in poche battute: "Richis è definito semplicemente dall’amore esagerato che nutre per la figlia. Le sue parole: 'Sei tutto ciò che mi resta’ sono le tipiche parole di un vedovo che deve vivere senza l’amata moglie. La storia completa del personaggio è praticamente quella di un uomo che tenta disperatamente di proteggere sua figlia da un pericolo sconosciuto che potrebbe nascondersi da qualche parte: sugli alberi o tra i cespugli, nelle vie secondarie o negli angoli bui, o comunque ovunque viva qualcuno." Rickman è stato particolarmente attratto da PROFUMO per il contrasto che c’è tra il mondo scintillante, lussuoso e pulito nel quale vivono Richis e sua figlia, e il mondo pieno di ombre, sporco e marcio che si nasconde dietro alle crinoline dell’aristocrazia. "Profumi e odori piacevoli influenzano tutto il film, in maniera piacevole e terribile, al tempo stesso,” conclude l’attore.

INTERVISTA A TOM TYKWER Quando è nato il suo interesse per il romanzo “Profumo”? Avevo poco più di vent’anni e a quell’epoca quasi tutti quelli che conoscevano erano rimasti affascinati da quel libro tranne me, forse perché in quel periodo non ero troppo interessato ai romanzi ambientati nel passato, leggevo romanzi contemporanei e vedevo solo film ambientati ai giorni nostri. Ma quando alla fine mi sono convinto a leggerlo sono rimasto molto colpito e la cosa che mi ha interessato maggiormente sono stati gli aspetti arcaici ed universali della storia. In che modo è stato influenzato dal romanzo all’epoca? Le impressioni più forti erano quelle sensoriali: la descrizione esplicita della sporcizia e dei rifiuti che affliggeva la vita quotidiana che era sembra avvolta nel buio. Diciamo che la cosa che mi aveva colpito di più era stata proprio l’oscurità, il buio. E’ un romanzo pieno di quadri affascinanti e di grandissimo momenti molto drastici ed estremi: la nascita di Grenouille sotto i banchi del mercato del pesce, la scoperta di Parigi come cosmo olfattivo, gli omicidi quasi teneri delle vittime così idealizzate e naturalmente il finale spettacolare e sorprendente. La maniera in cui Süskind descrive delle situazioni drastiche è fantastica ma la cosa che mi è piaciuta di più – e che mi colpisce ancora oggi – è che il libro riesce a trovare un’ambientazione estremamente vivida e fisicamente sconcertante per una storia che è per sua natura tragica e tenera al contempo. “Profumo” racconta soprattutto la storia di una solitudine catastrofica di un uomo che non ha mai conosciuto l’amore o l’affetto durante l’adolescenza e che di conseguenza diventa incapace di avere a che fare con i sentimenti. Per questo si rifugia in un mondo in cui contano solo le sensazioni, il mondo dell’olfatto e dei profumi, e sviluppa uno stile di vita nel quale non c’è spazio per nessuno schema sociale o per nessuna idea di moralità. Il significato dell’odorato nella nostra percezione del mondo, un tema enorme, bello e molto interessante. Un altro elemento centrale del libro era la descrizione della solitudine totale di una persona che vive sempre in mezzo alla gente; la sua lotta per essere riconosciuto è inconscia e al tempo stesso inutile e culminerà in una catastrofe. La domanda esistenziale che si pone il protagonista è: come posso fare i conti con la mia apparente irrilevanza? e Süskind fornisce alcune risposte che sono al contempo semplici e scioccanti. E allora, secondo lei, perché il libro ha avuto e ha ancora tutto questo successo? E’ una domanda che mi sono fatto tante volte: come è possibile che una storia di fantasia, piuttosto surreale e ambientata nel XVIII secolo, abbia affascinato tanti lettori in tutto il mondo? Quando mi sono concentrato su questo quesito e mi sono messo in cerca di risposte, ho scoperto che molti di coloro che avevano letto il libro e lo avevano amato, lo consideravano una specie di tesoro segreto del quale solo loro avevano la chiave. E’ un libro che la gente preferisce leggere in solitudine, o del quale non ama discutere troppo con gli altri, perché è un libro che parla di solitudine e del mito del genio non riconosciuto. Grenouille è un eroe tragico e solitario, un emarginato eccentrico e al tempo stesso praticamente invisibile, come un personaggio di Sartre o il protagonista di TAXI DRIVER. Si tratta di personaggi che noi tutti conosciamo, persone animate da un desiderio non esaudito di essere riconosciute ed accettate, che vogliono essere riconosciute per poter sapere di esistere e solo in quel modo riescono a trovare, a volte e solo temporaneamente - una vita d’uscita dalla loro misera condizione. Grenouille sfrutta il suo straordinario talento, il suo spettacolare olfatto, per lasciare l’oscurità dell’isolamento e entrare nella luce dell’adulazione. Süskind è stato il primo scrittore a mettere in luce l’importanza dell’olfatto nei nostri atteggiamenti verso il mondo che ci circonda e a farne il tema centrale del suo romanzo. Tutti noi abbiamo un rapporto profondo e sostanzioso con gli odori, i profumi perché influenzano i nostri schemi di memoria e noi li percepiamo come rappresentazioni astratte della nostra storia. Formano la nostra identità perché guidano in maniera sottile i nostri comportamenti in quasi tutti i contesti della nostra vita. Questo vuol dire che questo romanzo è non soltanto un romanzo storico basato su approfondite ricerche ma anche e soprattutto, un viaggio psicologico all’interno di un mondo che ci è familiare ma che al contempo è scarsamente illuminato. Ci sfugge quasi il fatto che Süskind ci renda complici nostro malgrado di

un criminale e che ci porti addirittura a sperare in una sua assoluzione, anche se al contempo siamo consapevoli che la sua caduta è inevitabile. “Profumo” è anche una sorta di studio sull’ideologia del mondo estetico. Il libro parla di come confondiamo i nostri ideali estetici con la realtà. Il mondo contemporaneo, soprattutto in Occidente, è dominato dalla presenza di star e celebrità che rappresentano un sistema di credenze nel quale la superficie scintillante di una persona consolida, giustifica ed addirittura definisce la nostra stessa esistenza. Questa falsa credenza viene fatta a pezzi nel libro di Süskind. All’epoca di Grenouille, essenze profumate e saponi erano merci rare e preziose, accessibili solo ai ricchi. E poi all’improvviso, ecco che arriva questo ometto, semplice e quasi invisibile, che crea un super profumo per se stesso e che diventa una specie di superstar da un giorno all’altro. Questo ci fa pensare per certi versi all’odierno star system, in cui le persone si travestono o addirittura si sottomettono ad interventi di chirurgia plastica per raggiungere un non ben precisato ideale di bellezza o perfezione, cosa che generalmente non raggiungono. “Profumo” è intriso di questa tragedia. Sebbene il romanzo fosse basato su accurate e precise ricerche storiche, anche lei ha dovuto fare notevoli ricerche. In cosa il film è diverso dal libro? L’idea al centro del libro che prevede la presenza di un protagonista che è al tempo stesso fantastico e fanatico si è rivelata un grosso scoglio in fase di scrittura perché il pubblico a questo punto è diviso tra fascino e paura. Avere un “genio” come protagonista di un film è sempre problematico perché sviluppi una distanza naturale da lui visto che nessuno di noi generalmente si considera un genio. Per questo motivo, si tende a mettere accanto a personaggi così straordinari una controparte che sia più nella media e attraverso la quale l’eroe viene visto come un personaggio quasi esotico. Un esempio tipico di questi meccanismo ci viene dal film diretto da Milos Forman, AMADEUS, nel quale la storia del genio ossessivo Mozart viene vista attraverso gli occhi del compositore più vicino alla media, Salieri. Ma Bernd ed io abbiamo deciso di raccontare la storia di Mozart senza mettergli un Salieri accanto. Abbiamo capito che la gente avrebbe condannato le gesta di Grenouille solo dall’esterno ma non internamente e che doveva esserci il modo per mantenere vivi l’interesse ed il fascino per questo strano genio. Alla fine Andrew Birkin ci ha mostrato come esplorare i labile confini della tolleranza in un potenziale pubblico. Andrew è un accanito ricercatore, ed è molto meticoloso nel suo lavoro, e questa è una cosa che ammiro profondamente. Aveva preparato un piccolo laboratorio privato che gli è servito per capire meglio cosa fosse l’enfleurage e il lavoro di profumiere. E’ anche riuscito a trasporre il linguaggio di Süskind e la sua intonazione unica nella sceneggiatura, per far si che si evolvessero naturalmente nei dialoghi del film. Abbiamo lavorato tanto su questa sceneggiatura, dedicandogli più di due anni. Abbiamo anche passato parecchio tempo nella capitale dei profumi, Grasse. La maggior parte dei “nasi” più famosi del mondo vivono a Grasse e così come i musicisti sono dotati di un udito perfetto, i “nasi” hanno un olfatto infallibile. Molte delle informazioni contenute nel libro e nel film poi sono venute proprio da loro. Quali erano le caratteristiche necessarie all’attore che avrebbe dovuto interpretare Grenouille? Diciamo che ci trovavamo di fronte ad un dilemma di difficile soluzione. Il potenziale protagonista doveva essere al contempo innocente e criptico. Doveva essere giovane ma la tempo stesso doveva avere l’aspetto di una persona che conosce la vita. Doveva essere relativamente sconosciuto ma al tempo stesso abbastanza forte in termini di presenza scenica da poter reggere l’intero film perché il protagonista appare praticamente in tutte le scene del film. E così, dopo lunghe ed estenuanti ricerche sono andato all’Old Vic Theatre a Londra, su consiglio dell’agente Michelle Guish per vedere il ventitreenne Ben Whishaw interpretare Amleto e ho capito subito che era lui il mio Grenouille. Ben è un attore molto intelligente che usa il suo corpo in maniera particolare, con tanta disciplina rasentando a volte l’ascetismo. Ci siamo trovati immediatamente d’accordo e abbiamo trascorso tanto tempo a parlare e a provare le scene del film per far si che lui si immedesimasse nel personaggio. Ben è stato il grande colpo di fortuna di questo film perché ci ha permesso di rendere accessibile al pubblico il bizzarro personaggio di Grenouille, dando al film la sua anima. Il suo opposto è Laura. Che cosa doveva avere la giovane attrice in questione per dare il suo contributo al film?

La proiezione di Grenouille sulle giovani donne, soprattutto per quanto riguarda Laura, non ha un’implicazione sessuale diretta: Grenouille idealizza l’utopica e verginale aurea che le circonda. Tuttavia, ci sembrava ugualmente importante che le attrici che interpretavano Laura e la sua prima vittima, la venditrice di prugne, apparissero come persone che conoscono i fatti della vita e non sembrassero delle adolescenti senza esperienza. Per questo motivo avevamo bisogno di un’anima vecchia in un corpo giovane. L’attrice tedesca Karoline Herfurth è certamente una persona di questo tipo mentre l’altra attrice, l’inglese Rachel Hurd-Wood, interpreta un personaggio che è molto al di là delle portata di Grenouille e per questo appare irraggiungibile. E alla fine siamo riusciti a trovare un’attrice che somiglia molto al personaggio descritto nel romanzo, che è dotato di un fascino irresistibile, di un’aperta giocosità e di tanto carisma. Come le è venuto in mente di scegliere Dustin Hoffman per interpretare Baldini? Non riuscivo a pensare a nessun altro per quel ruolo. Per me, Dustin è l’immagine stessa dell’attore di Hollywood. Come Robert de Niro, nel corso della sua carriera ha interpretato i personaggi più vari molti dei quali hanno fatto storia. Ma al contempo, Dustin è circondato da una specie di aura fatta dall’incontro tra ironia e serietà. Può strappare un sorriso anche nella storia più drammatica e dare peso a consistenza alla più leggera delle commedie, il che vuol dire che riesce a mantenere costantemente un velo di ambiguità. Baldini è un personaggio estremamente importante del film e del romanzo perché è l’unica vera controparte del personaggio di Grenouille il quale, altrimenti, sarebbe andato avanti per tutto il film senza interagire praticamente con nessuno. Da un lato, Baldini vuole arricchirsi con Grenouille e dall’altro il rapporto “maestro-allievo” o “Mozart-Salieri” non funziona. Ben e Dustin si sono trovati molto bene sul set ma al contempo si capiva che tra di loro c’era una sana competizione, fantastica da seguire per chi li stava a guardare. Dustin è dotato di tanta energia e umorismo e si lascia letteralmente trasportare dalla pura gioia della recitazione, e questo è stato assolutamente contagioso sul set. Continuava a ripetere che non esiste un solo metodo, ma 500 e il vero trucco era trovare quello giusto. Spesso lasciavamo la macchina da presa accesa e cercavamo l’intonazione, la sfumatura giusta. Forse questo metodo può apparire caotico, e così è stato all’inizio, ma alla fine è stato incredibilmente liberatorio per me perché ha portato un non so che di giocoso nella recitazione. E come si è inserito in questo “dream team” Alan Rickman che interpreta il commerciante Richis? Alan è sempre stato la mia prima scelta per il personaggio di Richis e lui ha accettato immediatamente la nostra proposta. Non conosco nessuno più attento ai testi di Alan e capace di affrontare alcune scene con tanta eleganza e originalità. Nella parte finale del libro, la storia ruota intorno a due personaggi contrapposti e molto potenti: Grenouille – diventato ormai quasi imbattibile – e Richis per l’appunto – che doveva essere un personaggio piacevole ma che al contempo potesse anche eguagliare Grenouille. Richis è un vedovo la cui unica e adorata figlia si trova all’improvviso in grave pericolo. Richis è una persona molto istintiva ed è l’unico che possa in qualche modo contrapporsi a Grenouille. Sapevo che avevamo bisogno di qualcuno che non solo fosse in grado di farsi rispettare come personaggio ma che riuscisse anche a conquistare il rispetto del pubblico in poco tempo. Alan è un’autentica presenza e si sente a suoi agio nei film in costume perché li indossa come se non avesse mai indossato altro. Il produttore, Bernd Eichinger, è uno dei più grandi cineasti di oggi, e non solo in Germania. Come è stato lavorare con lui? Non so rispondere perché non saprei come descrivere Bernd. Diciamo che fondamentalmente è pazzo, e che ha venduto l’anima al cinema. E’ completamente ossessionato ma al tempo stesso ha un lato molto pragmatico che lo fa essere sempre pronto e vigile e che gli da il senso delle proporzioni. Come regista non potrei desiderare un produttore diverso da lui: un produttore capace di pensare senza alcuna restrizione creativa e al tempo stesso in grado di finanziare qualunque cosa in maniera ragionevole e organizzare le cose alla perfezione. E’ una persona che ti spinge sempre ad andare avanti ma che al tempo stesso ti pone domande ed è dotato di un entusiasmo smisurato. Se lavori con Bernd sai di poter contare su un cineasta purosangue e non solo con un amministratore di bilanci e

finanze. La prima volta che ci siamo incontrati io stavo attraversando una crisi dopo il cortometraggio TRUE e non avrei mai lontanamente immaginato di poter dirigere un film come PROFUMO. Ma Bernd era pieno di energie e credeva fortemente nel progetto. Aveva già una visione ben precisa del film che mi ha letteralmente affascinato. E quando ho riletto il romanzo, ho scoperto che era il materiale adatto per me. Prima di allora, le nostre strade non si erano mai incontrate e per me Bernd era una specie di mito perché aveva prodotto tanti film importanti quando io ero ancora un adolescente. Tra di noi si è stabilita una forte energia creativa sin dal primo incontro scaturita dalla simpatia reciproca, perché abbiamo capito sin da subito che avevamo in mento lo stesso tipo di film che ai nostri occhi doveva essere il più radicale ma anche il più popolare possibile. E le cose hanno funzionato a meraviglia per l’intero processo di lavorazione e credo che parte di questo sia dovuto al fatto che nella fase di scrittura della sceneggiatura abbiamo avuto modo di conoscerci bene. Dopo due anni trascorsi seduti nella stessa stanza, ad ascoltarci reciprocamente e a scambiarci idee per la sceneggiatura, odorandoci a vicenda e dovendo trovare un accordo quando avevamo opinioni divergenti, ha reso il nostro rapporto molto forte. E’ per questo che il nostro lavoro è stato dominato da un’incredibile armonia ed è stato ispirato da una visione unica e condivisa. Per tutto questo fare questo film è stata la realizzazione di un sogno. INTERVISTA A BERND EICHINGER Quando ha letto “Profumo” per la prima volta? Alla metà degli anni 80; l’ho letto appena è stato pubblicato e ho subito desiderato acquistarne i diritti. E poiché l’autore Patrick Süskind è un mio amico, non pensavo che ci sarebbe stato alcun problema. Purtroppo però, non è andata così perché all’inizio, e per molto tempo, Süskind non voleva vendere i diritti a nessuno. Quanto è stato difficile acquistare i diritti allora? Il problema era che Patrick non voleva vendere, né a me, né a nessun altro. Ci hanno provato in tanti a convincerlo dal 1986 in poi, registi e produttori. Poi nel 2000, a quasi 15 anni dalla pubblicazione, ho avuto l’impressione che sarebbe stato possibile affrontare nuovamente l’argomento. In 15 anni possono cambiare tante cose e quindi ho chiesto di nuovo agli editori se avevano intenzione di vendere i diritti per l’adattamento cinematografico e loro, per la prima volta, hanno proposto una cifra ed io ho accettato. Secondo lei perché il libro ha riscosso tanto successo? Sono tante le teorie che tentano di spiegare il successo di un capolavoro come “Profumo” . Ad essere sinceri, possiamo solo fare delle supposizioni e secondo me, “Profumo” ha avuto tanto successo perché racconta una storia unica e il pubblico vuole leggere o vedere storie uniche, e non nuove versioni o rielaborazioni di storie o eventi che abbiamo visto o sentito centinaia di volte. E da questo punto di vista “Profumo” è veramente originale. Ma cosa c’è di tanto sensazionale in questa storia? Il libro ha un sottotitolo “La storia di un assassino”. Ma non si tratta di un assassino come gli altri, una specie di serial killer che uccide seguendo delle pulsioni sessuali. In questo libro, l’assassino è un personaggio che potremmo definire autistico, che non ha amici e che non ha avuto nulla dalla vita. Si tratta di una persona dotata di un talento particolare, che lo rende superiore ai suoi simili, vale a dire un olfatto quasi soprannaturale. Grenouille si relaziona con il mondo attraverso l’olfatto, gli odori e credo che già questo renda il romanzo unico. E gli stessi omicidi non sono motivati dal semplice desiderio di uccidere: Grenouille uccide le ragazze perché vuole possedere il loro profumo. Questo personaggio non può certamente essere definito un eroe, almeno nell’accezione più tradizionale, dove in genere l’eroe è colui che combatte contro il male e che in genere vince. Nel romanzo prima e nel nostro film poi, non

ci sono né buoni né cattivi, e anche questo rende la storia unica in sè. Per questo motivo la storia non è tanto immorale quanto piuttosto amorale, nel senso che va al di là del nostro concetto di moralità. Infatti il protagonista, è totalmente privo di moralità e non ha neanche nessuna idea psicologica su cosa sia l’amore, la gratitudine, le interazioni umane o il senso di responsabilità. Ma sicuramente il lettore, e tra breve anche il pubblico cinematografico, avranno delle difficoltà ad identificarsi con questo personaggio proprio per la sua amoralità? Questa è stata la domanda cruciale che ci siamo posti quando abbiamo scritto la sceneggiatura. In genere è più facile identificarsi con personaggi piacevoli, personaggi che rispettiamo o che compiono imprese memorabili. Ed è stato proprio questo il problema che abbiamo dovuto affrontare quando abbiamo scritto la sceneggiatura perché Grenouille è un personaggio assolutamente insolito e credo che il 99,9% dei film che vediamo non prevedano personaggi come lui. Ma era questo il protagonista con il quale dovevamo relazionarci e che nel libro aveva funzionato a meraviglia forse proprio perché è un eroe che non è un eroe con il quale è facile identificarsi. Trasformare la trama in una sceneggiatura è stata una vera sfida, tanto più difficile per un problema di natura più tecnica, vale a dire come rappresentare gli odori e le essenze profumate in un film. Ma questo è stato un compito alquanto facile. Trovare gli attori giusti é stato come cercare un ago in un pagliaio? Diciamo che è stato così almeno in parte perché l’intera storia del film è narrata dal punto di vista di Grenouille. Se avessimo scelto gli attori sbagliati, l’intero film sarebbe stato un fallimento. Inoltre, il protagonista doveva essere talmente giusto per il suo ruolo che il pubblico non si sarebbe mai dovuto chiedere se non sarebbe stato meglio metterci qualcun altro. Di conseguenza abbiamo parlato con tanti attori, visto che si sono presentati in tanti ai provini. Al tempo stesso, però, abbiamo notato una certa riluttanza, se non addirittura paura nei confronti del ruolo di Grenouille. Alla fine Tom ha trovato Ben Whishaw, che all’epoca stava interpretando Amleto sui palcoscenici di Londra. Secondo noi quel ragazzo incarnava alla perfezione i due aspetti del protagonista: l’angelo innocente e l’assassino. Sapevamo che con lui il film avrebbe funzionato. Un’altra difficoltà è stata rappresentare sullo schermo il profumo e gli odori del corpo. Come vi siete regolati? E’ chiaro che odori e profumi non possono essere rappresentati in maniera visiva e quindi nessun effetto speciale avrebbe potuto aiutarci. Dalla nostra però avevamo il fatto che lo stesso ostacolo era già stato affrontato e aggirato dall’autore del libro. Infatti Patrick Süskind, aveva dovuto usare la forza delle sue parole per convincere i lettori che in realtà potevano percepire, cogliere veramente attraverso l’olfatto i profumi e gli odori descritti nel libro. Per fortuna, al cinema abbiamo molte più opzioni disponibili potendoci servire della musica, dei suoni e naturalmente delle immagini. Abbiamo deciso sin dall’inizio che non avremmo fatto ricorso ai colori o agli effetti speciali per dare una forma visibile ai profumi ma ci saremmo serviti dell’illuminazione delle inquadrature più appropriate. A differenza di quanto avviene nel libro, nel film l’incontro tra Grenouille e la ragazza che vende le prugne occupa uno spazio importante. E’ stata una decisione che avete preso all’inizio? Esatto, e il motivo è che volevamo dare al protagonista del film un carattere leggermente meno cinico rispetto al libro. So bene che Patrick Süskind ama questo cinismo e gli piace giocarci, flirtarci e non direi che abbiamo totalmente eliminato questa specie di umorismo dark dal film. Diciamo che abbiamo risistemato la psicologia dei personaggi. Nel caso specifico, volevo dare agli altri personaggi e alle loro storie più spazio per far si che il pubblico, ripensando agli eventi, potesse capire il protagonista, le sue motivazioni e le sue ossessioni.

Perché ha scelto Tom Tykwer come regista del film? Tom possiede due qualità che lo rendevano ideale per questo progetto: da un lato ha la giusta vena artistica e innovativa e dall’altro ha anche una comprensione molto popolare dei film. Queste due componenti, - il lato sperimentale e quello popolare – erano entrambe necessarie per questo progetto, che non é un film d’autore o da cine club, altrimenti non sarebbe stato interpretato da star del calibro di quelle presenti nel film. Quando ho proposto a Tom di dirigere il film ho anche deciso che avremmo lavorato insieme alla sceneggiatura e durante questa fase ho avuto modo di conoscerlo meglio e di convincermi di aver fatto la scelta giusta.. Come è andata la vostra collaborazione? A meraviglia, direi perché Tom non è soltanto un cineasta molto professionale ma è anche molto abile. Ha un occhio molto fino e abbiamo avuto occasione di discutere qualunque aspetto del progetto perché ci fidavamo ciecamente l’uno dell’altro. E sin dall’inizio abbiamo precisato che avremmo sempre parlato chiaro tra di noi, e anche se Tom non ha un’esperienza pari alla mia per numero di film realizzati, è un regista nato. Non solo adora fare film, ma al tempo stesso è assolutamente capace di farlo. Come ha fatto a convincere Dustin Hoffman a interpretare Baldini? Dustin Hoffman è sempre stata la nostra unica scelta per quel ruolo e lui ha accettato subito la parte. Lui e Tom si conoscevano da anni perché Dustin si era letteralmente innamorato di LOLA CORRE e aveva anche molto amato il mio progetto televisivo della fine degli anni 90, "Das Mädchen Rosemarie". E quando Hoffman ha scoperto che io e Tom avremmo fatto PROFUMO insieme, ha detto subito di sì e non tanto per il film in se ma perché aveva voglia di lavorare con noi. Che cosa fa di Hoffman il Baldini ideale? Baldini è innanzitutto una persona arrogante che come profumiere ormai ha i giorni contati. Tuttavia, ha anche delle buone qualità ed è un personaggio decisamente eccentrico. Di conseguenza, l’attore che lo avrebbe interpretato doveva essere in grado di interpretare questa eccentricità con dignità, cosa nella quale Dustin Hoffman è un maestro, Nessun altro è in grado di rappresentare un certo tipo di comicità con tanta dignità. L’altro attore non protagonista è Alan Rickman, che interpreta il commerciante Richis di Grasse. Vorrei sottolineare che lavorare con Alan Rickman è stato un autentico piacere perché ritengo che sia uno dei migliori attori del mondo. Nessuno dei film da lui interpretati mi ha annoiato neanche per un momento. Nel nostro film, interpreta un ricco commerciante di Grasse che difende la bella figlia dal serial killer Grenouille, il quale ha bisogno del profumo della ragazza per completare il suo super-profumo ed è disposto a qualunque cosa pur di averlo. Richis ama molto sua figlia ed è seriamente preoccupato per lei. E sebbene all’inizio non realizzi quanto Grenouille gli sia vicino, resta comunque l’unico in grado di contrapporsi a questo strano assassino e che è abbastanza intelligente da capire Grenouille e le sue motivazioni. Per questo motivo avevamo bisogno di un attore straordinario e lo abbiamo trovato in Alan Rickman. Quanto è stato difficile trovare la figlia di Richis? Devo ammettere che è stato difficile quanto trovare Tom., che interpreta Grenouille. Abbiamo visionato centinaia di cassette di giovani attrici e in una di queste abbiamo scoperto Rachel. La cosa buffa è che è stata notata innanzitutto da Tom. Quando ha visto il provino, mi ha detto: "Una delle 15 ragazze inglesi su questa cassetta mi sembra adatta, ma non mi ricordo esattamente quale fosse." Allora ho guardato la cassetta e anche io ne ho trovata una adatta, che

era la stessa di Tom, vale a dire Rachel. E questo è bastato a portare Tom a Londra dove le ha fatto un provino. Quando ho visto la cassetta ho capito che la nostra ricerca era finalmente finita. Cosa rende Rachel Hurd-Wood perfetta per questo ruolo? Credo che Rachel sia un’attrice di grande talento che incarna alla perfezione l’innocenza della sua età ma che al tempo stesso sembra molto matura, bene educata e quando ci parli sembra un’adulta. Inoltre è molto bella e questa è una combinazione alla quale il pubblico non sa resistere.

INTERVISTA A ANDREW BIRKIN Quando ha saputo che il romanzo "Profumo” sarebbe stato portato sul grande schermo? Bernd Eichinger mi ha chiamato nel 2001 e mi ha chiesto se ero disposto ad aiutarlo a lavorare sul romanzo. E’ amico di Bernd Eichinger da tanto tempo…. Conosco Bernd da più di vent’anni, da quando ho lavorato alla sceneggiatura di IL NOME DELLA ROSA. Lo adoro perché è una persona eccezionale. Ammiro la maniera in cui ha scelto di restare fedele a “Profumo” e alla struttura piuttosto fuori del comune del romanzo, il che ha reso il suo lavoro sicuramente più difficile perché non abbiamo a che fare con un film classico, in stile Hollywoodiano. Quale è stata la sfida maggiore nello scrivere la sceneggiatura? La parte più difficile è stata fare un film su un assassino psicopatico che è anche il vero eroe della storia. Ci sono tante storie che hanno come protagonisti degli affascinanti “cattivi”- Capitan Uncino o Hannibal Lecter solo per citarne un paio, - ma accanto a loro c’è quasi sempre un vero eroe che li batte. In PROFUMO, Grenouille non è neanche particolarmente piacevole, - ed è stato lo stesso Süskind, nelle prime pagine del romanzo, a chiarire che è sempre stato un personaggio abominevole. Inoltre, Grenouille non parla mai con nessuno, neanche con se stesso, e questo ci ha creato tante difficoltà quando abbiamo dovuto portare sullo schermo questo eroe per un pubblico vasto. Conosceva già il regista Tom Tykwer prima di PROFUMO? No, ma avevo visto il suo film LOLA CORRE mentre volavo a San Pietroburgo per conoscerlo e mi è piaciuto sin dal primo incontro.Tom è un regista molto autoriale, con una visione creativa molto vasta che tocca tutti gli aspetti del film. PROFUMO punta tutto sulla personalità del protagonista, Grenouille ma secondo me, per fare un bel film, quello che conta è anche e soprattutto la personalità del regista. Tom riesce a dare al film una sua personalità che è unica e irripetibile e che fa la differenza tra un artista ed un artigiano, e che non ha nulla a che vedere con il talento. Quale odore collega a questo film? Muschio e quercia, con un tocco di tuberosa e una dose di zibetto! (ride)

INTERVISTA A BEN WHISHAW Che tipo di persona è Jean-Baptiste Grenouille? Credo che sia un personaggio con tanti deficit, soprattutto a livello sociale. E’ una specie di sbandato, emarginato anche se non amo questa parola. Ma Grenouille possiede un talento particolare che gli permette di raccogliere e conservare le essenze profumate e forse questo è dovuto al fatto che appena nato è stato letteralmente bombardato dagli odori di Parigi. Tom Tykwer ed io abbiamo parlato spesso di questo personaggio semi autistico, della sua maniera di vedere il mondo e di cosa contasse per lui. Ma la grande differenza rispetto al libro è che Tom vede tutta questa vicenda degli orrori e dell’olfatto come una specie di sistema che Grenouille ha creato per interpretare il mondo. E’ la sua maniera di dare un senso al mondo. Ci può raccontare la storia del film vista però con gli occhi di Grenouille? Grenouille nasce e cresce a Parigi nel XVIII secolo, in condizioni di terribile povertà ed è per questo che è in cerca di amore e di riconoscimento a livello sociale. Ma così facendo imbocca la strada sbagliata e finisce con l’uccidere delle ragazze per creare un profumo che gli permetta di raggiungere i suoi obiettivi. Di conseguenza diventa un assassino, un personaggio disturbato che ubbidisce ad un impulso o bisogno prettamente umano e alla fine potremmo definirlo un fanatico se non un terrorista. A quel punto per lui l’unica cosa che conti veramente è catturare le essenze profumate per fabbricare un sorta di super profumo da applicare su stesso perché a metà della storia ha scoperto di non avere nessun odore. E quindi per una persona come lui, la cui intera esistenza ruota intorno all’olfatto, scoprire di non emanare alcun odore è devastante. Per questo motivo, la seconda parte del film si concentra sulla creazione di un profumo e finisce con un climax sensazionale che non vi racconterò anche se sono in tanti a conoscerlo. Grenouille ha un rapporto molto speciale con Laura, la bella figlia del commerciante Richis. Be, direi che non si tratta di una relazione visto che Grenouille non ha rapporti con nessuno. Credo che sia stata questa la cosa più strana nell’interpretare il mio personaggio perché è tutto nella sua mente, è una specie di ossessione che però non si riversa mai direttamente sulle persone. Lui non la conosce, non sa nulla di lei come essere umano. L’unica cosa che conosce di lei è il suo profumo, anzi per lui Laura è solo un profumo, un profumo che ha un effetto sconvolgente su di lui. Ha detto che durante le riprese ha avuto modo di conversare a lungo con il regista Tom Tykwer. Come è stato lavorare con lui? Tom è un fanatico nel senso Grenouillesco del termine. E’ molto ossessivo, forse leggermente maniaco nel suo approccio al film. Non ho mai conosciuto nessuno con tanta energia e impegno. Vederlo lavorare ti lascia senza fiato. Parlavamo sempre, la mattina, a pranzo e la sera. Non avevo mai lavorato con un regista dotato di una visione così cinematica. E’ un qualcosa di epico che rende eccitante il mio lavoro con lui. Direi che lo adoro. Grenouille ha un maestro di nome Baldini. Quale è il rapporto tra allievo e maestro? Credo che la cosa importante nel rapporto tra Baldini e Grenouille sia che entrambi hanno degli obiettivi ben precisi e sanno esattamente cosa vogliono l’uno dall’altro. Grenouille vuole imparare a catturare gli odori da Baldini, e Baldini dal canto suo vuole sfruttare il genio di Grenouille per creare un profumo e ridare respiro al suo negozio che è sull’orlo del fallimento. Di conseguenza si tratta di un rapporto assolutamente pratico e improntato all’egoismo, o al tornaconto personale. E anche in questo caso, è un rapporto che non è un vero rapporto.

Baldini è interpretato dal leggendario Dustin Hoffman. Ovviamente è una leggenda ed è sempre interessante incontrare i nostri miti. Ricordo il primo giorno in cui siamo arrivati sul set e l’ho visto tutto truccato e con indosso il costume, circondato dai suoi attrezzi da profumiere; ho aperto la porta, la macchina da presa era in funzione ed io ridevo tra me e me, perché mi dicevo che non poteva essere vero, non stava succedendo veramente. Non poteva essere veramente Dustin Hoffmann. Ho imparto tantissimo da lui. Ha un approccio così gioioso, ride spesso e si diverte un mondo ed è sempre irriverente verso tutto ciò che fa. Dice tutto quello che pensa, senza imporsi alcuna censura o restrizione, ed è una cosa straordinaria da vedere. So che lei ha qualcosa in comune con Alan Rickman, che interpreta il suo antagonista Richis: avete frequentato la stessa scuola di recitazione. Esatto. Adoro Alan. Nel film non abbiamo tante scene insieme ma ho molto apprezzato le conversazioni che abbiamo avuto durante le pause. C’è qualcosa di molto saggio in lui, sembra avere un atteggiamento molto saggio nei confronti della vita. E’ un attore straordinario e adoro osservarlo lavorare perché sotto la superficie succedono sempre tante cose. E’ veramente avvincente ed affascinante. E cosa può dirci della sua giovane collega inglese, Rachel? Rachel è straordinaria e non posso ancora credere che abbia solo 15 anni. Anzi direi che è alquanto sconcertante perché è così matura. C’è qualcosa di particolarmente attraente in lei, e non parlo solo del suo aspetto fisico ovviamente, ma come essere umano è piena di luce e di vita. Bernd Eichinger ha lottato per molti anni per comprare i diritti cinematografici sul romanzo. Come è stata la sua esperienza con lui? Bernd è stato presente sul set praticamente ogni giorno. Solo verso la fine delle riprese è mancato qualche volta ma credo che a quel punto fosse soddisfatto di come stavano andando le cose. Ma devo dire che questo film è la sua creatura, il suo bambino e ha investito tanto – e non parlo solo di soldi naturalmente – pur di realizzarlo. Adoro questa sua passione per le cose che fa e alle quali tiene. All’inizio delle riprese abbiamo chiesto tutti un lieto fine per Laura ma lui non voleva ascoltarci per nessuna ragione perché voleva raccontare la storia al meglio delle sue possibilità e alla fine abbiamo tutti apprezzato le sue scelte. Il profumo, l’olfatto sono elementi fondamentali di questo film. Può dirmi se nel corso delle riprese il suo olfatto si è in qualche modo rafforzato o raffinato? Credo che ognuno di noi sia costantemente cosciente degli odori che ci circondano perché ci toccano emotivamente. Non credo che grazie a questo film il mio olfatto abbia subito dei miglioramenti o dei cambiamenti. Non credo di essere diventato una specie di Grenouille dotato di un super olfatto ma diciamo che d’ora in poi sarò molto più conscio e attento agli odori che mi circondano. E ci sono degli odori particolari che resteranno per sempre legati a questo film e questo periodo della mia vita. Soprattutto quello di Nicole, l’addetta al ciack che aveva un profumo molto particolare e poiché Nicole era l’ultima persona a comparirmi davanti ad ogni ripresa, ho fatto indigestione del suo profumo (dice inalando). La prossima volta che sentirò quel profumo, tornerò con la mente all’estate del 2005. Ha un profumo preferito? Si, ne ho due direi, ma non sono così interessanti o particolari. Uno è l’odore dei falò e l’altro è l’odore della pioggia, anzi direi l’odore che emana dal cemento dopo che è piovuto. Forse perché mi ricorda Londra ed è da tempo che manco dalla mia città.

INTERVISTA A DUSTIN HOFFMAN Che cosa fa di un profumo un buon profumo? Innanzitutto quell’inconfondibile sensazione, l’immediata impressione dal primo istante in cui senti per la prima volta quel determinato aroma. E poi direi la personalità del profumo che ti resta addosso, la sua persistenza. Ma il massimo del massimo è l’anima del profumo, la sua musica. E’ questo l’elemento più importante e che rivela tutto di un profumo. Ma questo punto di vista, la prima impressione, la personalità e l’anima, sono cose che valgono per tutto quello che facciamo o che ci piace. Perché abbiamo la tendenza a mettere un’anima dentro ogni cosa per convincere gli altri o anche per far si che ci degnino di attenzione. E questo vale anche per la realizzazione di un film? Naturalmente perché la realizzazione di un film è un qualcosa di magico. Prendiamo un aeroplano per esempio. Guardando l’apparecchio, le sue componenti tecniche, non diremmo mai che è capace di volare e quando effettivamente decolla e prende il volo restiamo di sasso. Lo stesso dicasi per la realizzazione di un film: sembra una questione incredibilmente tecnica, almeno all’inizio ma alla fine capisci che ha molto a che fare con la magia. E quindi è possibile che dopo aver girato per 14 ore, ti rendi conto che in quel particolare istante puoi dare il meglio di te, che quello che hai tentato di fare per tutto il giorno è lì davanti a te, e ti ripaga da tutto lo stress accumulato. E credo che siano momenti come questo che mi fanno andare avanti e che continuano a farmi amare il mio lavoro. Quindi fare un film è una sorta di avvenimento? Ad essere sinceri, fare un film è anche un qualcosa che ha molto a che vedere con la famiglia perché quando fai un film ti capita di trascorrere tante ore con persone che alla fine conosci molto bene e quindi ti senti in famiglia! (Risate) Durante le riprese, l’aiuto maggiore ti viene dai truccatori e dai costumisti che hanno trascorso e dedicato più tempo col personaggio rispetto all’attore che lo interpreta. Ci sono delle somiglianze tra lei e Baldini? Baldini vive nel perenne terrore che i suoi contemporanei scoprano che lui “ruba” gli odori per fabbricare il suo profumo. E quindi se mi chiede se abbiamo qualcosa in comune, devo risponderle naturalmente “Si”. Sono stato un ladro per tutta la vita perché l’arte in fondo è una forma di furto. Mi piacerebbe incontrare Baldini, anche una volta sola, per potergli dire: Non ti sentire colpevole perché in fondo tutti rubano!”(Risate) Che rapporto c’è tra Baldini e il suo protetto, Grenouille? Il rapporto tra il Maestro Baldini e il prodigioso Grenouille è paragonabile a quello che c’era tra Mozart e Salieri, o almeno a come è stato rappresentato da Milos Forman in AMADEUS. In quel caso, il genio di Mozart interagiva con l’unico “buon musicista” dell’epoca, Salieri che era costantemente intento a spiare Mozart e il suo talento. Il rapporto tra Baldini e Grenouille è costruito in maniera simile perché sebbene Baldini sappia già come si fabbricano i profumi, gli manca quel non so che, che fa di una persona un genio. Come vede Ben Whishaw nel suo ruolo? Ho conosciuto Ben solo al momento delle prove in costume ma all’epoca già sapevo perché Tykwer lo aveva scelto: Ben Whishaw ha quel non so che di selvaggio e di animalesco che anche Grenouille possiede. Diciamo che c’è un attore su 100.000 che possiede queste qualità.

Come ha conosciuto il regista Tom Tykwer? Ho adorato il suo film, LOLA CORRE e quindi qualche anno fa, dopo aver visto il film, l’ho chiamato per complimentarmi con lui. A quel punto siamo diventati amici, ma solo al telefono. Ad un certo punto sono venuto a sapere che Tom avrebbe voluto dirigere l’adattamento del romanzo “Profumo”, un libro che avevo letto vent’anni prima e che mi era piaciuto molto. Come è stato lavorare con Tom Tykwer? Diciamo che è un po’ troppo ossessionato dal suo lavoro, ma sa esattamente cosa vuole ottenere e si prepara in maniera molto meticolosa. Credo che la sua preparazione media per ogni film siano tre o quattro anni di lavoro. Al tempo stesso, però, ha un grande rispetto per gli attori e per le loro opinioni, cosa che non sempre accade con gli altri registi. Alcuni registi hanno uno strano sguardo negli occhi, quasi assente quando parlano con gli attori invece Tom è sempre molto aperto e disponibile se qualcuno degli attori si fa avanti con una nuova idea. La nostra collaborazione è stata improntata all’unità. E cosa mi dice del produttore tedesco Bernd Eichinger? Eichinger ha partecipato all’intero processo dall’inizio alla fine. Posso addirittura affermare che ha fatto tutto quello che poteva affinché il film rispondesse alle sue aspettative e ai suoi desideri – e non mi riferisco alle questioni economiche. Questo atteggiamento non è affatto la norma tra i produttori cinematografici.

INTERVISTA CON ALAN RICKMAN Lei è il commerciante Antoine Richis. Cosa può dirci del suo personaggio? La cosa importante di Richis è che è un padre e un vedovo. Sua moglie é morta – in circostanze misteriose – ma lui continua a condurre una vita agiata e privilegiata. E’ un commerciante benestante che vive in una grande casa con la bellissima figlia. La cosa principale che sappiamo di lui è che è molto, ma molto protettivo nei confronti dell’adorata figlia. Perchè, come le dice sempre lui: Sei l’unica cosa che mi resta. Che cosa succede alla figlia durante il film? Tutto quello che accade nel film ha a che fare con la storia di quel giovanotto, Grenouille. Richis lo incontrerà soltanto alla fine del film e quindi tutto quello che sappiamo di lui è che c’è un serial killer che gira nella zona che uccide solo ragazze giovani e molto belle e poiché la figlia di Richis è una delle ragazze più belle della città lui pensa – giustamente – che sua figlia sia in pericolo. E allora si trasforma in una sorta di Sherlock Holmes. I suoi concittadini, i pezzi grossi fanno solo un gran rumore mentre Richis si muove in maniera intelligente per cercare di superare in astuzia questa forza sconosciuta che sta uccidendo tutte quelle belle ragazze. Riesce a capire la passione di Grenouille che tenta disperatamente di creare il Profumo dei profumi? Direi che è piuttosto difficile seguirlo visto che diventa un assassino e quindi è alquanto difficile giustificare le sue azioni. Ma credo che come per qualunque serial killer, sia necessario cercare di capire da dove venga innanzitutto. Altrimenti non riusciremo a capire nulla di noi stessi come società. Non basta tirare pietre contro il furgone della polizia che porta via gli assassini ma è necessario fare un esame di coscienza e ammettere che è la società a produrre individui di questo tipo e a questo punto dobbiamo chiederci come e perché sia potuto succedere. In questo caso si tratta della storia di una persona che è stata abbandonata quando era appena un neonato e che è stata

maltrattata sin da piccolo. A quel punto, per difendersi ha sviluppato una qualcosa nel quale ha fiducia e della quale è sicuro, nella quale è un grande esperto vale a dire il suo olfatto. E anche se non è una cosa giusta, non c’è da sorprendersi se diventa ossessionato perché quello che ha esiste solo nella sua testa. Che cosa l’ha colpita maggiormente della storia? Non avendo letto il libro, l’ho letta come si legge una qualunque sceneggiatura cinematografica. Ma quando ho sentito che sarebbe stato Tom Tykwer a dirigerla, allora mi sono sentito immediatamente attratto dal film perché desideravo lavorare con lui. Suppongo che mi piacciano le storie su persone ossessive (ride) e credo che Richis sia ossessivo quanto Grenouille, sotto un certo punto di vista almeno, perché Richis concentra tutte le sue energie per proteggere la figlia da una forza sconosciuta. Conosceva qualcuno dei film di Tom Tykwer prima di essere scritturato per questo film? Naturalmente conoscevo LOLA CORRE, come tutti del resto ma purtroppo non ho visto THE PRINCESS AND THE WARRIOR, o almeno non ancora e poi so che ha diretto un fantastico cortometraggio, che mi è piaciuto molto – TRUE. E’ un regista di grande talento e gli ho detto: 'Mi sembra che non soltanto tu abbia il controllo di ogni inquadratura del film, ma di ogni millesimo di secondo all’interno di quella inquadratura.' Conosce il potere visivo dei momenti più piccoli – come l’aprire e il chiudersi di un occhio – che poi diventano parte integrante della narrativa. Di conseguenza è sempre emozionante come attore riuscire a metterti totalmente nelle mani di un regista del genere. Lo descriverebbe come un regista di attori? Sa esattamente cosa vuole e ha un’idea molto chiara e precisa di qualunque inquadratura, di qualunque scena e di quello che vorrebbe vedere come risultato finale ma questo non vuol dire che non sia aperto e pronto ad accettare consigli e suggerimenti. E questa è una qualità piuttosto rara nel nostro settore nel quale i registi sono sempre sotto pressione e inoltre devono rispettare limiti di bilancio e piani di lavorazione serrati. Lavorare con un regista che sorride sempre, anche quando la situazione si fa tesa è una cosa molto rara che però ti da tanta energia. Come è stato lavorare con Bernd Eichinger? Diciamo che un giorno o l’altro Bernd esploderà perché non riuscirà più a contenere le sue passioni. E’ talmente appassionato e questa è una fantastica qualità per un produttore perché vuol dire che è pienamente coinvolto nel progetto. Inoltre sappiamo che per questo film si è battuto per anni pur di ottenere i diritti e credo che questo sia una prova di quanto credesse in questo film. E ho visto la maniera in cui interagiva con Tom e so anche che Tom si è sempre sentito molto supportato da lui al punto che anche quella rare volte in cui Bernd non era sul set, la sua presenza aleggiava su di noi. Gli scenografi hanno lavorato sodo per far sì che il film fosse il più autentico possibile ed hanno utilizzato mobili e materiali antichi. Ci può dire qualcosa al riguardo? Come si sentiva a recitare circondato da tutti quegli oggetti antichi? Gli sceneggiatori hanno fatto un lavoro incredibile per questo film. Naturalmente, gran parte del film ha un aspetto orribile da punto di vista visivo perché la storia si svolge nella zona più povera di Parigi e poi all’improvviso, a metà film circa, nella casa in cui viviamo Laura ed io e tutto diventa magnifico. Ma questa bellezza è decisamente sorprendente perché se la macchina da presa si fosse spostata anche di poco, vi sareste accorti che poco più in la non c’era neanche il pavimento. Gli addetti alle scenografie e ai sopralluoghi sono riusciti a scovare questa magnifica casa a Barcellona, con pavimenti in marmi preziosi coperti da anni da sporcizia e macerie. E quindi è stato necessario ripulirli, ridipingere i muri, portare tutti quei fantastici mobili antichi e far di quel luogo un luogo magico. Quando vedrete il film vi chiederete: Ma chi è il proprietario di quella magnifica casa? Non credo che sia mai stata

usata per un film prima d’ora ed ha tutto quello che ci serviva: la terrazza per la festa di compleanno e una specie di labirinto nel quale Rachel – Laura – si aggira e si perde. Insomma una location quasi miracolosa.

INTERVISTA A RACHEL HURD-WOOD Che cosa vuol dire aver lavorato ad una grande produzione internazionale come questa? Ero molto felice ed emozionata all’idea. E’ stata l’esperienza di lavoro più straordinaria che abbia vissuto. Tom è un regista meraviglioso e sono onorata e lusingata di essere stata scelta per interpretare Laura. Cosa può dirci di Laura, la figlia del commerciante di Grasse? Per me è una specie di farfalla perché cerca sempre di volare via; cerca in continuazione di allontanarsi dal padre che invece la tira sempre a sè. E lei è selvaggia, spensierata, vivace e felice. E come descriverebbe il suo rapporto con Grenouille? Credo che lei sia beatamente inconsapevole di tutto. Credo che non abbia alcuna idea di quello che le sta succedendo, nel senso che alla fine lo capisce, è chiaro ma prima di allora perché mai dovrebbe? Come descriverebbe Grenouille? E’ un personaggio strano, contorto e cupo, ma non è il male in persona. Anzi non credo che sia affatto cattivo ma penso che non riesca a distinguere il bene dal male. Quale è stata la sua reazione dopo aver letto la sceneggiatura? Ho pensato che fosse fantastica e prima ancora avevo letto il libro per sapere di cosa si trattava. Poi leggendo la sceneggiatura, non riuscivo a crederci. L’ho trovata assolutamente brillante e mi sono detta: devo fare assolutamente questo film. Che cosa c’è dietro l’enorme successo del romanzo secondo lei? Credo che ogni lettore ci abbia trovato qualcosa di diverso perché l’autore Patrick Süskind è riuscito ad aggiungere tanti strati e a mantenerli legati tra di loro per tutta la storia, malgrado le complessità della trama. Come è stato lavorare con Alan Rickman, suo padre sullo schermo? Alan è assolutamente fantastico. E’ la persona più dolce che abbia mai conosciuto ed è molto divertente. E’ una persona meravigliosa ed è estremamente paziente, comprensivo e collaborativo. E cosa mi dice della sua collaborazione con Ben Whishaw, che interpreta Grenouille? Anche Ben è straordinario. Purtroppo, non ho interpretato tante scene con lui ma è una persona molto dolce anche lui.

Che tipo di persona è il regista tedesco Tom Tykwer? E’ molto creativo, concentrato e comprensivo anche quando le persone non fanno quello che dice lui. Tom è molto calmo e paziente ed è un meraviglioso essere umano. Gli scenografi hanno cercato di rendere il film il più credibile e realistico possibile utilizzando mobili e materiali antichi. E ci sono riusciti. Hanno fatto un lavoro fantastico e sul set c’erano sempre degli accessori fantastici. Per esempio, nella stanza di Laura c’è un dipinto in particolare che ritrae un uccello in gabbia, e ho detto a Tom: "Credo che ci sia un motivo per il quale hai scelto questo quadro, vero?" E lui ha detto: esatto, è proprio così. E sono cose di questo tipo che ti fanno pensare e dimostrano che la troupe era composta da tanti geni. Quale location le è piaciuta di più? Probabilmente la casa di Richis, perché é grande, incredibile ed è bellissima. E anche il labirinto, perché ci correvo tutto il giorno per bruciare energie. E’ stato molto divertente. E che mi dice delle scene a cavallo? Ci siamo divertiti molto anche se abbiamo cavalcato poco. L’unica cosa fastidiosa era che c’erano troppe mosche! Saranno state attratte dal mio profumo! Come si è preparata per questo ruolo? Ho preso qualche lezione di equitazione e qualche lezione di comportamento, come muoversi, come camminare e sedermi per esempio. Nell’epoca in cui è ambientato il film, la gente si muoveva più lentamente mentre io sono una persona che corre sempre e quindi ho dovuto imparare ad andare più lentamente e ad essere più calma. Erano molto più eleganti di quanto lo siamo oggi. Ha un profumo preferito? Certamente! Il profumo del successo! (ride)

GLI ATTORI / FILMOGRAFIE Ben Whishaw (Jean-Baptiste Grenouille) Ben Whishaw è nato il 14 ottobre del 1980 a Hitchin, Hertfordshire ed ha studiato alla Royal Academy of Dramatic Art, diplomandosi nella primavera del 2003. Nel 1999, prima di frequentare la scuola di recitazione, Ben ha interpretato due ruoli importanti in due film, THE TRENCH (Arts Council/Studio Canal, diretto da William Boyd) e MAUVAISE PASSÉ (Pathe/Studio Canal, diretto da Michel Blanc). Inoltre è stato il protagonista di MY BROTHER TOM (Film Four, diretto da Dom Rotheroe). Dopo il diploma, ha lavorato in L’AMORE FATALE, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Ian McEwan, diretto da Roger Michel seguito da LAYER CAKE, un lungometraggio diretto da Matthew Vaughn. Nel 2003, ha interpretato la popolare commedia televisiva per ITV, THE BOOZE CRUISE ITV. Successivamente, ha debuttato nel West End, al National Theatre nell’adattamento di Phillip Pullman di “His Dark Materials” ed è stato Amleto nell’elettrica versione giovanile diretta da Trevor Nunn della tragedia di Shakespeare, in scena all’Old Vic, ruolo per il quale ha ottenuto critiche entusiastiche. Ed è stato proprio mentre interpretava AMLETO che il regista di PROFUMO, Tom Tykwer ha scoperto l’enorme talento di Ben e lo ha scelto. Di recente, lo abbiamo visto alla televisione inglese in “Nathan Barley” diretto da Chris Morris e prodotto da TalkBack Productions. Nel novembre del 2004 ha interpretato un lungometraggio intitolato STONED, nel quale era Keith Richards, dei Rolling Stones. Nel 2006 Ben è tornato a lavorare con il regista di MY SUMMER OF LOVE, Pawel Pawlikowski nel lungometraggio RESTRAINT OF BEASTS e tornerà al National Theatre con la versione diretta da Katie Mitchell di “The Seagull”. Filmografia selezionata

Regia di

2006

Tom Tykwer Pawel Pawlikowski Stephen Wooley Roger Michell Matthew Vaughn Dom Rotherroe William Boyd Michel Blanc

2004 2001 1999

PROFUMO storia di un assassino The Restraint of Beasts Stoned L’amore fatale Layer Cake My Brother Tom The Trench Mauvaise Passé

Dustin Hoffman (Giuseppe Baldini) Dustin Hoffman ha conquistato pubblico e critica nel 1967 con l’interpretazione, candidata all’Oscar di Benjamin Braddok in IL LAUREATO. Da allora, ha ottenuto altre sei candidature all’Oscar per le magnifiche interpretazioni di UN UOMO DA MARCIAPIEDE, LENNY, TOOTSIE e WAG THE DOG. Nel 1979 ha vinto la prestigiosa statuetta con KRAMER contro KRAMER e ha bissato nel 1988 nei panni dell’autistico Raymond Babbit di RAIN MAN. Hoffman è nato a Los Angeles e ha studiato al Liceo di Santa Monica e alla Pasadena Playhouse prima di trasferirsi a New York per studiare recitazione con Lee Strasberg. Ha iniziato la carriera sui palcoscenici di off-Broadway, vincendo sia l’Obie che il Drama Desk per le interpretazioni di “Harry, Noon and Night” e “Eh?”, rispettivamente. Ed è stato proprio sui palcoscenici di New York che ha attirato l’attenzione del regista Mike Nichols. Dopo IL LAUREATO,

Hoffman ci ha regalato una vasta gamma di interpretazioni memorabili con film quali PICCOLO GRANDE UOMO, CANE DI PAGLIA, PAPILLION, TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE, IL MARATONETA, VIGILATO SPECIALE e IL SEGRETO DI AGATHA CHRISTIE. Nel 1984, Hoffman è tornato sui palcoscenici di Broadway nei panni di Willy Loman in “Morte di un commesso viaggiatore”, del quale è stato anche produttore. Il ruolo teatrale gli è valso il premio Drama Desk come Migliore Attore mentre con la versione cinematografica ha vinto un Emmy. Successivamente, è tornato sul grande schermo interpretando film molto diversi tra di loro tra i quali ricordiamo: ISHTAR, DICK TRACY, BILLY BATHGATE, HOOKCAPITAN UNCINO, VIRUS LETALE, SLEEPERS, MAD CITY, LA GIURIA, I HEART HUCKABEES, FINDING NEVERLAND e MI PRESENTI I TUOI? Inoltre, Hoffman ha prodotto il film A WALK ON THE MOON-COMPLICE LA LUNA con Diane Lane, Vigg Mortensen e Liev Shreiber ed è stato produttore esecutivo di “The Devil’s Arithmetic,” premiato con due Emmy. Filmografia selezionata

Regia di

2006

Tom Tykwer Marc Forster Marc Forster Jay Roach David O. Russell Gary Fleder Brad Silberling James Foley Donna Deitch

2004 2003 2002 1999 1998 1997

PROFUMO storia di un assassino Stranger Than Fiction Finding Neverland Mi presenti i tuoi? I love Huckabees La giuria Moonlight Mile Confidence The Devil's Arithmetic (produttore esecutivo) Giovanna d’Arco A Walk on the Moon-Complice la luna (co-produttore) Sfera Sesso e potere Mad City

Sleepers American Buffalo 1995 Virus letale 1991/92 Eroe per caso 1991 Hook-Capitan uncino Billy Bathgate 1990 Dick Tracy 1989 Affari di famiglia 1988 Rain Man

Luc Besson Tony Goldwyn

1996

1987 1985 1982

Ishtar Morte di un commesso viaggiatore Tootsie

1979

Il segreto di Agatha Christie Kramer contro Kramer

1977 1976

Vigilato speciale Tutti gli uomini del presidente Il maratoneta

Golden Globe® 1989 Oscar® 1988 BAFTA 1983 Golden Globe® 1983 Golden Globe® 1980 Oscar® 1979

Barry Levinson Barry Levinson Constantin Costa-Gavras Barry Levinson Michael Corrente Wolfgang Petersen Stephen Frears Steven Spielberg Robert Benton Warren Beatty Sidney Lumet Barry Levinson Elaine May Volker Schlöndorff Sydney Pollack Michael Apted Robert Benton Ulu Grosbard Alan J. Pakula John Schlesinger

1974 1973 1971 1970 1969 1968 1967

Lenny Papillon Cane di paglia Chi è Harry Kellerman e perché parla male di me? Piccolo grande uomo Un uomo da marciapiede Madigan’s Millions Il laureato

Bob Fosse Franklin J. Schaffner Sam Peckinpah

BAFTA 1970 BAFTA 1969 Golden Globe® 1968

Ulu Grosbard Arthur Penn John Schlesinger Stanley Prager/ Dan Ash Mike Nichols

Alan Rickman (Antoine Richis) Alan Rickman, uno dei più autorevoli attori inglesi, attivo al cinema, alla televisione e a teatro, ha iniziato gli studi di recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art e successivamente, ha trascorso un anno presso la Royal Shakespeare Company. Successivamente è tornato al teatro di repertorio dando vita al personaggio del Visconte di Valmont in “Le relazioni pericolose”. Quando lo spettacolo è stato portato a Broadway, Rickman ha ottenuto una candidatura al Tony. Il produttore Joel Silver lo ha notato nei panni di Valmont e gli ha offerto il ruolo del terrorista Hans Gruber, in DIE HARD, accanto a Bruce Willis. Nel 1980 ha interpretato il piccolo capolavoro di Anthony Minghella IL FANTASMA INNAMORATO. Nel 1991 è stata la volta di ROBIN HOOD: PRINCIPE DEI LADRI con Kevin Costner film per il quale Rickman si è calato nei panni del malvagio Sceriffo di Nottingham regalandoci un’interpretazione a dir poco memorabile e portandosi a casa un più che meritato premio BAFTA. Nel 1995 è stato il Colonnello Brandon, l’uomo che ama Kate Winslet da lontano, nel film diretto da Ang Lee RAGIONE E SENTIMENTO. Successivamente ha interpretato il film per la televisione, “Rasputin” con il quale ha vinto sia l’Emmy sia il Golden Globe. In seguito Rickman si è dedicato alla commedia, interpretando il ruolo di Metatron nel film di Kevin Smith DOGMA seguito da GALAXY QUEST, dove era il Dottor Lazarus. Tornando al palcoscenico, è stato Antonio in un allestimento di Cleopatra all’Olivier, con Helen Mirren nei panni di Cleopatra. Di recente, Rickman ha interpretato il film di Richard Curtis LOVE, ACTUALLY e l’acclamatissimo film della HBO “Something the Lord Made“, accanto a Mos Def. L’interpretazione di Rickman del Professor Severus Snape, preside della Slytherin House, nella saga di HARRY POTTER continua a mietere successi. Quest’anno lo vedremo anche in NOBEL SON con Mary Steenburgen, Bill Pullman e Danny DeVito, seguito da SNOW CAKE nel quale Rickman recita accanto a Sigourney Weaver. Il film ha aperto il Festival di Berlino del 2006. Filmografia selezionata

Regia di

2006

Tom Tykwer Randall Miller Marc Evans Mike Newel Garth Jennings

2004 2003 2002

PROFUMO storia di un assassino Nobel Son Snow Cake Harry Potter e il calice di fuoco The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy (voce di “Marvin") Harry Potter e il prigioniero di Azkaban Love, Actually Harry Potter e la camera dei segreti

Alfonso Cuarón Richard Curtis Chris Columbus

2001 1999 1998 1997

Harry Potter e la pietra filosofale Blow Dry Galaxy Quest Dogma Dark Harbor Judas Kiss L’ospite d’inverno (regista & sceneggiatore)

1996 1995

Michael Collins Rasputin (TV)

1995 1995 1994

Ragione e sentimento Un’avventura terribilmente complicata Mesmer

1992 1991 1990

Bob Roberts Robin Hood: Principe dei ladri Close My Eyes Il fantasma innamorato Carabina Quigley Die Hard

1989/90 1988

Brussels Film Festival 1998 (Premio del pubblico) Festival di Venezia 1997 (Premio CinemAvvenire) (Premio OCIC) Chicago Film Festival 1997 (Premio Gold Hugo) Golden Globe® 1997 Screen Actors Guild 1997 Montreal Film Festival 199 (Premio come migliore attore) BAFTA 1992

Chris Columbus Paddy Breathnach Dean Parisot Kevin Smith Adam Coleman Howard Sebastian Gutierrez

Neil Jordan Uli Edel Emmy® 1996 Ang Lee Mike Newell Roger Spottiswoode Tim Robbins Kevin Reynolds Stephen Poliakoff Anthony Minghella Simon Wincer John McTiernan

Rachel Hurd-Wood (Laura) Rachel Hurd-Wood è nata a Londra nel 1990 e ha cominciato a recitare a soli 7 anni. L’ambiziosa giovane attrice si è fatta già conoscere dal grande pubblico nei panni di Wendy nell’adattamento cinematografico di P.J. Hogan PETER PAN (2003), ruolo per il quale ha ottenuto una candidatura al Premio Saturn e al Premio Young Artist. Nel 2004 ha recitato accanto alla veterana di Hollywood Sissy Spacek nel thriller AN AMERICAN HAUNTING, diretto da Courtney Solomon ( DUNGEONS & DRAGONS- CHE IL GIOCO ABBIA INIZIO). Di recente, la giovane Rachel HurdWood è stata Imogen nella produzione per la televisione inglese, “Sherlock Holmes and the Case of the Silk Stocking“ (diretto da Simon Cellan Jones) accanto a Rupert Everett e Ian Hart. Il ruolo di Laura nell’adattamento cinematografico del romanzo PROFUMO rappresenta a tutt’oggi la più grande sfida della sua già lunga carriera. Filmografia selezionata

Regia di

2006 2004 2004 2003

Tom Tykwer Courtney Solomon Simon Cellan Jones P.J. Hogan

PROFUMO storia di un assassino An American Haunting Sherlock Holmes and the Case of the Silk Stocking Peter Pan

Dora Romano (la signora Baldini) Lingue Straniere: inglese, francese Formazione Laurea in Sociologia, Diploma di recitazione - “Bottega Teatrale di Firenze” diretta da V. Gassman, Seminario J. Grotowskij, Palermo, Seminario D.De Fazio, Roma, Los Angeles Filmografia selezionata 1990 Il sole anche di notte 2001 Ribelli per caso 2005 The taming of the Shrew (BBC) 2006 PROFUMO storia di un assassino

Regia di P. e V. Taviani V. Terracciano D. Richards T. Tykwer

Televisione Ha lavorato in varie fiction mediaste e Rai tra cui: “Il bello delle donne” 2a e 3 a serie, fiction – MEDIASET (2003/2004) “Amanti e segreti” fiction, regia di G. Lepre – RAI (2004) “La omicidi” film tv, regia di R. Milani – RAI (2003) Teatro “La cameriera brillante” di Goldoni, regia di E. Fenoglio (1981) “Le supplici” di Eschilo,regia di O. Kreijcha (1982) “Ditegli sempre di sì” di E. De Filippo, regia di Eduardo (1982/83) “Un turco napoletano” di E. Scarpetta, regia di Eduardo (1982/83) “chi è cchiu’ felice ‘e me” di E. De Filippo, regia di Eduardo (1983/84) “Tre cazune furtunate” di E. Scarpetta, regia di Eduardo (1983/84) “Macbeth” di W. Shakespeare, regia di S. Benedetto (1986) “Chicchignola” di E. Petrolini, regia di M. Scaccia (1987) “La fiaccola sotto il moggio” di G. d’Annunzio, regia di P. Maccarinelli (1987) “Saro e la rosa” di F. Silvestri, regia di P. Rossi Gastaldi (1989) “Piccola città” di T. Wilder, regia di E. Olmi (1990) “Fatto di cronaca” di R. Viviani, regia di M. Scaparro (Spoleto 1993) “Cuore ingrato” autori vari, regia di L. Natoli – musical 1994 “Antigone” di J. Anouilh, regia di M. Panici (1996) “Telefoni a New York” di e regia di R. Fuks (1998) “She loves me” di Bock-Harnick-Masteroff, regia di D. Brandon (2000) “Notturno di donna” di A. Ruccello, regia di E. Lamanna (dal 1996 al 2002) “Il canto della madre” di G. Mazzanti, regia di D. Romano (2003) “Gran varietà” autori vari, regia di R. Stocchi (2004) “Gianburrasca” di Vampa, regia di B. Fornasari (2005) varie Strumenti musicali: chitarra e percussioni (non professionale) Ha insegnato recitazione e tecniche teatrali in vari seminari a l’Aquila, Prato, Siena

I REALIZZATORI / FILMOGRAFIE Tom Tykwer (regista e co-sceneggiatore) Tom Tykwer è nato a Wuppertal nel 1965. Appassionato di cinema sin dalla tenera età, ha realizzato i suoi primi film in super-8 all’età di 11 anni. Dopo due cortometraggi, BECAUSE (1990) e EPILOG (1992), nel 1993 ha realizzato il suo primo film, DEADLY MARIA. Nel 1994 Tykwer ha fondato la società di produzione X Filme Creative Pool insieme a Stefan Arndt, Wolfgang Becker e Dani Levy. Ha diretto il suo secondo film, WINTER SLEEPERS, nel 1996/97. Ma il successo è arrivato nel 1998 con LOLA CORRE. Il suo progetto cinematografico, THE PRINCESS AND THE WARRIOR, è stato presentato al Festival di Venezia ed ha vinto il premio Silver German Film nel 2001 come Miglior Film. L’ultimo lungometraggio di Tykwer, HEAVEN, ha aperto il Festival di Berlino nel 2002. Filmografia selezionata 2006

2004 2002

2000

1999 1998

Regia

PROFUMO storia di un assassino (regista & co-sceneggiatore) Paris, Je T’aime (segmento sul X Arrondissment) (regista & sceneggiatore) Ein Freund von mir Sebastian Schipper (produttore) Underexposure Oday Rasheed (co-produttore) Lautlos Mennan Yapo (produttore) True (cortometraggio) Premio per il Miglior cortometraggio tedesco (regista, sceneggiatore & 2004 (Gold) colonna sonora) Heaven Entry in Internat. Berlin (regista) Film Festival 2002 German Film Award 2002 (argento) Gilde Film Award 2002 (oro) Gaia International Film Festival Portugal (Primo premio) National Board of Review 2002 (Menzione speciale) Jupiter 2002 per il Miglior Regista Tedesco The Princess and the Warrior In concorso a Venezia 2000 (regista, sceneggiatore & German Film Award 2001 musica) (argento) Gilde Film Award 2001 (oro) Gigantics Sebastian Schipper (produttore) Lola corre 49th German Film Award (regista, sceneggiatore & 1999 (oro)

musica)

1997

1993

1992 1990

Winter Sleepers (regista, sceneggiatore & musica)

Life Is All You Get (sceneggiatore) Deadly Maria (produttore, regista & musica) Epilog (cortometraggio) (regista, sceneggiatore & musica) Because (cortometraggio) (regista, sceneggiatore & musica)

Premio Ernst-Lubitsch 1999 Sundance Film Festival 1999 (Premio del pubblico) Premio Independent Spirit 2000 48th German Film Award 1998 (argento) Thessaloniki Film Festival 1997 (Premio del pubblico e Premio FIPRESCI) Gijón Film Festival 1997 (Miglior regia)

Wolfgang Becker

16th Bavarian Film Award Filmtage Hof 1993 (Miglior nuovo regista) Sochi Film Festival (Russia) 1994 (Premio speciale della giuria)

Bernd Eichinger (produttore e co-sceneggiatore) Dopo essersi diplomato alla Munich’s Television and Film Academy nel 1973, Bernd Eichinger ha fondato una sua società di produzione, la Solaris Film e ha iniziato una carriera che avrebbe cambiato il corso del cinema tedesco. Le sue prime produzioni hanno portato all’attenzione del pubblico di tutto il mondo i “nuovi cineasti tedeschi” tra i quali Wim Wenders, Alexander Kluge, Edgar Reitz or Hans-Jürgen Syberberg. Più di 80 milioni di persone, soltanto in Germania hanno visto i film prodotti da Bernd Eichinger. Tra le sue produzioni internazionali ricordiamo: CHRISTIANA F. E I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO di Uli Edel’s; LA STORIA INFINITA di Wolfgang Petersen; IL NOME DELLA ROSA di Jean-Jacques Annaud, LA CASA DEGLI SPIRITI di Bille August e DOWNFALL di Oliver Hirschbiegel. Filmografia selezionata

Regia di

2006

PROFUMO storia di un assassino (produttore & co-sceneggiatore) Le particelle elementari (produttore) DOA: Dead or Alive (produttore)

Tom Tykwer

Fantastic Four (produttore)

Tim Story

2005

Oskar Roehler Corey Yuen

2004

2002

2001

Downfall (produttore & sceneggiatore)

Resident Evil: Apocalypse (produttore esecutivo) Resident Evil (produttore) Naked (produttore) The Mists of Avalon (TV) (produttore) Nowhere in Africa (co-produttore) Manitou's Shoe (co-produttore)

1998

1997 1996

1994 1993

1992

The Trials of Vera B. (TV) (produttore) Am I Beautiful? (produttore) Campus (produttore) Opera Ball (TV) (produttore) Il senso di Smilla per la neve (produttore) A Girl Called Rosemary (TV) (produttore, regista & sceneggiatore) Die Halbstarken (TV) (produttore & sceneggiatore) Most Desired Man (produttore) Il giardino di cemento (co-produttore) La casa degli spiriti (produttore) Salt on Our Skin

Candidato all’Oscar® 2005 Premio Bavarian Film 2004 Premio Bambi 2004 Premio Jupiter 2005 Silver Astor (Argentina) per la migliore sceneggiatura

Oliver Hirschbiegel

Alexander Witt Paul Anderson

Premio German Film 2003

Doris Dörrie Uli Edel

Oscar® 2003 Caroline Link Premio German Film 2002 Premio Bavarian Film 2002 Premio Bavarian Film 2001 Michael Herbig (Premio del pubblico) German Film Award 2002 (Premio del pubblico) Premio della Televisione tedesca 2001 Hark Bohm Doris Dörrie Premio Bavarian Film 1997

Sönke Wortmann

Golden Nymph 1998

Urs Egger Bille August

Jupiter 1996 Urs Egger Premio German Film 1995 Premio Bavarian Film 1994 Bambi 1995 Orso d’argento 1993 per la regia (Festival di Berlino) Premio German Film 1994 Premio Bavarian Film 1993

Sönke Wortmann Andrew Birkin Bille August Andrew Birkin

(produttore) 1990 1989 1988

Werner – Beinhart! (produttore) Ultima uscita Brooklyn (producer) Me and Him (produttore)

Niki List Premio German Film 1990 Premio Bavarian Film 1989

Uli Edel Doris Dörrie

1986

1984 1981 1979

1978 1977

1976 1975

Il nome della rosa (produttore)

Premio European Film 1987 Premio German Film 1987 César 1987 Bavarian Film Award 1986 Bambi 1986 Jupiter 1986 David di Donatello 1987 La storia infinita Premio Bavarian Film 1984 (produttore) Bambi 1984 Jupiter 1984 Christiane F. e i ragazzi dello zoo di Berlino (produttore) Tales from the Vienna Woods Premio German Film 1980 (produttore) Hitler: A Film from Germany (produttore) The Glass Cell Candidato all’Oscar 1979 (produttore) Premio German Film 1978 The Consequence (produttore) Good-for-Nothing Premio German Film 1978 (produttore) Zero Hour (produttore) Strongman Ferdinand (produttore) The Wrong Movement Premio German Film 1975 (produttore)

Jean-Jacques Annaud

Wolfgang Petersen Uli Edel Maximilian Schell Hans Jürgen Syberberg Hans W. Geißendörfer Wolfgang Petersen Bernhard Sinkel Edgar Reitz Alexander Kluge Wim Wenders

Andrew Birkin (co-sceneggiatore) Andrew Birkin, figlio della defunta attrice Judy Campbell, e fratello dell’attrice Jane Birkin, è nato a Londra nel 1945. A 16 anni, ha abbandonato gli studi per lavorare come fattorino alla sede londinese della 20th Century Fox, e col tempo è diventato assistente alla produzione per vari film. Nel 1966, venne assegnato a 2001: ODISSEA NELLO SPAZIO dove attirò l’attenzione di Kubrick segnalando una location inglese per la scena "L’alba dell’uomo". Girò le sequenze della seconda unità in Scozia e divenne il leggendario assistente del regista. Negli anni successivi Birkin ha scritto le sceneggiature del cinema e della televisione, tra queste la seria della BBC sull’autore di Peter Pan J.M. Barrie intitolata RAGAZZI PERDUTI (1978) e IL NOME DELLA ROSA. Ha debuttato dietro la macchina da presa nel 1988 con BRUCIANTE SEGRETO, adattamento del romanzo di Stefan Zweig ‘Brennendes Geheimnis’. Successivamente Birkin ha diretto altri due film, entrambi prodotti da Bernd Eichinger: SALT ON OUR SKIN e IL GIARDINO DI CEMENTO con la nipote Charlotte Gainsbourg nei panni della protagonista e per il quale ha vinto l’Orso d’Argento per la Regia al Festival di Berlino. Filmografia selezionata

Regia di

2006

Tom Tykwer

1999

PROFUMO storia di un assassino (co-sceneggiatore) Giovanna D’Arco

Luc Besson

1993 1991 1988 1986 1981

(co-sceneggiatore) Il giardino di cemento (regista & sceneggiatore)

Orso d’argento 1993 per la Regia (Festival di Berlino)

Salt on Our Skin (regista & co-sceneggiatore) Bruciante segreto (regista & sceneggiatore) Il nome della rosa (co-sceneggiatore) Conflitto finale (sceneggiatore)

Jean-Jacques Annaud Graham Baker

Frank Griebe (direttore della fotografia) Frank Griebe è considerato uno dei migliori direttori della fotografia della Germania. Nel 1998 ha vinto il premio German Film per WINTER SLEEPERS e TRAINS'N'ROSES. Nel 1999, ha vinto lo stesso premio per la seconda volta per LOLA CORRE. Griebe è stato poi il direttore della fotografia per Tom Tykwer per la quarta volta in THE PRINCESS AND THE WARRIOR, per il quale è stato candidato al premio European Film nel 2001. Ha collaborato anche con Sebastian Schipper, per il suo debutto alla regia, GIGANTICS, con Doris Dorrie per NAKED e con Leander Haussmann per BERLIN BLUES (2002). Griebe ha iniziato la carriera come apprendista allo sviluppo della pellicola. Dal 1984 al 1986 ha studiato per diventare assistente operatore alla macchina da presa e successivamente ha lavorato per 7 anni facendo da assistente a operatori quali Herbert Müller, Michael Teutsch, Jürgen Jürges e Erling-Thurmann Andersen per produzioni televisive e cinematografiche, documentari e spot pubblicitari. Nel 1993, ha vinto il premio Kodak Prize per DEADLY MARIA, nel 1994 il premio German Camera e nel 1995 il premio degli studenti del Manaki Brothers Camera Festival di Bitola. Filmografia selezionata

Regia di

2006 2002

Tom Tykwer Leander Haussmann Tom Tykwer Tom Tykwer Doris Dörrie Tom Tykwer Tom Tykwer Sebastian Schipper Peter Lichtenfeld

2001 2000 1998

1997 1993

PROFUMO storia di un assassino Mr. Lehmann True (cortometraggio) Heaven Naked The Princess and the Warrior Lola corre Gigantics Trains’n’Roses Winter Sleepers Deadly Maria

Premio German Film 1999 Premio German Film 1998 Premio German Film 1998 Premio German Camera Kodak Prize 1993

Tom Tykwer Tom Tykwer

Uli Hanisch (scenografo) Prima di collaborare con Tom Tykwer per HEAVEN, Uli Hanisch aveva lavorato come scenografo per WINTER SLEEPERS e THE PRINCESS AND THE WARRIOR, ed è a tutt’oggi considerato uno dei migliori scenografi tedeschi. Nel 2000 ha creato le scenografie per THE EXPERIMENT, per il quale ha vinto il premio German Film Award come scenografo. Hanisch è nato a Norimberga nel 1967. Dopo aver studiato comunicazione visiva a Düsseldorf, ha lavorato come grafico per varie agenzie di pubblicità. Nel 1987 ha iniziato a collaborare con Christoph Schlingensief per i film THE GERMAN CHAINSAW MASSACRE (1990), TERROR 2000 (1992) e UNITED TRASH (1994). Come attrezzista e scenografo si è occupato di tanti film per la televisione e ha disegnato le scenografie di lungometraggi quali 00SCHNEIDER – JAGD AUF NIHIL BAXTER (1994) e PRAXIS DR. HASENBEIN (1996) diretti da Helge Schneider. Hanisch ha anche lavorato come direttore artistico per le produzioni tedesche di AIMÉE & JAGUAR e SCHLARAFFENLAND (1999) e ha collaborato alla realizzazione di varie produzioni europeo, tra le quali THE BABY OF MACON (1992) e TYKHO MOON (1995). Prima di PROFUMO, aveva lavorato a STAUFFENBERG per la televisione tedesca e THE MIRACLE OF BERN di Sönke Wortmann. Filmografia selezionata

Regia di

2006 2003 2002 2002 2000 2000 1998 1997

Tom Tykwer Jo Baier Sönke Wortmann Tom Tykwer Oliver Hirschbiegel Tom Tykwer Max Färberböck Tom Tykwer

PROFUMO storia di un assassino Stauffenberg (TV) The Miracle of Bern Heaven The Experiment The Princess and the Warrior Aimée und Jaguar Winter Sleepers

Premio German Film 2000

Alexander Berner (montaggio) L’addetto al montaggio Alex Berner è nato e cresciuto a Monaco e ha trascorso gran parte degli anni 80 a Londra, prima studiando computer grafica alla PLB Ltd. e poi lavorando come addetto al montaggio di video alla New Decade Productions Ltd. Successivamente ha concentrato l’attenzione su filmati aziendali, documentari, spot pubblicitari e video musicali per MTV. Dopo aver diretto un documentario e una rock band multiculturale a San Francisco nel 1988/1989, è tornato in Germania per lavorare come addetto al montaggio sonoro e video di lungometraggi, documentari, spot pubblicitari e trailer cinematografici. Nel 1996 Berner ha vinto il prestigioso premio German Film per BROTHER OF SLEEP. Attualmente si sta occupando del montaggio del film di Roland Emmerich – 10,000 B.C. Filmografia selezionata

Regia di

2006 2004 2003 2003

PROFUMO storia di un assassino Alien vs. Predator The Wild Soccer Bunch Das Sams in Gefahr

Tom Tykwer Paul W. S. Anderson Joachim Masannek Ben Verbong

2002

Resident Evil

1999

The Devil and Mrs D.

Paul W. S. Anderson

Bernd Eichinger

1998 1997 1996 1995

The Polar Bear Knocking on Heaven’s door A girl called Rosemary (TV) Brother of Sleep

Premio German Film 1996

Til Schweiger Thomas Jahn Bernd Eichinger Joseph Vilsmaier

Pierre-Yves Gayraud (costumi) Pierre-Yves Gayraud è uno dei più richiesti costumisti francesi, con più di 30 film al suo attivo. Conosciuto soprattuttoin America per due mega produzioni, INDOCINA, film premiato con l’Oscar diretto da Regis Wargnier e THE BOURNE IDENTITY di Doug Liman. INDOCINA, ambientato durante l’occupazione francese del Vietnam e girato in Vietnam, era interpretato da Catherine Deneuve e Vincent Perez e valse a Gayraud e alla sua assistente, Gabriella Pescucci, le candidature ai Cesar. Prima di iniziare a lavorare a PROFUMO, Gayraud ha lavorato per due episodi di PARIS, JE T’AIME, nella fattispecie quelli diretti da Tom Tykwer e dai fratelli Coen. Filmografia selezionata

Regia di

2006

Tom Tykwer Joel and Ethan Coen Tom Tykwer Régis Wargnier Jean-Jacques Annaud Tom Tykwer Doug Liman Agnieszka Holland Régis Wargnier

2003 2002 1995 1992

PROFUMO storia di un assassino Paris, Je t’aime (I Arrondissement) (Xh Arrondissement) Man to Man I due fratelli True (cortometraggio) The Bourne Identity Poeti dall’inferno Indocina

THIERRY MUGLER PERFUMES INTERPRETANO “PROFUMO” Thierry Mugler Perfumes e Constantin Film, in cooperazione con International Flavors & Fragrances (IFF), hanno realizzato un fantastico e a tutt’oggi unico progetto che coinciderà con l’uscita del film PROFUMO, diretto da Tom Tykwer e prodotto da Bernd Eichinger. Mentre i realizzatori scrivevano la sceneggiatura, i partner hanno cominciato a lavorare a questo insolito progetto e quando sono iniziate le riprese, le forti impressioni visive sono state trasformate in profumi. E così mentre registi e produttori lavoravano all’adattamento cinematografico del best seller PROFUMO, scritto nel 1985 da Patrick Süskind e osannato da milioni di lettori in tutto il mondo, l’idea dell’interpretazione olfattiva di PROFUMO è diventata realtà. Thierry Mugler Perfumes è un marchio di haute parfumerie che cerca ispirazione nel passato per plasmare il futuro. Il punto centrale di tutti i suoi prodotti sono sempre le sensazioni forti al limite dell’incredibile. Per questo motivo, la sceneggiatura rappresentava una tentazione irresistibile perché non esiste nessun altro romanzo che abbia ispirato un film che presenti una visione del mondo del profumo in maniera così completa creando un contesto storico, insondabile e emotivo. I profumi e le fragranze giocano un ruolo chiave nel capolavoro letterario di Suskind, considerato per tanti anni impossibile da adattare per il grande schermo. Il successo strabiliante del romanzo verrà oggi ribadito ed ampliato dall’adattamento cinematografico e dalla trasposizione in sequenze profumate. La Thierry Mugler Perfumes è un partner eccellente per l’interpretazione olfattiva del film: IFF, con i centri creativi è riuscito a battere nuove strade nel settore dello sviluppo e della produzione delle essenze grazie alla sua posizione di leader tecnologico che la rende unica nel suo settore e che ha aperto delle possibilità praticamente infinite e ha dato corpo alla visione di Thierry Mugler Perfumes. I tre partner di questo fantastico progetto, Thierry Mugler, Constantin Film e IFF, sono i tre capofila dei loro rispettivi settori e insieme hanno dato vita ad un profumo che è al contempo un’opera d’arte e un bene culturale prezioso. Il cofanetto Thierry Mugler, realizzato in finissimo velluto rosso, contiene 15 fragranze e un interessante opuscolo con immagini tratte dal film scelte in esclusiva per il cofanetto. Sarà distribuito in un numero limitato di esemplari e potrà essere ordinato a partire da settembre nelle profumerie Thierry Mugler o sul sito www.dasparfum.thierrymugler.com. LA CASA EDITRICE DIOGENES “E’ uno scandalo ed è un libro pericoloso ed abominevole poiché il suo linguaggio, che può essere definito inebriante come una delle tante essenze che descrive, crea dipendenza nei lettori, li seduce rubandogli quasi l’anima. E’ uno scandalo perché il libro non permette ai lettori di staccarsi dalle pagine e quando questi si accorgono dove il testo li sta portando –Süskind è stato estremamente pessimista in quanto ha descritto quel periodo come una sorta d’inferno e ha dato inizio all’epoca moderna con un sacrificio umano - è oramai troppo tardi.“ Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung “Diverso da tutto ciò che avete letto finora. Un fenomeno che resterà unico nell’ambito della letteratura contemporanea.“ Le Figaro, Paris “Un mostro si è fatto spazio nella letteratura tedesca, un mostro del quale si erano perse le tracce dai tempi di “Il tamburo di latta” − una pietra miliare della letteratura!“ Stern “La letteratura tedesca può ancora vantare, o vantare di nuovo, un grande autore con un’ottima padronanza della lingua tedesca. Un narratore contemporaneo in grado di narrare come si deve; un romanziere che non ci bombarda di riflessioni sul suo ombelico; un giovane autore che non è affatto noioso. [...] Finalmente la nostra letteratura può vantare un altro talento che definirei sensazionale.“ Marcel Reich-Ranicki, in: Frankfurter Allgemeine Zeitung I diretti mondiali sul libro sono controllati da Diogenes. Se volete conoscere quali sono le case editrici che hanno pubblicato il libro negli altri paesi, contattate: Ruth Geiger (press):Tel.: malto:[email protected] tel.+41 442548546.

EMI CLASSICS PUBBLICA LA COLONNA SONORA

Tom Tykwer è uno dei pochi registi di fama internazionale ad occuparsi anche delle colonne sonore dei suoi progetti. Come è già successo per tutti i suoi film realizzati finora, ha composto anche la colonna sonora di PROFUMO, in collaborazione con i musicisti Johnny Klimek e Reinhold Heil, che sono anche suoi cari amici. Il terzetto lavora insieme da quas 10 anni e si fa chiamare Pale 3 e oltre a comporre le colonne sonore, sta pianificando l’uscita di un album. Per la colonna Sonora di PROFUMO, a tutt’oggi il suo progetto più ambizioso e importante, Tom Tykwer voleva una colonna sonora ugualmente ambiziosa ed eseguita al meglio: “Mentre componevo le musiche, mi sono chiesto più volte che tipo di suono avrei voluto per il film e ho trovato rapidamente la risposta: Come la musica della Berliner Philharmoniker!“ Tykwer non pensava che sarebbe mai riuscito a collaborare con loro e invece è stato proprio così. Il merito delle musiche, eseguite dalla Berliner Philharmoniker diretta da Sir Simon Rattle va ai tre autori in parti uguali. Ad essere entusiasta del progetto non è stato solo Sir Simon Rattle ma anche la casa discografica, EMI Classics, seguita da Constantin Film che è stata uno degli entusiasti sponsor di questa collaborazione. Sir Simon Rattle conosceva già le opere del regista tedesco, E quando il direttore d’orchestra inglese è stato nominato direttore artistico e primo direttore della Berliner Philharmoniker nel 1999, gli amici gli avevano consigliato caldamente il film di Tykwer LOLA CORRE come maniera per conoscere meglio la sua nuova casa, Berlino. “Da allora, sono un grande ammiratore di Tom e ho sempre pensato: ‘Viviamo entrambi a Berlino, dovremmo conoscerci!’“ racconta Rattle. E sebbene ci siano voluti diversi anni prima che accadesse, l’adattamento di PROFUMO, è stata l’occasione ideale per l’incontro. E mentre già si parla di un capolavoro che segnerà la storia del cinema contemporaneo, PROFUMO sarà anche accompagnato dalla prima colonna nata dalla collaborazione tra il celebre direttore d’orchestra Sir Simon Rattle e la Berliner Philharmoniker. Johnny Klimek e Reinhold Heil sono più che soddisfatti del risultato della loro cooperazione con la Berliner Philharmoniker. “E’ stato commovente ascoltare per la prima volta la nostra musica eseguita da questa enorme e magnifica orchestra. Il suono prodotto dalla Berliner Philharmoniker è di gran lunga migliore di quello che avevamo sognato,“ aggiunge Johnny Klimek. E Reinhold Heil non è certamente meno entusiasta del suo collega. “Lavorare con la migliore orchestra del pianeta è stato un autentico colpo di fortuna per noi!” racconta lui. E gli fa eco Tom Tykwer: “Sir Simon Rattle ha usato la personalità e l’energia dell’orchestra per aggiungere una nuova dimensione alla nostra musica.“ Così come il regista Tykwer è riuscito a trasformare il genio olfattivo di Grenouille in immagini, il compositore Tykwer si è messo al lavoro con ambizioni altissime e la musica da lui creata rende il mondo dei profumi e delle fragranze ancora più magico e sensuale.

LA BERLINER PHILHARMONIKER E SIR SIMON RATTLE La Berliner Philharmoniker è oggi considerate una delle migliori del mondo ed è stata diretta negli anni da direttori del calibro di Wilhelm Furtwängler, Sergiu Celibidache, Herbert von Karajan e Claudio Abbado. Ingaggiare Sir Simon Rattle come direttore nel 2002, ha significato scegliere uno dei direttori di maggior successo della giovane generazione. La trasformazione dell’orchestra nella “Stiftung Berliner Philharmoniker (Berliner Philharmoniker Foundation)“ pubblica, avvenuta nello stesso periodo, ha creato un ambiente più moderno che lascia spazio alla creatività e alla stabilità economica dell’orchestra formata da 129 musicisti. La carriera di Sir Simon Rattle comprende collaborazioni con la Philharmonia Orchestra, la London Philharmonic Orchestra, la London Sinfonietta, la Los Angeles Philharmonic Orchestra e la the City of Birmingham Symphony Orchestra, della quale è stato direttore artistico dal 1980 al 1998. Inoltre ha collaborato con la Boston Symphony Orchestra, la Philadelphia Orchestra e la Vienna Philharmonic. Simon Rattle, nominato cavaliere nel 1994, ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali la medaglia della Royal Society of Arts Albert e nel 2003 il premio “Echo Klassik“ come “Direttore dell’anno”. Sir Simon Rattle e la Berliner Philharmoniker hanno vinto un Grammy per aver eseguito la X sinfonia di Gustav Mahler e per il documentario pluripremiato RHYTHM IS IT. Sir Simon Rattle e la the Berliner Philharmoniker hanno eseguito di recente "Rheingold" dall’opera di Richard Wagner’s "Ring der Nibelungen" a Berlino. La Frankfurter Allgemeine Zeitung lo ha definito un preludio “praticamente ineguagliabile per il suo radicalismo”. Lo stesso potrebbe dirsi della colonna Sonora di PROFUMO.

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